Stagione teatrale del Teatro Lendi
Sant'Arpino (CE) – dal 16 novembre 2022
Comunicato stampa
In partnership con il Teatro Pubblico Campano, direttore
artistico Francesco Scarano
Programma:
dal 16 al 18 Novembre,
anteprima nazionale dello spettacolo di Carlo Buccirosso, "L’erba del vicino è
sempre più verde" (rimandato al 18 al 20 Gennaio 2023)
scritto e diretto da Carlo Buccirosso, con (in ordine
di apparizione) Fabrizio Miano, Donatella de Felice, Peppe Miale, Elvira
Zingone, Maria Bolignano, Fiorella Zullo
scene Gilda Cerullo e Renato Lori,
costumi Zaira de Vincentiis, musiche Cosimo Lombradi, disegno luci Francesco
Adinolfi
Mario Martusciello, funzionario benestante di banca, da tempo in
aperta burrascosa crisi matrimoniale con sua moglie, si è rifugiato da alcuni
mesi in un moderno monolocale, vivendo un momento di profonda depressione,
insoddisfatto del proprio tenore di vita, delle proprie ambizioni, delle proprie
scelte, delle proprie amicizie, e non di meno di sua sorella, rea di
preoccuparsi eccessivamente del suo inaspettato isolamento.
In continua
spasmodica ricerca di libertà, di cambiamenti, di nuove esperienze di vita e di
un’apertura mentale che gli è sempre stata ostacolata dai sensi di inferiorità e
dalla mancanza di spregiudicatezza, Mario guarda il mondo e le persone che lo
circondano alla stessa stregua di un fanciullo smanioso di cimentarsi con le
attrazioni più insidiose di un immenso parco giochi, cui non ha mai avuto
l’opportunità di poter accedere…
Ed è così che pervaso dall’adrenalina della
novità, dall’eccitazione del rischio, nonché dalla paura dell’ignoto, si
ritroverà presto soggiogato dalla sindrome dell’”Erba del vicino”, ovverosia
dalla sopravvalutazione di tutto quanto non gli appartenga, di ogni essere umano
diverso da sé stesso, di qualsiasi tipo di emozione possa procurargli una donna
che non sia uguale a sua moglie, come “una giovane avvenente influencer”
conosciuta solo per caso…
Il tutto accompagnato da un senso di
autocommiserazione, ed da un’ammirazione spropositata verso chi nella vita ha
saputo guadagnarsi, con grande fortuna, soldi e successo a sbafo, a discapito
suo che mai ha avuto il fegato di osare, né di cambiare modo di essere pur di
raggiungere qualcosa d’importante…
È allora che quel senso di attrazione
verso chi è diverso da te, che riesce in tutto più di te, e che sa essere quello
che giocoforza non sei mai stato tu, potrebbe anche trasformarsi in
un’irrefrenabile follia omicida, e a quel punto… sotto a chi tocca!
In un
simile spiazzante panorama, chiunque avesse la malaugurata idea di suonare alla
porta di casa Martusciello per qualsivoglia motivo, come per la consegna della
ordinazione del giapponese o di un pacco postale, o peggio ancora per uno
sventurato errore domiciliare, si troverebbe invischiato in una situazione non
facilmente gestibile, con l’arduo compito poi di tentare di uscire
dall’appartamento in tempi brevi, e possibilmente nelle migliori condizioni di
salute!…
In definitiva, “l’erba del vicino” sarà pure più verde di quella
dell’altro, ma ciò che conta è che non si macchi di rosso “sangue”… E se invece
fosse proprio il vicino di casa in carne ed ossa, a sfidare la sorte suonando
alla porta dell’appartamento di Mario, magari solo per chiedere la cortesia di
qualche foglia di prezzemolo, cambierebbe qualcosa al finale della nostra
vicenda?…
Carlo Buccirosso
dal 23 al 25 Novembre, "Mettici la mano"
di Maurizio De Giovanni con Antonio Milo, Adriano Falivene ed Elisabetta Mirra,
regia di Alessandro D'Alatri.
