Al via il 7 Aprile la Seconda Edizione della Rassegna “Nuovi Percorsi” a
cura della compagnia Enzo Moscato
La Rassegna è stata presentata mercoledì 5 in una partecipata conferenza stampa
in cui sono stati presenti molti dei protagonisti, tra cui Enzo Moscato che ha
esaltato la straordinaria vivacità del Teatro Comunale di Caserta, a lui
offerto da Nunzio Areni, direttore artistico del teatro casertano, quale
residenza stabile per la sua compagnia.
Il teatro comunale di Caserta diventa ancora una volta palcoscenico per la
ricerca artistica e la sperimentazione di nuovi linguaggi di drammaturgia, in
sintonia con il mutamento dei tempi.
Nel cartellone spiccano straordinari e già noti artisti Enzo Moscato, Moni
Ovadia, Giancarlo Cauteruccio, Alfonso Santagata e una speciale anteprima di
Leuciana Festival “The perfect stranger” Frank Zappa
La rassegna è uno sguardo, inesaustivo forse, ma profondo, su alcune realtà
teatrali, italiane e contemporanee,- precisa Enzo Moscato- che non possono non
coinvolgere e intrigare chiunque (pubblico, critica, attori) si rivolga alla
Scena non solo coll’intento di evadere o fantasticare su altri possibili mondi,
paralleli a quello, spesso, anonimo e rinunciatario, della quotidianità, ma
anche con l’esplicita domanda di ricevere, dall’ universo del teatro, valori
cosiddetti forti: dialogo, apertura, differenza, confronto, vale a dire:
risposte, o tentativo di risposte, su tutto ciò che manca, latita, o è
brutalmente rimosso, oggi, all’ interno dell’ omologante e imperante cultura
(de-cultura) dell’ ufficialità.
Mentre si prepara la lunga kermesse di “Leuciana Festival” che proporrà per
tutta l’estate un ricco programma di eventi di grande spessore artistico, il
Teatro Comunale di Caserta annuncia la seconda edizione della rassegna “Nuovi
Percorsi” che, dal 7 aprile al 19 maggio con un cartellone in cui si
alterneranno sette eventi, è specialmente dedicato ai percorsi della scena e
della drammaturgia contemporanea.
Nunzio Areni, che di “Nuovi Percorsi” e di Leuciana Festival è il direttore
artistico, dedica grande impegno alla promozione e alla valorizzazione del
Teatro di Caserta anche come centro culturale di sperimentazione. Intuizioni
quelle di Areni che hanno consentito di inserire il teatro casertano nel
circuito dei luoghi di produzione culturale tra i più accreditati a livello
regionale e quindi punto di riferimento per molti spettatori della Campania e
anche in un ambito nazionale, come è stato nel caso del grande successo del
concerto di Noa, per la prima volta interprete della canzone napoletana, che ha
richiamato a Caserta i più importanti media nazionali.
Quello dell’investigazione sulla drammaturgia contemporanea è un percorso
inaugurato nella scorsa stagione ed è stata sorprendente la risposta e
l’interesse del pubblico – dichiara Nunzio Areni - tanto che abbiamo voluto
quest’anno riproporre questi percorsi volti anche alla valorizzazione e
promozione della diversità e della novità. Diversità di un cartellone che, già
nella sua impostazione e cura affidata alla Compagnia Enzo Moscato, promette di
allontanarsi notevolmente dalla consuetudine di un teatro che, pur presentando
una notevole cifra qualitativa, difficilmente si avvicina a territori di
sperimentazione o anche soltanto di riflessione ed approfondimento di temi
portanti della nostra cultura e del nostro tempo; e diversità soprattutto del
pubblico di riferimento, individuato, lanciando una sfida alla Città, nei
numerosi studenti, negli appassionati di teatro, in coloro che sono disposti a
percorrere chilometri pur di vedere in scena uomini e donne di teatro che
diventano quasi un punto di riferimento ed una guida, soprattutto in questi
tempi difficili per l’arte e la cultura.
Il cartellone della seconda edizione di Nuovi Percorsi risponde anche
all’esigenza, estremamente sentita dal Teatro Comunale di Caserta, il Teatro
della città, di formare un pubblico attento per le iniziative di spessore e
alta valenza culturale che sempre più stanno prendendo corpo e diffusione nel
tessuto cittadino, grazie all’impegno profuso negli ultimi anni, sostenuto ed
incoraggiato anche e soprattutto dal Teatro Pubblico Campano, partner delle
Stagioni Teatrali dalla riapertura ad oggi, e soggetto per sua costituzione
impegnato nella formazione del pubblico.
Nuovi Percorsi 2006 entra perfettamente in sintonia quindi con le istanze di
crescita e affrancamento culturale della Città di Caserta, che ancora una volta
si propone all’attenzione del pubblico come autonomo centro di diffusione e
promozione di alta cultura teatrale e non solo, nel ricco e variegato panorama
della Regione Campania.
