Teano Jazz Festival: Trentennale
Teano CCE) - 9 Luglio 2023
Anticolo, intervista e foto di Rossella Barsali
La perfezione non è di questo mondo, e in quest’epoca di rovinosi
disequilibri, il cercare almeno di provarci, di esserci, è già encomiabile.
Ma, nelle tre serate che Teano dedica al Jazz, l’ostinatezza dei fatti non
può che ristabilire ciò che, durante la “pausa”, il Festival non ha
perduto: l’eleganza, l’atmosfera sofisticata, e, soprattutto la passione.
Il regalo per il suo pubblico, habitué e rinnovato, è la meraviglia.
Intanto, la scelta di ripartire dal Loggione del Museo Archeologico,
sospeso sulla zona antica della città, che al crepuscolo offre scorci
suggestivi, e aggiunge anche un’acustica perfetta. Poi, il gioco di luci,
che contribuisce a preparare una serata intimamente godibile. Infine, Il
programma musicale, breve ma intenso.
Il 7 luglio è di
scena Andrea De Balsi, con le sue Canzoni (quasi )
fuori moda e, a seguire, l’SPDG quartet di cui il
Teano Jazz si fregia di essere talent scout, costituito da musicisti
campani apprezzati per versatilità in numerosi contesti: abbiamo avuto modo
di apprezzare le doti musicali di Lello Petrarca, di scena anche
nell’ultima serata, con un progetto diverso, ma ugualmente interessante ed
efficace.
Il giorno successivo, Roberto Gatto Perfect Trio (nostro
articolo, ndr)…
Ultima serata, domenica 9 luglio
con il Freedom Jazz Trio, formazione sulla breccia già da
un po’, e due ospiti eccezionali ai fiati, Fabrizio Bosso e Javier
Girotto, rispettivamente tromba e ancia, ad impreziosire il Trio,
in cui il già citato Lello Petrarca funge da entertainer, oltre che da
virtuoso pianista e interessante compositore. Emiliano De Luca,
al contrabbasso e anche al basso elettrico in un pezzo in particolare, e
Claudio Borrelli, alla batteria, scandiscono la base
armonica sulla quale si estende il recente lavoro discografico “Rendez-vouz
entre nous” che vede il Trio in collaborazione con una sezione fiati
di prim’ordine.
Il sassofonista argentino Javier Girotto rappresenta un
gradito ritorno, avendo già calcato il palco del Teano Jazz in uno dei suoi
primi concerti in assoluto in Italia, con la formazione “Aires Tango”,
e, dobbiamo ammettere, ha mantenuto e – se possibile- incrementato quella
limpidezza stilistica, che costituisce il focus del suono avvolgente che sa
cogliere e guidare il pubblico verso il sentire, più che verso l’ascoltare.
I duetti con Fabrizio Bosso riportano ad atmosfere coltraniane,
mediterranee, e qualche rivisitazione che ci fa rimpiombare in una
nostalgia quasi serena.
Fabrizio Bosso non si smentisce:
concentratissimo, pur non essendo nuovo, anch’egli come Girotto, al
pubblico colto del Teano Jazz, si esibisce in virtuosi assoli
particolarmente apprezzati.
Ma è l’encore che rende tutto più emozionante: i fiati scendono
tra il pubblico e duettano tra loro, sfiorando con le note, e col varco
d’aria che si aprono incedendo, una platea in visibilio.
La scherzosa
minaccia di non far defluire il pubblico se non dopo l’acquisto del cd del
progetto appena presentato sortisce il suo effetto e ci dà modo di
intrattenere un piacevole scambio con Antonio Feola, organizzatore storico
e appassionato da sempre del genere.
R.B.: Teano Jazz,
at last!!!
A. F.: Sì, lo sforzo congiunto del nuovo
team organizzativo, fatto da “ragazzi” tra i 30 e i 40 anni, tutti
musicisti ed appassionati, e degli Enti territoriali ci ha consentito di
ritornare alla ribalta. Il territorio ci ha supportato moltissimo, devo
ammettere. Numerosi gli sponsor e gli aiuti. Ma è soprattutto la passione a
sorreggerci, anche nei momenti più complicati
R.B.: Tre serate dal valore di 10 anni l’una per questo
trentennale?
A. F.: Era doveroso, e nonostante il
tempo che incalza spietato, il pensiero di formare proseliti che prendono a
cuore il progetto mi conforta assai! Di questo aver “seminato” bene sono
contento, anche perché le iniziative locali è bene che restino là dove
hanno visto la luce, perché diventano un valore aggiunto del nostro
territorio. Solo la costanza e la tenacia hanno stabilito il binomio Teano
- Jazz.
…ed allora complimenti ancora e ad maiora!