Diario del laboratorio di cinema “Cinema di strada”
Casertavecchia, dal 28 Agosto al 7 Settembre 2008
Articoli di Federica Roano, Paolo Russo
Gli articoli che seguono sono una sorta di diario a scritto a 4 mani da partecipanti e organizzatori e testimoniano il lavoro di ricerca che si affianca al Settembre al Borgo edizione n° 38
dal 3 al 7 Settembre
Una volta entrati nel vivo di "Cinema di strada", è davvero difficile
tenere il conto delle ore che passano e delle scene che si girano. La
contemporaneità dello svolgimento dei quattro cortometraggi fa si che ci sia
un continuo movimento per tutto il borgo, tra set in cui si gira, location
da sistemare, piani da rivedere e riunioni per decidere. La collaborazione
dei ragazzi è unanime e il clima che si respira è effervescente e allegro,
l'entusiasmo cresce ciak dopo ciak, scena dopo scena, finché nelle loro
menti non si forma già un nitido embrione di ciò che saranno tutti i lavori.
Le difficoltà e gli imprevisti non mancano, ma vengono accolti come ennesima
sfida contro la proporzione inversa del "tempo/innumerevoli cose da fare".
L'attrezzatura messa a disposizione incanta chi fa parte del laboratorio e
non, infatti non manca mai un nutrito pubblico al momento in cui si gira con
macchinari insoliti come il Jimmy, ovvero il braccio meccanico che si
utilizza spesso per le panoramiche dall'alto e per le scene ad ampio campo.
Il paesino ha accolto i ragazzi con amore, partecipa con emozione e
disponibilità ad ogni loro passo, lo sostiene da lontano e da vicino,
chiedendo informazioni o scrutando dietro le tendine delle finestre.
Sono state le innumerevoli comparse volontarie, perlopiù turisti, che hanno
fatto si che i set sembrassero scene di vita quotidiana, anche se condite
con un pizzico di fantasia e romanticismo che hanno sottolineato la già
evidente attitudine di Casertavecchia di essere location.
Oggi è l'ultimo giorno ufficiale del festival , molti dei ragazzi partiranno
per riprendere la vita abituale, altri rimarranno per girare le ultime scene
nei prossimi giorni. L'incredibile esperienza acquisita, le amicizie, le
conoscenze, la soddisfazione di vedere su schermo la realizzazione dei
propri lavori vale un ringraziamento infinito a chi ha reso possibile questi
giorni passati.
Un'iniziativa del genere, che ha riscontrato una grande approvazione, mostra
(finalmente) il risveglio della nostra città e la voglia di fare e creare
che si aggira silenziosa tra i giovani e le persone che del cinema hanno
fatto passione e lavoro.
3 settembre
(consulta anche Cronaca di 3 ore in ... 5 minuti)
2 settembre
Il pomeriggio del 2 settembre sono cominciate le riprese del primo cortometraggio della regista Lucilla Minnino, riprese per altro abbastanza semplici essendo esterne giorno a camera fissa. L'affiatamento e l'entusiasmo tra i ragazzi è cresciuto a vista d'occhio, e quando per la prima volta le immagini sono state proiettate sullo schermo di 17 pollici dei tecnici, l'emozione è stata davvero grande. La spettacolare attrezzatura che è stata messa a disposizione e l'eccezionale cast tecnico, fanno si che si sia creata una qualità video molto alta. Con il passare delle ore, il set si è spostanto nella piazza di Casertavecchia, dove si sono girate le esterne notturne del corto di Giorgio Servillo, ottimo regista e grande coordinatore che rende il lavorare con lui un vero piacere. L'intero paesino di Casertavecchia si è messo a disposizione per aiutare i ragazzi: comparse, location, sostegno umano e materiale hanno circondato il lavoro del gruppo che si è prolungato fino alle 3 di notte del 3 settembre.
1 settembre
Continuano le attività dei ragazzi del laboratorio "Cinema di Strada". La
giornata del 1 settembre è stata dedicata alla prova attori, alle ultime
ricerche di location e alle ultime rifiniture delle sceneggiature. Essendo
sospesa la programmazione degli spettacoli di "Settembre al Borgo", non ci
sono stati incontri con gli artisti, come invece è avvenuto nei giorni
precedenti.
30 Agosto
Il giorno 30 agosto i ragazzi del Mitreo hanno incontrato Licia
Maglietta, la quale debutta in diversi film di Mario Martone e passa poi al
teatro con "Le acrobate" (1997), e poi come protagonista di Pane e tulipani
(2000), grande successo di critica e di pubblico che le fa vincere il David
di Donatello e il Ciak d'oro come miglior attrice.