Il Cartellone:
7 aprile 2006, ore 21.00 Enzo Moscato in “Compleanno”. (nostro
articolo)
Dedicato alla memoria di Annibale Ruccello, sul tema incrociato dell’assenza e
del delirio. Testo, ideazione scenica e regia: Enzo Moscato, voce su chitarra:
Salvio Moscato, organizzazione: Claudio Affinito
Dedicato alla memoria di Annibale Ruccello, giovane drammaturgo tragicamente
scomparso nel 1986, il testo sviluppa il doppio tema incrociato dell’assenza e
del delirio, intesi entrambi come produzioni fantasmatiche fatte di parole,
suoni, visioni, gesti, e mirati a colmare il vuoto, l’ inanità dell’ esistenza.
O del teatro. Una specie di esercizio quotidiano del dolore, del controllo e di
elaborazione della pulsione di morte, senza assumerne, però le condotte
autodistruttive, ma sorridendone, talvolta godendone come una festa, un ciclico
ricorrere di affinità elettive, di sconvolti, teneri ricordi.
21 aprile 2006, ore 21.00, Anteprima Leuciana Festival presenta Daniele
Sepe/ Teatro Segreto/ Scatola Sonora in “The Perfect Stranger” Frank Zappa,
Concerto/spettacolo in multimedia language (nostro
articolo)
Questo spettacolo si inserisce nel solco che il Teatro Comunale con la rassegna
Nuovi Percorsi vuole segnare per il suo pubblico: uno sguardo sulla scena
contemporanea che, pur se per ovvi motivi limitato, non tralasci anzi
approfondisca il tema attuale dei linguaggi multimediali.
Più nello specifico, questa anteprima Leuciana Festival è frutto di un progetto
di ricerca su Zappa svolto da gruppo ‘misto’ ispirato e coordinato da Eugenio
Ottieri e che vede la sinergia creativa di attori, registi, drammaturghi (Nadia
Baldi, Gea Martire-Teatro Segreto), musicisti non etichettabili (Daniele Sepe –
Art Ensemble of Soccavo), esecutori e compositori di musica contemporanea,
video-artisti (Ensemble Cameristico Odeion / Giuseppe Finizio, Enrico Massa /
Scatola Sonora-Musicisti Associati). La scrittura scenica suggerisce un viaggio
senza una logica apparente, senza soluzione di continuità temporali,
rincorrendo immagini e suoni partoriti dal fascino stesso dello sperimentatore
Zappa. I riflessi emotivi e sonori hanno ispirato la messinscena in un processo
di integrazione tra la memoria di Frank Zappa personaggio e l’articolata
interiorità del Frank Zappa uomo.
3 maggio 2006, ore 21.00, Alfonso Santagata in “Il sole del Brigante” (nostro
articolo)
La storia ha svuotato e negato le figure dei briganti, chi ha dato loro voce
sono stati il teatro e il romanzo, capaci di reinventarli. Alfonso Santagata ne
inventa uno con la forza di tutti per arrivare ad un’icona unica.
Sono anni che Alfonso Santagata, artista dai molti interessi e caratterizzato
da grande profondità, ricerca e raccoglie materiali sul brigantaggio. Lungi al’essere
conclusa, data l’enorme mole di documentazione sull’argomento, la ricerca di
Santagata lo porta sulla strada che attraversa un mondo per cogliere le
affinità col proprio, senza cadere però nel rischio del teatro di impegno
civile tout court. Le ragioni di questa scelta artistica estrema comunicano
crudeltà e poesia: una complessità lontana dalla fascinazione romantica e dal
giudizio cinico e negativo.
Santagata non si occupa dunque in questo suo singolare spettacolo dei briganti
più famosi, di quelli che la cronaca ha catalogato, controllato, mitizzato e
quindi svuotato da ogni contestualizzazione politica e storica facendoli così
cadere nell’oblio.
Ne inventa, come già detto, uno, il Brigante, uno solo, forte, frutto della
completa trasfigurazione di una memoria che non si è voluto ancora far
diventare storia.
5 maggio 2006, ore 21.00, Compagnia Teatrale Krypton in “Fame, Mi fa
fame”, scritto, diretto e interpretato da Giancarlo Cauteruccio
“Fame, Mi fa fame” prende corpo da un poemetto in dialetto calabrese composto
da Giancarlo Cauteruccio sulla condizione di disagio del mondo contemporaneo e
le sue molteplici problematiche. La sua fame, condizione disperante, rifugio,
luogo poetico e creativo ad un tempo, diviene occasione di dirompente denuncia
contro l’orrore.
