Calatiafestival 2006, rassegna di Teatro e Arte città di Maddaloni, coinvolgerà
per otto giorni l’intera regione Campania. L’evento è organizzato dalla
compagnia teatrale “I Tetrando” con la direzione artistica di Emanuele
Esentato. A fare da cornice sarà la villa comunale “Iano Pacifero” che da
sabato 22 a sabato 29 luglio ospiterà i grandi nomi dello scenario campano.
Frutto di un anno di lavoro il Calatiafestival si presenta tra le prime
manifestazioni della Regione raccogliendo grandi consensi già prima della sua
partenza. Imponente è anche la partecipazione degli artisti, negli otto giorni
si alterneranno circa 150 artisti provenienti da tutta la Campania portando in
scena il Teatro nelle sue varie espressioni, dal genere brillante allo
spettacolo storico per poi passare alla musica di ricerca, alla musica
classica, al musical ma accanto a tanto divertimento anche tanta riflessione
sulle nostre radici, sulla nostra cultura.
Il cartellone 2006 si sviluppa attraverso queste linee pricipali e raccoglie
l’eredità dei grandi eventi della provincia casertana con un impiego di idee e
di risorse umane tanto da meritare sicuramente un posto in prima fila. Tutto
questo proietta autorevolemente la città di Maddaloni tra quei luoghi dove
ancora, fortunatamente, a fare spettacolo è la cultura coinvolgendo l’intera
città in un progetto di civiltà e crescita intellettuale. Per ogni tipo di
informazione è attivo il sito ufficiale della manifestazione
www.calatiafestival.itSabato 22, Compagnia teatrale “Mutamenti” e
“Stanze comunicanti” presentano “Quando il marito va a caccia”, commedia
brillante in due atti di Gerorges Feydeau. Regia: Robero Solofria. Interpreti:
Gianpiero Cunto, Andea Farina, Clementina Gesumaria, Giuseppe Grillo, Antimo
Navarra, Antonella Santonastaso, Roberto Solofria.
I testi di Feydeau sono sempre un concentrato di comicità, una bomba ad
orologeria pronta ad esplodere, un articolato e perfetto congegno fatto di
triangoli, coincidenze e fraintendimenti. Feydeau diverte, fa sorridere,
sorprende. In "Quando il marito va a caccia", uno dei testi meno rappresentati
dell'autore, gli intrecci sono molteplici, lui, lei, l'amante di lui, l'amante
di lei, il marito dell'amante di luì, tutti insieme, tutti contemporaneamente,
tutti a creare ancora una volta quel turbinio di situazioni comiche care a
Feydeau. L'ambientazione che abbiamo voluto dare allo spettacolo, tuttavia, non
è consona ad una messa in scena di Feydeau, abbiamo scelto gli anni '70, i
favolosi anni '70, ricchi di colore, capelloni, zampe di elefante, plastica e
kitsch, per rendere ancora più esilarante lo spettacolo e spiazzare ancora di
più lo spettatore.
Domenica 23, Gruppo di ricerca etnica “Ditirambo” presenta “Sud e
Magia”, Concerto di musica popolare. Dirige: Nicola di Lecce. Interpreti:
Altura Rosa , Ascione Rosaria, Arena Ursula, Ciaravolo Alessandra, Benevento
Valerio, Crispino Lucia, Di Lecce Antonino, Di Lecce Nicola, Mauro Peppe ,
Palomba Raffaele, Sorrentino Serafina, Solvino Pasquale, Toralbo Francesco,
Vituperio Aniello, Vituperio Luigi
Con sud e magia il gruppo ricerca etnica “Ditirambo” scava nei meandri della
tradizione, riportando alla luce le radici più profonde di musiche, danze di un
meraviglioso sud, tradizioni che purtroppo vanno perdendosi e con esse le
testimonianze storiche. Sud e magia porta in scena storia tradizioni, miti e
leggende di una terra “amara e bella”
Lunedi 24, Compagnia teatrale “I Palconauti”, presenta “Liolà” Commedia
musicale in due atti. Adattamento da Luigi Pirandello. Regia: Nunzio Zuzio.