Anche qua abbiamo avuto la possibilità di intervistarla.
Rino della Corte: "In Italia ci sono problemi nella creazione dei
film per i giovani?"
Licia Maglietta: "Le difficoltà ci sono, non ci sono per esempio
sovvenzioni, non c'è chi appoggia scelte ovvie, per cui è difficile avere
soldi per le cose più particolari. Non c'è l'appoggio della distribuzione né
quello della produzione, i tempi di creazione dei fil sono bassi, da noi i
film rimangono nelle sale per poco e non hanno il tempo di raccogliere
pubblico. Questo non fa bene alla ricerca e alla sperimentazione. È un
grande problema.
Rino della Corte: "C'è paura di osare da parte dei produttori o
mancano scrittori?"
Licia Maglietta: "Non ci sono sceneggiatori, non ci sono storie.
Adesso le locandine dei teatri, le programmazioni, sono pessime ma la gente
va lo stesso, anche se il teatro è sempre più inquinato dai personaggi
televisivi. Anche nel teatro funziona tutto a scambio, non per merito. Ora
gli spettacoli non vengono presi per merito, ma solo perché nei teatri ci
sono delle produzioni che vengono scambiate. Ormai il livello culturale del
teatro è bassissimo. Però, se si hanno cose da dire e se si hanno le
capacità per dirle, si vedono le differenze nelle sensazione provate dagli
spettatori".
29 Agosto
Il giorno 29 agosto, oltre ad andare avanti con la creazione dei
cortometraggi prefissati, i ragazzi del Mitreo hanno avuto il piacere e
l'immenso onore di chiacchierare con Daniele Finzi Pasca, è regista, autore,
coreografo e clown (ha diretto oltretutto Rain per il Cirque Eloize, Corteo
per il Cirque du Soleil e nel 2006 ha creato la cerimonia di chiusura delle
Olimpiadi di Torino e si è aggiudicato lo Swiss Award categoria show
business, oltre ad essere nominato per il Desk Award a Broadway.)
Riporto, a grandi linee, la conversazione in clima più amichevole che
formale, tra noi ragazzi, Rino della Corte e Finzi Pasca:
"Icaro è una storia pensata per un solo spettatore, donna, uomo, adulto o
bambino, a patto che sia comunque magro (infatti Finzi Pasca prende più
volte lo spettatore in braccio, andando su e giù per il palco n.d.r.). Ci
sono sere in cui si sbaglia tipologia di spettatore e lo spettacolo non va.
Lo spettatore viene scelto in modo empatico, passo tra il pubblico, mi
avvicino a varie persone chiedendo il peso, poi ritorno da quello che mi
sembra più idoneo e porgo la mano. Se la stringe, allora lo accompagno sul
palco, se invece lo spettatore non vuole, non insisto mai.
Icaro è pensato per uno spettacolo piccolo. La nostra formazione è avvenuta
a Calcutta, lavoravamo con bambini, affetti da malattie allo stadio
terminale. È stato lì che è cambiato il modo di fare teatro.
L'anno scorso si è tenuta una conferenza su come un attore può danzare con
il pubblico. Nel teatro, si ha bisogno di danzare insieme, c'è bisogno di
sincronia sia con il pubblico che con l'organizzazione, con i quali,
inevitabilmente, si diventa tutt'uno.
Sono diciassette anni che rappresentiamo Icaro, in media trenta/quaranta
volte l'anno."
Rino della Corte: "Come fai a far convivere la semplicità di un racconto con
la complessità del Cirque du Soleil?"
Daniele Finzi Pasca: "Quando dirigi (come si fa con una barca a vela) quello
che si chiede al regista è di sapere dove gira il vento, sapere se la rotta
di oggi segue una virata di domani. Su una barca grande è difficile virare,
allora, in base a che lo spettacolo sia grande o piccolo, il regista cambia
strategia, ma il modo di sentire, di amministrare il vento è lo stesso. Nel
circo ci sono seicento persone. Qui si fa volare uno spettatore, al circo
c'è una struttura di volo nuova, inedita, che deve sorprendere, sbalordire.
La paura di sbagliare è la stessa. Quando ero a Torino, per le Olimpiadi, mi
chiedevo sempre se quei seimila metri quadrati di stoffa si sarebbero
alzati. Lì, la prova si faceva una sola volta. Ma il modo di sognare è
uguale per il grande ed il piccolo.
