Officina Teatro stagione 2018-2019 "Origini"
S. Leucio (CE) – dal 30 giugno al 16 luglio 2018
Comunicato stampa
Venti spettacoli tracciano un percorso che unisce le
drammaturgie classiche alla sensibilità contemporanea; quasi tutti i lavori in
cartellone sono rappresentati in prima regionale. La stagione parte il 13
ottobre con Faustbuch della compagnia ligure degli Scarti ed arriva a fine
aprile; fra gli spettacoli anche un progetto di Michele Pagano sul sogno, in cui
gli spettatori saranno invitati ciascuno in un proprio letto, per “sognare”,
risvegliarsi e poi fare colazione tutti assieme.
Accanto agli spettacoli sono
previste quest’anno alcune sezioni speciali per rafforzare la funzione sociale e
multiculturale degli spazi di Officina. In primo luogo la rassegna Vivo, curata
da Gennaro Vitrone, che proporrà quattro appuntamenti con la canzone d’autore,
con l’esibizione di cantanti e musicisti campani. Un’ora prima di ogni
spettacolo il pubblico sarà invitato alle Attese, spazio di performance e d’arte
aperto a tutti; dopo lo spettacolo ci sarà invece il Contorno, un piccolo
convivio per scambiare sensazioni e idee sui lavori appena visti, intorno a una
tavola coi cibi e i vini offerti da alcuni ristoranti della zona (La Vignarella,
Vignaré, Setapp, Ristorante Belvedere, Ristorante Leucio); e infine Offlab, uno
spazio dedicato agli allievi della scuola di teatro di Officina per avviare da
un lato la dimensione professionale dell’esperienza formativa e dall’altro per
aprire le porte del teatro a un’idea partecipata di creazione.
13 e
14 Ottobre, Faustbuch, Produzione Gli Scarti, drammaturgia e regia di
Enrico Casale
Fausto, il novello Faust, vuole diventare l’uomo più famoso del
mondo, in un’epoca dove il talento è mercificato o la sua totale assenza viene
spesso esaltata dall’audience mediatica come in moderni freak-show. Ma c’è un
problema: Fausto è un mediocre e vendersi è l’unico modo per riuscire. Ma
vendersi a chi? Esiste ancora il diavolo?
Prima dello spettacolo, per la
sezione Attese per un pubblico in attesa, il pubblico potrà visitare liberamente
la mostra fotografica di Speranza Maiello.
dal 26 al 28 Ottobre, Il miracolo, Produzione
Officinateatro (sezione 'in replica'), drammaturgia e regia di Michele Pagano
Con: Francesco Ruggiero | Antonia Alberico | Marica Palmiero | Claudia Capuozzo
| Pierpaolo Ragozini | Carmine Belgiorno | Martina Cariello | Concetta Del
Vecchio | Gabriele Di Gaetano | Laura Feola | Giuseppe Piroddi | Maria Macri |
Andrea Di Miele
Costumi Pina Raucci
Cos’è un miracolo nella società di
oggi, secolarizzata e miscredente? Un biglietto fortunato del Gratta-e-vinci,
l’insperato invito ad un programma televisivo, o una fuga dal quotidiano per
cambiare vita. «Ci vorrebbe un miracolo» è un’espressione che non guarda più al
cielo ma al caso, perché venga a raddrizzare le nostre esistenze governate
dall’impotenza e dal disordine.
Una scrittura collettiva, nata come un
esperimento sulle relazioni di comunità, esplora la sensibilità dell’uomo comune
dinanzi alla possibilità del «miracolo», chiamando in causa la nostra
responsabilità di individui capaci di scegliere e di determinare – o più spesso
di non determinare – i nostri destini.
Un testo vivacissimo, a tratti comico,
che smaschera con abilità le trappole del linguaggio con cui rischiamo
continuamente d’ingannarci quando confondiamo la serenità con la routine,
l’opportunità col pericolo, la fatalità con la rassegnazione.
3 e 4 Novembre, Crescendo (Growth), Produzione Pierfrancesco
Pisani, di Luke Norris, regia di Silvio Peroni
20 anni e qualcosa, Tobes è
ancora un ragazzo: la madre paga il suo conto telefonico, non si sforza di
cercare un lavoro perché non pensa di mantenersi, la sua ragazza lo lascia, la
figlia del padrone di casa si avvicina per avvisarlo che se non paga l’affitto
deve lasciare l’appartamento, ignora i problemi, sperando che si risolvano da
soli; e da due anni sta ignorando un problema particolare: un grumo al testicolo
sinistro; ora deve affrontare la possibilità che possa avere o non avere un
cancro. C’è tanta commedia nel testo di Luke Norris ma, come suggerisce il
titolo, parla di un giovane immaturo che affronta il fatto che è tempo di
crescere e di come la vita e la forza di crescere insistano per farci prendere
decisioni e assumerci delle responsabilità.