Interpreti: Adele Amato, De Serpis, Melania Balsamo, Lara Blasotti, Francesco
Campanile, Genny Capuano, Rosanna Fiumarella, Luca Cardillo, Fabio Orefice,
Loretta Palo (nostro articolo)
Troppe volte (e, nella maggior parte dei casi, ingiustamente) si pensa ai testi
dei grandi autori del Teatro e della Letteratura come a qualcosa di ingombrante
e di poco fruibile, soprattutto riferendosi al pubblico dei più giovani.
Nulla di più errato nel caso di questa nuova versione del classico
pirandelliano, firmata dalla sapiente mano di Nunzio Zuzio e portata in scena
dall'emergente Compagnia “I Palconauti” Lo spettacolo, infatti, spicca
certamente per originalità e spirito di ricerca; non a caso, è stato definito
come l'opera di Pirandello nel suo più innovativo adattamento". Alla base di
tutto ciò, un attento e curato lavoro di studio per poter trasporre l'intera
vicenda dall'originaria Sicilia alla Campania, con le sue campagne rurali, con
i suoi odori di terra e di campi, e con i sixw cokxi Successivamente, l'opera
dì adattamento ha coinvolto l'intero impianto narrativo: molte parti del testo
originate sono state rivedute e corrette per una migliore fruibilità, i nomi
dei personaggi modificati, ed i canti previsti dallo stesso Pirandello sono
stati sostituiti con alcuni tra i brani più belli e coinvolgenti della
tradizione popolare campana. Al progetto, infatti, ha collaborato anche il
gruppo musicate E' Zezi, che ha fornito il materiale musicale necessario alla
messinscena.
Attraverso questi ed altri numerosi processi si è arrivati all'elaborazione di
uno spettacolo forte, intenso e passionale, adatto ad un pubblico di tutte le
età: 9 artisti in scena, splendidi giochi di luci, costumi perfettamente in
sintonia con il periodo storico in cui si svolge la vicenda, pochi elementi
scenografici per evocare l'ambientazione rurale, coinvolgenti momenti musicali
interpretati. dal vivo, balli festosi, gioia, ma anche complotti, intrighi ed
ambite eredità.
Martedi 25, Gino Rivieccio in “Mettetevi Comodi”, spettacolo comico di
Gino Rivieccio e Gustavo Verde. regia di Giancarlo Drillo
Mercoledì 26, Compagnia teatrale “Ares” presenta “Culincenere”, Quadri
in due atti da “La Gatta cenerentola” tratta da “Lo cunto de li cunti” di
G.B.Basile. Regia: Mimmo D’Ambrosio. Interpreti: Samantha Elisio, Nicola
Piccolo, Angela Trezza, Carmen Castelli, Rossana Giardullo, Giuseppe Morrone,
Carmen Langone, Geppina Sarno
Tratto da La Gatta Cenerentola testo e musiche Roberto De Simone.
L'autore ha preso spunto dalla sesta favola del Pentamerone di Glovan Battista
Basile, alla quale attinsero poi Perrault e gli altri favolisti a lui
successivi.
Si può perciò pensare che l'origine di questo "Cunto "sia senz'altro
napoletana, o meglio ancora meridionale, se fu proprio il Baslie a pubblicarla
nel 1600, trascrivendola dalla tradizione popolare, ma ancora ben lontana dalla
miei osa versione diffusa dalla favolistica borghese ottocentesca
Mimmo D'Ambrosio che ha curato la regia, senza intervenire sul testo, ha
estrapolato dall'opera integrale dei quadri e scelto alcune delle canzoni che
ben caratterizzano il carattere dei personaggi così anomali.
Cenerentola, cercando vendetta dei maltrattamenti subiti da parte della
Matrigna e delle sorellastre (che non sono tre ma molte di più), tenta di
ammazzarla troncandone la testa nel cassone della biancheria.
li Monaciello, lo spirito della casa che prende il posto della fata buona, gli
accenti forti dei personaggi della Capera, delle Lavandaie, Asso di Bastone,
della Zingara, ci portano in una Napoli né regina e né serva.
