Maria Luisa Spaziani per il "Giorno della donna".

Aversa - 8 Marzo 2006

Articolo e foto di Arianna Quarantotto


Aversa, 8 Marzo. “Di Eva in Eva” è il titolo del libro che Anna Pacifico, poetessa e studiosa d’origine casertana e Maria Luisa Spaziani, tre volte candidata al Nobel per la letteratura, hanno presentato all’ex mattatoio di Aversa. Il libro, più che una raccolta di poesie è un racconto fatto di tanti pezzi legati insieme da un’anima che li comprende tutti. Vi si avverte il discorso interiore della poetessa che ci offre una narrazione di tante donne, note e meno note, di cui ricompone la biografia, la storia interiore. Tutte sono accomunate da un grande desiderio di libertà e indipendenza. Sono donne testimoni di un tempo, a volte lontano storicamente, ma non nella memoria: Cornelia, Mary Godwing Schelley, Rose Luxemburg, Tina Merlin, Artemisia Gentileschi, solo per citarne alcune. Tutte hanno pagato, a volte con la vita, il loro essere donne.
Maria Luisa Spaziani, madrina dell’occasione, proprio dal testo della Pacifico prende spunto per ricordare e condannare l’immagine falsata della donna che la storia ci ha consegnato come peccatrice. La parte maschile e femminile -afferma- invece che formare i due lobi di uno stesso cervello e contribuire alla nascita di una civiltà ha finito per portare ad una scandalosa differenza tra i due sessi. Quante donne - si chiede la Spaziani - sono vittime di de stesse, della loro debolezza, o dell’ignoranza? Perché non c’è mai stata una donna Mozart? Perché è difficile poter essere Mozart se non si è mai visto un pianoforte. Però noi abbiamo il compito, il dovere, di vedere chi ha osato sollevare il capo.
La Spaziani ci racconta un episodio davvero particolare: a Venezia, in compagnia di Brodskij, uno dei più importanti poeti del 900, insignito del premio nobel per la poesia, ha voluto fare un gioco: chiedere ai passanti quale fosse l’offesa peggiore che l’umanità abbia ricevuto. Il primo ha detto: “I campi di concentramento”, ma Brodskij ha scosso il capo; il secondo:”I gulag di Stalin”, no, ha risposto Brodskij; “Lo sterminio degli indiani d’America”,….Nemmeno!
La cosa più spaventosa, l’offesa maggiore che si può fare allo spirito umano è l’indifferenza. Perché l’indifferenza è la morte vivente.
E l’indifferenza per lo sterminio che da 3000 anni si fa della donna, è l’offesa più grande, aggiunge la Spaziani, alla nostra dignità. Ancora oggi noi ci portiamo dentro il frutto di una schiavitù inconsciamente accettata. E’ pur vero che la cultura, la conoscenza, è il primo strumento per poter sollevare il capo troppo spesso abbassato.
“Vi abbagliano i pregi estranei al cuore
E di pregiudizio in pregiudizio
Edificate l’orgoglio ed il potere
Io dico: scegliete la verità
E vi si apriranno vie ariose e nuove
[…]”. E’ con i versi dedicati a Sophie Grouchy de Condorcet che Anna Pacifico e Maria Luisa Spaziani hanno concluso il loro dibattito.

La serata è proseguita con una pièce teatrale e con un reading affidato alla bravura di Tosca.
Due i brani scelti, “Il mare non bagna Napoli “ di Annamaria Ortese e “L’isola di Arturo” di Elsa Morante. A Tosca abbiamo chiesto quali fossero i suoi gusti letterari: ci ha spiegato che è soprattutto l’emozione, l’istinto a condurla, che ama ascoltare la voce degli autori, le loro parole. Tra i suoi autori preferiti c’è però il casertano (almeno di nascita) Francesco Piccolo.
Noi non abbiamo avuto la possibilità purtroppo di ascoltarla. Gli impegni casalinghi hanno richiamato a casa anche me….

 

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Maria Luisa Spaziani

 

Anna Pacifico

 

Maria Luisa Spaziani e

Anna Pacifico

 

Il pubblico

 

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