Teatri di Pietra in Campania 2022
Santa Maria Capua Vetere (CE) – dal 22 luglio al 5 agosto 2022
Comunicato stampa
Prenderà il via venerdì 22 luglio 2022 alle ore 21.00,
nello straordinario sito archeologico dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria
Capua Vetere (CE), Teatri di Pietra Campania 2022, segmento regionale della Rete
Nazionale dei Teatri di Pietra che, da oltre vent’anni, pone al centro la
valorizzazione dei siti archeologici e monumentali attraverso lo spettacolo dal
vivo.
La Rete dei Teatri Pietra è un progetto in continuo sviluppo e che in
questi giorni vede l’adesione di nuove realtà, come la Liguria che si affianca
agli oltre venti siti del Lazio, della Toscana, Sicilia, Basilicata e Campania.
Nasce, in primo luogo, per offrire un’occasione in più di vivere il paesaggio e
la sua storia attraverso i siti monumentali, ma, soprattutto, per fare del
teatro antico (o dei luoghi dove si fa il teatro) lo spazio dell’incontro tra
artisti e spettatori, espressione di quella comunità che, nell’esperienza dello
spettacolo dal vivo, si rinnova ogni volta.
Il segmento campano di Teatri di
Pietra, promosso e realizzato da CapuAntica Festival e Pentagono Produzioni
Associate con MIC Ministero della Cultura, Direzione Generale dei Musei Campani,
e il Comune di Santa Maria Capua Vetere, porterà in scena, fino a venerdì 5
agosto, i temi propri del classico e la sua natura a interfacciarsi con il
contemporaneo e il vissuto.
Programma:
venerdì 22 luglio,
Asso Teatro con "Il Carro di Dioniso" dall’omonimo dramma satiresco di Ettore
Romagnoli, con Marco Reggiani, Claudio Lardo, Christian Salicone, Dominique
Barra, Giuliana Meli e Vito Cesaro, che firma regia e adattamento.
Questo
dramma satiresco è riconducibile nella sfera del culto del dio Dioniso, dio
dell'estasi, del vino, dell'ebbrezza e della liberazione dei sensi. I personaggi
della commedia sono particolari, divertenti, caratterizzati e per certi versi
surreali.
Sabato 30 luglio, Gruppo della Creta porterà in
scena "Acarnesi" di Aristofane, adattamento di Anton Giulio Calenda e Alessandro
Di Murro, con Matteo Baronchelli, Alessio Esposito, Amedeo Monda, Laura Pannia,
per la regia di Alessandro Di Murro.
Presentato da Gruppo della Creta,
l’originale allestimento vedrà interpreti in scena Matteo Baronchelli, Alessio
Esposito, Amedeo Monda e Laura Panni, in un gioco continuo di cambio d'identità
e ruoli.
Aristofane con la sua ironia tragica e parossistica tratta negli
Acarnesi uno dei grandi temi che caratterizza tutta la sua opera: la pace
concreta, non quella utopistica della tradizione.
Per lui la Pace non e uno
stato di calma mortifera ma di festa dionisiaca, nel suo mondo si mangia e si
beve, si fotte e si sfotte. Il bersaglio sferzante del riso e del divertimento è
la meschinità di chi con la guerra specula, e il pianto è concesso solo ai
poveri soldati che vanno a morire sui campi di battaglia.
Il coro degli
Acarnesi, vecchi eroi di una guerra lontana, inizialmente disprezza Diceopoli,
protagonista della commedia, il quale, in autonomia, ha stipulato la pace con la
nemica Sparta. Ma i vecchi, scena dopo scena, si lasciano convincere e
comprendono che la pace e l’unica vera gioia per cui combattere.
Nel testo si
parla continuamente di un nemico esterno che nei fatti risulta indefinito e
invisibile. Tutti attribuiscono a Lui la colpa del male che li affligge, ma il
nemico non appare, non è in scena, poiché un nemico vero e proprio non esiste.
Ci sono, invece, le dinamiche politiche che dalla presenza di un “nemico”
possono sempre trarre vantaggio, come i delatori, gli ambasciatori corrotti, i
mercanti di morte, i generali ambigui, gli spioni, i traditori e tanti altri
(quanta attualità in queste invenzioni).
Il nemico, quello “Utile”, sa
trasformarsi e sopravvivere nei secoli, non viene mai sconfitto. Quel nemico è
giunto fino a noi in gran forma e in forme diverse, forme aliene sempre in grado
di confondersi alle paure più profonde, radicali e inconsce degli uomini. Il
nemico appare sempre pronto a minacciare ciò che amiamo.
La guerra non è mai
un bell’affresco, ma sempre una rappresentazione di laceranti disumanità, volti
terrificanti, espressioni prive di umanità. E’ un palcoscenico vuoto senza
attori. Così è, così è stato, sul sarà dobbiamo sempre sperare.
venerdì 5 agosto, "P.P.P. Presente, Passato, Pasolini" dal
Carteggio e Pilade di Pier Paolo Pasolini, con Valeria Busdraghi, Lucia
Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Arianna Di Palma, Matteo Gentiluomo, Polina
Lukanska, Paola Saribas e Chiara Meschini, Gipeto, Sebastiano Tringali, regia e
coreografia di Aurelio Gatti.
Presentato da Mda Produzioni Danza,
l’originale allestimento vedrà interpreti in scena Valeria Busdraghi, Lucia
Cinquegrana, Elisa Carta Carosi, Arianna Di Palma, Matteo Gentiluomo, Polina
Lukanska, Paola Saribas e Chiara Meschini, Gipeto, Sebastiano Tringali, con i
costumi di Marina Sciarelli Genovese e la musica originale di Marcello Fiorini.
P.P.P. Presente, Passato, Pasolini è un progetto di danza, teatro e musica che
affronta l'urgenza e la necessità di un profondo cambiamento, sociale,
culturale, economico, attraverso la visione complessa e poliedrica di Pasolini,
poeta e intellettuale multiforme, eclettico, estremamente libero, che ha vissuto
immerso nelle contraddizioni del suo presente riuscendo con la stessa lucidità a
leggere i segni di scenari futuri e a non distogliere mai l'attenzione dal
passato.
“Guardiamo a Pasolini – così in una nota del regista - come fosse un
tragico greco, sostanzialmente impolitico perché ossessionato, fino alla morte,
dall’urgenza delle passioni ancestrali, dai tumulti del cuore, dalle dinamiche
esistenziali. Ci riferiamo a un intellettuale critico della modernità, perché
costante omologazione, attraversato da “fascismi” come abbrutimento e
passivazione della ‘massa’, come culto della violenza senza scopo, come
conformismo gregario da caserma. Ci s'ispira a uno scrittore capace di
denunciare un presente che riduce la vita a finzione e predilige le ipocrisie,
mostrandone la lacerazione di essere con se stessi e contro se stessi”.
Pasolini, in un tempo molto diverso ma molto preparatorio del nostro, ha sfidato
il nulla, ha colto quella riduzione dell’Io a soggetto funzionale alla
produzione e al consumo, ha espresso la solitudine dell’uomo lasciato solo di
fronte a un potere che non sa che farsene del volto umano per la sua
programmazione del mondo.
E’ sorprendente scoprire la consistenza e attualità
di Pasolini, scoprire quella sua profezia sulla società moderna e contemporanea,
le cui conseguenze oggi stiamo vivendo.
Info e prenotazioni teatridipietra@gmail.com, whatsapp
3519072781, biglietti online su www.liveticket.it/teatridipietracampania.
Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere (CE)
Inizio spettacoli ore
21.00 - Ingresso euro 12 (intero), euro 10 (ridotto)