Teatro Civico 14: Stagione Teatrale 2017/2018
Caserta – dal 7 ottobre 2017
Comunicato stampa
sabato 7 e domenica 8 ottobre, (RELAZIONI) Mutamenti/Teatro
Civico 14 presenta "Di un Ulisse, di una Penelope" di Marilena Lucente
regia
Roberto Solofria
con Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli (nostra
recensione)
progetto sonoro
Paky Di Maio | scene Antonio Buonocore | costumi Alina Lombardi | disegno luci
Marco Ghidelli
Il testo originale di Marilena Lucente racconta la relazione e
il rincontro di un uomo e di una donna, di un marito e di una moglie, ma
probabilmente di due perfetti sconosciuti.
Incontro in cui tutto sembra poter
ricominciare: cambia Ulisse, cambia Penelope, come non era accaduto nei venti
anni di separazione. Domande furiose che nascono dall’amore e si trasfigurano
nelle suggestioni del regista Roberto Solofria e nelle musiche dal vivo di Paky
Di Maio.
Chiunque abbia avuto un’Itaca nella propria vita sa di cosa
stanno parlando quei due. In questa frase di Marilena Lucente si racchiude
il senso della sua operazione che illumina con unampersonale sfumatura la storia
di Ulisse e Penelope. Una scrittura sempre in dialogo tra passato e presente,
con particolare attenzione all’universo femminile. Una scrittura che consolida
la collaborazione con Roberto Solofria, che insieme a Ilaria Delli Paoli, porta
in scena il testo nella
sua personale trascrizione registica e linguistica di
Ulisse. Ci troviamo di fronte un eroe umanizzato, fatto di debolezze ed errori.
Un uomo che affronta una donna, abbandonata ragazzina e lasciata al proprio
destino. Un uomo che torna per riprendersi tutto: la sua isola, il suo palazzo,
suo figlio, la sua donna. Penelope l’ha aspettato, non per accoglierlo in
silenzio, ma per metterlo davanti ad una scelta. Una scelta che ancora una volta
Ulisse non vorrebbe fare, che ancora una volta vorrebbe delegare a lei.
DI UN
ULISSE, DI UNA PENELOPE non è solo uno spettacolo, ma è anche il primo volume
della collana INCHIOSTRI-Tracce di teatro edito da Mutamenti/Edizioni. La
scrittura teatrale è come la traccia di un aratro, è la semina da cui fiorisce
lo spettacolo grazie alla cura certosina dei teatranti. L’inchiostro nero solca
la pagina bianca evocando mondi a tre dimensioni di cui lo spettatore farà
effettivamente esperienza durante l’evento performativo, che, come è noto,
svanisce. Ma la traccia resta. Prendere in custodia quella traccia è il compito
che si pone la collana editoriale INCHIOSTRI, pensata e creata dal gruppo di
lavoro Mutamenti/Teatro Civico 14 di Caserta.
sabato 14 e domenica 15 ottobre,
(INCONTRI) "Ellis Island" di e con Maurizio Igor Meta
collaborazione scena e
costumi Alessandra Bonanni
collaborazione suono Danilo Valsecchi
in
creation residency presso La MaMa Experimental Theatre New York
produzione La
MaMa Umbria International
coproduzione URA_Centro Teatrale Umbro
in
collaborazione con La Corte Ospitale
con il sostegno di Kilowatt Festival,
Qui e Ora Residenza Teatrale
Ellis Island è il Viaggio della Vita.
Nel novembre 2015 Maurizio Igor Meta incomincia il suo viaggio dal porto di
Napoli in nave cargo per ripercorrere i passi del bisnonno che, nel novembre del
1890, decise di partire per gli Stati Uniti, dove lavorò per l’antica società
ferroviaria degli Stati Uniti d'America, la Pennsylvania Railroad. Partendo
dalle sensazioni avute nel ripercorrere il suo cammino e combinandole con le
ricerche storiche sulla vita degli immigrati italiani, Maurizio Igor Meta ha
costruito una drammaturgia che evoca il momento della partenza, il viaggio in
nave, l’arrivo ad Ellis Island, la fatica sulle rotaie, fino al ritorno
all’Origine, in un Viaggio epico e poetico. Una drammaturgia originale e
intensa, in grado di ripercorrere attraverso la poesia dell’autore la personale
esperienza di vita rendendo lo spettacolo un viaggio universale.
venerdì 27 e sabato 28 ottobre,
(INCONTRI < debutto assoluto) Mutamenti/Teatro Civico 14 presenta "Verso il
mare" di e con Tonino Taiuti
“VERSO IL MARE non è un’antologia, è la
costruzione di una storia fatta con richiami, evocazioni, frammenti, ma anche
relitti, resti e avanzi che dal fondo del mare vengono a galla. È il messaggio
nella bottiglia che viene portato in scena”. In questo concerto teatrale di
poesia per attore solo con chitarra elettrica, il mare serve a svelare la magia
del teatro e il mistero della vita, dove onde di parole e vortici di musica
affiorano e si consumano in un gioco scenico che coinvolge e intrappola lo
spettatore.