10 e 11 Novembre,
Le ore dorate, Produzione Officinateatro (sezione 'in replica'), drammaturgia e
regia di Michele Pagano
Con Francesco Ruggiero, Davide Guerriero. Costumi
Pina Raucci
Elaborazioni Musicali Marco Moretti, Michele Pagano. Ideazione e
Regia Michele Pagano
Canto la tua paura dei sentimenti che ti aspettano
in strada. Ma soprattutto canto il pensiero comune che ci unisce nelle ore
dorate e oscure. La luce che ci acceca non è l’arte. Quanto amore, amicizia,
spade incrociate”.
Ode a Dalì. F.G. Lorca
Siamo nel vecchio secolo.
Nel 1920 circa, quando alla Residecia de Estudiantes a Madrid, fa capolino un
ragazzino di diciotto anni: impacciato, trasognante e pieno di aspettative. Il
suo nome è Salvador Dalì. Basta poco per far sì che le sue particolarità e
stranezze vengano notate da un uomo più grande di lui di sei anni. Un lampo e
quell’uomo divenne quasi immediatamente il “suo amico meraviglioso”. Guardavano
il mondo nello stesso modo e cercavano di descriverlo chi a penna, chi con una
tavolozza di colori. Il suo nome è Federico Garcia Lorca. Anni trascorsi spalla
a spalla, condividendo pensieri e lotte. Amici, fratelli, amanti? Giochi di
seduzione, poesie e dipinti dedicati. Una intensa corrispondenza letteraria e
poi, la gelosia della moglie di Dalì, e poi ancora la dittatura di Francisco
Franco. La morte del poeta. La paura di Dalì. Non sapremo mai, probabilmente,
quale fosse la natura della relazione tra i due, nessuno la confessò mai;
nemmeno Dalì dopo la morte del poeta. Le uniche parole che uscirono sempre dalla
bocca “Mi amigo Lorca”.
dal 23 al 25 Novembre,
Happy.new.here. ispirato alla Trilogia di Belgrado, Produzione della compagnia
NAPS di Officinateatro con la regia di Vicoquartomazzini, drammaturgia e regia
di Gabriele Paolocà
La notte di Capodanno è il momento perfetto per fare il
bilancio del tempo che passa, delle scelte e degli eventi vissuti negli ultimi
dodici mesi. In quegli stessi minuti affiorano anche tutte le ambizioni, gli
obiettivi e i desideri per l'anno che verrà. In questa notte affogata tra
passato e futuro, dei giovani emigrati cercano un presente vitale per resistere
alla nostalgia di quel che si è dovuto lasciare per costruire un'identità tutta
nuova.
Nella notte che segna l'inizio del nuovo secolo, due fratelli
trasferiti a Praga, due coppie volate a Sidney e tre amici negli Stati Uniti
cercano dei motivi per festeggiare l'inizio di una “nuova era” e dimenticare
Belgrado, la guerra e i propri pezzi di vita rimasti incastrati sotto quelle
macerie.
VicoQuartoMazzini prosegue la propria ricerca sull'altrove, con
questo progetto speciale realizzato in collaborazione con Officina Teatro
1 e 2 Dicembre, Soste, Produzione
Officinateatro (sezione 'out-off'), drammaturgia e regia di Michele Pagano
Una evoluzione del Progetto “Autovelox” | d’amore t’uccido, nato diversi anni
fa.
Dicono che di notte siamo più veri, che le difese del giorno si riducono
e viene fuori la parte più nascosta di noi. Cinque automobili in un parcheggio,
cinque sconosciuti al posto di guida. Ogni spettatore sceglie a caso una vettura
e va ad ascoltare una storia che non si aspetta. O forse a scoprire qualcosa di
sé.
