Debutta "Terapia in 4/4" ad Officina Teatro

S. Leucio (CE) - 5 maggio 2024

Articolo di Pia Di Donato, foto di Ciro Faraldo

Debutta con successo lo spettacolo di Rita Raucci "Terapia in 4/4" all'Officina Teatro di S. Leucio. Lo spettacolo è brioso, pieno della musica degli anni 60 e con momenti di profonda riflessione.
Cinque persone, casertani per la precisione, che si conoscono ma che non si sono frequentati, vengono messi nello stesso gruppo "di approfondimento e discussione" in un convegno sull'amore tenuto da un fantomatico luminare (mai presente in scena). Questo gruppo, che inizialmente sembra male assortito, ha invece nella musica un elemento in comune. In particolare i quattro musicisti hanno ben chiaro quale sia la passione che li muove mentre la cantante, Rita Raucci, è disillusa e recalcitrante ad assumere questo ruolo, non sentendosi all'altezza
Si crea quindi una gustosa situazione al limite fra realtà e fantasia in cui l'attrice non vuole essere cantante e i musicisti, che non sono attori, cercano di convincerla con lusinghe e anche qualche voce grossa.
Un momento particolarmente toccante è stato il monologo di Rita che, con parole semplici, ha confessato il bisogno di ognuno di noi di dare e ricevere affetto e gioia. Decisamente notevoli le qualità canore della recalcitrante cantante: una buona padronanza della voce, una interpretazione briosa e convincente, specie nel brano "Ti Stringerò" cantato solo con l'accompagnamento del contrabasso.
I musicisti-attori hanno interpretato se stessi: il pacato Ezio Bologna alla chitarra elettrica, il saggio ma pungente Guido Brignola alla chitarra classica, il sarcastico Sandro Ferrara alle percussioni e Donato Tartaglione al basso, sempre pronto a pungolare, strigliare e incoraggiare.

Continuità perfetta fra la recitazione e i brani, cantati anche dal pubblico, che si è divertito per i battibecchi fra i protagonisti esplodendo più volte in sonore risate.
Abbiamo ascoltato e cantato "Amore fermati", "La gatta", "Nessuno", "Ma l'amore no", "Pigliate na pastiglia" e tanti altri brani arrangiati con molta cura.
Un plauso quindi sia all'autrice che ai musicisti ma anche alla produzione Genovese Management che ha creduto (e giustamente) in questo progetto che ricorda un po un "musicarello" degli anni 60: divertimento, allegria ma anche un messaggio finale che è quello di mettersi in gioco e ricostruirsi sempre.

Consulta: Officina Teatro: stagione 2023-24

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