Teatro Lendi: stagione 2021-22
S. Arpino (CE) – dal 17 Novembre 2021
Comunicato stampa
17 Novembre, "Non c'è niente da ridere" di
Peppe Barra e Lamberto Lambertini
regia Peppe Barra“Vi fa molto ridere questa
mia poesia? - dice l’Attore al pubblico che si sbellica - Ci ho messo cinque
anni per scriverla!” Qui sta la chiave di questo spettacolo, da qui il titolo:
Non c’è niente d ridere. Uno spettacolo al contrario che incuriosisce, sorprende
e diverte, fin dalla prima scena. Anche la scenografia raffigura un teatro visto
dal punto di vista degli attori, con il sipario, le quinte, da dentro, con i
palchetti accesi come fondale e le luci della ribalta accese contro di noi. In
questo spazio irreale si avvicendano un Attore e un’Attrice (Peppe Barra e Lalla
Esposito). Macchiette, canzoni, monologhi del vecchio Varietà e surreali parodie
del teatro classico napoletano, rappresentano le situazioni drammatiche della
coppia teatrale, fino all’inatteso finale pulcinellesco, di comica e malinconica
poesia. L’Attore veste il panni di Pulcinella morto che scende in terra per
vedere che fine ha fatto la sua Colombina, che invece ritrova furiosa perché si
credeva abbandonata. Piano piano, sull’onda dei ricordi, sommersi dalla
nostalgia di un’epoca perduta, che non tornerà mai più, tre bisticci, dolci
parole d’amore e duetti, si abbracciano per andarsene insieme in Paradiso. Uno
spettacolo dal ritmo incalzante, per i continui cambi di scena, di luce, di
costume, di linguaggio, uno spettacolo d’Attore, come si diceva un tempo,
sostenuto e arricchito dalle musiche dal vivo.
23 Novembre,
V. Salemme in “Napoletano? E famme ‘na pizza”
“Napoletano? E famme ‘na
pizza” è uno spettacolo che nasce dal mio libro uscito con lo stesso titolo agli
inizi di marzo. Titolo che fa riferimento ad una battuta di una mia commedia
teatrale, “E…. fuori nevica”, nella quale uno dei personaggi chiede al fratello
di dimostrare la sua presunta napoletanità facendogli una pizza. E sì, perché
ogni buon napoletano deve saper fare le pizze, deve saper cantare, deve essere
sempre allegro, amare il caffè bollente in tazza rovente, ogni napoletano che si
rispetti deve essere devoto a San Gennaro, tifare Napoli, amare il ragù di
mamma’… e via così con gli stereotipi che rischiano di rendere la vita di un
napoletano più simile ad una gabbia che ad un percorso libero e indipendente.
Tutte le città vivono sulla propria pelle il peso degli stereotipi ma Napoli più
di ogni altra. E, molto spesso, sono i napoletani stessi a pretendere dai propri
concittadini una autenticità così ortodossa da rischiare l’integralismo
culturale. Allora io con questo spettacolo provo a capire, in chiave ironica, se
sono un napoletano autentico o un traditore dei sacri e inviolabili usi e
costumi della nostra terra. Cominciando dalla confessione di un primo
tradimento, una sorta di peccato originale che rischierebbe di intaccare la mia
immagine di attore comico napoletano. Così, il più delle volte, mi definiscono
quando mi presentano da qualche parte. Ed io, il più delle volte sto zitto.
Ebbene, confesso il mio peccato: io non sono nato a Napoli ma a Bacoli, in
provincia di Napoli! Quindi questo che vuol dire? Che non sono napoletano
d.o.c.? Significa che da anni usurpo un titolo culturale? Voglio cercare con voi
la risposta a questa domanda: “sono” napoletano o “faccio” il napoletano?
Aiutatemi!
Scene e costumi: Francesca Romana Scudiero
Musiche: Antonio
Boccia In collaborazione con Valeria Esposito per “Chi è di scena s.r.l.”