con Antonio Milo, Adriano Falivene, Elisabetta
Mirra, regia Alessandro D'Alatri
produzione Diana Or.I.S., costumi Alessandra
Torella, scene Toni Di Pace
musiche Marco Zurzolo
Questo progetto nasce
come una costola della saga de 'Il commissario Ricciardi', dopo il successo
della serie televisiva a cui ho lavorato. Dalla straordinaria e immaginifica
penna di Maurizio de Giovanni, due tra i volti più colorati si staccheranno
dalle vicende del filone corale del Commissario e torneranno a raccontarsi con
il pubblico, ma questa volta dal vivo: il brigadiere Maione e il femminiello
Bambinella. Due figure che non fatico a descrivere come maschere, unici tra i
personaggi dei romanzi ad indossare un costume: uno con il rigore della divisa e
l?altro con la leggerezza della femminilità travestita. La vicenda manterrà la
sua ambientazione napoletana, città che continua amorevolmente a vivere nella
mia esperienza, raccontata in un periodo temporale diverso da quello dei
romanzi. Qui troveremo una Napoli devastata dalle conseguenze del nazifascismo,
martoriata dagli allarmi e dai bombardamenti, ma mai priva di quella carica di
umanità e di amore per la vita. Medesimi saranno i due attori che hanno
interpretato la serie tv: Antonio Milo e Adriano Falivene. Una garanzia
artistica in equilibrio tra dramma e commedia che sicuramente restituirà al
pubblico la gioia di ritornare in platea. La novità è nel ruolo di Melina,
straordinario sguardo sul sacrificio femminile di quell'epoca. Medesimi saranno
anche i reparti artistici che mi affiancheranno in questa nuova avventura: chi
ha amato i romanzi e la fiction ritroverà la stessa poetica e lo stesso
divertimento. A completare la magia ci saranno le musiche di Marco Zurzolo.
Aggiungo il piacere e l'orgoglio di collaborare con il teatro Diana,
un?istituzione nella storia del teatro napoletano.
dal 5 all’8 Dicembre,
Alessandro Siani in "Extra libertà Live Tour (new Edition)".
scritto e diretto da Alessandro Siani
Libertà di pensiero, libertà di stampa
libertà d'espressione, ma anche la libertà che ci è stata negata in questi
ultimi tempi di covid. La libertà sarà il filo conduttore del nuovo spettacolo
di Alessandro Siani che ritorna a calcare le scene con il suo nuovo stand up
comedy, che arriva dopo il successo strepitoso del "Felicità tour".
In questo
nuovo progetto live il dialogo con il pubblico diventerà fondamentale per
affrontare argomenti come la convivenza forzata, il fenomeno serie tv, il potere
dei social, la politica, l’attualità, la guerra e soprattutto la libertà di
pensare e sognare un futuro migliore senza virologi, vaccini e mascherine in cui
l’unico antidoto alla frustrazione dei nostri giorni possa essere una dose di
gioia pura. La libertà di trascorrere una serata senza pensieri!
"Quest’anno
celebro i 25 anni di carriera, anche se preferirei parlare di una vera e propria
passione a tempo indeterminato, e non di lavoro, ho troppo rispetto per questa
parola.
Il mio al massimo è un dopolavoro!!!”
dall'11 al 13 Gennaio,
Francesco Cicchella con l'imperdibile one man show "Bis!"
Dal 25 al 29 Gennaio,
Sal Da Vinci in "Masaniello Revolution".
con Fatima Trotta,
Ernesto Lama, Francesco Da Vinci, Carlo Caracciolo, Giusy Attanasio, Antonio
Fiorillo, Marco Palmieri, Thayla Orefice, Andrea Iovino
messa in scena di Sal
Da Vinci ed Ernesto Lama
musiche Maestro Adriano Pennino
Dopo 4 secoli
dalla nascita di Masaniello, il mito rivive nella storia di Tommaso
ripercorrendone le gesta, da semplice venditore di pesce a potente capopopolo di
Piazza Mercato.
Tommaso infatti, nel 2022 è vessato da soprusi che mineranno
la sua onesta attività, capeggerà una rivolta che lo porterà a detenere un
potente talmente forte che non sarò facile da gestire. E chissà se, come il suo
illustre predecessore, farà una fine ignobile (ucciso dal suo amato popolo)
oppure riuscirà a salvarsi.
