Teatro Ricciardi: stagione 2023/24
Capua (CE) - dal 2 dicembre 2023 al 10 Aprile 2024
Comunicato stampa
Sabato 2 Dicembre 2023, ore 20:30,
"Vasame" di Marisa Laurito
con Marisa Laurito, Enzo Gragnaniello, regia
Massimo Venturiello
produzione ACAST prod., musiche Piero Gallo, Erasmo
Petringa, Marco Caligiuri
Uno spettacolo che parla d’ammore e che ha come
filo conduttore la musica del cantautore Enzo Gragnaniello e la spumeggiante
presenza di Marisa Laurito che canta e recita “l’ammore” nelle sue tenere
struggenti e divertenti sfaccettature. Una musica originaria, atavica e
istintiva che si rivela al pubblico attraverso sonorità e ritmiche sincere,
dirette e che ha lo scopo di ricondurlo alle sue radici più remote e ancor di
più a punti di riflessione sulla condizione attuale che il mondo sta vivendo. Un
invito al sentimento più semplice e complesso: l’ammore, la chiave di tutto.
Insieme a loro una band di tre bravissimi musicisti: Piero Gallo (Mandolina),
Erasmo Petringa (Violoncello), Marco Caligiuri (Percussioni), Enzo Gragnaniello
(Voce e Chitarra Acustica).
Martedi 12 Dicembre 2023, ore
20:30, "Il vedovo allegro" di Carlo Buccirosso
con Gino Monteleone, Elvira
Zingone, Donatella de Felice, Davide Marotta
regia Carlo Buccirosso
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro e A.G. Spettacoli
Tre anni dopo
la fine della pandemia, Cosimo Cannavacciuolo, vedovo ipocondriaco stabilmente
affetto da ansie e paure, inquilino del terzo piano di un antico palazzone
situato nel centro di Napoli, persa la sua amata moglie a causa del virus, si
ritrova a combattere la solitudine e gli stenti dovuti al fallimento della
propria attività di antiquariato, che lo ha costretto a riempirsi casa della
merce invenduta del suo negozio e a dover lottare contro l’ombra incombente
della banca concessionaria del mutuo che, a causa dei reiterati mancati
pagamenti, minaccia l’esproprio e la confisca del suo appartamento…
La vita
di Cosimo sarebbe stata molto più vuota e monotona senza la presenza di
Salvatore, bizzarro custode del palazzo, e dei suoi due figli Ninuccio e
Angelina, il primo in costante combutta con lo stesso e la seconda votata al
matrimonio e
alla pulizia del suo appartamento.
Ed è anche per
fronteggiare le difficoltà economiche del momento che Cosimo ha concesso l’uso
di una camera dell’appartamento a Virginia, giovane trasformista di cinema e
teatro che gli porta una ventata di spensieratezza che non guasta…
Ma la vera
angoscia del vedovo antiquario è rappresentata dai coniugi Tomacelli, vicini di
casa, depositari di un drammatico segreto che da mesi contribuisce a rendere
ancora più complessa la sua quotidiana e strenua lotta per la sopravvivenza!
