Yardbirds trenta anni dopo: nulla sembra essere cambiato
di Antonio Avalle 
Caserta, Giovedì 16 Novembre 2000

L'appuntamento del giovedì all'Oddly Shed sta diventando ormai un evento piacevolmente consolidato per tutti gli amanti del blues e non solo. Ad animare questo giovedì, 16 novembre, quarto appuntamento della rassegna, ci sono stati gli Yardbirds, il glorioso gruppo della fine degli anni sessanta, carissimo all'iniziazione chitarristica di Clapton, Page e Beck. Dopo il trionfante tour di cinque date tenuto lo scorso maggio, gli Yardbirds sono tornati ad esibirsi in Italia riuscendo a raggiungere questa volta la parte più blues della penisola, "il nostro caro Sud", spesso dimenticato ed accantonato dalla musica internazionale. Ad attenderli la grande folla eccitata dell'Oddly Shed, che ha accolto con calore la mitica band londinese (presente una buona fetta di cinquantenni nostalgici, giunti per l'occasione a rispolverare un bel pò di ricordi). La serata è partita con un po' di ritardo dovuto ad uno spiacevole imprevisto avvenuto a Roma (dove è stata rubata la strumentazione della band: un bel ricordino per la tappa italiana! ). Ma ad un tratto, senza troppi preamboli, la band è entrata sul palco e ha subito attaccato a suonare. I primi applausi sono stati soprattutto per Chris Dreya (foto in alto) e Jim McCarty, rispettivamente il chitarrista ritmico e il batterista dei superstiti originali Yardbirds, accompagnati da Alan Glen (armonica e percussioni proveniente dai Nine Below Zero), da Gypie Mayo (chitarrista dei Dr.Feelgood) e da John Idan (basso e voce quasi sosia di Jeff Beck). Fin dall'inizio della serata, la band ha riscaldato la platea proponendo in rassegna i brani che hanno fatto la fortuna degli Yardbirds :"Shapes of things", "Heart full of soul", "Train kept a rolling", "Five long years", tutte in versioni fedeli alle originali. Effettivamente, dopo più di trent'anni, nulla sembra essere cambiato, tutto è in linea con il sound degli anni sessanta, nessuna modifica alle sonorità, nessun accorgimento al loro personalissimo stile per la gioia dei numerosi sessanttottini presenti e probabilmente per la delusione dei più giovani, che si aspettavano del Rock duro alla maniera dei Led Zeppelin! 
Il finale però accontenta un po' tutti: ad una poderosa "For your love" segue, a sorpresa, "Danzed & confused" dei Led Zeppelin, con le chitarre di Chris e Gypie ad incrociarsi come ai tempi di Page e Beck e con l'inserimento opaco (soltanto per questo brano) della voce di John Idan. La serata ha toccato il momento più alto con il blues di "I am man" (l'inglesizzazione di Hoochie Cocchie man di Willie Dixon): un concerto ruvido, graffiante, sulfureo, divertente. E pensare che nel lontano Sanremo del 66 il nostro caro Mike Bongiorno presentò i Yardbirds, in veste di ospiti internazionali, come degli "uccelli da cortile" (in quell'occasione gli Yardbirds suonarono con Lucio Dalla "Raff...bum" e "Questa volta" con Bobby Solo). 
Un grande evento per la riuscitissima rassegna blues tenuta all'Oddly Shed, per la quale é stata segnalato un importante cambio di programma: il 30 novembre ci sarà il bravissimo armonicista Andy J. Forest, che qualcuno lo ricorderà protagonista come attore del film di Tinto Brass "Miranda" .

DISCOGRAFIA 

1965 SONNY BOY WILLIAMSON & THE YARDBIRDS
1965 FOR YOUR LOVE
1966 HAVING A RAVE UP WITH THE YARDBIRDS
1966 OVER UNDER SIDEWAYS DOWN
1967 LITTLE GAMES 
1971 LIVE YARDBIRDS (ALBUM POSTUNO)

PUBBLICAZIONI INGLESI

1975 SONNY BOY WILLIAMSON & THE YARDBIRDS (FEATURING ERIC CLAPTON) RISTAMPA
1964 FIVE LIVE YARDBIRDS (IL PRIMO ALBUM PUBBLICATO SOLO IN INGHILTERRA)
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