Tommaso, sua moglie Bernadette, il prete Don
Mattia ed altri personaggi naïf ci faranno rivivere la leggenda di questo
Masaniello in una versione 3.0. Passano i secoli ma i problemi restano immutati.
Attraverso la narrazione della commedia musicale, lo spettacolo prova a dare
di nuovo vita ad un personaggio storico la cui lezione è di forte attualità e
che nessuno, neppure nel ventunesimo secolo, sembra abbia imparato: mettere
tutto il potere nelle mani di un unico uomo è pericoloso.
dall'1 al 3 Febbraio, Massimo Masiello in "Palcoscenico".
da un’idea di Francesco Scarano, scritto e diretto da Gianni Conte
direzione
musicale e arrangiamenti Lino Patriota, pianoforte Luigi Tirozzi, chitarre Ivan
Ciavarella, basso Roberto De Rosa, batteria Davide Frezza, sax Enrico Scarpa
coreografie Roberto D’Urso
corpo di ballo: Alessandra D’Alessandro, Marco
Pafundi, Manuel Teggi, Eugenio Turturiello, Valeria Zeno
costumi Dora
Occupato, disegno Luci Antonio Belardo, video mapping Giuseppa Casciello
"Dove le parole non arrivano, la musica parla" (Ludwing van Beethoven)
"La
musica può rendere gli uomini liberi" (Bob Marley)
"La musica ci insegna la
cosa più importante che esiste: ascoltare. E' come la vita, si può fare in un
solo modo, insieme" (Ezio Bosso)
Tra le tante citazione bastano queste tre
per comprendere il valore profondo di quest' Arte sublime che, unitamente a una
visione del mondo che abbiamo avuto tutti da bambini (e
che non dovremmo mai
perdere), ci può ancora dare una speranza per correggere gli innumerevoli errori
che stanno portando il nostro fantastico mondo alla deriva o ci fa quantomeno
sopportare il peso delle ingiustizie, delle ineguaglianze, delle atrocità della
guerra e degli egoismi.
Quale posto migliore se non un Palcoscenico per
spiegare queste feroci realtà attraverso il linguaggio di un artista poliedrico
come Massimo Masiello il quale tra gag, monologhi e canzoni, trasforma la
finzione della scena in assoluta realtà Infondo il nostro mondo non è altro che
il più grande palcoscenico esistente, dove tutto è falso e tutto è vero! In
questo spettacolo sono le canzoni le vere protagoniste, quelle che per un motivo
o per un altro, non si sono mai state sradicate dalla memoria collettiva.
Da mercoledì 15 a venerdì 17 febbraio, ore 20.30, Tradizione e
Turismo e AG Spettacoli presentano Biagio Izzo in "Balcone a tre piazze"
di
Mirko Setaro e Francesco Velonà, con Mario Porfito, Carla Ferraro, Roberto
Giordano, Adele Vitale, Ciro Pauciullo
costumi Federica Calabrese, scene
Massimo Comune, luci Luigi Raia, musiche Antonio Caruso,
regia Pino L’Abbate
Napoli. Antivigilia di Natale. Un’insolita bufera ha interrotto tutti i
collegamenti col resto dell’Italia. A causa della bufera, Alfredo ha dovuto
rinunciare a un viaggio con la moglie, con cui è separato da sei mesi, un
viaggio in cui sperava di riallacciare i rapporti con lei.
Mentre è da solo
in casa, sente bussare al balcone. Un uomo infreddolito gli chiede di farlo
entrare. È Riccardo, l’amante della signora a fianco. È dovuto scappare sul
cornicione perché, a causa della tempesta, il marito è tornato a casa prima del
previsto. La signora a fianco, però, è Elis, nuova e giovane moglie venezuelana
di Michele, amico e vicino di Alfredo.
Alfredo, il giorno prima della
vigilia di Natale si ritroverà a vivere una favola al contrario. Sarà, infatti,
costretto a coprire la tresca di Elis ai danni del suo amico Michele, spacciando
Riccardo per suo cugino. Dovrà recuperare il rapporto con sua moglie. E dovrà
anche fronteggiare Ciro, un rapinatore capitato anch’egli sul suo balcone per
scappare dall’appartamento in cui si era introdotto.