Riuscirà l’inquilino del terzo piano ad uscire dal baratro in cui è piombato
ormai da tre anni? Lo scoprirete solo venendo a teatro…
(annullato), ore 20:30, Stasera, punto e a capo! di Massimiliano Gallo
con Massimiliano Gallo, Pina Giarmana', Shalana Santana
regia Massimiliano
Gallo, produzione Diana Or.i.S., musiche Maestro Mimmo Napolitano
Stasera, Punto e a Capo. Si mette un punto per cominciare. Cominciare da capo,
riprendere, ma non per forza facendo un passo avanti. Si può ricominciare anche
tornando un pò più indietro. Azzerando, portando a zero, cancellando, annullando
quello che di buono non si è fatto. Quello che buono non è. E allora facciamolo:
generazione a confronto! Per capire se questa vita è quella che ci siamo scelti,
la migliore soluzione per noi, o quella che ci hanno preparato. Avremmo bisogno
di tre vite in verità: una per sbagliare, una per correggere gli errori, una per
riassaporare il tutto. Io un po' la invidio la mia adolescenza, invidio i miei
anni ottanta! Gli anni della fiducia, del benessere, della positività. I primi
video clip, gli Swatch, la New wave, il Commodore 64, il Muro di Berlino,
Canale5, la donna in carriera, il telefono a gettoni, Reagan e Gorbaciov. Vorrei
uno spettacolo straordinario, una festa, un motivo per rincontrarsi, una festa,
un motivo per rincontrarsi e ridere di come eravamo, di quello che siamo
diventati. Farà bene a quelli della mia generazione e farà bene anche ai
millennials, che sorrideranno al pensiero di come vivevano i loro genitori. Sarà
uno splendido viaggio, fatto di parole, immagini e canzoni. Voglio dividere con
voi le mie emozioni più grandi. Ho un sogno rispetto a questo spettacolo: vorrei
stupirvi, lasciarvi a bocca aperta e affidarvi una sensazione di gioia che vi
accompagni per giorni. Ho un sogno rispetto a questo spettacolo: vorrei
stupirvi, lasciarvi a bocca aperta e affidarvi una sensazione di gioia che vi
accompagni per giorni. Mi piacerebbe farvi tornare un po' bambini, per darvi la
possibilità di riscoprire quello che abbiamo perso in questi anni. Siamo
migliori di come siamo, e forse lo abbiamo dimenticato. I miei compagni fissi in
questo viaggio saranno come sempre Shalana Santana, Pina Giarmanaì e cinque
straordinari musicisti. Con loro al mio fianco mi sento al sicuro. Non vedo
l'ora di stringervi, non vedo l'ora di buttarvi le braccia al collo, se ce lo
consentiranno, è chiaro. Massimiliano Gallo
Venerdi 2 Febbraio
2024 , ore 20:30, Palcoscenico di Francesco Scarano e Gianni Conte
con
Massimo Masiello, regia Gianni Conte, musiche Lino Patriota
"Dove le parole
non arrivano, la musica parla" (Ludwing van Beethoven)
"La musica può rendere
gli uomini liberi" (Bob Marley)
"La musica ci insegna la cosa più importante
che esiste: ascoltare. E' come la vita, si può fare in un solo modo, insieme"
(Ezio Bosso)
Tra le tante citazione bastano queste tre per comprendere il
valore profondo di quest' Arte sublime che, unitamente a una visione del mondo
che abbiamo avuto tutti da bambini (e che non dovremmo mai perdere), ci può
ancora dare una speranza per correggere gli innumerevoli errori che stanno
portando il nostro fantastico mondo alla deriva o ci fa quantomeno sopportare il
peso delle ingiustizie, delle ineguaglianze, delle atrocità della guerra e degli
egoismi. Quale posto migliore se non un Palcoscenico per spiegare queste feroci
realtà attraverso il linguaggio di un artista poliedrico come Massimo Masiello
il quale tra gag, monologhi e canzoni, trasforma la finzione della scena in
assoluta realtà Infondo il nostro mondo non è altro che il più grande
palcoscenico esistente, dove tutto è falso e tutto è vero! In questo spettacolo
sono le canzoni le vere protagoniste, quelle che per un motivo o per un altro,
non si sono mai state sradicate dalla memoria collettiva.
21 febbraio,
MusicaèManagement presenta Gino Rivieccio in "Da cosa nasce cosa" di Gino
Rivieccio e Gustavo Verde
regia Vincenzo Liguori
Gli accadimenti degli
ultimi due anni non possono passare inosservati. I cambiamenti sociali ed
economici, quelli climatici, per non parlare di quelli umorali, hanno fatto si
che la nostra vita cambiasse repentinamente.
Senza contare il Covid che ha
mutato il nostro stile di vita facendoci chiudere dietro le imposte della
diffidenza e dell’isolamento. Ma è sul virus della stupidità e della
insulsaggine imbevuta di follia contro il quale non c’è nessun vaccino, che Gino
Rivieccio in questo suo monologo teatrale batte l’accento.
