Polo in Jazz: Wayne Shorter in concerto
Marcianise (CE), 17 luglio 2008
Articolo di Ferdinando Ghidelli
U.F.O atterrati tra Caivano e Marcianise!
Ieri sera si è verificato un incontro ravvicinato del III° tipo in questa
parte del mondo tanto martoriata, oltraggiata nonchè avvelenata. In un clima
non esattamente ossigenato da un aria pulita e con un leggero olezzo di
spazzatura, sono scesi dall'astronave quattro individui che corrispondono ai
nomi di Wayne Shorter, Danilo Perez, John Patitucci, Brian Blade. Il
preannunciato evento ha richiamato una folta schiera di curiosi che volevano
capire di che cosa si trattasse. I quattro hanno imbracciato i loro
strumenti e senza dire una parola hanno iniziato ad esternare un linguaggio
musicale che ha lasciato, inizialmente, di stucco una discreta parte dei
presenti. Una sorta di "polifonia contrappuntistica" che vedeva i musicisti
dialogare su quattro binari solo apparentemente separati ma in effetti
uniti, saldati, da un unico
fattore comune, rappresentato da un magico e sotterraneo senso
interpretativo del ritmo e delle note.
Senza prevalere uno sull'altro hanno musicalmente dialogato utilizzando, in
alcuni punti, dei difficili canovacci caratterizzati da temi inconsueti
sotto il profilo melodico ed armonico. E' iniziata a circolare la voce
"forse si tratta di Jazz", come dire:quando non si capisce qualcosa, allora
sarà sicuramente Jazz.
Probabilmente si tratta di qualcosa di più grande che non conosce etichette.
Musica totale. E' stato un viaggio che ha portato i presenti in un'altra
dimensione dove si alternavano momenti ritmici convulsi e coinvolgenti ed
improvvise aperture melodiche. In questi frangenti ha giganteggiato Wayne
Shorter con frasi di poche note, a volte spezzettate ed a volte lunghe. Temi
superlativi che hanno ricordato i suoi trascorsi nei Weather Reporter e che
ribadicono, ancora una volta, quanto fosse stato importante in quel mitico
gruppo.
Gli altri, insostituibili, musicisti lo hanno accompagnato nel percorso non
da comprimari ma, come attori di primo piano ben consapevoli di interpretare
un ruolo creativo allo stesso livello del leader.
Stelle di prima grandezza anch'essi.
In una atmosfera distesa il pubblico presente è progressivamente entrato in
sintonia con gli artisti manifestando alla fine del concerto grande
apprezzamento misto a meraviglia per quanto udito.
In ultimo un doveroso ringraziamento agli organizzatori per questa triade di
concerti. Evidentemente hanno voluto confermare in musica quella
"qualità" che propongono in altri settori. Non è cosa da poco, considerando
il medioevo culturale che stiamo vivendo. Per fortuna esistono ancora spazi
vitali che pur localizzati, come in questo caso, su un territorio così
bistrattato, danno un pò di luce e speranza a chi non si identifica nei
modelli culturali attuali. Il concerto di ieri sera è servito, forse, anche
ad evidenziare questa contraddizione.
Consulta: Al Polo della
Qualità è la stagione dei concerti all’aperto