Caserta, 25 Gennaio.
Ancora una monumentale serata all'Oddly Shed, che continua ad accogliere la buona musica internazionale di scena giovedì 25 gennaio gli Animals. Ad aprire le danze della serata la lusingata Blue Band, che ha rivisitato con energia classici di Blues che di Rock. Con Guglielmo Ravone alla voce, Angelo Mastrangelo al piano, Sandro Costa al basso, Enrico Altomare alla chitarra, Fulvio Cusano alla batteria e Alessandro Riccio alla chitarra e all'armonica. La blue band ha avuto il privilegio di riscaldare la serata...anche se il numerosissimo pubblico non si è lasciato facilmente trasportare dalla loro session! Un peccato perchè gli impegnati ragazzi di Piedimonte Matese divertono e suonano con passione.
La loro performance è caratterizzata da un bel viaggio a ritroso alla ricerca delle loro influenze maggiori: si parte con una grintosa beatlesiana Get Back...per passare alla Flip, Flop, Fly per poi trascendere piacevolmente nel mito del Blues con quadretti di storia come The Thrill is gone e Hoochie Coochie Man con in evidenza l'armonica di Alessandro Riccio. Si omaggiano i Blues Brothers con una tirata versione di Everybody Needs Somebody To Love...il finale della loro esibizione è tutto invece dedicato al Rock con le non convicenti versioni di Cocaine (di J.J. Cale e sbadatamnte attribuita ad Eric Clapton) e Jampin'Jack Flash dei Rolling Stones, tra i brani più belli appartenenti alla storia del rock. Dopo quasi un'oretta la Blue Band lascia il palco per onorare gli strumenti degli Animals.
Alle ore 23 in punto scatta l'ora del super gruppo di Rock-Blues Inglese The Animals, mi si perdoni l'eufemismo, formato dall'intramontabile Hilton Valentine alla chitarra (Fender hot Rod Deville), John Steel alla batteria, Dave Rowberry alle tastiere, Jim Rodford al basso (Ampeg Svt Rig) e a non far rimpiangere il grande Eric Burdon (colonna portante degli originari Animals) Tony Liddle alla voce. I pensionati del Rock ci danno subito dentro sorprendendo il gran numero di fedeli accorsi ad ammirare probabilmente il solito revival...invece gli Animals hanno fatto capire dalle prime note di voler continuare a fare sul serio! 
Gli Animals hanno ripercorso tutto il loro repertorio fatto soprattutto di covers rese celebre proprio dalle loro versioni a cavallo della fine degli anni sessanta, brani familiari che conservano intatta la loro forza e il coinvolgimento è stato totale. L'interpretazione di Boom Boom di J.L Hooker è stata stupefacente come del resto il seguito I belive to my soul e Don't bring me down. L'intro di The House of Rising Sun è stato accolto con un caldo applauso dal pubblico, (un brano indelebile nel tempo che portò il gruppo ad una strepitosa notorietà alla pari dei primi Beatles e Stones) la voce del sempre concentrato Tony Liddle tiene a meraviglia il confronto con Eric Burdon. Alto è il momento dell'interpretazione di una scoppiettante It's my life con il suo inconfondibile giro di basso, ma a meravigliare è la versione dura di I'm Crying con la sezione ritmica a non perdere un colpo ...la forte sensazione è che a questi Animals le rughe hanno ridato una giusta tonicità. 
Bella ed emozionante la ballata di Sam Cooke "Bring it on home to me" ed eccezionale Don't let me be misunderstood con il pubblico ad intonare il ritornello insieme al sorpreso Tony Liddle. Finale tutto Rock'n'roll con una lunga spettacolare What'd I say di Ray Charles spinta dai prorompenti riff di chitarra di un sobrio Hilton Valentine, che nella pausa, prima di un generoso bis, ha ricevuto un omaggio floreale! Certo per la straordinaria forma mostrata giovedì gli Animals avrebbero continuato a suonare per tutta la notte...Rock'n roll is here to stay. Una vera chicca nella rassegna blues dell'Oddly Shed...mi dispiace per il mio amico Andrea che non è riuscito a venire da Miami. 


L'Oddly prevede per i prossimi giovedì Blue Stuff (1 febbraio...consiglio di non macare), Patrick Big Head (8 febbraio), 15 Antonio Onorato & Gianni Guarracino e poi ancora storia con la Band originale degli Status Quo il 22 febbraio.