Attore, performer, studioso, musicista, sperimentatore, dopo
oltre trent’anni di carriera ed esponente “involontario” della nuova scena
napoletana degli anni ottanta. Taiuti condivise con Antonio Neiwiller, Enzo
Moscato, Annibale Ruccello, Silvio Orlando e molti altri un periodo di grande
fermento culturale della città di Napoli. Recentemente premiato a “Le Maschere
del Teatro Italiano 2017” come Migliore attore non protagonista per lo
spettacolo AMERICAN BUFFALO per la regia di Marco D’Amore.
domenica 29 ottobre, (INCONTRI) Elledieffe presenta "L’ammore
nun’è ammore"
30 sonetti di Shakespeare traditi e tradotti da Dario Jacobelli
con Lino Musella e Marco Vidino (cordofoni e percussioni)
Dario Jacobelli,
poeta napoletano scomparso prematuramente nel 2013, dedicò negli ultimi anni
della sua vita alla traduzione in napoletano e al tradimento, come amava
definirlo, dei sonetti di Shakespeare. Non aveva scadenze, non doveva rispettare
le indicazioni o correzioni di nessun editore. Per committenti aveva i suoi
amici più cari ai quali dedicava ogni sua nuova traduzione. Come un esercizio
spirituale, un gioco puro. I sonetti sono battute senza personaggio e nella
traduzione di Jacobelli il paradosso sta proprio nel restituire una teatralità
ai versi del grande drammaturgo. Il suo napoletano attinge da una lingua
teatrale e letteraria passando dalle contaminazioni contemporanee che vanno
dallo slang al linguaggio di strada.
Lino Musella, fondatore della Compagnia
Musella/Mazzarelli e apprezzato attore diretto negli ultimi anni da registi come
Andrea Baracco e Antonio Latella, nonché noto volto della serie
tv GOMORRA, interpreta il ruolo di un inconsueto Bardo per condurre il pubblico
in un delicato viaggio nella parola poetica shakespeariana reinterpretata, però,
nel teatralissimo napoletano dei sonetti “traditi e tradotti” da Dario
Jacobelli, pubblicati postumi dalla casa editrice partenopea ad est
dell’equatore .
da venerdì 3 a domenica 5
novembre, (INCONTRI) doppio spettacolo > in occasione del 100°
anniversario della Rivoluzione d’Ottobre
- Teatri Uniti presenta "Fuochi a
mare per Vladimir Majakovskij" di e con Andrea Renzi
luci Pasquale Mari |
suono Daghi Rondanini | direzione tecnica Lello Becchimanzi
Armato dei suoi
versi e di una Smith and Wesson a canna corta, in una immaginaria conferenza
cosmica e pirotecnica il grande poeta russo si presenta in tutta la sua
smisurata, tenera e trascinante vitalità. Dalla tribuna di un piccolo tavolino,
alle sue spalle il cielo trapunto di stelle, la requisitoria poetica ha il suo
cuore pulsante nel poemetto la Nuvola in Calzoni, dove ingaggia un corpo a corpo
con i temi universali dell'amore, della religione, della vecchia poesia e della
rivoluzione, realizzando un insuperabile manifesto della sua concezione poetica
potentemente innovativo sul piano formale.
In un montaggio - sottolinea
Andrea Renzi - scandito dallo sparo suicida le gemme verbali, le burle
immaginifiche, i concitati paradossi, gli amori disperati e carnali e le
profetiche visioni di questo gigante del secolo scorso giungono fino a noi. Che
forse, nani quali siamo, faremmo bene a metterci sulle sue spalle. Fuochi a mare
per Vladimir Majakovskij è un tributo a un poeta e alla poesia come Luogo della
Vita, come fosse un tributo all’Etna, alle Alpi, al delta del Nilo, come fosse
un tributo a una cannoniera, a una cimice, a un cucciolo di cane. Qualcuno ha
scritto che l’arte deve essere contro la bomba atomica, cioè contro la
disintegrazione della coscienza. Condivido questa posizione e la vita e la
poesia di Vladimir Majakovskij, sono contro la bomba atomica.