Il teatro può essere di improvvisazione o strutturato. Io non improvviso,
studio tutto nei millimetri.
Se si guarda la scena, in sé per sé è brutta come forma di arte, è minore
perché apparentemente semplice. Tutti fanno troppo, l'attore controlla il
niente, meno sei attore e più sei coerente, come lo sei nella vita. Se
sembra che non reciti sei bravo.
Ricordo che in Messico vidi lo spettatore ideale, e una volta giunto lì, ho
visto che aveva le gambe paralizzate. Imbarazzo. L'ho comunque fatto con
lui, cambiando il finale dell'opera, infatti quando recito con i bambini, di
norma dopo il volo si atterra sul tavolo e si prova a volare con le gambe. E
poi si prova a camminare. La responsabilità c'è sempre dinanzi al pubblico."
28 Agosto
Il 28 agosto, alle ore diciotto, si è tenuto un incontro con
Maurizio Scaparro, direttore artistico della scorsa edizione Settembre al
Borgo 2007 (uno dei più noti registi a livello internazionale. Durante la
sua attività ha diretto numerose istituzioni teatrali italiane e straniere.
In particolare, è stato Direttore del Settore Teatro della Biennale di
Venezia dal 1979 al 1982 creando, fra l'altro, il "Carnevale del Teatro di
Venezia" negli anni 1980/81/82, che suscitò una grande eco mondiale), che ha
narrato ad un attento pubblico del suo incontro con Rino Della Corte,
direttore artistico del Mitreo, e del suo appoggio totale a questo progetto
così complesso e laborioso. Sono intervenuti anche Rino della Corte,
direttore artistico del Mitreo, Ferdinando Ceriani e Paola Servillo,
organizzatori dell'dizione 2008 del Settembre al Borgo.
Durante un intervista, Rino della Corte spiega: "E' senza dubbio un progetto
ambizioso quello che ci proponiamo di realizzare. Utilizzando Casertavecchia
per le locations girare quattro film corti che poi formeranno un
lungometraggio (…) Sarà il nostro un work in progress perché solo a
sceneggiature completate, dopo dei provini che domani faremo, dopo aver
capito di che materiale disponiamo potremo partire nella realizzazione dei
film corti."
Il laboratorio prosegue ininterrottamente fino al 7 settembre
27 Agosto
Il giorno 27 agosto, in concomitanza con la manifestazione
Settembre al Borgo, è iniziato il laboratorio nazionale di cinema "Cinema di
Strada", organizzato per Settembre al Borgo dal Mitreo Film Festival di
Santa Maria Capua Vetere, un progetto che mira alla realizzazione di un film
aritcolato in 4 episodi (corti) più un episodio di raccordo.
Gli episodi verranno presentati, successivamente, sia a cura dell'Ente
Provinciale del Turismo di Caserta sia dal MitreoFilmFestival.
Il progetto si inserisce nell'ambito del Settembre al Borgo 2008 ispirato
alle lezioni americane di Italio Calvino sul tema della "Leggerezza".
Al laboratorio partecipano trenta giovani, di cui quindici della Provincia
di Caserta e quindici dal resto d'Italia, assistiti da nove tutors (attori e
registi).
Le attrezzature utilizzate saranno varie e molto professionali: macchina a
presa Panasonic Varicam HD, monitor Panasonic da 17 LCD full HD, carrello
video assist con accessori, Jimmy jib (triangle) modulabile fino a 10 Mt,
Binari per jimmy jib 10 Mt lineari, Steadycam sachtler cine efp, spot con
stativi per circa 10.000 watt di potenza e microfono boom direzionale.
Nella giornata iniziale sono state presentate le sceneggiature dei cinque
lavori, alle quali si è lavorato da subito.
Organizzazione del laboratorio "Cinema di Strada" a cura del Mitreo Film
Festival:
Direttore artistico Rino della Corte
Presidente Paola Mattucci Ventriglia
Staff organizzativo: Assunta Amelio, Antonella Iannotta, Giovanni della
Corte
Hanno collaborato all'ideazione del progetto: Roberto Solofria e Michele
Pagano dell' "Officina Teatro" di San Leucio
Oltre ai citati, contribuiscono alla realizzazione: Enzo Varone, Giovanni
Allocca, Ilaria Delli Paoli, Brunella Cappiello, Fulvia Castellano, Imma
Allocca
Altri contributi: Associazione Macchina da Presa Caserta