Teatro Civico 14: "I vestiti nuovi dell’imperatore" inaugura stagione e teatro
Caserta – 2 Gennaio 2010
Articolo di Dario Salvelli
Se qualcuno anni fa mi avesse spalancato gli occhi in una Caserta ricca di
iniziative teatrali non ci avrei creduto, sarei crollato dal sonno annoiato
dalla solita routine. Ed invece…ecco spuntare in vicolo della Ratta (una
traversa di via Vico) Teatro Civico 14, un piccolo ma comodissimo luogo aperto a
tutti dove fare cultura e godersi un buon spettacolo spendendo poco.
Dopo l’inaugurazione dello scorso 29 dicembre la compagnia Mutamenti propone
come spettacolo inaugurale del nuovissimo Teatro Civico 14, “I vestiti nuovi
dell’imperatore”, una fiaba di H.C. Andersen che viene presentata dal 2 al 6
Gennaio nella versione scritta da Gianni Rodari.
Lo spettacolo è anche un omaggio a Gianni Rodari: a trent’anni dalla sua
scomparsa (morì nell’Aprile del 1980) le sue opere per ragazzi sono state
tradotte in tutto il mondo. La storia di Andersen è una favola notissima i cui
riferimenti appartengono in sostanza a tutto l’Occidente ed alla cultura
popolare: un imperatore vanitoso dedito alla cura del suo aspetto esteriore
viene a sapere della presenza in città di alcuni tessitori che hanno a
disposizione un tessuto formidabile e sottile, che non pesa niente. I cortigiani
inviati dal re dai sarti imbroglioni non riescono a vederlo ma, per non essere
giudicati male e far la parte degli stupidi, riferiscono all’imperatore la
bellezza di quel tessuto. Il re, convinto, si fa preparare un abito e quando gli
viene consegnato si rende conto di non vedere nulla, nessun tessuto
straordinario e, al pari dei suoi cortigiani, finge qualcosa che non c’è.
Nudo e con il nuovo “vestito” l’imperatore sfila per la città di fronte al
popolo che lo acclama per la sua eleganza fin quando un bambino grida “non ha
niente addosso”. Il re è nudo!
Ti dice qualcosa quest’ultima espressione? E’ usata per denunciare una
situazione in cui tutti scelgono di volontariamente di non far parola di un
fatto che è ovvio a tutti, fingendo di non vederlo: quante volte viene taciuta
una verità per compiacere il potere politico. Non solo denuncia sociale e
politica ma anche il concetto di “verità vista attraverso gli occhi di un
bambino”, quando l’innocenza è portatrice di verità, e, viene proclamata da una
persona apparentemente troppo ingenua per far parte di una società afflitta da
pressioni, ansie, paure.
Lo spettacolo messo in scena da Mutamenti è delizioso, racconta la favola in
modo ironico e leggero ma mai banale grazie alla regia di Rosario Lerro e di
Roberto Solofria. “I vestiti nuovi dell’imperatore” inizia, come nella versione
di Rodari perfettamente adatta per il teatro, nell’anticamera della stanza da
letto dell’imperatore costruita dalle essenziali ma originali scenografie di
Antonio Buonocore, dove due cortigiani, Davide Lanni e Serena Ruggiero,
aspettano ansiosi che sua maestà si alzi, origliando, guardando dal buco della
serratura. Lanni è bravissimo ad interpretare il ruolo del cortigiano stupido e
lacchè: con una buona mimica la sua buffa energia si sente per tutto lo
spettacolo; l’altro cortigiano è interpretato da Serena Ruggiero, brava a
trasformare il suo personaggio a metà tra una fata ed una cantante lirica. La
rivedremo dopo anche nei panni di una svampatissima regina.
L’atteso risveglio dell’imperatore, un vanitosissimo ed impeccabile Antimo
Navarra che per pigiama indossa una pelliccia, è seguito da azioni vanesie che
porteranno poi all’arrivo nella città di Merlopoli di due sarti che sembrano
quasi due clown: Roberto Solofria ed Ilaria Delli Paoli perfetti
nell’interpretare i due mastri truffatori con dialoghi che a volte sfiorano
l’assurdo e dei movimenti ben studiati dalla regia Rosario Lerro e dello stesso
Roberto Solofria. Le luci sono essenziali ma insieme a delle azzeccatissime
musiche, ci introducono e e preparano puntualmente l’atmosfera e la tensione
della scena.
Bellissima la scena della cucitura del vestito da parte dei due sarti che con
invenzioni surreali divertono il pubblico facendolo però riflettere: “c’era una
volta un vestito di niente/fatto di niente/cucito con un ago di niente/un ditale
di niente/forbici di niente/per gente da niente”. Altrettanto suggestiva la
scena della prova “dell’abito di niente” da parte del re e della regina (che
diventano due marionette) e quella finale dell’acclamazione degli stessi del
popolo dal balcone della reggia dell’imperatore. “I vestiti nuovi
dell’imperatore” messo in scena da Mutamenti è uno spettacolo per gli adulti ma
adatto anche per i più piccoli: portateci i vostri bambini affinchè scoprano la
realtà ma abbiano sempre la forza ed il bisogno di continuare a sognare.
“Il re è nudo!” ma solo un bambino se ne accorge. Quanti “re nudi” conosci nella
tua vita?
consulta: Teatro Civico 14:
programma 2010