Un virus che
sembra aver ottenebrato le menti anche di chi dovrebbe governare il mondo. Con
la consueta ironia e con il garbo e la misura che caratterizzano i suoi
spettacoli, il comico napoletano in Da cosa nasce Cosa ci porta a sorridere e a
riflettere collegando i vari argomenti che affronta come un bambino che trascina
le carrozze del trenino legate da un filo sottilissimo.
Lui è un capotreno
istrionico che sa sottolineare anche con dei francobolli musicali e con il
supporto di tre vocalist, le varie fasi dello show. In scena al pianoforte il
maestro Marco Ciardiello
Martedi 5
Marzo 2024, ore 20:30, Giuliana De Sio e Alessandro Haber in “La
signora del martedì” di Massimo Carlotto
regia Pierpaolo Sepe, e con Paolo
Sassanelli, Riccardo Festa e Paolo Persi
Una donna, Alfonsina Malacrida,
detta Nanà, da nove anni, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a
comprarsi un’ora d’amore. Nove anni fatti di un martedì dietro l’altro: la
signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia, piega
ordinatamente i vestiti e s’infila a letto dopo aver verificato la pulizia delle
lenzuola. Lui, Bonamente Fanzago, attore porno al tramonto, che nei periodi di
magra aveva fatto anche il gigolò è rimasto con quest’unica cliente: la signora
del martedì. Solo che verso il quarto anno di incontri, l’attore si era
innamorato della donna mentre all’inizio del settimo era così travolto dai
sentimenti che aveva commesso l’errore di dichiararsi. Ma Nanà, forse sorridendo
dentro di sé, aveva risposto con decisa fermezza: “Io non potrò mai essere tua.
Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso”. Gli incontri
avvengono presso una pensione dove Bonamente alloggia da quindici anni; la prima
volta che l’attore ha bussato alla porta è stato accolto dal gestore - il signor
Alfredo - con queste parole “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi
sono inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”.
L’attore era certo che la pensione avesse perso tutti i suoi clienti proprio a
causa di quegli abiti femminili; un tempo, quando il signor Alfredo era bella,
le camere erano sempre occupate. Ora Nanà e Bonamente sono in camera, hanno
appena fatto sesso. Bussano alla porta. Il signor Alfredo dice che c’è un
giornalista che vuole vederla. Nessuno dovrebbe sapere che lei si trova lì. Nanà
si riveste e va in salotto ad incontrarlo. Dalle parole di Pietro Emilio Belli,
giornalista di cronaca senza scrupoli, emerge il passato oscuro della donna.
Nanà è disperata, si difende male, come tutti gli innocenti, nella
consapevolezza che l’articolo potrebbe distruggerla. Bisogna agire in fretta …..
Un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia,
arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso.
Uno stato di tensione, di trepidazione, attraversa tutto lo spettacolo e ci
accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati
per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo
Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo,
investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male.
