S. Maria C. V., 24 Luglio. Gustoso questo Anfitrione, opera platina/kleinstiana,
commistione fra romanticismo sassone e commedia surreale latina! La scenografia
è minimale: cola la cornice dell’Anfiteatro, sarebbe stata debordante qualsiasi
scena diversa dai tre gradoni bianchi allestiti.
Ottimo l’inizio, degno del migliore Plauto; la commedia surreale con
protagonisti Sosia e Mercurio (due ottimi Ratti e Ricordi) si snoda quindi con
dialoghi serrati, scambi di battute arricchiti anche da espressioni forti dove
non si disdegna l’eloquio da caserma…
Regale e pomposo Giove (Pino Micol) accompagnato da una Alcmena a volte incerta
(Bagattella) e il cui ruolo in scena non sempre ne lasciava trasparire
l’umanità.
Convincente Nisi nel ruolo di un Anfitrione sciolto e disinvolto, estremamente
vero anche nel momento del risentimento verso Giove usurpatore (ovvero
seduttore della moglie Alcmena)
Sfiziosa infine Caridde (Fanucci) con qual suo risolino arguto e quasi
mefistofelico e l’ottimo Becattini, nel ruolo di un generale di Anfitrione,
che, sebbene intervenuto brevemente, color a di ironia un finale quasi epico.
Il nostro plauso va soprattutto alla coppia Ratti-Ricordi: il primo
caratterista d’eccezione capace di comunicare anche nei momenti in cui era
immobile in scena e il secondo “co-responsabile” del successo in toto della
rappresentazione.
Le musiche di Di Giandomenico sono interessanti e hanno sottolineato il
carattere romantico dell’opera: in alcuni momenti, tuttavia, ci sono sembrate
un po’ cupe.
Nel complesso lo spettacolo, vuoi per la strutturazione che per la bravura
degli attori, è da vedere ed anche ri-vedere proprio negli scenari offerti dai
vari Teatri dei Pietra della provincia
Consulta il programma
completo |
|