La serata di venerdì 13, data infausta per antonomasia, ha visto
Giovanni Gallo calcare le scene del Comunale di Caserta con il Manfred di
Sir Gorge Gordon Byron. Della “maledizione letteraria” neogotica per
eccellenza, eccezionale la traduzione di Carmelo Bene, - la cui mano si sente
davvero nel fluire così meravigliosamente sonoro delle parole in lingua
neoromanza, - a confronto con l’eco del testo originale in puro stile
anglosassone. E davvero interessante la riduzione- l’ “adattamento” se così
vogliamo dire- operato dall’intenso Giovanni Gallo che ci ha regalato
un’ottima regia. Musiche quasi esclusivamente romantiche e dunque rigore
filologico nella scelta del sonoro, ottime le voci fuori campo e gli sfondi
in backwords, davvero notevole la prestazione del Maestro Tommasone al
pianoforte. All'altezza anche la bella Astante –Annie Pampinello, ardente nella scena
muta contestuale all’invocazione del Manfred, quel “Parlami!” che non
ottiene soddisfacente risposta. Ed eloquente l’apparizione demoniaca,
trascinata sino alla fine sotto forma di mera evocazione sonora, ed
impotente anche nel suo manifestarsi più tangibile dinanzi al nichilistico "desìo
d’oblio" invocato dal Manfred. Ovviamente l’applauso più grande va a lui, al
monologo del “Manfred”, accompagnato dalle musiche di Schumann ed interrotto
soltanto dai cambi di scena proiettati sullo sfondo, eppure capace di
catalizzare l’attenzione dello spettatore lungo tutta la rappresentazione.
Un lungo assolo di quasi un’ora e mezza del Giovanni Gallo attore, purtroppo
tormentato dagli spettri del microfono. Significativa la dedica finale
rivolta da Giovanni Gallo alle vittime della “guerra infame purtroppo
donataci da politici incoscienti”. E significativo l’invito alla replica
del “Manfred” il 15 di maggio p. v. presso il Teatro Reale di Corte della
Reggia Vanvitelliana, Teatro “fortunamente non rovinato come questo”
conclude Giovanni Gallo senza concedere sconti.
Consulta: Nuovo teatro casertano: il
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