Ciascuno spettatore può decidere quante storie vuole ascoltare, da una a
quattro; in un’auto possono andare soltanto le donne, in un’altra soltanto gli
uomini. Si attende il proprio turno nel foyer del teatro e ogni quindici minuti
entrano in macchina cinque nuovi spettatori, ad oltranza.
dal 21 al 23, dal 25 al 30 Dicembre, dal 3 al 6 Gennaio,
Pinocchio rewind, Produzione Officinateatro, drammaturgia e regia di Michele
Pagano
Ideazione e Realizzazione maschere Nicola Commito, Costumi Pina
Raucci
Con Francesco Ruggiero | Giuseppe Piroddi | Carmen Perrella |
Francesca Natale | Cristian Mazzaccaro | Gabriele De Carlo | Umberto Orlando
Questa non è la favola di Pinocchio.
Questa è la favola di ognuno di noi
quando capiamo che stiamo crescendo o che stiamo cambiando.
O quando, anche
senza capirlo, proviamo un sentimento.
E i sentimenti possono rivoluzionare
la nostra vita.
19 e 20 Gennaio, Sabbia, Produzione Officinateatro
(sezione 'in replica'), drammaturgia e regia di Michele Pagano
Un uomo, un
pallone, la sabbia. Un racconto scandito da tre mondiali di calcio. Una raccolta
di ricordi che raccontano la storia di una lacerazione vissuta senza il filtro
del cinismo. Il gioco del calcio che unisce e separa. La sabbia che, prima,
accoglie e poi seppellisce l’esaltazione e le promesse dell’infanzia e
dell’adolescenza. Sulla spiaggia ricreata sul palcoscenico, Tanino rivive il suo
passato, con le sue contraddizioni e i brucianti sensi di colpa. Il percorso di
questo emigrante è il viaggio di chi parte da un sistema di valori imposto e
cristallizzato per giungere faticosamente all’emancipazione e alla maturità.
Ogni elemento del passato che ritorna mette alla prova una scelta, una
decisione, un cammino di svolta con tutte le sue sofferenze e i suoi inciampi.
Ovunque, sabbia, dall’alto e dal basso, simbolica materia dei ricordi e
suggestivo scenario di fallimenti e vittorie. Delicatamente comico e
consapevolmente intimista, questo spettacolo non fornisce risposte, ma rivendica
le lontane e felici promesse dell’infanzia come destino e non come caso.
25 Gennaio, ore 21, Vivo Fest #2, In concerto: GiovanniMaria
Block, Michele Papale, Tonia Cestari
con la direzione artistica di Gennaro
Vitrone e Tonia Cestari
presentazione libro di Raffaele Calvanese "Di che
cosa parla veramente una canzone" .
Dove la protagonista indiscussa è la
musica, l’arte del suono e delle parole spetta all’autore, anzi all’autrice,
Tonia Cestari, finalista della X° edizione del Premio Bianca d'Aponte con il
brano Capate nel Muro, suo primo singolo. Voce e chitarra finalista al Festival
di Napoli New Generation 2018 anticipa il suo nuovo disco insieme alla chitarra
elettrica di Carmine Scialla e fa conoscere in anteprima l’album “Senza
destinazione”.
Per lo straordinario avvenimento musicale, Michele Papale,
compositore e melodista casertano, sale sul palco di VIVOFEST insieme al
contrabbasso di Donato Tartaglione, alla chitarra di Ezio Bologna, e al
clarinetto di Emilio Merola.
Le canzoni non sono solo note, chiavi e parole,
ma anche incontri, ricordi, momenti capaci di rievocare vecchi istanti felici,
tristi o malinconici. Raffaele Calvanese incontra il pubblico sul di VIVOFEST e
presenta il suo ultimo libro: “Di che cosa veramente parla una canzone”. Con le
letture di Chiara Vitrone affrontiamo un codice singolare attraversando testi
delle canzoni d’autore e storie romanzate.
L’ospite d’onore arriva
direttamente da Napoli. Giovanni Block, laureato in composizione e in Musica
applicata, è noto per la sua incredibile personalità e per tutta la
professionalità che manifesta nel mondo musicale. Il Club Tenco (di cui diviene
poi socio onorario) lo consacra alla critica consegnandogli la Targa Tenco come
Migliore autore emergente e nel giugno 2009 vince il primo premio assoluto al
Festival MUSICULTURA. Il modo atipico e straordinariamente palpabile di
dimostrare di fare arte con la musica e con il teatro, Block lo deve ai
sacrifici e alle soddisfazioni ottenute. Produttore artistico e arrangiatore di
stimati musicisti, dall’estate del 2018 divide la sua passione tra concerti e
teatri napoletani grazie anche al successo del format di sua invenzione, Be
Quitet, un no-talent capace di ironizzare sul mondo dello showbusiness e della
discografia.
