Caserta, 28 Novembre 2005. Non ho trovato titolo migliore per sintetizzare
quanto proposto degli appuntamenti quasi quotidiani dell'Autunno Musicale in
questo ultimo fine settimana di Novembre.
Volendo dare una scansione musical-temporale potrei partire con il "Martirium
Sancte Ursulae" proposto nella basilica di S. Angelo in Formis, Sabato 26.
La storia di S. Orsola e delle sue (improbabili) undicimila vergini è il
tipico racconto medioevale che partendo da un fatto vero si arricchisce fino a
divenire leggenda. E proprio due mistiche del XII secolo sono le autrici del
testo "Liber rivelationum" letto da Milena Vukotic e delle musiche eseguite
dall'Ensemble Octoecho (Monica Falconio, Milli Fullin, Elena Modena e
Alessandra Vavasori dirette da Lanfranco Menga)
Nella cornice di questa basilica la voce dolce e ferma della Vukotic ed i
canti in latino hanno riportato tutti in un mondo diverso, a metà fra le
realtà e la fantasia. Difficile è stato alla fine scegliere se applaudire o no:
personalmente mi sembrava di rompere un incantesimo.
Di qualche secolo più tardi invece i canti proposti durante la messa
domenicale (del 27 Novembre) nel Duomo di Casertavecchia sempre dall'Ensemble
Octoechos: canti in latino e in "volgare" di origine spagnola.
Anche qui il luogo e i suoni si sono fusi in un tutt'unico che ha incantato
persino i più giovani che, loro malgrado, erano stati trascinati dai genitori
con la scusa della messa domenicale.
Arriviamo quindi al concerto di Giovedì 24, dove è stata incentrata
l'attenzione su un compositore "minore", tale Antonio Duni. Questi, nato nel
1709 e morto nel 1775, non ebbe fortuna sia perchè "oscurato" da un fratello
-Egidio Romualdo, nato un anno prima e rinnovatore dell'Operà Comique in
Francia - che per vicende personali. L'Orchestra Sinfonica Lucana (per
inciso il Teatro di Matera è intitolato a Egidio), diretta da Vito Clemente, ha proposto in prima assoluta
in tempi moderni, cinque sinfonie di Antonio che si collocano, come stesura, in
nel periodo del passaggio da Bach a Mozart.
Molto interessante lo svolgimento del concerto che si è avvalso di uno
storico e di un critico musicale - Luigi Pentasuglia ed Ernesto Pulignano- per introdurre il periodo storico e la figura
del Duni e chiarire il percorso delle sinfonie. Ultimo in tutti i sensi,
ovvero come data e come tipologia, quello svoltosi Lunedì 28 nella biblioteca del
Dipartimento di Matematica della II univerdità Federico II a Caserta,
nell'ambito del convegno internazionale “Capire e Creare la Musica”. In
questo caso gli "esecutori" (tranne un umanissimo musicista che ha suonato un
basso-tuba) sono stati virtuali: computer, oscilloscopi e quant'altro
elettronico hanno creato, filtrato, distorto suoni servendosi di programmi
complicati. Confesso che agli occhi di un profano questi squittii, acuti,
gravi, rumori lasciano interdetti facendo rimpiangere anche il più scalcagnato
dei musicisti ma ... l'intento degli studiosi non è quello di "scimmiottare" la
caratteristica creatività umana bensì di proporre nuove forme di suono. Che
dire come conclusione? La musica, attraverso i secoli, è cambiata così come il
gusto di che la compone e la ascolta: eppure solo 7 note (o dodici semitoni)
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