Cronaca di 3 ore in ... 5 minuti
Casertavecchia (Ce), 3 Settembre 2008
Articolo e foto di Pia Di Donato
...e quanto ci vuole per ottenere 5 minuti di film.
Forse sto esagerando: non saranno 5 minuti. Magari! Probabilmente saranno
solo tre o addirittura 1!
La frase ad effetto vuole solo introdurvi a una cronaca semisera di tre ore
di lavoro del Laboratorio "Cinema di strada" cui ho assistito nella splendida piazza Duomo di Casertavecchia.
Impegnate circa 50 persone: fuochisti, macchinisti (ma questi non si
occupano di treni a vapore?), direttori di scena, truccatori, registi, aiuto
registi, e altre figure di cui non ricordo il nome tranne i "runners" (sorta
di volenterosi che "corrono" a fare questo o quel compito richiesto dal
regista, o dall'aiuto regista o... da chiunque lo chieda). Gli attori sono proprio l'ultima ruota del carro!
Rino Della Corte, coordinatore di tutto il laboratorio, si consulta sia con
i vari collaboratori (attori e/o registi che lavorano da tempo su
territorio) poi simula la scena con gli attori (professionisti e spesso già
collaboratori), istruisce le comparse (tutte volontarie fra cui riconosciamo
tanti amici, nipoti -miei- e parenti vari dei ragazzi che seguono i
laboratori).
La scena viene concordata 100 volte: prima le luci, poi i suoni, poi il
movimento della macchina da presa, poi le inquadrature, poi gli spostamenti
degli attori, poi le posizioni che devono assumere per essere ben
inquadrati... ed tante altre particolarità che fanno si che il tempo passi,
le comparse comincino a saltellare da un piede all'altro, i bambini -prima
quieti a mangiare le benedette patatine- comincino a provare come incastrare
la testa nelle transenne, l'attore protagonista (Enzo Varone in questo caso)
in canottiera cominci a provar la "carezza (gelida) della sera" e l'attrice
protagonista (Ilaria Delli Paoli) a forza di correre, ballare e saltare
(anche se è una prova si muove come se stessero girando) sia sull'orlo di
una slogatura ad entrambe le caviglie.
Son passate oltre due ore e finalmente il ciak!
Mentalmente faccio una preghiera perchè il minuto di ripresa sia ottimale,
ovvero: che ad Ilaria reggano ancora le caviglie, che i bimbi
rimandino a dopo i tentativi di farsi male e che la riserva di patatine sia
inesauribile, che Enzo -con tutto il freddo che ha preso- non starnutisca in
faccia all'attrice, che le comparse siano disciplinate, che le rotaie su cui
scorre la telecamera siano senza un granello di polvere (pena l'inceppamento
del carrello), che non squillino telefonini, che ....
E mentre penso tutto questo la scena si svolge e la ripresa è anche
giudicata buona! Potenza delle preghiere!
Nell'andar via (non resisterei alla preparazione di un'altra sequenza)
faccio due considerazioni: la prima è che questo festival comincia a
produrre mentre la seconda non la faccio io ma una coppia di romani che
davanti al cartello (affisso ad ogni angolo) che richiede comparse per i
vari cortometraggi dicono "An vedi! e se lo sapevamo ce venivamo anche a
dormì qui!"
Consulta: Settembre al Borgo
2008 e Diario del
laboratorio di cinema “Cinema di strada”