Leuciana festival 2009: Orchestra e coro del Teatro San Carlo in "Galà Verdi"
Caserta, 26 luglio 2009
Articolo e foto di Salvatore Viggiano
Per commentare l'appuntamento conclusivo di quest'undicesimo Leuciana
Festival, in molti partirebbero dallo squallore avvenuto; invece stavolta
partiremo dall'eccezionalità rappresentata dagli artisti, nessuno escluso,
presenti sul palco del Teatro dei Serici. Il Gala Verdi, posto a ricamare il
finale della rassegna culturale leuciana, ha offerto un'ora e mezza di
intenso ascolto, sinfonico e operistico, impiegando l'organico considerevole
(circa centocinquanta elementi) dell'Orchestra e Coro del Teatro San Carlo.
L'avvio è in perfetto orario, pochi minuti dopo le 21, quando dei
ritardatari, (ma poi si capirà quanto sia fuori luogo questo termine), si
affrettavano ad accaparrarsi gli ultimi posti liberi. Sul podio un acclamato
Carlo Rizzari, che conduce subito al cuore delle glorie verdiane; la
direzione è brillante, puntuale, con una gestualità che sembrava voler
abbracciare le melodie rinnovate dagli orchestrali. Il decoro regge per
circa tre quarti d'ora. Ai responsabili di sala, pochi minuti dopo l'inizio
del concerto, balza in mente di chiudere ogni ingresso, lasciando circa
ottanta persone all'esterno, a rimirare il meraviglioso panorama. Una
cantonata imperdonabile, considerati alcuni punti che è d'obbligo ricordare:
l'orario previsto, come riportato sugli opuscoli del Festival, coincideva
con le 22, e non con le 21 stampate sulle brochures pieghevoli; uno
spettacolo totalmente gratuito, che cioè non prevede l'ingresso fino ad
esaurimento dei posti a sedere, ha l'obbligo di fare entrare tutti fin
quando non si è costretti a salire sulle spalle di altri; il Gala Verdi,
tanti lo sapranno, è andato in onda pochi giorni fa su RaiUno, in diretta da
Piazza del Plebiscito, dunque era più che prevedibile un affluenza di circa
mille persone. All'esterno dei cancelli si scatenano confronti verbali e
minacce sull'orlo del contenimento fisico, poi, appena si ode lo scatto
elettrico del cancello pedonale, gli spettatori esclusi caricano gli addetti
all'ingresso, li scaraventano verso il gabbiotto e si dirigono verso il
Teatro: restava un altro accesso da superare, quello per entrare ai Serici,
presidiato dalle Forze dell'Ordine. Si ripara con molta ridicolezza con
delle transenne, ad ostacolare il passaggio, mentre all'interno il sentore
degli avvenimenti era ancora fioco. La calca inizia a protestare, notando
che in teatro c'erano ampie zone dove poter stare, anche se in piedi. Le
parole si fanno "grosse", alcuni membri del personale si abbandonano al più
pedestre dialetto verso i contestatori, finchè proseguire il concerto
diventa impossibile. E' imbarazzante il moto reiterato del M° Rizzari, che
per tre volte è sul punto di introdurre l'Otello, ma alla fine desiste per
le bordate sovrastanti. Fuori, in molti intervengono sulla direzione
artistica (che il 14 luglio ha già sovrapposto il concerto della Mannoia con
il lavoro teatrale de La Mansarda) e sul diritto di tutti a partecipare alla
serata. Venti minuti di sarcasmo scatenato per i più disinvolti, al punto
che si finisce a passeggiare sul piazzale esterno, chiedendosi se si fosse
andati ad una data del Caserta Village (il Festival della comicità con il
palco all'esterno dei Serici) o a seguire un concerto senza dubbio
pregevole. Con le spalle al muro e consci di aver rovinato metà dell'opera,
le porte del teatro lasciano accedere tutti i contestatori, che
ordinatamente occupano la navata sinistra senza aggiungere altro. Il
programma cresce per intensità: salutato Verdi, si visitano le magnifiche
pagine pucciniane del Manon Lescaut, poi la nota Danza delle ore dalla
Gioconda di Ponchielli. Acclamazione plebiscitaria per Carlo Rizzari e la
sua spalla, il Maestro del Coro Marco Ozbic. Il bis comprende la
riesecuzione del Va' pensiero dal Nabucco, che è suonato come una ricompensa
verso gli ultimi arrivati. Rizzari applaude la propria orchestra, rientra
per ringraziare il Coro e omaggia gli orchestrali per sezioni strumentali.
Uscendo, qualcuno ha osservato: "Siamo già in tantissimi a seguire la
classica (pura ironia), ora c'è anche chi si ostina ad allontanare le poche
anime rimaste"
A prescindere, il Gala Verdi sarà una nota memorabile per l'undicesima del
Leuciana, condotta (un po' sbilenca) in porto tra big concerti affolatissimi
e serate al Belvedere mai propagandate.
Nota
26 Luglio, ore 21, Belvedere di S. Leucio (leggi)
Orchestra e coro del Teatro San Carlo in "Galà Verdi"