- Teatri Uniti presenta "Šostakovic – il
folle santo" drammaturgia Antonio Ianniello e Francesco Saponaro con Tony
Laudadio
regia e spazio scenico Francesco Saponaro
colonna sonora Dmitrij
Šostakovič
Creazione teatrale ispirata alla vita e all’opera del
compositore russo Dmitrij Šostakovic. Melologo in cui si fondono vita privata,
musica e riflessioni sul rapporto cruciale tra artista e potere. Un’accalorata
confessione, ricostruita a partire da un ampio epistolario e da alcune
prestigiose biografie, da cui emerge un complesso mondo interiore venato di
malinconica ironia che rimanda ai racconti della letteratura russa. Figura tra
le più rappresentative e profetiche del Novecento, Šostakovic subisce la
crudeltà di uno stato repressivo che tenta con la ferocia e con l’inganno di
espropriare e manipolare la cultura. Infaticabile compositore, schivo,
introverso, segretamente tormentato dai fantasmi della persecuzione politica,
vive i suoi giorni all’ombra del tiranno. La sua eccellente complessità di
compositore regala al futuro l’esempio di una musica toccante e universale che
fonde, nonostante tutto, ironia e tragedia, tormento e gioia. Dmitrij Šostakovic
(San Pietroburgo 1906-Mosca 1975) è una delle maggiori personalità della musica
russa. Formatosi politicamente e culturalmente nel clima della rivoluzione
sovietica, entrò spesso in conflitto con il regime stalinista. Realizzò cicli di
sinfonie e quartetti d’archi, opere teatrali, balletti, colonne sonore. Musicò
testi poetici di Apollinaire, Rilke, Garcia Lorca. Tra le sue composizioni più
emblematiche la Sinfonia n.7 dedicata a Leningrado (1941).
sabato
11 e domenica 12 novembre, (INCONTRI) Prima Quinta presenta "Pinuccio -
storia di un caruso" di e con Aldo Rapè
musiche originali dal vivo Zafarà
Ci sono storie che nessuno conosce, storie che non avranno mai fine perché non
se ne conosce l’inizio. Nell'atto di riportare i fatti della sua vita, Pinuccio
evoca un mondo inesplorato e spinge lo spettatore a visitarlo, conoscerlo e a
interagire con esso. Pinuccio è la storia di uno dei tanti, forse troppi,
bambini che hanno lavorato nelle miniere di mezza Sicilia. È la storia di una
città, Caltanissetta, capitale mondiale dello zolfo. È la storia del riscatto di
un'isola, la Sicilia, e forse della sua condanna. Tre chilometri separano la
miniera di Gessolungo dalla città. A dieci anni, Peppino ha solo tre chilometri
per diventare grande, per non essere “cchiu un picciriddu” ma diventare un
“carusu”, un ragazzo.
Miglior Monologo - Premio Internazionale per il Teatro
e la Drammaturgia Tragos.
sabato 25 e domenica 26 novembre,
(RELAZIONI) Taverna Est Teatro - in collaborazione con Ex Asilo Filangieri e
Nostos Teatro pesenta "Caipirinha, Caipirinha!"
Drammaturgia e regia Sara
Sole Notarbartolo, con Andrea de Goyzueta, Giovanni Granatina e Fabio Rossi
disegno luci Paco Summonte | costumi e allestimento scenico Gina Oliva
Siamo
in un bar a Rocca Paduli, un non meglio precisato piccolissimo paese del sud
Italia. Bob, Walter e Vincenzo sono tre amici dalla nascita, dalla scuola, dal
loro amore per una stessa donna, Wilma, e dalla gabbia della vita di provincia.
Gli eccessi d'ira di Vincenzo, il coma mistico in cui cade Bob a 10 anni,
l'inferno della precarietà della vita di Walter, vengono svolti in un racconto
in cui il tempo "non trascorre, resta incantato" e che quindi può essere
riavvolto ed esplorato un'infinità di volte. Bob, Walter e Vincenzo ci portano a
ricostruire una storia che cambia di continuo, a scoprire una ferita che fa
troppo male, così male da non poter essere detta. Ma il vero protagonista è il
tempo: in un futuro che non contiene speranza perché già è scritto, tutto
trascorre infinitamente, ma non passa.
Note di regia
Temo malinconicamente
che la scrittura nasca sempre da una forma di malattia. Da un nocciolo doloroso.
Il mio nocciolo doloroso, la mia punta di impazzimento degli ultimi anni
riguarda le conseguenze del non detto. Come tanti grandi depressi vivo
l’esilarante maledizione di riuscire a esprimere le cose che fanno male solo in
modo molto molto divertente. E così, aiutata e anche guidata dalle estenuanti
improvvisazioni dei tre attori che sono sulla scena ho messo davanti ai miei, e
ai vostri, occhi, una cosa indicibile, teneramente indicibile, assolutamente
indicibile: il tradimento per amore di qualcuno che si ama.
