(ndr) Il gruppo Potlach’06 è un gruppo che ha fatto storia e
"la storia" della cultura a Caserta. Nella sezione dell'Archivio Musicisti
potrete trovare non un articolo ma una "saga" a loro dedicata
Attualmente il gruppo è costituito da un nucleo stabile formato da Franco
Basile (Sax e flauto traverso, è stato uno dei fondatori della cooperativa di
artisti casertani i “Potlach”. Nella sua lunga carriera artistica ha
partecipato a numerose manifestazioni, spettacoli teatrali e musicali anche per
ragazzi, con artisti di fama nazionale), Corradino Campofreda (Attore,
proveniente da esperienze teatrali. Attualmente partecipa e collabora con
alcuni gruppi teatrali casertani. Con il gruppo dei “Potlach” collabora alla
ricerca e realizzazione di testi. Esperienze cinematografiche), Antonio Bove
(Percussioni, in circa trent’anni di attività ha suonato in diversi gruppi
partenopei. Amante del genere sud americano , attualmente collabora con i “Potlach”),
Marco Mattiello (Chitarra elettrica, ha partecipato in diversi lavori
organizzati dai “Potlach”, amante del blues), Sergio D’Alessio (Tastiere, ha
portato la musica in tante manifestazioni culturali, in passato ha collaborato
più volte con i “Potlach”. Attualmente si è dedicato al piano bar), attorno a
cui ruotano altri artisti (attori, musicisti, ballerini, mimi: ad esempio negli
ultimi lavori sono intervenuti ad arricchire lo spettacolo, il fantasioso e
simpatico interprete di poesie napoletane il piccolo Antonio Campofreda e
l’estroverso e vulcanico, uno dei pionieri del gruppo “Potlach”, Agostino
Santoro ex batterista degli “Avion Travel” e di altri gruppi musicali noti).
Il principio che ispira i “Potlach” è la contaminazione tra generi diversi (c’è
molto da scoprire nella fascia di confine tra teatro, letteratura, musica, arti
visive, una vera e propria zona franca in cui le arti sfumano i loro contorni
fondamentali).
L’idea di mettere in scena “Musica in rima” è nata circa tre anni fa quando
pervasi dalla magia di sperimentare quest’area particolare che si trova tra
musica e teatro, dove la musica non è intesa come semplice accompagnamento
della suggestione teatrale, ma protagonista anch’essa, nella ricerca in cui si
fondono tradizioni (la memoria) e contemporaneità (vita quotidiana), hanno
pensato di introdurre tutto il lavoro con una storia:
Quella di un gruppo di ragazzi armati di tanta volontà, ma con pochi soldi in
tasca, che formarono un gruppo di artisti della strada.
Grazie ad un fortunato incontro, realizzarono l’idea di proporsi al pubblico
con uno spettacolo, al fine di trasmettere un arcobaleno di coloratissime
sensazioni e ricondurre tutti i presenti al piacere di vivere in compagnia di
altre persone, accantonando, almeno per un pò di tempo, gli affanni e la noia
del quotidiano.
Da qui, lo spettacolo è un susseguirsi di musiche e poesie napoletane,
filastrocche, racconti, creando un’alchimia di linguaggi davvero emozionanti,
mescolando cronache e leggende: nella storia “notte di Secondigliano”, si
illustra la drammatica vita quotidiana dell’interland napoletano. Fa seguito un
brano musicale rock aspro e ritmato, dove il sax di Basile e la batteria
scandiscono il tempo esistenziale, contrapposto dall’esposizione vivace ed
ironica di alcuni brani, molto graditi dal pubblico, interpretati da Corradino
Campofreda: Il caro West, Pieghe, Chesta ca è ‘a storia ‘e Pullecenella (quest’ultimo
tratto da un racconto popolare Casertano).
L’esplosivo assolo di batteria eseguito da Agostino Santoro che, dopo un
intenso e incalzante percorso ritmico percussivo è sfumato in un finale
caratterizzato da una gag comica esilarante.
Interessante è il risultato ottenuto accostando il racconto de ”Il giovane
Waters” che narra di un torneo cavalleresco medioevale scozzese, accompagnato
da musiche struggenti e dolci “Green sleeves e Irish Washer Women” eseguite da
Franco Basile al flauto traverso e Marco Mattiello alla chitarra elettrica,
agli interventi melodici eseguiti da Corradino Campofreda alla chitarra e
ritmici da Agostino Santoro alle percussioni.
Le musiche dei “Potlach”, sono un vero e proprio viaggio “on the road” e vanno
dal blues “saint James Infirmary” e “Mad about him”, alle citazioni del passato
“Kurt Weill in Moritat” (dall’Opera da tre soldi di Bertold Brecht), ai
frequenti riferimenti della musica popolare partenopea.
Molto coinvolgente il finale dello spettacolo, nel quale il gruppo saluta il
pubblico con un pezzo bandistico “Marcetta in sol”, eseguito con maestria da
tutti i componenti.
Dichiara Franco Basile: “Questo brano è stato suonato dai Potlach fin dalle
prime apparizioni (1976), ... lasciando in me indelebilmente la passione per la
musica”.
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