Mercoledi 13 Marzo 2024, ore 20:30, "O Tello, o... io!" di Francesco
Paolantoni
con Francesco Paolantoni, Stefano Sarcinelli, Susy Del Giudice,
Fabio Balsamo, Arduino Speranza
regia Francesco Paolantoni
Una serata
filo-drammatica è uno spettacolo che con una scrittura ispirata alla commedia
dell'arte, dal ritmo veloce, e con il meccanismo del “teatro nel teatro”
racconta le disavventure di una compagnia amatoriale (tutti sempre rigorosamente
in scena) che nel primo atto è intenta a fare le prove di uno spettacolo che
debutterà l'indomani sera. Il testo scelto dal regista, (sicuro che le compagnie
amatoriali, non dovendo subire i tagli alla cultura e allo spettacolo sono
l?unica risorsa per portare avanti il teatro) un po’ per allontanarsi dal
classico repertorio eduardiano delle compagnie amatoriali un po’ perché vuole
affrontare il tema della gelosia, sentimento che solitamente tende a rovinare i
rapporti è: Otello. Il primo atto si sviluppa tra il tentativo di provare lo
spettacolo, le deliranti discussioni interpersonali tra i vari attori, le
dissertazioni psicologiche sui rapporti e la disperazione per la notizia che
l’attore che avrebbe dovuto interpretare proprio il protagonista non verrà più,
l'unica soluzione è che il regista stesso dovrà interpretare Otello senza però
conoscerne la parte. Nel secondo atto, col palcoscenico diviso in due, da una
parte lo spettacolo in corso e dall’altro i camerini, si assisterà
simultaneamente e contemporaneamente sia alla impietosa messa in scena di Otello
(con un inevitabile finale diverso che mai avrebbe immaginato Shakespeare) che
agli strambi eventi degli attori affrontati nei camerini. Il finale oltre a
essere imprevedibile non è un vero finale, perché...
Mercoledi 10
Aprile 2024, ore 20:30 So' Pep Sempre di piu' di Francesco Burzo, Marco
Critelli,
con Peppe Iodice, regia Francesco Mastandrea
produzione Claudio
Malfi Management
26 Aprile, ore 20:30, Premiata Pasticceria
Bellavista di Vincenzo Salemme
con Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo,
Giuseppe Gaudino
costumi Chiara Aversano, scene Luigi Ferrigno, regia
Giuseppe Miale di Mauro
Ci bastano gli occhi per guardare la vita? Premiata
Pasticceria Bellavista racconta la differenza tra guardare e vedere. Una storia
di cecità, di uomini e donne incapaci di osservare la vita e il mondo che li
circonda.
Il racconto di una condizione sociale e culturale in cui ogni
personaggio della commedia è incapace di affrontare il percorso che la vita gli
ha messo di fronte e agisce fingendo di non vedere. Non a caso arriverà proprio
un cieco ad aprire gli occhi di tutti e metterli al cospetto della verità che
nessuno di loro ha il coraggio di dire e dirsi.
Paradosso Kafkiano che
Salemme dipana lungo tutta la commedia con la sua penna ispirata fatta di
battute fulminanti e tirate esistenziali che mettono in risalto un mondo
ipocrita e vigliacco, guidato da una voce che viene dall’alto, la voce di una
madre, figura creatrice come quella di Dio.
Una commedia in cui si ride a
crepapelle anche se non ci sarebbe molto da ridere. Questa è spesso la forza
della scrittura di Salemme: riuscire a raccontare le crepe dell'essere umano
attraverso la risata, quella risata che ancora non ci ha seppellito e chissà se
mai lo farà.
E proprio come faceva Eduardo De Filippo, Salemme riesce a
raccontare attraverso le vicende di una famiglia il mondo intero, un'umanità che
cammina con i paraocchi, che ha difficoltà nelle relazioni, che mira solo al
profitto personale, che mente spudoratamente e non guarda mai in faccia la
realtà.
Una storia amara ambientata nel regno del dolce: un laboratorio di
pasticceria. E proprio una torta alla fine risolverà tutti i loro problemi e
addolcirà quelle vite insipide, liberandole dal fardello di chi le aveva messe
al mondo e condizionava ogni loro scelta. Anche se, forse, di chi ci ha creati
così come siamo, non ci libereremo mai.
Teatro Ricciardi, Largo Porta Napoli, Capua (CE)
altri eventi
23 dicembre, ore 19, Concerto di "Le Mani Avanti", un
coro a cappella fieramente e rumorosamente pop.
