(n.d.r.)Giovedì 20 al Real Sito di San Leucio, l'atteso concerto di Carlos
Nunez "Cinema do Mar". In attesa di questo evento, e per stimolare la curiosità
di quanti non lo conoscono, queste brevi note vi predisporranno ad ascoltare
con interesse questo famoso musicista.
(pubblicato il 18 Lug. 2006) La gaita è per i galiziani come l’arpa per gli irlandesi o la chitarra per gli
spagnoli.
La Galizia è una regione del nord ovest della Spagna e si trova esattamente in
“testa” al Portogallo.Per meglio identificarla basta ricordare Santiago de Compostela ed il suo
famoso, anzi i suoi famosi “caminos”.
Ed ora cosa dire ancora? Beh, ci sarebbero da dire milioni di parole ma che non
basterebbero a descrivere la cultura “gallega” ed in particolare quella legata
alla tradizione popolare di questo popolo.
La Galizia come le Asturie, il Pais Basco e la Catalogna è una regione che
all’interno della Spagna mantiene saldamente le sue radici culturali. Questa
regione è un piccolo stato con la sua lingua e la sua tradizione. I galiziani
parlano il gallego (si legge gagliego) e naturalmente lo cantano.
La musica “gallega” è definita da molti come musica celtica, ma ciò a mio
avviso è riduttivo o per lo meno non è completamente vero.
La musica “gallega” è particolarmente influenzata da due filoni principali e
cioè quello della musica spagnola (leggi musica araba) e quello della musica
medio orientale.
Ma non sono riuscito a dare ancora l’idea…. infatti è impossibile.
Basti pensare al fatto che la Galizia è una regione sia d’arrivo che di
partenza. È una regione d’arrivo perchè nei secoli ha accolto milioni di
pellegrini provenienti da tutto il mondo. Molti di questi fermandosi hanno
lasciato le impronte delle loro tradizioni musicali. È una regione di partenza
poiché molti abitanti della Galizia sono emigrati nei secoli in america latina
e in qualche modo hanno arricchito il loro bagaglio musicale di nuove sonorità.
Non è esagerato dire che la musica “gallega” si autoalimenta continuamente ed è
proprio ciò che la caratterizza e la rende sempre viva.
Parliamo quindi della gaita.
La gaita è una cornamusa di dimensioni ridotte, con un solo bordone (la canna
lunga che suona una nota fissa) e prende il nome a seconda della regione di
origine. Abbiamo ad esempio la gaita portoghese, quella asturiana (quella
suonata da Hevia) e appunto la gaita gallega. Ma i paesi in cui si suona questo
strumento sono molteplici, troviamo “gaitas” in Germania, Austria, Buglaria,
Croazia, Cecoslovacchiam Estonia, Slovenia, Francia, Galles, Grecia, Ungheria,
Italiam Inghilterra, Macedonia, Russia, Romania, Serbia, Svezia e Ucraina.
Non si sa esattamente come sia arrivata in Galizia ma, per i motivi prima
citati, è facile immaginarlo.
Tradizionalmente in Galizia la gaita viene suonata in tre tonalità diverse: Re,
Do e Si bemolle. La sacca (otre) viene riempita d’aria grazie al fiato del
musicista o può essere azionata a braccio.
Parlare di tonalità è comunque azzardato tanto è vero che questi strumenti,
almeno i più tradizionali, difficilmente sono intonati: questa potrebbe
sembrare una limitazione ma invece a volte è una caratteristica. Suonano spesso
da soli o accompagnati da percussioni. La “grillera” è una gaita con una
tonalità che si avvicina al Re naturale mentre la “retonda”, guarda caso, ha un
tono che si avvicina al Do naturale. Ne esiste il terzo tipo che a differenza
delle due ha due bordoni, suona in Si bemolle (o su di lì) ed ha un suono
solenne.
Infine vi sono, naturalmente, gaite moderne, addirittura elettroniche.
leggi l'articolo:
Leuciana Festival: Carlos Nunez |
|