E a chi sta seduto in poltrona apparentemente lontano dal mondo magico della
scena, arrivano fiotti di luce e di colore, voci gagliarde, sapori di cielo e
di mare che sembrano evadere, attraverso il buco della serratura, gli elementi
popolari, i più poveri, veri e forti, che quest'opera chiama a rappresentare:
una realtà scenica artificiale, massimamente elegante, dove artificio significa
arte, ed eleganza sta per gusto del bello e dell'armonia.
Giovedì 27, Compagnia teatrale “CollettivoAccaTeatro”, presenta “Parthenos”.
Drammaturgia e regia: Carmine Califano. Interpreti: Samantha Elisio, Nicola Piccolo, Angela Trezza, Carmen Castelli,
Rossana Giardullo, Giuseppe Morrone, Carmen Langone, Geppina Sarno
Tra il sacro ed il profano, per dimenticare - esorcizzare - tirare a campare...
e nel contempo ricalcare la memoria attraverso testi della tradizione del Sud
Italia riadattati e rielaborati per uno spettacolo dalle atmosfere
"melodrammatiche" che ripercorre la vita di ogni donna, Vergine e al contempo
Madre, speculare per questo all'immagine della Madonna così com'è laicamente
venerata dalla nostra cultura popolare. La Grande Madre Mediterranea diventa
nella tradizione campana le sei sorelle venerate a partire dal Lunedì in Albis
per finire con la Madonna Nera di Montevergine (il cui santuario è appunto sul
Monte Partenio). Lo spettacolo chiude un progetto triennale "entroterra"
condotto anche in collaborazione con l'Università degli Studi di Salerno
Venerdi 28, Gruppo musicale “Emozioni” in “Il mio canto libero”,
concerto musicale
Sabato 29, Compagnia teatrale “CAST - artisti senza frontiere”, presenta
“Terre Lontane - il miracolo del perdono”, commedia musicale in due atti di
Dino Garrafa e Marco de Biase
Regia: Antonio Conti, musiche: Paolo Scarpino e Dino Garrafa, Coreografie:
Paolo Gagliardi. Interpreti: Rachid Hernoun, Marco De Blase, Maria Rugiero,
Dino Garrafa, Antonio Conti, Barbara Bruni, Luca Bocci, Paolo Gagliardi,
Massimo Bosco, Raffaella Fragale, Vanessa Fragale, Aurora Garrafa, Giovanni
Gaio, Emilio Gonzales, Debora Sabato, Benedetta Toscano, Yinì Aloe, Aureiw
Brogno, Orlando Capitano, Valenuna Critandi. Francesco Lappano, Vincenzo
Montedoro,Paola Peri,Luigi Veneruso
Il Testo teatrale è ispirato alla parabola evangelica del Figliol Prodigo e
porta in sé contenuti esistenziali e valori universali quali il perdono,
l'amicizia, il significato della vita...
Attraverso le vicende vissute dai vari personaggi del musical, che ha sorpreso
e commosso pubblico e critica, si evidenziano i messaggi ingannevoli che
inducono falsi bisogni nell'uomo di ieri e di oggi.
I fatti ed i personaggi rappresentati sono sorprendentemente vivi, a tratti
complessi e drammatici, ora estremamente divertenti e brillanti.
Gli spettatori sono inevitabilmente stimolati e condotti alla immedesimazione
attraverso un itinerario "interiore", volto alla riscoperta del valore
universale del perdono.
L'iniziativa "Terre Lontane"- edizione 2006- è unica nel suo genere in quanto
pur avendo quale scopo quello di realizzare un "prodotto teatrale e musicale",
essa ha coinvolto fasce tra loro eterogenee, difatti, il progetto è un punto
d'incontro tra professionisti, artisti, studenti universitari,
giovani e meno giovani provenienti anche dalle aree del disagio e
dell'emarginazione sociale.
"È straordinario come una parabola raccontata da Gesù duemila anni fa sia
ancora oggi di estrema attualità...; forse perché sempre uguale è rimasto il
cuore dell'uomo..,. diviso, fragile, ribelle.. alla continua ricerca
d'amore../' |
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