46 Settembre al borgo: Musica Nuda con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti

Duomo, Casertavecchia (CE) -  7 Settembre 2018

Articolo di Anna DI Nuzzo e Giuseppe Balducci

Un dolceamaro imprevisto il palco del concerto di Musica Nuda allestito all’ultimo momento ieri sera per via del rischio pioggia all’interno del Duomo di Casertavecchia, piuttosto che all’aperto presso l’Anfiteatro della Torre, dove l’atmosfera del luogo ha fatto da contorno alla musica, anche grazie all’acustica della struttura, ma causando anche la rabbia di tutte le persone lasciate fuori dall’organizzazione per presunti motivi di sicurezza.
Musica Nuda è un duo nato per caso grazie all’incontro fortuito tra Petra Magoni, cantante solista con all’attivo già quattro album nel 2003, e Ferruccio Spinetti, contrabbassista degli Avion Travel, da cui è scaturito un successo dopo l’altro, suonando in tutto il mondo e riuscendo a raggiungere anche teatri prestigiosi tra cui l’Olympia di Parigi e l’Hermitage di San Pietroburgo. Inoltre sono stati ospiti del Tanz Wuppertal Festival di Pina Bausch e, sempre in Germania, hanno aperto i concerti di Al Jarreau. In quattordici anni di intensa attività concertistica Musica Nuda ha collezionato importanti riconoscimenti, dalla Targa Tenco a Les quatre clés de Télérama in Francia.

Ieri sera, in occasione della 46esima edizione di Settembre al Borgo diretta da Enzo Avitabile, il fortunato duo ha presentato il nuovo album “Verso Sud”, un viaggio musicale non soltanto nel sud d’Italia ma bensì di tutto il mondo.
Il concerto è iniziato, con un leggero ritardo -a causa del cambio di location e delle polemiche di tutte le persone rimaste fuori- con la canzone dei vecchi amanti di Jacques Brel e subito sono stati brividi di emozione. Durante la prima canzone Petra Magoni è uscita all’esterno della chiesa per calmare un po’ gli animi del pubblico rimasto fuori mentre Ferruccio Spinetti continuava ad improvvisare in stile jazz.
Lo spettacolo è poi andato avanti ripercorrendo brani ormai radicati nei cromosomi di intere generazioni, da Caruso a Over the rainbow, ma reinterpretati nello stile essenziale del duo. Bellissima la reinterpretazione di Blackbird dei Beatles, dove Petra è stata in grado di ricreare il canto degli uccelli facendo partecipare anche il pubblico, ed il pezzo inedito Qui tra poco pioverà, coinvolgente ed incalzante (ed anche premonitore nel caso di ieri sera, come loro stessi hanno tenuto a sottolineare scherzosamente).
Un connubio di giocosa operetta e jazz da cameretta, infranto qua e là da piccoli singhiozzi pop grazie soprattutto all’utilizzo di effettistica sia sulla voce che sul contrabbasso.
Non sono mancati momenti più toccanti, nel momento in cui il duo ha interpretato una canzone di Fausto Mesolella ricordandone così lo spirito artistico, e giocosi quando Ferruccio ha usato la sua prima chitarra da quattordicenne, inizialmente usata per imparare a suonare e poi regalata ad un’amica che gliel’ha restituita solo dopo molti anni, per fare un ultimo brano.

Consulta: 46° Settembre al Borgo

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