La serata si conclude con una degustazione in compagnia dei
musicisti.
Ticket 10,00 euro
26 e
27 Gennaio, Schianto, Produzione Oyes, drammaturgia e regia di Stefano
Cordella
Ideazione e regia Stefano Cordella
Drammaturgia collettiva con
Francesca Gemma | Dario Merlini | Umberto Terruso | Fabio Zulli
Disegno luci
Stefano Capra
Sound design Gianluca Agostini
Scene e costumi Maria Paola
Di Francesco
Assistente alla regia Noemi Radice
Organizzazione Valeria
Brizzi | Carolina Pedrizzetti
Produzione Compagnia Oyes
con il sostegno di
Mibac | Fondazione Cariplo | Next - laboratorio delle idee per la produzione e
la distribuzione dello spettacolo dal vivo 2018/19, Centro di Residenza della
Toscana (Armunia Castiglioncello - CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)
menzione
speciale Forever Young 2017/2018 - La Corte Ospitale
Una sequenza di
situazioni inaspettate fa incontrare tre personaggi distanti: un uomo ricco e
gravemente malato, un esuberante tassista quasi padre, un improbabile supereroe.
Condivideranno ansie, paure e quel che resta dei sogni nell'epoca della
disillusione.
Lo «schianto» è la condizione di partenza di una generazione:
tutto intorno è ormai esploso. Svaniti i grandi riferimenti, i giovani di oggi
si percepiscono immersi in un limbo confuso e inquietante in cui regna
l’instabilità economica e sentimentale. Ogni personaggio di questo lavoro dovrà
fare i conti con la propria spinta vitale, in equilibrio precario tra la
speranza e il disincanto.
Prima dello spettacolo, nella sezione "Attese
per un pubblico in Attesa", il pubblico potrà fruire gratuitamente ad un
progetto INPROVA di Officinateatro.
2 e 3 Febbraio, Trainspotting, Produzione Tieffe
Teatro Milano, drammaturgia di Irvine Welsh, traduzione di Emanuele Aldrovandi,
regia di Sandro Mabellini
Con Marco S. Bellocchio | Valentina Cardinali |
Michele Di Giacomo | Riccardo Festa
Elementi scenici e costumi Chiara Amaltea
Ciarelli
Produzione Tieffe Teatro Milano
VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI
Di cosa parla?
I quattro protagonisti, sconfitti e rassegnati alla mancanza
di senso dell’epoca contemporanea, si negano alla vita, reagendo al proprio
malessere attraverso i furti, l’alcool e la droga. Trainspotting è dunque un
viaggio allucinogeno, un trip adrenalinico e alienante nel nichilismo dilagante
degli ultimi decenni. La messa in scena dell’atteggiamento decadente e amorale
dei quattro personaggi offre diventa uno spunto di riflessione nell’analisi
delle dinamiche sociali e individuali della nostra epoca.
16 e 17 Febbraio, 'O pesce palla,
Produzione Garbuggino Ventriglia, drammaturgia e regia di Silvia Garbuggino e
Gaetano Ventriglia
Musiche composte ed eseguite Gabrio Baldacci
Produzione
Compagnia Garbuggino/Ventriglia | Armunia
Coproduzione Pilar Ternera – Nuovo
Teatro delle Commedie
Continuiamo ad affrontare l’archetipo del don
Chisciotte, cambiando prospettiva. La vita dalla terra.
Attilio Scarpellini
ha definito In terra in cielo “un’altra terra vista dalla luna”.
Ora dalla
terra guardiamo la luna.
Portiamo in scena esseri umani donchisciotteschi,
un’umanità marginale; creature capaci di incontrarsi al centro del cosmo per
antica saggezza o ricerca d’amore.
20 Febbraio, mini-rassegna di
poesiateatro POP-POETRY: Otello non si sa che fa
Caspar - Campania Slam
Poetry, ospite di OfficinaTeatro San Leucio, vi invita a partecipare ai tre
appuntamenti pensati per voi dall'inverno alla primavera, per poi giungere al
primo festival di poesia contemporanea in Campania!
Il viaggio nella
poesiateatro inizia da una versione contemporanea e punk dell'Otello, in cui i
versi del poeta romano Giovan Bartolo si fonderanno con la drammaturgia
Shakespeariana.
