Settembrealborgo 2010: Thom Pain con Elio Germano

Casertavecchia (CE), 1 settembre 2010

Articolo di Lella De Lucia

Secondo le note di regia, “Thom Pain” è basato sul niente. Niente scenografia, niente luci, almeno all’inizio, niente (apparentemente) copione.
C’è solo lui, Elio Germano, alias Thom, che tenta di stabilire una relazione col pubblico, con un personaggio incapace di comunicare, ma sorprendente e irritante al tempo stesso nel suo giocare con le parole.
Il tentativo di comunicazione con il pubblico è volutamente contraddittorio, ora gentile, ora ironico, ora offensivo, e nasce per spiazzare continuamente i suoi interlocutori, come lo spettatore invitato sul palco, fatto sedere sull’unica sedia presente sulla scena, e “dimenticato” dalla sua indifferenza.
Un modo per farci capire quanto può essere sadico l’uomo contemporaneo con la sua indifferenza verso gli altri?
Lo spettacolo a tratti non sempre convince, e, come una medicina, presenta l’effetto collaterale di essere irritante.
 

comunicato

mercoledì 1 settembre, ore 21.00, Teatro della Torre €20,00
"Thom Pain" (basato sul niente) con Elio Germano di Will Eno
regia di Elio Germano, traduzione di Noemi Abe in collaborazione con Silvio Peroni
produzione BAM teatro - INFINITO snc in collaborazione con MITTELFEST 2010 col contributo di Settembre al Borgo - Festival La Notte dei Poeti 
Edinburgh International Festival, Fringe Award 2005
Finalista Premio Pulitzer per la sezione Teatro 2005

Thom Pain è solo.
Entra in scena al buio.
Non ci sono tecnici sul palco, non c’è l’uomo del suono ad aiutare la sua entrata con una musica. Non c’è una scena.
Ѐ un uomo solo, che soffre sotto il tiro delle luci del palco.
Ha parole che non suonano come le battute di un testo teatrale, ma hanno il linguaggio e la forza di un uomo che parla, mettendosi in fila come in un flusso di coscienza, continuamente sospeso tra memoria e paura.
Credo che questo testo non faccia sconti a nessuno, tanto meno a me.
Non puoi entrarci a meno di non “essere” Thom Pain.
E questa è stata la grande difficoltà richiesta al mio lavoro: essere e non provare d’imitare, essere lui dal primo momento, senza indugi, senza giudicarlo, senza recitare le sue intenzioni.
C’è solo Thom Pain e il pubblico con cui cerca di stabilire una relazione, pur essendo terrorizzato dall’idea di una possibile sintonia
Ho pensato continuamente, provando, che Thom Pain parlando fissi gli spettatori e scorga nei loro sguardi gli spunti di conversazione che lo portano continuamente a cambiare argomento del suo discorso iniziale.
Elio Germano

Consulta: Settembrealborgo 2010, 40ma edizione

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