1 dicembre, "Resilienza 3.0" scritto e diretto da Massimiliano
Gallo
Comiche istruzioni per risorgere da un
disastro
con (in o. a.) Pina Giarmanà, Shalana Santana, Arduino Speranza,
Mimmo Napolitano, pianoforte e arrangiamenti, Davide Costagliola, contrabbasso,
Giuseppe Di Colandrea, sax/clarinetto
Massimiliano Gallo torna in scena dopo
il periodo più strano, problematico, difficile dei nostri tempi. Lo fa con il
suo stile, la sua ironia soprattutto convinto che si possa raccontare questo
momento tremendo attraverso una comica riflessione dei fatti, a volte poetica e
sempre pungente.
Il pubblico rivivrà insieme a Gallo i momenti della
quarantena: le paure, la noia, l’immobilità, la voglia di evadere, le lezioni on
line, la palestra fatta in casa, in una condivisione problematica e a volte
drammaticamente comica degli spazi vitali.
Eri abituato a vivere la casa, tua
moglie, per poche ore al giorno, cosa succede se le ore diventano ventiquattro?
Le domande a cui non davi risposta, la fretta, la velocità, erano complici
ideali della superficialità con la quale vivevi. Il Covid 19 è stato drammatico
anche per questo, una lente di ingrandimento che ha messo a nudo i nostri
difetti.
I selfie fatti negli angoli più disparati dell’appartamento, la
privacy inesistente nelle famiglie più numerose, la quarantena in 60 metri di
casa.
Totò diceva che “la morte è una livella”, non è così per la quarantena:
quella fatta a Posillipo non è stata la stessa quarantena di quella passata in
un basso.
I selfie non sono stati uguali per tutti!
In scena con lui i
compagni di sempre Shalana Santana e Pina Giarmanà, accompagnati dal Maestro
Mimmo Napolitano al pianoforte, Davide Costagliola al contrabbasso e Giuseppe Di
Colandrea al clarion.
La formazione che aveva già portato in scena Resilienza
2.0, uno spettacolo di grande successo dello scorso anno.
Torniamo a ridere
allora, perché questo momento va esorcizzato con tanta ironia. Solo così
potremmo dire di essere tornati a vivere!
dal 19 al 21 Gennaio, Simone Schettino in
"Che ne sarà di noi??"
A.C – D.C Se fino a qualche mese fa per buona parte di
noi queste due sigle erano riferite a un unico sistema di datazione temporale,
in futuro potrebbero anche intendersi some Avanti Covid e Dopo Covid. Eh si
perché una cosa è certa, nel bene e nel male questa pandemia ha cambiato il
nostro modo di vivere e continuerà a farlo in seguito. In attesa del Dopo Covid,
che tutti ci auguriamo arrivi al più presto, può risultare utile fare un
divertente excursus degli errori commessi fino ad oggi per evitare di ripeterli
in futuro.
In questo spettacolo Simone Schettino riveste i panni del
monologhista puro in compagnia dei suoi testi più divertenti.
Augurandoci un
domani migliore, non ci resta che ridere di noi.
2 febbraio, Lino D'Angio e Alan De Luca in "E che Teatro"
23 Febbraio, F Marini e M. Masiello in “Verso il Mito” Edit
Piaf
Lo spettacolo vuole parlare della della Piaf senza entrare nell’
iperrealismo, evitando il rischio della narrazione didascalica che occhieggi
alla fiction (già abbondantemente utilizzata sia in cinema che in teatro). La
donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della
sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi
della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo: in un
solo uomo (Azrael) lei rivede tutti quelli che l’hanno incontrata, aiutata,
sfruttata, amata, odiata, . . . George Moustaki, Yves Montand, Charles Aznavour,
Gilbert Becaup e Theo Sarapo. Tutti, in qualche
modo, uguali, tranne lui,
Marcel Cerdan l’unico grande amore di Edith . L’unico a non aver sfruttato il
suo nome per diventare famoso, lui che veniva da un mondo diverso, quello dello
sport, e che era già famosissimo, ma che un tragico destino le tolse e dal quale
non si sarebbe mai separata, fino ed oltre la morte.
