Officina Teatro: Verole e Maddamme
S. Leucio (CE) – 15 novembre 2008
Articolo e foto di Federica Roano
Ieri sera, sabato 15 novembre, presso Officina Teatro, è stata
rappresentata la commedia scritta e diretta da Michele Pagano e Roberto Solofria,
"Verole e Madamme", ovvero "vedove e signore".
La commedia è composta da due storie, indipendenti tra loro, ma accumunate dalla
impronta dialettistica e ideologica che caratterizza le signore di mezza età del
Sud Italia, in particolare quella delle mamme e delle vedove campane.
La prima storia descrive la classica situazione che si crea dal parrucchiere,
quando due madri (Michele Pagano e Roberto Solofria) si stanno preparando per il
matrimonio dei rispettivi figli, che avverrà il giorno stesso.
Tra "inciuci" e segreti della famiglia del genero o della nuora, si sviscerano e
si consacrano i luoghi comuni del paese, che rendono il tutto irriverente e
pungente, un mix davvero irresistibile che fa ridere il pubblico senza mai
cadere nelle banalità o nella volgarità.
Gli stacchetti di musica e canto risultano accurati e divertentissimi,
l'espressività dei due attori è talmente studiata da far dimenticare per un
attimo che, sotto quelle parrucche e quel trucco accentuato, ci sono i
semplicissimi Michele e Roberto.
La seconda storia narra di due vedove (Michele Pagano e Roberto Solofria), che
al cimitero "scireano" le lapidi dei rispettivi coniugi defunti, confrontandosi
sulla qualità dei vari detergenti, facendo a gara su chi delle due avesse subito
più percosse dal consorte, lamentandosi di una vita troppo casta e racchiusa tra
quattro mura, anche adesso che, essendo vedove, potrebbero (vorrebbero),
ricominciare a vivere.
Qui, pensieri popolari e proibizione di apparenza regnano sovrane, descrivendo
la realtà di paese, quella dettata dal "Ma mica è per me! è per la gente! chissà
poi a' gent che pensa!" che costringono spesso a rinunce o nella migliore delle
ipotesi, a sotterfugi, per avere un pò della libertà che per tanti anni si è
sognata.
Assistendo a rappresentazioni teatrali di questo genere e soprattutto di questo
livello (la bravura degli attori, l'accuratezza nelle scenografie e nei testi,
la capacità di osservare e riportare poi nel teatro la vita quotidiana, che
spesso passa inosservata perchè ormai parte di noi stessi) mi chiedo sempre più
spesso perchè spettacoli del genere non riescano a trovare sbocchi nei teatri
comunali, che si ostinano a proporre teatro ormai passato, a discapito della
creatività e delle mille idee che proliferano in ogni angolo di Caserta.
Infondo il teatro nasce per la gente e per diffondere storia, miti e cultura, ed
è doveroso che ci si evolva, modellandosi sulla storia, sulla cultura e sui miti
dei nostri giorni.
Replica il 30 Novembre!
Consulta: Officina teatro: programma 2008/09