Lo spettacolo “Otello non si sa che fa” è uno studio
sull'amore senza giudizio. Quasi non riflettuto. Ma vissuto unicamente
attraverso il “conflitto di scena”, moto trainante dello spettacolo. Gli
attori/persone/personaggi evocano immagini attraverso i loro dialoghi. Tutto
avviene in quel preciso istante. In quel luogo, a quell'ora. Tutto al presente.
Tutto nel presente. Ora. La messa in scena è inoltre uno studio sul teatro
dell'ascolto che si dà la possibilità di essere diverso ogni sera. Fanno tutto
gli attori. Il lavoro sporco come quello pulito. Non ci sono scappatoie o vie di
fuga. Conta solo portare a casa la serata.
23 e 24 Febbraio, Nella fossa, Produzione
Punta Corsara, drammaturgia e regia di Gianni Vastarella
Sabato 9,
ore 21, e Domenica 10 marzo, ore 19, (sezione 'in replica')
"Dopo tutto questo silenzio" con Michele Pagano e Maria Macri (nostro
articolo)
Scritto e diretto da Michele Pagano. Costumi: Pina Raucci.
Produzione: Officinateatro
A chi non è mai capitato di osservare gli occhi di
un passeggero in attesa e di immaginarne la collocazione, il motivo del viaggio
o la storia. Le stazioni ferroviarie sono spesso luoghi di incontro casuali;
alcuni passano inosservati, altri, invece, ci resteranno impressi per tutta la
vita. Lui è lì, seduto sulla panchina da ore. Lei anche. Ed è così che due
solitudini si ritrovano a trascorrere una serata diversa, fatta di riscoperta
del proprio io e di risate che non venivano da anni.
La metafora di una
stazione spenta come i sentimenti e le voci interiori che riescono ad esplodere
solo se si riesce ad uscire dalla routine, chiudere gli occhi e sognare.
12 marzo,
ore 21, rassegna Pop Poetry: "Ruralità, vita di paese, polverizzazione del
super-io", di e con Vittorio Zollo
Uno spettacolo di Poesia performativa che
unisce Stand Up Comedy, Spoken Word e improvvisazione.
Una fotografia
della vita di paese.
Un racconto autobiografico poco romanzato.
4
personaggi legati da un destino comune.
Uno spettacolo in più lingue.
Un
distributore di canzoni Indie.
Ingresso: 3 euro
Info e prenotazioni:
saladino.francesca@virgilio.it
15 e 16
Marzo, Il Misantropo di Molière, Produzione Il Mulino di Amleto,
drammaturgia e regia di Marco Lorenzi
Traduzione | Adattamento | Regia Marco
Lorenzi
Con Fabio Bisogni | Roberta Calia | Yuri D’Agostino | Marco Lorenzi |
Barbara Mazzi | Raffaele Musella | Angelo Tronca
Visual concept Eleonora
Diana
Assistente alla regia Yuri D'Agostino
Foto di scena Manuela Giusto
Consulente ai costumi Valentina Menegatti
Produzione Il Mulino di Amleto e
Tedacà
In collaborazione con La Corte Ospitale – residenze artistiche 16-17
È stato scritto che per fare il Misantropo ci vogliono “una stanza, sei sedie,
tre lettere e degli stivali”. Infatti il Misantropo non ha bisogno di forme,
semplificazioni o “istruzioni per l’uso” perché la sua essenza è limpida,
contemporanea e dolorosa.
Il Misantropo siamo noi con la nostra costante
difficoltà di incontrare l’altro di cui, però, non possiamo fare a meno.
Insomma, il Misantropo è quello che siamo. Noi siamo partiti proprio da questo,
anzi da quello che avevamo a disposizione per raccontare questa storia nel modo
più vivo possibile. E quello che abbiamo a disposizione è il teatro.
Semplicemente il teatro. Il teatro con la sua incredibile sintesi di vero e
falso, di sincerità e finzione, di emozione e convenzione. Il palcoscenico e i
camerini sono così diventati il luogo della nostra “favola” e gli spazi da cui
partire per raccontare questa splendida commedia sulla tragedia di vivere
insieme.
22 e 23 Marzo, Sogno
lucido, Produzione Officinateatro (sezione 'out-off'), drammaturgia e regia di
Michele Pagano
27 marzo, ore 19:30, PopPoetry Slam - DIXIT,
spettacolo in versi
di e con Matteo Di Genova, porta sul palco il tentativo
fallito di un poeta di mettersi in comunicazione con un’uscita di sicurezza.
