Ridateci la Porta dell’antica città!
Una brutta storia a Casertavecchia
Articolo di Lorenzo Di Donato
Nel presentare la storia, le bellezze storiche, artistiche e paesaggistiche di Casertavecchia nella sezione Turismo di questo sito, misi in evidenza che una città così antica non potesse non tenere fantasmi, fate e tesori nascosti. E ricordai il fantasma di Soffridina, le leggenda delle fate che trasportavano le colonne del duomo e la gallina dalle uova d’oro.
La porta in una foto di Novembre 2008 - foto l. di donato
Quando scrissi quelle note -intrise di amore per la mia città, in generale, e
di Casertavecchia, in particolare- non potevo immaginare che fantasmi e/o fate o
qualche sciagurato potesse fare sparire un tesoro come l'antica Porta della
città, che, come scrive il dott. De Nitto lamentandone la sparizione, è “l'unica
scampata ai saccheggi dei sanniti, agli assalti dei capitani di ventura nelle
guerre angioine, all'assedio del Lautrec, ai cannoneggiamenti garibaldini, agli
oltraggi del tempo e degli uomini”.
Non si conosce chi abbia compiuto lo scempio, né quando, ed è incredibile che
nessuno abbia lamentato la cosa. Tutti zitti, purché si venda una pizza o un
taralluccio!
La porta ad Agosto 2009 - foto G. De Nitto
Si dice che le pietre della Porta della città sono state conservate. Dove? E
perché non si è provveduto subito alla ricostruzione, con esse, dell’antica
Porta? In altre città o paesi d’Italia ci sarebbe stata una mezza rivoluzione
per l’accaduto e pressioni, se ce ne fosse stato bisogno, presso le Autorità
competenti, perché il danno fosse subito riparato ed i colpevoli del danno
puniti secondo legge.
Da noi è un’altra cosa, evidentemente. Purtroppo.
Così come è altra cosa essere capaci di tenere ordinato e pulito l’antico Borgo,
come lamenta Aldo Altieri in un accorato appello. Il Borgo di Casertavecchia
peggiora d’aspetto di anno in anno sia per come l’Amministrazione comunale sa(!)
provvedere alla manutenzione e alla pulizia di Caserta e sue frazioni (e quindi
anche di Casertavecchia) sia perché ristoratori e piccoli commercianti sono
troppo intenti a contendersi l’occasionale turista o il fiducioso casertano che
è salito lassù con la speranza di dimenticare per una sera le brutture imperanti
nel piano. Trova invece tutto in uno stato di abbandono: stradine medioevali, la
piazzetta del Duomo, il boschetto di pini nel quale può essere pericoloso
avventurarsi. Ci ritornerà?
E poi hanno chiamato sprovveduto e/o mendace l’attore inglese che ha detto le
brutture che ha visto a Caserta ed alla Reggia! E l’hanno riempito di impropèri
!
E se saliva anche a Casertavecchia?
Ed allora, autorevoli signori che vi siete sentiti allora offesi, vi volete dare
una mossa?