Rassegna "Approdi 2020" al Nostos Teatro
Aversa (CE) – Dal 12 Gennaio al 17 maggio 2020
Comunicato stampa
Domenica 12 gennaio, ore 19, "Bollari -
Memorie dallo Jonio",
Di e con Carlo Gallo. Con la collaborazione artistica
di Peppino Mazzotta
Costumi di Angelo Gallo
Spettacolo selezionato al
FESTIVAL PRIMAVERA DEI TEATRI 2015
un cunto antico di pescatori attraversato
dalla musicalità del dialetto calabro.
Tra la Campania e la Sicilia in mezzo
ci sta la Calabria, la cui identità sembra essere scomparsa nell’abisso, in un
profondo buco nero. Eppure, sulle rive dello Jonio, tra i gozzi e le reti
ammassate, c’è ancora chi tramanda il sapere, sono “Aedi”, dal volto scavato,
stanco di rughe, hanno il dono di raccontare per catene di immagini suggestive
un patrimonio “letterario” che vive solo in un filo diretto, che passa da bocca
a bocca. La drammaturgia e la messa in scena dello spettacolo riproducono
originali partiture musicali e gestuali, fedeli appunto alle pulsioni emotive
dei cunti dei pescatori calabresi.
“Bollari”, una parola antica tradotta nel
suono gutturale dei pescatori per annunciare l’avvistamento dei tonni a largo
delle coste, un urlo di gioia a cui seguivano lanci e fragori di bombe in mare,
una pratica illegale diffusa tra i pescatori dello Jonio al fine di ricavare più
pesce possibile in poco tempo e sopperire ai lamenti dello stomaco.
Tratto da
racconti orali di anziani calabresi, “Bollari” è una storia di mare che si
chiude sopra il deserto dei valori di un mondo travolto dal regime e dalla
guerra. Come sottofondo il rumore languido della spuma del mare, quel mare di
gioie e di dolori, su cui si riversano la fame e la miseria del tempo. Quel mare
su cui i personaggi rinnovano il proprio spirito e battono i remi – forse - alla
conquista della propria libertà.
Bollari è un suono della Calabria, è un
grido d’amore.
18 gennaio, ore 21, “Cabaret”, una
coproduzione BusTheater e Macadam, cantiere delle arti viaggianti.
Lo
spettacolo, ormai parte del teatro del Bus Theater, nasce dal desiderio di
indagare il sentimento della “festa sull’orlo della catastrofe”, attraverso
l’approfondimento e la rielaborazione di un genere mai tramontato, dalle
infinite possibilità combinatorie: il Cabaret o varietà. Questo inteso come
spettacolo totale ed essenziale allo stesso tempo, che tutto e tutti comprende,
dal circo al teatro, dai freaks alla tradizione della Napoli ottocentesca dei
Cafè Chantant, alla suggestione dei Cabaret “da bettola” tedeschi di inizio
‘900.
Mentre fuori cresceva l’enorme spettro della seconda guerra mondiale,
dentro i Cabaret l’euforia e l’ebbrezza impazzavano, quasi a inneggiare la nuova
epoca. Anche adesso l’umanità sembra sull’orlo di un qualche baratro, lo spettro
di un’apocalisse globale si affaccia oggi come allora sull’umanità. Un’umanità
che intanto invece ha voglia di ridere, godere, non pensare, sentirsi o essere
libera. Una grande, esagerata, grottesca, misera folla di artisti di burlesque,
teatro, giocoleria, acrobatica aerea, attori, saltimbanchi, burattinai vi
stupiranno sul palcoscenico del gran carrozzone Bus Theater.
domenica 15
febbraio, Compagnia Esposti in “Di questa vergognosa tenerezza”,
(de cette tendresse honteuse) con Ciro Esposito
sound design Salvatore
Margiotta, scene e costumi Monica Costigliola, regia Valentina Carbonara
liberamente tratto da Caligula di Albert Camus, adattamento drammaturgico
Valentina Carbonara
Creazione realizzata nell’ambito delle Residenze della
Maison Maria Casarès (CCR), Programme Odyssée – ACCR, con il sostegno del
Ministère de la Culture et de la Communication
Mostro, Caligola. Mostro per
avere troppo amato.
Il corpo – quasi nudo – si muove sulla scena vuota
immerso in un suono continuo, inarrestabile e violento. Parole spezzate,
rimosse, da ripetere inesorabilmente. Niente più tenerezza. Non c’è riposo e il
tempo è scandito dallo scorrere degli atti. Caligola sa qual è la sua fine, ne è
consapevole dal primo istante perché tutto è già successo e tutto è stato
cancellato. Nonostante ciò non può fare a meno di riviverlo, orrore dopo orrore,
finché Cherea lo colpisce col pugnale “tre volte, in pieno viso”. Ma anche se la
fine è già scritta e il silenzio è pronto a calare sulla scena, qualcosa di
Caligola – il suo essere umano e mostruoso – è destinato a vivere per sempre.
Di questa vergognosa tenerezza è una tragedia per attore solo liberamente
tratta dal Caligola di A.Camus. Il lavoro nasce dallo studio delle versioni
dell’opera edite nel ’41 e nel ’58 e riporta in scena le battute della prima
stesura che sono state successivamente eliminate dall’autore stesso.
29 febbraio, Stefano Mereu in “Discobunker”.
scritto e diretto da Marianna Bianchetti e Stefano Mereu
Lo spettacolo
racconta di un essere umano che sceglie di sopravvivere affidandosi ai propri
impulsi, un uomo solo in un mondo distrutto dalle forze della natura, che hanno
preso il sopravvento, ridefinendo la presenza umana sulla Terra.
“Discobunker" racconta la necessità, oggi più che mai, di fare quello che serve
per essere presenti a se stessi, per essere in contatto con i propri desideri,
con le passioni e lasciare che queste tengano in vita. Ogni momento è sempre
quello giusto per scegliere di essere vivi. Lo spettacolo, , il secondo anche
interprete, è prodotto da CENTRIPETA.
15
marzo, Andrea Bettaglio e Catia Caramia in “Promise Land”,
29 marzo, “Ion” del Collettivo Itaca.
Sabato 4 aprile,
Carlo Decio in “Otello – Pop Tragedy”,
19 aprile, Compagnia
Nostos Teatro con “Turbata libertà degli incanti", lavoro finale del progetto
Nostoi.
sabato 16 e domenica 17 maggio,
“Partenope” di Paolo Fabozzo,
Non solo teatro, sono quattro i laboratori che arricchiscono e completano “Approdi 2020”: “Animali” di Sara Sole Notarbartolo a gennaio, “Mostro (Caligola)” della Compagnia Esposti a febbraio, "Ripartiamo dal corpo" di Catia Caramia a marzo e un seminario con Vincenzo del Prete a maggio.
Nostos Teatro, Viale J. F. Kennedy, 137, trav. Brodolini,
6, Aversa (CE)
Info e Prenotazioni: info@nostosteatro.it
Tel. 081 19 169
357, Cel. 389 24 714 39