La chiave non è
nel fatto che Wilma sia una donna libera o una zoccola, né se Bob e Walter e
Vincenzo siano realmente amici, né se i loro tentativi di dirsi la verità siano
sinceri, né se la verità sia meglio saperla o lasciarla occultata. La chiave,
semplicemente, non c’è. C’è solo la porta. E la porta è quella di un bar.
venerdì 2 dicembre,
(EVENTO) Virus Teatrali presenta "Io so e ho le prove - la conversione di un
ex-manager bancario"
drammaturgia e regia Giovanni Meola, con Giovanni Meola
e Daniela Esposito
ass.te alla regia Annalisa Miele | regista assistente
costumi Chiara Vitiello | scenografia Monica Costigliola e Angelo De Tommaso
Il libro di Vincenzo Imperatore IO SO E HO LE PROVE, con quasi 50.000 copie
all’attivo, è uno dei casi letterari degli ultimi anni dove si racconta la
conversione di Enzo, un ex-manager bancario che, dopo un quarto di secolo al
servizio della più importante banca italiana, ne è uscito denunciandone tutte le
nefandezze, comuni all’intero settore. Enzo, di estrazione popolare ma
ambizioso, si trova al posto giusto nel momento giusto: la “deregulation” del
sistema bancario. In questo modo, fa carriera e soldi per più di vent'anni. Poi
arriva la conversione. Tutte le conversioni sono piene di ostacoli e
contraddizioni, ma Enzo è ostinato e vuole diventare un uomo diverso e così si
trova a vivere la sua nuova vita.
sabato 9 e domenica 10 dicembre, (INCONTRI)
Fibre Parallele presenta "2.(Due)" di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo
con
Licia Lanera
luci e suono Riccardo Spagnulo | si ringrazia Marluna Teatro
Una sorta di incubo splatter costruito sui brutali racconti di noti assassini.
In una piccola stanza bianca c'è una donna dalle profonde occhiaie e dai capelli
rossi. È vestita di bianco e cammina su dei tacchi alti. Confinata tra quattro
pareti, in uno spazio immaginario, c’è quello che rimane della sua vita di
donna, la cui storia d'amore è finita con un addio: lui l'ha lasciata per un
altro uomo, lei lo ammazza. Inizia così la lotta esasperata tra la vita e la
morte, che si conclude con l'annientamento finale. Con brutale lucidità
ricostruisce le sensazioni, le immagini, i respiri agonizzanti della vittima, le
sue ultime forze, gli occhi vitrei.
Progetto finalista di EXTRA-segnali dalla
nuova scena contemporanea.
Vincitore del primo premio Fringe/L’Altrofestival
al 18° Festival Internazionale del Teatro di Lugano in Svizzera.
venerdì 22 e sabato 23 dicembre, (OSSERVATORIO) VulìeTeatro presenta
"A-Medeo" di Michele Brasilio e Marina Cioppa
con Stefania Remino e Antimo
Navarra
disegno luci Alessandro Benedetti
l giovane duo casertano composto
da Michele Brasilio e Marina Cioppa porta in scena lo spettacolo A-MEDEO che
rivendica la paternità artistica di Eduardo De Filippo nei confronti dei suoi
figli scenici. I lavori del maestro si innestano su un gioco fatto di luci e
immagini che riescono a dare voce ai silenzi. "Mia famiglia", "Filumena
Marturano", "Bene mio core mio", "Gennareniello", "Sabato, domenica e lunedì",
"L'abito nuovo", "Napoli milionaria", "Natale in casa Cupiello" in cui la
presenza dei figli è determinante per lo svolgimento dell’opera stessa e il
riconoscimento degli altri personaggi. La modernità degli anni 2000 ha portato a
numerosi cambiamenti quasi inimmaginabili ma nonostante questo per tutte le
madri "i figli sò figl e sono tutti uguali". Scritto da Marina Cioppa, diretto
da Michele Brasilio, in scena Stefania Remino e Antimo Navarra.
