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Aversa, 8 Marzo. “Di Eva in Eva” è il titolo del libro che Anna
Pacifico, poetessa e studiosa d’origine casertana e Maria Luisa Spaziani, tre
volte candidata al Nobel per la letteratura, hanno presentato all’ex mattatoio
di Aversa. Il libro, più che una raccolta di poesie è un racconto fatto di
tanti pezzi legati insieme da un’anima che li comprende tutti. Vi si avverte il
discorso interiore della poetessa che ci offre una narrazione di tante donne,
note e meno note, di cui ricompone la biografia, la storia interiore. Tutte
sono accomunate da un grande desiderio di libertà e indipendenza. Sono donne
testimoni di un tempo, a volte lontano storicamente, ma non nella memoria:
Cornelia, Mary Godwing Schelley, Rose Luxemburg, Tina Merlin, Artemisia
Gentileschi, solo per citarne alcune. Tutte hanno pagato, a volte con la vita,
il loro essere donne.
Maria Luisa Spaziani, madrina dell’occasione, proprio dal testo della Pacifico
prende spunto per ricordare e condannare l’immagine falsata della donna che la
storia ci ha consegnato come peccatrice. La parte maschile e femminile
-afferma- invece che formare i due lobi di uno stesso cervello e contribuire
alla nascita di una civiltà ha finito per portare ad una scandalosa differenza
tra i due sessi. Quante donne - si chiede la Spaziani - sono vittime di de
stesse, della loro debolezza, o dell’ignoranza? Perché non c’è mai stata una
donna Mozart? Perché è difficile poter essere Mozart se non si è mai visto un
pianoforte. Però noi abbiamo il compito, il dovere, di vedere chi ha osato
sollevare il capo.
La Spaziani ci racconta un episodio davvero particolare: a Venezia, in
compagnia di Brodskij, uno dei più importanti poeti del 900, insignito del
premio nobel per la poesia, ha voluto fare un gioco: chiedere ai passanti quale
fosse l’offesa peggiore che l’umanità abbia ricevuto. Il primo ha detto: “I
campi di concentramento”, ma Brodskij ha scosso il capo; il secondo:”I gulag di
Stalin”, no, ha risposto Brodskij; “Lo sterminio degli indiani
d’America”,….Nemmeno!
La cosa più spaventosa, l’offesa maggiore che si può fare allo spirito umano è
l’indifferenza. Perché l’indifferenza è la morte vivente.
E l’indifferenza per lo sterminio che da 3000 anni si fa della donna, è
l’offesa più grande, aggiunge la Spaziani, alla nostra dignità. Ancora oggi noi
ci portiamo dentro il frutto di una schiavitù inconsciamente accettata. E’ pur
vero che la cultura, la conoscenza, è il primo strumento per poter sollevare il
capo troppo spesso abbassato.
“Vi abbagliano i pregi estranei al cuore
E di pregiudizio in pregiudizio
Edificate l’orgoglio ed il potere
Io dico: scegliete la verità
E vi si apriranno vie ariose e nuove
[…]”. E’ con i versi dedicati a Sophie Grouchy de Condorcet che Anna Pacifico e
Maria Luisa Spaziani hanno concluso il loro dibattito.
La serata è proseguita con una pièce teatrale e con un reading affidato alla
bravura di Tosca.
Due i brani scelti, “Il mare non bagna Napoli “ di Annamaria Ortese e “L’isola
di Arturo” di Elsa Morante. A Tosca abbiamo chiesto quali fossero i suoi gusti
letterari: ci ha spiegato che è soprattutto l’emozione, l’istinto a condurla,
che ama ascoltare la voce degli autori, le loro parole. Tra i suoi autori
preferiti c’è però il casertano (almeno di nascita) Francesco Piccolo.
Noi non abbiamo avuto la possibilità purtroppo di ascoltarla. Gli impegni
casalinghi hanno richiamato a casa anche me….
Articolo precedente: 8 marzo: giorno
della donna. |
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Maria Luisa Spaziani
Anna Pacifico
Maria Luisa Spaziani e
Anna Pacifico
Il pubblico
foto © Casertamusica
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