"Un posto sicuro", la presentazione al Duel Village con Marco D'Amore e Francesco Ghiaccio

Caserta - 7 Dicembre 2015

Articolo e foto di Roberta Cacciapuoti

Un lunedì sera prefestivo come tanti, è il sette dicembre. La sala uno del Duel Village di Caserta è piena per la presentazione del film "Un posto sicuro", organizzata dal Duel Village in collaborazione con Caserta Film Lab. L'opera prima di Francesco Ghiaccio è interpretata dall’attore casertano Marco D’Amore, che con Ghiaccio è stato anche sceneggiatore e co-produttore del film. Il pubblico entra alla spicciolata, tanti i volti noti che affollano la sala, da Tony Laudadio a Toni Servillo, da Fausto Mesolella a Maurizio De Giovanni, che con la loro presenza testimoniano la vicinanza artistica e personale ad un giovane talentuoso come Marco, sempre fortemente ancorato alle proprie origini di uomo e attore.

Il film inizia alle 21.30, dopo poche parole introduttive da parte degli ospiti. La storia entra subito nel vivo: colpi di tosse rompono il silenzio dello schermo, si parla di malattia, quella che lentamente ha colpito, come pedine su una scacchiera, uno dopo l'altro gli abitanti di Casale Monferrato, in Piemonte. E' la storia dell'Eternit, azienda che prometteva progresso e ricchezza, e che ha lasciato invece nient'altro che un'eredità di lacrime e sofferenza. La storia di Eduardo e Luca (un bravissimo Giorgio Colangeli e un eccezionale Marco D'Amore), protagonisti del film, è immagine della storia dell'intera comunità casalese. Vediamo passare davanti ai nostri occhi, con salti in avanti e bruschi ritorni al passato, tutta la parabola dell'esistenza della comunità: dalle speranze per il futuro sottese all'apertura della fabbrica in città, all'entusiasmo per il lavoro e la crescita dell'industria, all'insinuarsi dei dubbi in seguito al manifestarsi dei primi casi di mesotelioma, alle richieste di chiarezza da parte degli operai, fino alle prime morti, alla chiusura della fabbrica, le proteste dei cittadini, le lotte per i propri diritti e i propri cari che non ci sono più, la voglia di giustizia, il processo, la delusione per il risultato amaro.
Francesco e Marco hanno deciso di approfondire una storia fin troppo sottovalutata. Del risarcimento di 100 milioni di euro promesso alla comunità casalese e poi negato dalla Cassazione del 2014 si è parlato fin troppo poco. Il film fa quello che troppo spesso l'informazione non si preoccupa di fare: accende un riflettore su una storia che deve diventare mondiale, universale, di tutti e ognuno. L'ingiustizia subita dalla comunità di Casale Monferrato diventa, grazie ad "Un posto sicuro", ingiustizia di ogni comunità, fiducia così candidamente concessa e tradita dai potenti nel solo nome del dio denaro
I due sceneggiatori hanno passato molto tempo insieme agli abitanti della piccola cittadina piemontese, la scrittura del film è frutto di una meticolosa conoscenza del territorio e della popolazione condotta in un lungo arco di tempo, che ha dato vita, oltre che al film, anche ad un libro omonimo, edito da Mondadori e da pochi giorni nelle librerie.
"Un posto sicuro" è anche la storia dell'incontro con l'amore, quello che con la sua potenza è in grado di superare qualsiasi tragedia, annientare ogni perdita e ridare un senso, la giusta direzione a qualsiasi perdita di equilibrio. Il giovane protagonista Luca, nel corso del film, riacquista il rapporto con il padre e la fiducia in se stesso grazie all'amore, che gli regala anche la forza necessaria per continuare a lottare contro l'ingiustizia che ha colpito la sua città.
Il filo rosso che unisce e aiuta a far combaciare tutti i tasselli del puzzle della storia è il teatro, che entra prepotentemente nella narrazione, come potente forma espressiva, come strumento privilegiato di racconto, come punto di partenza e insieme di arrivo. Assistiamo al cinema ad uno spaccato teatrale dalla forza dirompente. E' forse il momento più bello del film, quello in cui Luca mette in scena il suo monologo, racconto della storia del padre.
"Un posto sicuro" di Francesco Ghiaccio e Marco D'Amore lascia in bocca un sapore amaro, di polvere di amianto, una tosse fastidiosa e insistente che ci ricorda di un'ingiustizia che ci riguarda. Il dolore per scomparire deve essere trasformato, e diventare una lotta portata avanti con pacata fermezza, sano e giusto dissenso. Questo è quello che hanno fatto gli abitanti di Casale Monferrato, questo è quello che dovremmo fare tutti. "Un posto sicuro" è un'opera prima coraggiosa e onesta e Marco D'Amore si conferma uno dei più bravi attori italiani della sua generazioni.

consulta: Caserta Film Lab: eventi

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