Vulìe Teatro
analizza quella che è la raffinata e forse ineguagliabile drammaturgia di
Eduardo immaginando di essere lui stesso un suo figlio e cambiando così la
prospettiva di scrittura che è quella di un figlio che osserva, analizza e forse
arriva a comprendere la figura del padre, spesso fatta di errori e mancanze,
piuttosto che l’inverso. È un testo particolare, introspettivo, che volutamente
ha un finale aperto; lo spettatore deve sentirsi libero di immedesimarsi o meno
nella figura di un genitore quanto di un figlio, e di odiare quanto comprendere
certe scelte che inevitabilmente rientrano in una soggettività e una sfera
intima in cui l’autore non vuole, non può entrare fino in fondo. La scelta degli
attori non è casuale: con Stefania Remino e Antimo Navarra si è volutamente
pensato a due giovani artisti la cui caratteristica primaria è la passionalità e
la naturalezza scenica.
da martedì 26 a domenica 7 gennaio, (XMAS)
Xmas - A Natale Vieni A Teatro!
26 dicembre,
ore 17, Canto di Natale, lettura animata per bambini dai 6 anni
con Ilaria
Delli Paoli e Roberto Solofria
27, 28, 29 e 30
dicembre, ore 17, I Vestiti nuovi dell'Imperatore, spettacolo per bambini
dai 4 anni
con Antimo Navarra, Vincenzo Bellaiuto, Martina Porfidia, Maria
Elena Mennella, Lucia Schiavone
31 dicembre,
ore 10:30, Alice nel paese delle meraviglie, lettura animata per bambini dai 6
anni
con Ilaria Delli Paoli e Roberto Solofria
2, 3 e 4 gennaio, ore 17,
FILM D’ANIMAZIONE (da definire) per bambini dai 6 anni
5, 6 e 7 gennaio 2018 ore 17, Storie dell'altro
mondo, spettacolo per bambini dai 6 anni
con Vincenzo Bellaiuto, Martina
Porfidia, Alina Shost, Buket Kilnamaz
biglietto unico € 6,00
per info e
prenotazioni > 0823.441399 / 339.1873346
more info >
http://www.teatrocivico14.org/wp/event/xmas/
sabato 13 gennaio,
ore 21, (EVENTO al Teatro Izzo (CE))
INSIDE PROJECT e Teatro Civico 14 presentano "Inside Depeche Mode"
a cura di
Paky Di Maio e Luigi Iacono
L’edizione 2018 sarà dedicata a quella che è
stata la prima band di musica elettronica ad esibirsi negli stadi, a cui si deve
la fusione definitiva tra la freddezza delle macchine ed il calore delle
valvole, la sperimentazione e la fusione definitiva tra l'elettronica ed il
rock. Saranno i Depeche Mode ad essere omaggiati da oltre venti artisti che
faranno propria la musica della band di Basildon e la reinterpreteranno secondo
il proprio linguaggio artistico, stile e background.
INSIDE sostiene una
nuova idea musicale, realizzare un appuntamento stagionale dove gli artisti
coinvolti rendono omaggio, con nuove chiavi d’interpretazione, una band o
un’artista che ha segnato la storia della musica. Nato da un'idea di Paky Di
Maio e Luigi Iacono, realizzato in collaborazione con il Teatro Civico 14,
INSIDE porta le esplorazioni musicali fuori dal TC14 verso il Teatro Izzo di
Caserta, in via Kennedy - 42, dove artisti e performers di tutte le estrazioni
sono chiamati a rendere un tributo, dissacrandone l'essenza, per celebrare una
delle band più importanti degli ultimi quarant'anni.
Biglietto unico > €
10,00
Biglietti disponibili presso il botteghino del Teatro Civico 14, via F.
Petrarca (Parco dei Pini) c/o Spazio X, 81100, Caserta. Online su www.etes.it e
presso gli ETES Point.
Info: http://insideproject.org
Artisti:
7Parsec
AcusticaCaustica
Amatelab
Damiano Errico
Das System (Livio
Lanzetta)
Domenico Naf-mk Tirino
Elizabeth O'Key
Gianluca Vanità
Lucia Cinquegrana
Malevera
MaPe Illustrazioni
Marcella Martusciello
Morks
Mutamenti/ Teatro Civico 14
PassePartout
Trasnochando C'è Tango
Caserta
YKAP (Paky Di Maio) feat. Francesco Di Maio
sabato
20 e domenica 21 gennaio, (INCONTRI) Fortebraccio Teatro presenta
"Cantico Dei Cantici "
adattamento, regia e con Roberto Latini
musiche e
suoni Gianluca Misiti | luci e tecnica Max Mugnai | organizzazione Nicole
Arbelli | con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi | con il
contributo di MiBACT e Regione Emilia-Romagna
Il CANTICO DEI CANTICI è uno
dei testi più antichi di tutte le letterature. Pervaso di dolcezza e
accudimento, di profumi e immaginazioni. Se lo si legge senza riferimenti
religiosi e interpretativi, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente;
se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati; se si prova a non far
caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la
divisione dei capitoli, le parti; se si prova a stare nel suo movimento interno,
nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, in una dimensione onirica
di mondo parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e
accompagnano. Nel suo adattamento Latini non traduce alla lettera le parole, ma
la sensazione.