Un lavoro della memoria sulla memoria, sulla fame onnivora che tutto ricorda,
dove nulla è suo ma tutto le appartiene. Solo in scena, affiancato dai suoi
fantasmi e dai i suoi sensi, il regista/attore con i suoi versi affronta lo
smembrarsi del tempo, dei fatti, dei luoghi portando su di sé i segni della sua
condizione di ammalato di fame insaziabile e affidando alla sua lingua madre
questa nuova messa in gioco di tutto il suo corpo, poetico, fisico, teatrale.
Versi che si situano nelle pieghe, nelle differenze, nelle disparità, nella
vecchia dicotomia di un occidente troppo grasso per pensare, dalla mente poco
sgombra, e di un oriente produttore di saperi e figure sottili, vittima di una
fame senza rimedio. "Fame, mi fa fame" è un lamento, un grido che lentamente si
fa poesia per raccontare la guerra del cibo, la guerra dei ricchi e dei poveri,
attraversando l’immaginario letterario e artistico medievale e rinascimentale
(paese di cuccagna, guerra di quaresima e carnevale) e le opere di Artaud,
Celine e soprattutto Hamsun.
Giancarlo Cauteruccio qui prende con sé tutto il dolore di chi mette in gioco
la propria carne nella propria carne, amplificando l’ambiguità di una
condizione disperante e tragica. Ne fa urlo, strepito, canto, un canto che si
leva sui conflitti del mondo pur rimanendo nel mondo, opponendosi all’orrore
quotidiano che è solo una ripetizione di quello trascorso, della guerra che è
sempre la stessa, della distruttività umana inalterata nel tempo. I suoi versi
esaltano il paradiso possibile di un ritrovato equilibrio con la natura da cui
egli preleva gli elementi semplici, come quelli evocati dalle ricette culinarie
della sua terra, come la sua lingua, ristoro, risorsa e piacere.
Un’alchimia di suoni e sapori da contrapporre al puzzo mefitico di infera
memoria che uccide la natura corrompendone la bellezza.
Uno spettacolo originale, interpretato da uno degli attori più interessanti
della scena italiana contemporanea, che attraversa, in linea con il carattere
della rassegna Nuovi Percorsi del Teatro Comunale, in maniera estremamente
personale i territori della sperimentazione, coadiuvato in ciò dal progetto
scenico di Loris Giancola, che prevede in scena la presenza di un’enorme cucina
e di cibo a volontà, e dalle immagini ed elaborazioni video di Stefano Fomasi.
Riprendono gli spettacoli della Rassegna Nuovi Percorsi del Teatro Comunale di
Caserta, sospesi lo scorso mese di maggio.
Martedì 20 giugno, alle ore 21.00 il Laboratorio Teatrale “F. C. Greco"
del Teatro Comunale di Caserta presenta "La mala novella", su materiali di
Primo Levi, per la cui ideazione drammaturgica e regia sono di Angelo Callipo,
da tre anni impegnato nella conduzione del lavoro degli allievi del
Laboratorio. "La Mala Novella" è un tentativo di ripercorrere l'itinerario di
Primo Levi nella profondità della sua memoria. Memoria di corpi spossati e
ridotti a poco più che sembianze umane, di voci rotte dal dolore e ormai
incapaci di gridare, di inverni che incombono spietati e primavere che sembrano
non arrivare mai, con particolare attenzione ai luoghi desolati e oscuri
abitati soltanto dalla presenza della morte. Come per tutti gli internati,
infatti, anche per i protagonisti de " La Mala Novella ", tutto comincia con un
viaggio, in uno di quei treni con vagoni chiusi dall'esterno e all'interno
pieni zeppi di uomini, donne e bambini. Un viaggio che conduce, attraverso
luoghi, al luogo per eccellenza: il campo, il lager, Auschwitz. La messa in
scena di Angelo Callipo vuole, dunque, conservare la lucidità di una memoria
fortemente emotiva, per mezzo di un lungo racconto che nella sua frammentarietà
restituisce in pieno l'orrore dei lager, in cui l'uomo perse la sua integrità
sia morale che fisica. In tal modo i vari personaggi degli internati, ai quali
gli attori danno vita in un continuo scambio di ruoli, sembrano essere essi
stessi sbigottiti, pur essendo vittime, della inaudita crudeltà dei loro
carnefici. Una prova importante per gli allievi del Laboratorio “F. C. Greco”,
da sempre impegnati su vari fronti nella produzione e diffusione di teatro
nella Città di Caserta, a confronto stavolta con una messa in scena intensa, al
cospetto della più grande tragedia dell’epoca moderna, supportati e coordinati
però dall’esperienza e solida preparazione scenica di Angelo Callipo.
Mercoledì 21 alle 21.00, torna sul palcoscenico del Comunale la
Compagnia Enzo Moscato, con lo spettacolo “Ritornanti”, recital da “Spiritilli”
e “Cartesiana”, di e con Enzo Moscato, che ne cura inoltre la regia, e la
partecipazione del giovanissimo Giuseppe Affinito Junior.
(nostro articolo)
Costo del biglietto € 5,00
Info 800 13 98 13
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