La porta non dà risposte, ma sotto la sua insegna verde Matteo diverte e
commuove con una performance multilaterale, che coinvolge il pubblico e gli dà
parola tramite poesie, gag e improvvisazioni in bilico tra rap e teatro.
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Dopo lo spettacolo sarà anche possibile assistere
gratuitamente al primo POP POETRY SLAM, in collaborazione con Caspar - Campania
Slam Poetry.
Gli sfidanti: Maria Pia Dell'Omo, Antonio Di Lorenzo, Athena
Vrkī, Davide Volpe, Chiara Lilium (e ancora due posti disponibili.)
Le armi:
3 poesie a testa scritte di proprio pugno, che non abbiano una durata superiore
ai 3 minuti
Giuria popolare: Sarai tu a decidere chi vincerà.
MC:
Francesca Saladino
Questa data sarà valida per l'accesso al torneo nazionale
LIPS - Lega Italiana Poetry Slam.
BIO
Matteo Di Genova, aquilano, classe
1989. Gira l’Italia come MC nei soundsystem jungle, hip hop e dance hall.
Studia recitazione teatrale all’Accademia d’Arte Drammatica della città
dell’Aquila e lavora con diverse compagnie teatrali.
Appassionato di spoken
music, dub poetry e slam poetry, è il finalista abruzzese del campionato
nazionale LIPS 2017, settimo nella classifica finale.
Ad Aprile 2017 si
aggiudica il primo premio nella sezione Poesia Orale del Poverarte Festival di
Bologna. Sempre nel 2017 vince il premio Alberto Dubito di poesia con musica.
Ed oggi, per la prima volta, si esibirà a Caserta.
Info&Prenotazioni:
- info.poppoetry@gmail.com
- Pop Poetry messenger
- 334 7354938
E'
consigliata la prenotazione.
Direzione artistica e organizzativa a cura di
Francesca Saladino
30 e 31 Marzo, L’ospite, Produzione Pupi e
Fresedde, Centro Nazionale di Produzione Teatrale Firenze - Uthopia,
drammaturgia di Oscar De Summa, regia di Ciro Masella
Che cosa succederebbe
se tornando a casa, la vostra casa, la vostra piccola e umile casa, messa su con
tanti sforzi, con rinunce e sacrifici, magari un lavoro che neanche vi piace…
ecco, che cosa succederebbe se tornando nel vostro rifugio, nella vostra piccola
tana, l’unico pezzettino di mondo che è il vostro, che avete arredato con amore
e gusto, quel luogo dove ogni cosa che vi è dentro corrisponde a ore del vostro
tempo… insomma che cosa succederebbe se tornando a casa vostra: i cassetti
aperti, gli armadi svuotati, i letti disfatti, le vostre cose sparse ovunque…
ecco, che cosa succederebbe dentro di voi se vi trovaste, tornando a casa,
davanti a questo scempio.
E che cosa succederebbe se, per un caso fortuito,
riusciste ad immobilizzare chi ha compiuto questo scempio? Che cosa si
meriterebbe quel bastardo che senza porsi nessuna domanda è entrato nella nostra
casa per portarsi via le nostre cose?
Sabato 6, ore 21,
Domenica 7, ore 19, "Di bene mi vuole - la favola bella"
(nostro
articolo)
Drammaturgia e Regia Michele Pagano, Con Patrizia Bertè
Aiuto regia Maria
Macri, Costumi Pina Raucci, Realizzazione scena Alpa
DI BENE MI VUOLE è una
storia dolce sebbene sia una storia piccola. Piccola come la casa che la ospita,
piccola come la donna della favola.
Una donna che, giorno dopo giorno,
sperimenta le sue abilità in cucina, nelle ricette canoniche ed inventate.
Ricette che diventano una soluzione ad ogni problema, che offrono risposte e
consolano da eventuali tristezze.
Un’esistenza trascorsa piacevolmente nel
suo mondo, con la consapevolezza che la felicità è una ricetta, semplice da
preparare, per quanto la più complessa e ambita.
DI BENE MI VUOLE è una
storia d’amore, come tante altre. Ma è una storia d’amore piccola, che profuma
di farina e basilico.