sabato 27 e domenica 28 gennaio, (RELAZIONI)
Casa del Contemporaneo presenta "Ria Rosa - il viaggio"
regia Rosario Sparno
con Antonella Romano e al pianoforte Giosi Cincotti
installazioni Antonella
Romano | costumi Alessandra Gaudioso
Un viaggio-rivoluzione in musica, che
parte da Napoli e arriva a New York attraverso i versi delle canzoni osate,
cantate, suonate, provate, respinte. Ria Rosa, sciantosa del Cafè Chantant,
nasce a Napoli con il nome di Maria Rosaria Liberti. Debutta nel 1915 a 16 anni
ed è subito contesa per le sue capacità. Nel 1922 va in tournée a New York ed è
la prima artista italiana a vestirsi da uomo per la sua versione di "Guapparia".
Fonda una propria compagnia e allestisce sceneggiate su problemi sociali. Dal
1933 è ufficialmente emigrata negli USA, dove non teme di prendere posizione in
difesa degli anarchici Sacco e Vanzetti. Antifascista e femminista ante
litteram, Ria "la nonna delle femministe", getta le basi per un’idea di donna
più moderna ed emancipata.
domenica 4 febbraio, (EVENTO) ARB
Dance Company "Le città invisibili"
regia e coreografia Roberta De Rosa
video editing Roberta De Rosa | voce narrante Michele Casella | costumi ARB
Dance Company
Lo spettacolo prende ispirazione dal libro di Calvino “Città
Invisibili” e racconta di temi che riguardano tutti: la memoria, il tempo, il
desiderio, la morte. La performance è un viaggio simbolico alla ricerca di
luoghi interiori, dimenticati a causa di una società che destabilizza l’uomo,
spingendolo a non riconoscere e non riconoscersi. In parallelo e integralmente
allo spettacolo è proiettato un video, in cui sono immortalate le immagini
decadenti di luoghi abbandonati la cui bellezza e il valore culturale sono
spesso ignorati, proprio a dimostrare come la bellezza interiore umana e quella
creata dall’uomo oggi giorno non trovano il proprio spazio, piuttosto vengono
abbandonate a se stesse in una società che logora e distrugge il bello.
sabato 17 e domenica 18 febbraio, (RELAZIONI) ALDES - in
collaborazione con Sardegna Teatro presenta "Trattato di economia – versione
unplugged"
coreocabaret confusionale sulla dimensione economica
dell'esistenza; progetto, drammaturgia, regia e con Roberto Castello e Andrea
Cosentino
assistente Alessandra Moretti | direzione tecnica Luca Telleschi |
videopartecipazione straordinaria Attilio Scarpellini | realizzazione oggetti di
scena Paolo Morelli | con il sostegno di MiBACT e Regione Toscana
TRATTATO DI
ECONOMIA è l'incontro fra due artisti diversi per generazione, ambito e percorso
artistico, che per caso un giorno hanno scoperto di covare lo stesso desiderio:
realizzare uno spettacolo sulla scienza che vuole liberare l'umanità dalla
schiavitù del bisogno. Dopo letture, incontri, dubbi, entusiasmi e crisi il
progetto ha preso una forma nella quale economia, arte e morale si aggrovigliano
con esiti paradossali. Il risultato è una performance tra parola e gesto che si
interroga sul denaro, sul suo valore, sulla sua invadente onnipresenza e sulla
sua mancanza di rapporto con la realtà. Porsi ai margini del contratto per
renderne palesi i paradossi inventando situazioni limite e domande inappropriate
è il modo per riprendere possesso, almeno simbolicamente, di ciò che non si
capisce e non si controlla.
venerdì 23 febbraio, ore 21,
Antonio Pascale in "4 Lezioni sentimentali"
4 donne 4 diversi modi di amare.
Un monologo, una divertente e veloce stand up comedy: lo scrittore Antonio
Pascale smonta la parola amore. E si chiede: ma l'amore è una variabile
indipendente o una variabile dipendente? Rende la vita migliore o solo
possibile? Il racconto si snoda attraverso 4 donne, ogni donna esprime un modo
di vedere e vivere l'amore. Con ogni donna lo scrittore si confronta e apprende
(qualche volta subisce) delle lezioni sentimentali: l'irruenza del maschio
Alpha, le sfumature della bellezza, la difficoltà (e la sofferenza) dell'amore
romantico e infine il tentativo di trasformare (attraverso l'amore) il trauma in
dolore, perché il dolore rispetto al trauma può essere almeno condiviso. Un
racconto narrativo sostenuto e alimentato da diversi strumenti: quelli
filosofici, antropologici e quelli legati alla biologia evoluzionista. 60 minuti
di viaggio, tra stazioni varie, tra divertimento e riflessioni.