Il testo, pensato e
scritto per due interpreti di grande spessore, quali Francesca Marini e Massimo
Masiello, rispettivamente nei ruoli della Piaf e di tutti gli uomini (o uno
solo?) che con lei hanno cantato e vissuto, e che grazie a lei hanno avuto la
possibilità di provare cosa significhi attraversare l’amore, l’arte, la gioia e
il dolore. Uno spettacolo elegante e misurato , che vuole arrivare al cuore
dello spettatore trasmettendogli tutte le emozioni vissute da un artista unica e
straordinaria. L’allestimento scenico firmato da Tonino Di Ronza, i costumi di
Maria Pennacchio, il disegno luci di Gaetano Liguori e non ultimo le
meravigliose musiche del Maestro Lino Cannavacciuolo, fanno di questo spettacolo
un piccolo capolavoro da non perdere.
dal 2 al 4 Marzo, M. Casagrande in "A tu per tre"
Semplice, confidenziale e di grande presa sul pubblico che si ritrova immerso in
una atmosfera calda e piacevole, ma mai banale o approssimativa. Tutto avviene
in una apparente improvvisazione che, nello svolgersi della serata, svela il
raffinato disegno generale. In scena la pianista Claudia Vietri, la cantante
Ania Cecilia e Maurizio Casagrande. Due donne ed un uomo. Un “triangolo”
pericoloso che porterà le ragazze a coalizzarsi contro di lui mettendolo in
netta minoranza.
30 marzo, Clap presenta Paolo Caiazzo in
"Terroni si nasce ed io lo nacqui... modestamente"
scritto e diretto da Paolo
Caiazzo
percussioni, Emidio Ausiello
chitarra, Franco Porzio
fisarmonica, Sasa' Piedepalumbo
contrabasso, Roberto Giangrande
E’ chiara
ed evidente la citazione omaggio al principe della risata ed alla sua battuta
cinematografica “Signore si nasce, ed io lo nacqui… modestamente”
Il termine
“Terrone” inserito nel titolo è una dichiarazione d’amore per le mie origini, ed
io, come contadino della mia “Terra”, intendo coltivarla!
Con leggerezza ed
il supporto di musicisti in scena racconto la mia Meridionalità. Monologhi,
poesie e canzoni per uno spettacolo di incalzante divertimento e riflessioni
sulla Terronia, sui suoi pregi ed i suoi difetti.
Ma non solo Sud! Anche
attualità, politica nazionale ed internazionale per commentare comicamente la
vita di tutti i giorni, vizi e manie dei nostri tempi ma sempre con la filosofia
che la mia terra ci ha regalato.
Non può mancare in scena il mio alter ego
televisivo Tonino Cardamone ed il suo motto: “’a capa mia nun è bona”. A lui è
affidata la parentesi della follia dei saggi con la saggezza della sua follia.
Più che uno spettacolo è una “Mission” sempre più “Impossible” ai giorni d’oggi:
Divertire e divertirsi. Ma bisogna tentare, anche su tematiche serie e
drammatiche, senza prendersi tanto sul serio, perché sono sempre più convinto
che affrontare un problema disposto a riderci su, è probabile che tu possa
vincere, se ti abbatti e ti disperi… hai già perso. (Paolo Caiazzo)
6 Aprile, "Affetti Collaterali" di Prem Dayal
Regia di C.
Borrino
27 Aprile, Paolo Conticini in "La prima volta" di P.
Conticini e L Russo
regia di L Russo
Fuori abbonamento
Lunedì 15 Novembre, Ore 21, Start Music Academy presenta
Richard Bona in concerto
con Ciro Manna, Chitarra, Antonio Muto, Batteria,
Seby Burgio, Piano e tastiere, Luigi Patierno, Sax e flauto; special guest
Gianfranco Campagnoli. Opening Act Walter Ricci
Per info 328.6271548_
info.musicevent@libero.it
I biglietti sono acquistabili presso il Botteghino
del Teatro Lendi oppure sul sito al link
https://bit.ly/richardbona-teatrolendi
26 novembre,
ore 20.30, “Meglio quando c'erano loro”, uno spettacolo dedicato alla goliardia
italiana da Cochi e Renato agli Squallor.