La bufera inaspettata,
insomma, ha sconvolto i piani di tutti i personaggi, che si trovano a vivere una
vigilia di Natale piena di equivoci.
Da mercoledì 8 a venerdì 10
marzo, ore 20.30, ITC 2000 distribuzione Terry Chegia In collaborazione
con Best Live per la Campania presentano Stefano De Martino in "Meglio stasera -
quasi-one man show" di Stefano De Martino e Riccardo Cassini
regia Riccardo
Cassini
‘Meglio stasera che domani o mai’, cantava negli anni 60 Miranda
Martino in una piccola canzone gioiello arrangiata da Morricone. È quello che
pensa Stefano De Martino: stasera è proprio il momento giusto per venire a
incontrarlo a teatro e trascorrere insieme un paio d’ore spensierate, nel senso
letterale del termine ma soprattutto per conoscerlo meglio.
Forse,
‘conoscerli’ meglio, perché non c’è un solo Stefano. C’è lo Stefano che
racconta: dall’infanzia in un paese affascinante e difficile, al susseguirsi dei
tanti episodi legati al semplice lavoro di fruttivendolo prima, ballerino poi,
infine intrattenitore a tutto campo. C’è lo Stefano ‘crooner’: insieme agli otto
orchestrali della Disperata Erotica Band, sospesa fra Carosone e Sanremo,
metterà in scena giochi musicali, mash up e virtuosismi canori con una sola
regola: “Non è mai una sola canzone per volta”.
Insomma, un’offerta speciale
armonica, elegante e intrigante.
C’è lo Stefano danzatore: nonostante – ma
solo a suo dire – si sia accumulata un po’ di ruggine fra le giunture del
ballerino di un tempo, è il momento di rimettersi in gioco, anzi, in ballo.
E lo farà accompagnato nelle coreografie da alcuni ballerini professionisti
(ex?) colleghi di qualche stagione addietro: la sfida è lanciata. C’è lo Stefano
imprevedibile, quello dell’allegria e dei giochi in tv, quello che dialoga e
empatizza: gag, monologhi umoristici, riferimenti insospettabilmente colti,
improvvisazioni e scherzi col pubblico.
E infine c’è lo Stefano che… va be’
ma non possiamo dire tutto-tutto-tutto…
Venite a guardare il primo
sorprendente spettacolo live di Stefano De Martino. Meglio stasera.
Martedì 14, giovedì 16 e venerdì 17 marzo, ore 20.30, AG Spettacoli &
Top Agency presentano Francesco Cicchella in "Bis"
Francesco Cicchella si
gioca tutte le sue carte in un one man show esilarante, nel quale ritroviamo i
suoi cavalli di battaglia (come le parodie dei cantanti Ultimo, Achille Lauro,
Massimo Ranieri) e performances completamente inedite.
La comicità si sposa
con la musica, come da sempre nello stile del giovane showman, per dare vita ad
uno spettacolo ricco di emozioni e risate.
Sul palco, oltre all’artista
partenopeo, che firma anche la regia, troviamo la sua fedele spalla Vincenzo De
Honestis, la band composta da 8 elementi, diretta dal maestro Paco Ruggiero e
due ballerine, che impreziosiscono lo show con le coreografie di Margherita
Siesto. Lo spettacolo è scritto da Francesco Cicchella, Gennaro Scarpato e
Vincenzo De Honestis.
dal 29 al 31 Marzo, Silvio Orlando in
"La vita davanti a se".