Nato a
Napoli, cresce a Caserta e nel 1989 si trasferisce a Roma, dove lavora come
ispettore del Ministero delle Politiche Agricole. Scrive per il teatro e la
radio. Collabora con Il Mattino, Lo Straniero, Limes, Corriere della Sera e con
i siti salmone.org e newclear.it. Il suo blog è ospitato dal quotidiano online
Il Post. I suoi libri sono citati in Daniela Carmosino, Uccidiamo la luna a
Marechiaro. Il Sud nella nuova narrativa italiana, Roma, Donzelli, 2009. Nel
1999 ha esordito con un reportage narrativo, La città distratta, pubblicato da
L'ancora del mediterraneo, che vince il Premio Sandro Onofri e il Premio
Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante.
sabato 24 e domenica 25 febbraio,
al Royal Hotel (CE), Nuovo Teatro Sanità e Mutamenti/Teatro Civico 14 presentano
"Do not disturb - il teatro in albergo"
DO NOT DISTURB – Il teatro
si fa in albergo, nella nuova versione ispirata ai cinque sensi, porta il
pubblico e gli attori in tre camere dell’hotel in Viale Vittorio Veneto: la
stanza della vista, firmata da Claudio Finelli, vede in scena Alessandro
Palladino e Roberto Caccioppoli; mentre la stanza del tatto, scritta da
Alessandro Palladino, sono protagonisti Irene Grasso, Gennaro Maresca e Fabio
Rossi. Sarà presentata, in anteprima a Caserta, la stanza dell'olfatto scritta
da Mario Gelardi e Giordano Bassetti, diretta ed interpretata da Roberto
Solofria e Ilaria Delli Paoli.
Venti spettatori, come intrusi, ogni sera
penetrano nell’intimità di tre coppie, ascoltando, quasi spiando, i personaggi,
poco prima che lascino la stanza. Tre episodi, della durata di circa venti
minuti ciascuno, animeranno le camere del Royal Hotel di Caserta, rendendo
visibile quello che in genere accade solo a porte chiuse. Nella stanza
dell’olfatto, scritta e diretta da Mario Gelardi e Giordano Bassetti, diretta ed
interpretata da Roberto Solofria e Ilaria Delli Paoli, un uomo si trova nella
sua camera d’albergo con la stalker che lo tortura da mesi. Finalmente possono
parlare e capirsi, possono scoprire chi sono veramente e come l’amore a volte,
sia troppo idealizzato. Nella stanza della vista, scritta da Claudio Finelli e
diretta da Gelardi, Alessandro Palladino e Roberto Caccioppoli sono una giovane
coppia che comunica solo attraverso la tecnologia. Anche se sono insieme, nello
stesso luogo, in pochi metri quadrati, i sentimenti non riescono a incontrarsi,
a vedersi, a toccarsi. C'è una barriera percettiva che si frappone tra loro: lo
smartphone. Scritta da Alessandro Palladino, la stanza del tatto vede in scena
Irene Grasso, Gennaro Maresca e Fabio Rossi. La vicenda vede protagonisti due
fratelli di ritorno a Napoli per incontrare una vecchia amica. Nel corso
dell'incontro, in camera, prende il via un gioco di ruolo, un continuo
rincorrersi tra gioco surreale e sentimenti reali. Un girotondo di furbizia e a
colpi di di ribaltamenti di vita.
sabato 10 e domenica 11 marzo, (INCONTRI)
Blue Desk presenta "L’uomo nel diluvio"
drammaturgia e regia Simone Amendola
e Valerio Malorni, con Valerio Malorni
residenza produttiva Carrozzerie
n.o.t. | con il patrocinio di Roma Capitale | con la collaborazione di Interno
5/Start
Generazionale, sociale, della società e del paese in cui ci hanno
costretto a vivere. In un momento in cui la parola emigrazione è così tragica e
reale. Con una narrazione originale, percorrendo la linea sottile che separa la
verità della persona e quella del personaggio, lo spettacolo inscena una storia
individuale che diventa collettiva, per una necessità condivisa di speranze, di
possibilità da realizzare. Il progetto nasce dall’incontro con un’immagine in un
libro per bambini. Vi è raffigurata la moglie del patriarca di fronte alla porta
di casa, nell’atto di mangiarsi le unghie. Il marito, impegnato nella
costruzione dell’arca, le ha chiesto di scegliere ciò che intende salvare dal
diluvio, ma lei, di fronte all'uscio di casa, non entra, indugia.
