46° Settembre al borgo: Alessandro Haber legge Bukowski
Anfiteatro della Torre, Casertavecchia (CE) - 8 Settembre 2018
Articolo di Rosa Di Benedetto, Foto cortesia di Ciro Santangelo
Solita snervante attesa in fila per il pubblico accorso davvero numeroso
per lo spettacolo di prima serata più "impegnato" del cartellone di questa
46° edizione della rassegna.
La serata si è aperta, per la sorpresa di
molti spettatori che avevano letto la prima stesura del programma, con
l’esibizione di Massimiliano Gaudio ft. Palumbo dj, in una serie di
"suggestioni sonore" e improvvisazioni sui temi, composti da Massimiliano
Gaudio per alcuni film del regista Romano Montesarchio. Nessuna spiegazione
ne alcuna continuità con il resto della serata ha permesso al pubblico di
ascoltare con la dovuta attenzione e godere di una performance che ha
regalato sonorità insolite e sicuramente piacevoli.
In scena quindi "non è
apparso" Alessandro Haber perchè, probabilmente, ha voluto concentrare
l'attenzione del pubblico solo sull'ascolto e quindi ha scelto di leggere
"fuori campo" la prima delle composizioni del poeta e scrittore statunitense
(ma con origini europee).
Una volta in scena l’attore e regista bolognese
ha scelto una serie di poesie non troppo note, costruendo un viaggio dentro
l'universo della poesia maledetta, infarcita spesso da termini... non da
educanda.
A far da contraltare il tappeto musicale di Ferdinando Ghidelli
(alla pedal steel e chitarra) e Ubaldo Tartaglione (chitarra acustica) che
in alcuni momenti ha ingentilito, in altri ha sottolineato con "rumori
musicali" e, cosa più difficile, ha seguito Haber nelle parti "cantate" in
tonalità da afferrare al volo.
Haber regge bene la scena, ha una voce
possente ed è accattivante nel suo esibizionismo, fa finta di bere e
barcolla, entra nel personaggio e gigioneggia inventando gag e cogliendo sul
momento gli accadimenti in platea (compresa la presenza di bambini che "dopo
carosello io andavo a dormire" per dirla con Haber e che comunque non
reggono uno spettacolo di lettura di poesie)
Indubbiamente uno spettacolo di spessore, che, unito agli altri, da' un programma di tutto rispetto, incrinato solo dalla poco accorta gestione delle modalità di accesso agli spettacoli. L'ingresso gratuto è sicuramente gradito ma anche un biglietto con una cifra minima e il posto numerato avrebbe evitato le resse e le corse per accaparrarsi il posto ad ogni apertura dei cancelli.
Consulta: 46° Settembre al Borgo