dal testo La Vie Devant a soi di Romain
Gary (Emile Ajar)
direzione musicale Simone Campa, con l’Ensemble
dell’Orchestra Terra Madre: Simone Campa (chitarra battente, percussioni),
Maurizio Pala (fisarmonica), Kaw Sissoko Kora (Djembe), Marco Tardito
(clarinetto, sax), scene Roberto Crea , disegno luci Valerio Peroni, costumi
Piera Mura, assistente alla regia Maria Laura Rondanini, direttore di scena
Luigi Flammia , fonico Gianrocco Bruno, riduzione e regia Silvio Orlando
Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso
Premio Goncourt, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo
arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella
pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario
prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un
romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che
vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla
grazia. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e
l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Un
autentico capolavoro "per tutti" dove la commozione e il divertimento si
inseguono senza respiro. Inutile dire che il genio di Gary ha anticipato senza
facili ideologie e sbrigative soluzioni il tema dei temi contemporaneo la
convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi. Il mondo ci appare
improvvisamente piccolo claustrofobico in deficit di ossigeno I flussi migratori
si innestano su una crisi economica che soprattutto in Europa sembra diventata
strutturale creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, i meno
garantiti. Se questo è il quadro quale funzione può e deve avere il teatro. Non
certo indicare vie e soluzioni che ad oggi nessuno è in grado di fornire, ma una
volta di più raccontare storie emozionanti commoventi divertenti, chiamare per
nome individui che ci appaiono massa indistinta e angosciante. Raccontare la
storia di Momo’ e Madame Rosa nel loro disperato abbraccio contro tutto e tutti
è necessario e utile. Le ultime parole del romanzo di Garay dovrebbero essere
uno slogan e una bussola in questi anni dove la compassione rischia di diventare
un lusso per pochi: BISOGNA VOLER BENE
dal 19 al 21 Aprile, Cristina Donadio,
Solis sting quartet Capone Bungt Bangt con "Strativari".
Strativari è un'esperienza musicale ed un viaggio dell'anima. Concepito come una
suite, si compone di otto movimenti (con un Prologo ed un Epilogo) differenti
per colori, dinamiche ed atmosfere.
Otto tavole, otto ritratti emotivi che
toccano altrettanti affetti - il ricordo, la passione, il gioco, lo scontro, la
fatica, la denuncia, il desiderio, la devozione - esplorati dal punto di vista
dei napoletani.
Il progetto nasce dall'incontro tra due realtà musicali
apparentemente molto distanti tra loro (eppure unite invisibilmente dalla comune
matrice mediterranea) e tra strumenti con storie e tradizioni profondamente
diverse: dal violino alla batteria, dalla scopa elettrica al violoncello, dalla
viola al scatolophon.
Solis String Quartet e Capone & BungtBangt hanno
deciso di condividere il palcoscenico in questo spettacolo (coordinato da
Raffaele Di Florio e basato su un soggetto di Stefano Valanzuolo), cercando e
trovando in Cristina Donadio un riferimento teatrale esplicito e presente.
L'obiettivo è quello di gettare uno sguardo disincantato su un territorio troppo
spesso - e a sproposito - psicanalizzato, scandagliato, vituperato e troppo
amato, cogliendo il tormento e l’estasi di una realtà contraddittoria e anche
per questo affascinante.
Il processo creativo che origina Stradivari trae
forza dalla pratica del lavoro collettivo. Il titolo, attraverso un gioco di
parole, evoca il nome del liutaio più celebre di tutti i tempi e dunque rimanda
ad una dimensione nobilmente classica.
Ma gli strati vari che compongono
l'immagine di Napoli sottintendono una pluralità di linguaggi, stili, corpi e
anime che forse non ha uguali altrove.
Così come la stratificazione
geologica di un territorio racconta l'evoluzione morfologica del luogo, così il
metodo usato per costruire la drammaturgia del lavoro musicale/teatrale ha
adottato la 'stratificazione' della musica nelle sue infinite declinazioni,
cercando di restituire allo spettatore le tante identità di una collettività, di
un paese e di un’intera civiltà.
Fuori Abbonamento
4 e 5 Febbraio, 28 Marzo, Peppe Iodice in "So' Pep"
20 Marzo, ore 21, Valentina Stella
23 Marzo, Fabio Concato in concerto
Teatro Lendi, Via Alessandro Volta, 144, Sant'Arpino (CE)
Costo dell'abbonamento ai 10 spettacoli: 270 euro
Diritto di prelazione agli
abbonati della stagione 2021/2022 fino al 17 settembre
Dal 19 al 24 settembre
prelazione agli abbonati che vogliono cambiare il posto in platea, previa
conferma dell'abbonamento con 50 euro di acconto entro il 17 settembre
Dal 26
settembre vendita libera ai nuovi abbonati
Contatti e sito web del Teatro
Lendi: 081 8919620 / 347 8572222,
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