Teano Jazz Festival: Ron Carter Quartet – Dear Miles
Teano (CE), 6 Luglio 2008
Articolo di Dario Salvelli, foto di Sebastiano Sacco
La serata finale del Festival Teano Jazz edizione 2008 si conclude
davvero con il botto. Sale in cattedra il Jazz, quello più puro e d'autore
attrae il pubblico che affolla il Loggione della Cavallerizza in attesa
dell'ultimo concerto. A chiudere il Teano Jazz sarà Ron Carter, un mito nel
panorama del Jazz mondiale: Carter è uno dei contrabbassisti più bravi al
mondo (se non il migliore), è entrato di diritto nella storia del Jazz dopo
la sua partecipazione al mitico secondo quintetto formato da Miles Davis.
Stiamo parlando quindi di una raffinata colonna del Jazz che all'attivo
collaborazioni in circa duemila album.
La particolarità scenica di Carter ormai nota è la sua eleganza e sobrietà
nel suonare durante i concerti, quasi sempre in giacca e cravatta, come
stasera. Ron Carter presenta "Dear Miles", il suo ultimo lavoro discografico
è un omaggio al collega Miles Davis, compositore e trombettista jazz, uno
dei musicisti più influenti ed innovativi del XX secolo. Il quartet è
composto da Ron Carter al contrabbasso, Stephen Scott al pianoforte, Payton
Crossley alla batteria e Rolando Morales Matos alle percussioni. I musicisti
salgono sul palco senza dire una parola lasciando alla loro musica il
compito di presentarli e di comunicare con il pubblico: il primo pezzo
sembra non finire mai, Ron Carter e la sua band sono dei virtuosi del Jazz,
si permettono assoli eccezionali e fantasiosi, duetti e scontri musicali
davvero divertenti. E così rimaniamo affascinati dai magici ed
impressionanti cambi e salti di ritmo abilmente interpretati dal
percussionista Matos, il cui cognome lascia intendere che sia davvero così
"matto": Matos è un folle e divertente percussionista in grado di stuzzicare
l'ironìa del pubblico con i suoi stravaganti strumenti (che spaziano dal più
classico triangolo ad estrosi e bizzarri giocattoli sonori) e di coinvolgere
tutti gli altri musicisti, a partire da Carter per concludere con Stephen
Scott, talentuoso ed istrionico pianista. "Ahhhh baby" urla sul palco Matos
divertito scatenando le risate e la fantasia delle persone nonchè quelle
degli altri membri del gruppo che stupiscono per affiatamento e capacità
interpretativa.
Tutti i musicisti seguono il fascino e le corde del contrabbasso di Carter,
un suono potente ed allo stesso tempo elegante. Questo quartet ha il Jazz
nel sangue, tutti i quattro elementi riescono a divertirsi per prima loro
sul palco (coinvolgendo di conseguenza anche gli spettatori) con "entrate" a
sorpresa e colpi di scena. Come quando Carter pizzicando il suo contrabbasso
suona un famoso tema o le pizzicate di Stepeh Scott alle calde corde del suo
pianoforte. L'esecuzione della famosa "My Funny Valentine", altro omaggio a
Miles, è originale e per nulla banale, il tema principale viene ripreso ed
abbandonato più volte per portarci in atmosfere romantiche e lontane, ben
diverse da quelle "latin" espresse in qualche brano precedente. Carter ed i
suoi ci lasciano senza parole ed a bocca aperta, uno dei live più belli ai
quali ci è capitato di assistere.
E se il Jazz - che notoriamente risulta d'elite e forse anche poco
divertente - è questo, non possiamo che consigliare a tutti di farsi
trasportare da queste blue e black note in grado di rapirti l'anima.
Consulta: Teano Jazz Festival 2008: XVI
edizione