Nato nel 2014 come
laboratorio corale diretto da Gabriele D’Angelo (Gabriele Dorme Poco; Anonima
Armonisti, Occhi Chiusi In Mare Aperto), nel 2015/2016 ha preso le sembianze di
un vero e proprio coro col repentino aumento dell’ensemble che attualmente è di
circa 30/35 elementi. Il repertorio spazia tra il pop, il soul e il rock, da
Michael Jackson a Florence and the machine, da Sia a Frank Sinatra, da Ivano
Fossati a Stevie Wonder. È la voce il solo strumento utilizzato nella
performance musicale, con un lavoro identitario connotato da una costante
ricerca, affrontando esclusivamente arrangiamenti originali scritti da Gabriele
D’Angelo. Il lavoro sui brani prevede suddivisioni poco convenzionali, con un
approccio meno ortodosso rispetto alla tradizione corale e più in stile col
mondo dei gruppi vocali d’oltreoceano. Un altro focus importante de Le Mani
Avanti è legato all’improvvisazione vocale in stile circle singing e vocal
summit, nei quali i coristi si cimentano nella costruzione di brani
estemporanei, basati su loop esclusivamente vocali e non preparati.
Il loro
“debutto in società” avviene in concomitanza col Vokalfest 2015 di Roma, pochi
mesi dopo vengono chiamati a cantare al Musicantium e l’anno successivo sono
finalisti del Winter Vocal Fest, dove portano a casa il premio per il miglior
solita.
A gennaio 2017 partecipano alla rassegna Come Libri all'Auditorium
Parco della Musica di Roma, un evento in occasione del quale hanno arrangiato ed
eseguito a cappella alcuni brani del repertorio di Bertolt Brecht, alternandosi
sul palco con l’attore Luigi Lo Cascio. Dopo un altro anno di lavoro,
nell’estate del 2018 Le Mani Avanti entrano in studio per registrare il loro
primo disco, “Martedì”, attualmente disponibile in tutte piattaforme digitali.
Il disco, così come lo spettacolo che propone il coro, riflette l’urgenza di una
musica condivisa e di comunicare attraverso uno strumento che ci unisce tutti:
la voce. Nel 2019 partecipano per la prima volta all’iPop Festival e a luglio
dello stesso anno vengono chiamati a partecipare al Napoli Teatro Festival, e
sono la prima formazione corale a cappella a venire selezionata nella sezione
musicale del festival. A inizio 2020, il Covid determina un parziale e lungo
stop dell’attività del coro, il quale cerca ugualmente di rimanere attivo a
distanza. Durante la primavera 2021 pubblicano su tutte le piattaforme digitali
“Hot Knife”, cover a cappella del brano di Fiona Apple, realizzata interamente
grazie a registrazioni effettuate con solo i cellulari. Anche il relativo
videoclip viene realizzato dai coristi in autonomia, e il risultato è una
testimonianza forte di quei mesi di lockdown e di distanza interpersonale. Negli
ultimi due anni il coro ha ripreso regolarmente le proprie attività e
nell’estate del 2023 è stato chiamato ad aprire il concerto di Fabrizio Bosso al
Tolfa Jazz Festival.Il ricavato dell'evento sarà devoluto in beneficenza a
Christian Gravante, amico di tutti, l'associazione no profit che aiuta i ragazzi
disagiati donando borse di studio.
mercoledì 17 gennaio,
ore 20:30, "HYDE - La Pozione che ha ispirato il mito" – Grand Guignol de Milan
critto, Diretto e Interpretato da Gianfilippo Maria Falsina Lamberti. Con
Lorenzo Andrea Paolo Balducci, Michelangiola Barbieri Torriani, Christian
Fonnesu, Gianfranco Ventriglia.
«New York, 1845. Dopo il grandissimo successo
ottenuto a San Francisco, “il Grande Colton” torna in città pronto a deliziare
il pubblico con un nuovo numero, “il velo di Maya”, che si dice possa mostrare
la vera natura delle persone. Si tratta di un successo annunciato e consigliamo
a tutti di affrettarsi a prenotare un biglietto! Annuncio pubblicitario sul New
York Herald -» La Compagnia che dopo 68 anni ha riportato il Grand Guignol in
Italia, torna con la vera storia dietro ad uno dei più grandi miti della storia
della letteratura: HYDE – La Pozione che ha ispirato il mito. Nell’America di
metà ‘800 due medici si contenderanno la paternità della pozione che cambierà la
storia dell’umanità, in una sfida tra bene e male in cui sarete voi, ogni sera,
a determinare chi sarà il protagonista della storia. Preparatevi ad un viaggio
unico tra scienza, storia e mistero. «Ognuno di noi ha due volti, due facce
della stessa sostanza che, da oggi, potremo finalmente separare.»