13 e 14 Aprile,
La ragione degli altri, Tratto da "La ragione degli altri" di Luigi Pirandello
Regia Michele Di Giacomo. Con Giorgia Coco | Michele Di Giacomo | Federica
Fabiani
Dramaturg Riccardo Spagnulo
Scene e Luci Riccardo Canali
Video
Giuseppe Cardaci
Suono Fulvio Vanacore
Produzione ALCHEMICO TRE
Col
sostegno di ATER | Comune di Mercato Saraceno (FC)
Leonardo è due cose in
una: marito e padre. Marito di una donna milionaria e Padre di una bimba avuta
da una amante che non ama più. Qual è, dunque, la sua famiglia? Per mantenere la
sua doppia vita, ha messo da parte il sogno di scrivere romanzi e lavora come
cronista da strapazzo nella redazione del quotidiano “La provincia”. La sua vita
si svolge nella meravigliosa “provincia italiana”, il posto in cui le persone
vivono con la paura che i loro fatti privati possano viaggiare di bocca in
bocca, che gli Altri possano vedere, parlare e tutto possa finire sulla pubblica
piazza. Il Marito-Padre mantiene separati i due mondi, le due case, le due
famiglie, cercando di coprire il tutto con una coperta troppo corta. Ma le
finzioni, si sa, non possono durare a lungo. Gli Altri cominciano a parlare e
Leonardo è costretto a scegliere da che parte stare, ma solo dopo aver trovato
un’amara risposta alla domanda che lo ossessiona, oggetto della sua inchiesta
per il giornale: che cos’è la Famiglia?
22 e 23 Aprile, Le ore
di troppo, Produzione Officinateatro (sezione 'out-off'), drammaturgia e regia
di Michele Pagano
Dal 23 al 26 Maggio (Feriali ore 21:00 |
Festivi ore 20:00) "La trilogia della villeggiatura - La prova" Da C. Goldoni
Adattamento e Regia Michele Pagano
Aiuto Regia Maria Macri
Assistente alla
Regia Cristian Mazzaccaro
Costumi: Pina Raucci
Foto: Pasquale Maisto |
Alessio Cinone
Con: Andrea di Miele | Carmen Perrella | Piero Mastandrea |
Sara Brancato | Claudia Casalino | Umberto Orlando | Carmine Claudio Covino |
Valentina Masetto | Francesca Natale | Antonio Avenia | Luigi Cinone | Davide
Guerriero
Durata Spettacolo 1:40' con intervallo.
Ci troviamo alla fine
del 1700 e con Le smanie per la Villeggiatura, Le avventure della Villeggiatura,
Il ritorno dalla Villeggiatura, Carlo Goldoni firma la sua trilogia sul tema.
La rivisitazione della Compagnia N.A.P.S. ne rispecchia il contesto laddove
i personaggi sono in attesa del proprio turno e recitano le loro scene,
mescolando ironia, amarezza e satira di costume. A colpi di battute e
scorrettezze, raccontano una borghesia grandiosa e misera al tempo stesso,
mantenendo l’ironia quale chiave stilistica dominante. La vacanza diventerà il
momento della trasgressione, trasformandosi in malinconia e disillusione col
ritorno alla quotidianità.
dal 7 al 9 Giugno (feriali ore
21:00 | festivo ore 19:00), Compagnia dei Giovani di Officinateatro in "Giuà"
liberamente ispirato al Don Giovanni di Molière
Drammaturgia e Regia Michele
Pagano
Aiuto Regia Liliana Bottone
Costumi Pina Raucci
Realizzazione
Scene Alpa
con: Tommaso Servillo | Salvatore Di Napoli | Giuseppe Bottone |
Federica Garofalo | Gaia Mesolella | Paolo Scialdone | Francesca Natale |
Martina Cariello | Emanuele Navas | Carmine Belgiorno | Vincenzo Piscopo |
Claudia Capuozzo | Pierpaolo Ragozini
Prendiamo in prestito un grande
classico, il "Don Giovanni" di Molière, per raccontare quello che potrebbe
accadere in una qualsiasi famiglia se, uno di loro, inspiegabilmente, iniziasse
a vivere e sentirsi come il Don Giovanni.
Gli intrecci sembrano sovrapporsi e
confondersi con l'originale, al punto da ritenere indispensabile la ricerca
della "mossa d'anticipo" per provare a cambiarne le sorti ed il finale.
OfficinaTeatro, Viale degli antichi platani, 30, San Leucio
(ce)