Voglia di stile casertano

Incontro con Gino Licata, alto livello di vena creativa della  cultura musicale casertana

Articolo di Nicola Di Caprio


Nell’incontrare Luigi Licata e nell’ascoltare le sue canzoni mi vengono in mente una serie di cose lontane tra loro ma vicine in questo periodo. Per primo il duca bianco, David Bowie, recentemente in Italia con uno degli spettacoli più rivoluzionari degli ultimi tempi, poi il giorno di San Valentino da poco trascorso e infine il festival di SanRemo. 

Cosa hanno in comune questi eventi con il cantautore casertano? Basta guardare la foto che accompagna quest’articolo per riconoscere la somiglianza di Luigi Licata con lo straordinario musicista inglese che nell’immaginario della mia adolescenza ne era l’incarnazione casertana; la ricorrenza di San Valentino, invece, perché nell’ascoltare i suoi versi poetici egli rivela una natura di “ uomo d’amore” e per finire San Remo perché Luigi Licata è stato uno dei protagonisti di una passata edizione del festival da dove immeritatamente non entrò a far parte della categoria dei Big.

Questa introduzione pindarica all’autore casertano va subito a chiarire il livello della sua vena creativa che negli ultimi anni gli ha reso importanti riconoscimenti critici vincendo due volte il premio Recanati, una delle poche importanti rassegne di livello nazionale dedicate alla canzone d’autore, con brani di grande gusto e sensibilità in dialetto napoletano, con “Vittorio” composizione godibilissima, orecchiabile e ironica nella sua struttura ritmica sincopata dedicata all’amico Vittorio Remino musicista casertano che “ha lassàt’ e pensière int’ e panne d’ajère ca s’ hann’ ‘a lavà…” ha vinto la IV edizione, mentre con “Fèmmene Antiche” affronta in modo sensibile il tema della prostituzione e nel cantare di “…fèmmene che fanno ‘ammore senza ammore…” egli compone una ballata struggente dal sapore antico che gli fa vincere anche la VI edizione del Premio.

Ma la grande vetrina gli si propone con la canzone dedicata alle persone libere ”Gente di strada” scelta da Giancarlo Lucariello inventore dei Pooh (produttore tra gli altri di R.Fogli, M. Bosè, Alice, Giorgia, G.Togni) Il brano si presenta con un impianto più leggero rispetto ai precedenti, ma si rivela subito giusto per la corte di Pippo Baudo.

Basta pensare a queste tre canzoni per riconoscergli un ordine genetico di “uomo d’amore” che sa che i sentimenti guidano la sua esistenza e con essi si avvicina di volta in volta agli amici d’infanzia, agli emarginati di turno o anche al proprio cane (“Ciccio” è, infatti, una canzone in chiave jazzistica dedicata proprio al suo cagnolino). Licata si rivela quindi protagonista e continuatore di una tradizione musicale e lirica che è appunto la canzone d’autore campana.

“Cantare in dialetto mi gratifica maggiormente e mi permette di esprimermi in modo più naturale, in poche parole mi sento più io”. E per meglio chiarire l’uso del vernacolo nei suoi testi e di come prende corpo una sua canzone, Licata aggiunge: “Quando scrivo mi lascio trasportare dall’istinto e dal cuore, quando conosco una melodia la presento ad un testo o viceversa, se i due si innamorano follemente uno dell’altro il frutto del loro amore sarà una grande cosa tra le mie mani.. ” una canzone ”

Questa formula che unisce testi napoletani a musica tradizionale acustica che ad un ascolto superficiale si potrebbe associare a situazioni popolari, è invece la forza di Licata il quale oggi oltre ad un progetto che lo vede impegnato discograficamente con la Danny Rose, etichetta discografica parigina, si sta preparando per portare in giro uno spettacolo di cover e inediti, rinnovando il suo gruppo con giovani musicisti casertani.

Con la presentazione di Luigi Licata mi viene voglia di parlare di uno stile “casertano” alla canzone d’autore e questo magari viene anche chiarito dal fatto che Luigi Licata, con altri artisti casertani, come Pasquale Ziccardi, Fausto Mesolella e gli stessi Avion Travel, sono amici di lunga data e compagni di tante avventure musicali, per capire quanto l’arte si riversa nella vita e viceversa, al punto che se si sentono echi degli uni nelle canzoni degli altri questa è cosa inevitabile proprio com’ è inevitabile, talvolta, la somiglianza tra fratelli… 

 

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Gino Licata

foto Marco de Logu

 

 

 

 

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