9
marzo, ore 21:30, “Beatlestory - The fabulous Tribute Show”
Scritto
e diretto da: Roberto Angelelli e Patrizio Angeletti
Con: Patrizio Angelelli,
Riccardo Bagnoli, Roberto Angelelli, Armando Croce. Disegno luci di Fabio
Galadini. Realizzazione costumi di Erica Angeletti.
Celebrando il 60th
anniversario dall’album “A Hard Day’s Night” 1964 – 2024
Per festeggiare i 60
anni di uno dei più grandi album di tutti i tempi BeatleStory suonerà alcune
delle canzoni più famose che i Beatles hanno registrato per l'album che
divenne il loro primo film chiamato A HARD DAY’S NIGHT!
BeatleStory è un live
show multimediale che, attraverso un magico viaggio, ripercorre l'intera
storia dei Beatles dal '62 al '70, in un concerto con oltre 40 dei loro
più grandi successi! Partendo dalle strade di Liverpool, attraversando gli anni
della Beatlemania fino ai grandi capolavori in studio, 2 ore intense di
capolavori come: She Loves You, I Want To Hold Your Hand, Twist and Shout,
Yesterday, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, All You Need Is Love, Come
Together, Let It Be, Hey Jude.
Un concerto elettrizzante che, attraverso la
favola musicale più bella ed emozionante di sempre, vi riporterà indietro negli
anni '60, quando una band rivoluzionò il mondo con le sue canzoni!
Lo
show ha una durata di 2 ore, più un intervallo di 15 minuti ed è suddiviso in 6
set: Cavern Club - Beatlemania - Shea Stadium - Sgt Pepper - Summer of Love -
Abbey Road.
Ognuno di questi momenti rappresenta un diverso periodo che ha
caratterizzato la storia dei Beatles. Tutti i set sono introdotti da filmati che
trasportano lo spettatore nel preciso momento storico, politico-sociale e
ovviamente musicale chela band si accinge ad eseguire. Tali filmati hanno anche
una precisa funzione scenica, in quanto intrattengono il pubblico durante i vari
cambi di abito e di scenografia che si succedono nel corso dello show imprimendo
così allo spettacolo un andamento naturale e costante che non viene mai
interrotto. Con video d’epoca, costumi fedelmente riprodotti, strumenti vintage
e un’incantevole scenografia BeatleStory diventa così un ritratto fedele della
band più influente della storia della musica, unendo la storia dei Fab Four,
alla storia di un’epoca.
16 Marzo, ore 21, Gnut in concerto
in full band, In apertura Joseph Foll
Nun te ne fa’ è il titolo del nuovo e
quarto lavoro in studio di Gnut.
Cantautore napoletano che da anni calca le
scene musicali seguendo il suo cammino, unico e personale; un songwriting che fa
incontrare Nick Drake e Elliot Smith con la tradizione cantautorale italiana e
la canzone napoletana di Roberto Murolo.
Il titolo in napoletano significa
“non dare troppo peso ai problemi”. Un modo di dire che rappresenta anche una
filosofia di vita che contraddistingue tutto il sud Italia e in particolare
Napoli.
Nun te ne fa’, è il risultato di un lavoro di scrittura che ha preso
il via nel 2014, grazie all’amicizia e ai forti legami artistici stretti con il
poeta partenopeo Alessio Sollo e il singer songwriter inglese Piers Faccini.