Saranno in scena Andrea Di Nardo
(anche regista dello spettacolo) che porta nuovamente al Teatro Lendi l'attore e
cantante Ottavio Buonomo. L'amicizia tra i due nasce tantissimi anni fa,
divenuta poi solidissima collaborazione artistica. Ottavio giovanissimo sceglie
il Teatro, la Televisione, il Cinema e la Musica trovando in Andrea il più
fedele collaboratore. Andrea è attore e cantante negli spettacoli di Ottavio,
poi ne diventa direttore tecnico
“Meglio quando c'erano loro” è la primissima
regia di Andrea Di Nardo, dedicata ad un genere che gli artisti avevano già
fatto ascoltare in album (Da quando ci conosciamo, 2009 – Ci hanno fatto il
repack, 2018 – Canzoni che non ci andavano in un solo disco, 2021) ed eventi.
Ottavio Buonomo ed Andrea Di Nardo vantano già carriere importanti, con percorsi
e spettacoli di successo, carriere diverse come il ruolo che hanno oggi nel
mondo dello spettacolo, ma di tanto in tanto la coppia artistica si unisce
nuovamente per cantare la “pop – demenz”, ovvero la demenzialità nella musica
pop italiana, quindi Cochi e Renato in primis con brani come “E la vita, la
vita”, “Libe libe là” e “La gallina” ma anche Renzo Arbore, Gianni Drudi (che
sarà presente con un video messaggio nello spettacolo), Alvaro Vitali (che è
stato diretto anche da Buonomo nel 2016), Pippo Franco, le Sorelle Bandiera,
Enrico Beruschi, Diego Abatantuono, Ernesto A Foria (con “'E 'ffravole), Pino
D'Angiò, Enzo Jannacci, Gigione ma anche le colonne sonore di Detto Mariano per
i film di Adriano Celentano e sigle televisive come “Ma la notte no” (e ci sarà
anche un video messaggio di Silvia Annichiarico, la cantante di Arbore del
brano).
Ad accompagnare Ottavio Buonomo ed Andrea Di Nardo in questo
divertentissimo viaggio musicale ci sarà l'Orchestra Bagarì formata da Rosalba
Cacciola (alle tastiere), Samuele Motta (alla batteria) e Luca Mozzillo (al
sassofono). Guest star il chitarrista Stefano Marrazzo e la cantautrice Maria
Aprile che dedicherà momenti di poesia “demenziale” al pubblico.
Un corpo di
ballo da sabato televisivo, da varietà, formato da Chiara Napolitano, Dalila Di
Mauro, Maria Campolo e Federica Garofalo.
Lo spettacolo tanto curato nella
parte musicale quanto nella scelta delle canzoni (una scaletta di 20 brani su 80
che sono già stati incisi), in cui dei brani conosciuti solo dai fan del genere
si legano ad omaggi a straordinari artisti che hanno portato al successo la
musica demenziale arrivando nelle classifiche dei dischi più venduti, tra questi
anche Corrado Mantoni (con la sua “Carletto”), Detto Mariano e gli Squallor, il
gruppo formato dagli Bigazzi, Pace, Cerutti e Savio, anche autori di brani che
hanno fatto la storia della canzone italiana.
Dopo l'evento al Teatro Lendi
sarà pubblicata anche una raccolta di incisioni inedite di Ottavio Buonomo, tra
cui spiccano brani registrati per l'album “Canzoni che non ci andavano in un
solo disco” ma che poi non sono stati inclusi nella tracklist. Dal 1 dicembre
sarà possibile ascoltarli.
dal 14 al 16 Gennaio, Compagnia
Teatrale San Gregorio Magno in "Dove avete messo il morto"
dal 2
al 4 febbraio, Lino D'Angio' e Alan De Luca in "E che teatro!"
13 e 14
febbraio, Gigi Finizio in "Intimità"
11 marzo,
ore 21, Franco Ricciardi in "'O bbene e 'o mmale"
Il botteghino sarà aperto al pubblico a partire dal 12
ottobre nei seguenti giorni e orari: martedì, mercoledì e venerdì (16:30-20:30),
giovedì (09:30-13:00), sabato (16:00-19:30).
Teatro Lendi, Via Alessandro
Volta 144, Sant'Arpino (CE).
Per richiedere informazioni contattare i numeri
: telefono/fax +39 081 8919620 Cell. 347.8572222
E-mail:
teatro@cinemateatrolendi.it