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Presso la Cattedrale di Caserta, in Piazza Duomo, si terrà venerdì 14
ottobre 2005, alle ore 18,00, un nuovo appuntamento con Massimo Cacciari.
Il filosofo ed ora nuovamente sindaco di Venezia torna nel Capoluogo di Terra
di Lavoro e s’interroga per riprendere l’ampio discorso filosofico, storico e
politico, sviluppatosi in questi anni di costante partecipazione alle attività
culturali promosse dalla Biblioteca Seminario Vescovile di Caserta.
Il tema affrontato in questo incontro sarà: umanesimo tragico. “Attraverso la
lettura di testi tra i più qualificati della letteratura italiana - Il canto di
Ulisse di Dante, il De vita solitaria del Petrarca, la Lettera a Francesco
Vettori del Machiavelli e l’Infinito di Leopardi - si vuole tracciare il filo
che ha attraversato la cultura italiana creare così uno spunto di ulteriore
riflessione per leggere e interpretare la realtà contemporanea”.
Massimo Cacciari è filosofo e docente di estetica dal 1985, Sindaco di Venezia,
Deputato europeo e Preside della Facoltà di Filosofia dell’Università San
Raffaele di Milano.
La ricerca filosofica di Cacciari prende avvio dallo studio del "pensiero
negativo", anti-dialettico, tra Schopenhauer e Nietzsche, di cui analizza le
connessioni con la cultura letteraria, artistica e scientifica del primo
Novecento, soffermandosi in particolare sulla finis Austriae. In particolare l'approfodimento
del Nietzsche di Heidegger lo ha portato a una riconsiderazione dell'intera
storia della metafisica e dello stesso paradigma interpretativo heideggeriano.
Nei suoi ultimi lavori la problematica filosofica si intreccia con quella
teologica, secondo una linea che si potrebbe definire di rivisitazione critica
della tradizione platonica.
Per l’occasione il dibattito sarà arricchito con delle letture che saranno
affidate al casertano Toni Servillo.
Nato a Caserta, Toni Servillo ha fondato, non ancora ventenne, il Teatro Studio
della sua città. Negli anni Settanta si è dedicato allo sperimentalismo, ma
benché formato e cresciuto nel teatro della ricerca, Servillo si è trasformato
ben presto in un regista ed interprete estremamente poliedrico, capace di
passare dall'innovazione scenica a Edoardo, per spingersi fino a Molière. Ha
fatto nascere Teatri Uniti e recentemente ha portato sulla scena anche un'opera
lirica. E’ di recente reduce dal successo cinematografico di "Le conseguenze
dell’amore", per il quale ha ricevuto come miglior attore protagonista il
premio David di Donatello 2005. |
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Massimo Cacciari, photo D.R.
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