Quest’ultimo, già produttore del secondo album di GNUT “Il rumore della luce”,
non solo é produttore e arrangiatore di questo disco ma accoglie GNUT nella sua
etichetta Beating Drum dal 2018, con l’uscita del vinile in edizione limitata
dell’EP “Hear My Voice”
Martedì 9 aprile,
Ore 20:30, "Lucifer - Il volto del diavolo" presentato dalla compagnia
teatrale Grand Guignol de Milano
Scritto, diretto e interpretato da
Gianfilippo Maria Falsina Lamberti
« Napoli, 1925 Ho visto il Diavolo e il
ricordo del suo volto non mi dà pace. Per questo motivo l'ho fatto immortalare
su un dipinto realizzato con colori benedetti, sperando di allontanarlo per
sempre da questa città... ...ma ora cerca la sua vendetta!
– Estratto da una
Lettera del Manicomio di Sant’Eframo »
La Compagnia che, dopo 68 anni, ha
riportato in Italia l'antico teatro dell'orrore e della cronaca nera, presenta
la storia che ha ispirato leggende e scrittori di ogni epoca: LUCIFER – Il Volto
del Diavolo.
Numerosi autori nel corso dei secoli hanno fornito descrizioni
dettagliate del volto del Diavolo, quasi come se l'avessero visto o ricevuto la
stessa testimonianza.
Dietro a questa apparente coincidenza, si cela però un
misterioso ritratto e una storia di tentazione e follia.
«Sai come il diavolo
tortura le anime nell'Inferno? Le mantiene in attesa.»– Carl Gustav Jung
17 Aprile, ore 21,
"Cose di ogni giorno" di David Norisco
Con Denny Mendez e Francesco
Branchetti, regia di Francesco Branchetti
In scena accanto ai due
protagonisti Isabella Giannone e José De La Paz, la regia è firmata da Francesco
Branchetti, le musiche sono di Pino Cangialosi, le scene di Andrea Franculli, i
costumi di Clara Surro.
In una bella casa con domestica a tempo pieno, vive
una famiglia ben organizzata, sorretta da due genitori giovani, attenti e
amorosi che hanno una figlia sposata e un figlio laureato. In questo organizzato
mondo borghese qualcosa si inceppa, niente di eccezionale, ma come tutte le
situazioni diverse, fa saltare l’equilibrio quotidiano. Naturalmente sarà la
madre, che è l’elemento affettivamente più fragile, a gestire la separazione
della figlia e l’inattesa confessione del figlio. Il Padre, commercialista di
successo, si sente tremare la terra sotto i piedi. In tutto questo,
un’affettuosa cameriera dagli amori sempre sbagliati, assiste combinando altri
guai. Lo scorrere della vita familiare non distrugge, ma trasforma i rapporti
ben organizzati in rapporti più scoperti dove ognuno ritrova la sua dimensione
vera ricomponendo così il nucleo sorretto dall’affetto di sempre. La morale
potrebbe essere che niente è come noi lo vediamo e vogliamo, ogni persona o
situazione ha delle diversità che l’affetto e l’amore costruttivo possono
ricomporre
Giovedì 11 maggio, Rodolphe in concerto.
Un
concerto che avvolgerà il pubblico in un vortice di emozioni e melodie, una
serata incantata, guidata dalla voce avvolgente di Irma Ciaramella e Laye Ba,
accompagnati dalla maestria strumentale di Gianluca D'Alessio al violoncello,
Alex De Mel al pianoforte e alle tastiere, Fernando Ciaramella alla viola e al
violino, Daniele Antonucci alla chitarra, Giovanni D'Angicco al rubab, Nicolo
Salis alla batteria, Ciro Scognamiglio al basso. E non è finita qui! Sarà
presente anche la talentuosa ballerina Laëtitia Zenobi, che renderà l'atmosfera
ancora più magica con i suoi movimenti eleganti e coinvolgenti. Le prenotazioni
sono aperte ed è possibile chiamare il numero 0823 963874 o contattando Rodolphe
direttamente al 348 42 28 845.
Per tutte le info: Tel. +39 0823 963874
Email:
info@teatroricciardi.it
Biglietteria: dalle 17.30 alle 21.00