Vincitore
Premio IN-BOX | Finalista Premio SCENARIO | Miglior spettacolo Premio RETE
CRITICA.
sabato 24 e domenica 25 marzo, (RELAZIONI) Teatro
Segreto presenta "Il baciamano" di Manlio Santanelli
regia Giovanni Esposito,
con Susy Del Giudice e Giulio Cancelli
aiuto regia Felice Panico | costumi
Rossella Aprea | scene Luigi Ferrigno | effetti video Davide Scognamiglio |
progetto luci Nadia Baldi | collaborazione musicale Elio Manzo
Ambientato
nella Napoli di fine Settecento, "Il baciamano" racconta la storia di una donna
ed un uomo: Janara, giovane popolana avvizzita prima del tempo, e il gentiluomo
che, legato mani e piedi, le è stato portato in casa dal marito. Come mai due
creature tanto lontane l'una dall'altra si scoprono partecipi dello stesso
destino, che in qualche modo ne parifica la condizione, le fa apparire solidali
ancorché inchiodate a ruoli fatalmente contrapposti? Della risposta a questo
interrogativo si fa carico il testo scritto da Manlio Santanelli, nella sincera
speranza che risulti il più possibile esauriente e, allo stesso tempo, nella
profonda convinzione che tra le molte finalità del teatro vi sia anche quella di
arrivare a dimostrare ciò che altre discipline ritengono indimostrabile.
sabato 7 e domenica 8 aprile,
(RELAZIONI) Progetto Nevrotika presenta "Nevrotika vol. 4-5-6"
drammaturgia e
regia Fabiana Fazio, con Fabiana Fazio, Valeria Frallicciardi e Giulia Musciacco
aiuto regia Angela Carrano
Prosegue la ricerca di Progetto Nevrotika nel
mondo della nevrosi, o meglio, di quel "disturbo dell'adattamento" da cui
nessuno (o quasi), al giorno d’oggi, può dirsi del tutto salvo. Con i primi tre
volumi di Nevrotika ha iniziato quello che potremmo definire un lungo e tortuoso
ironico viaggio negli inferi della nostra esistenza. Come un moderno Dante, con
Nevrotika vol.4-5-6, si continua ad esplorare i diversi gironi dei dannati, come
curiosi turisti di noi stessi. "Condannati" in vita a perseverare nei nostri
errori, costretti a pagare la nostra incapacità di rompere uno schema, una
dinamica, uscire da un copione. Ognuno potrà riconoscersi nel girone che
preferisce: nell'ipocondriaco, nell’ossessivo-compulsivo, nel paranoico... ce
n'è per tutti!
domenica 15 aprile, (EVENTO) Phoebe
Zeitgeist presenta "Malagrazia"
ideazione e regia Giuseppe Isgró,
drammaturgia Michelangelo Zeno
Due fratellini orfani alle prese con le paure
dell’infanzia, il desiderio di diventare grandi e la solitudine del volo; si
inventeranno mondi passati e presenti, alle prese con pestilenze immaginarie e
doveri di stato, fino alla ricerca ultima delle loro origini. In un territorio
sospeso, animato da presenze affilate e pericolose, attraversando situazioni
cangianti e identità impossibili e dolorose, ciò che resta a queste creature
isolate per andare avanti, non è altro che il desiderio di un’identità che
plachi le eterne tensioni fra l'alto e il basso, fra il superno e l'infimo. Fino
alle tragiche istanze finali.
sabato 21 e domenica 22 aprile,
(OSSERVATORIO) VulìeTeatro presenta "Semi - peccato, non esiste più l’amore
platonico" di e con Michele Brasilio e Marina Cioppa
disegno luci Alessandro
Benedetti | registrazioni audio Ugo Pancaldi
Lo spettacolo attraversa la vita
di coppia e i litigi soliti che la caratterizzano, ma non è tutto qui. Ugo e
Claudia sono una coppia, convivono e hanno organizzato la loro prima cena a casa
con amici. Ugo è preciso, metodico, ma poco attento probabilmente alle esigenze
di claudia. Claudia è uterina, perspicace ed il suo carattere forte spesso cozza
con quello del compagno. Chi la spunterà è tutto da vedere, la coppia resterà
insieme nonostante le divergenze oppure si sfascerà? Come reagiranno Ugo e
Claudia? Si tratta di un momento per immedesimarsi, si tratta di un modo per
cercare la soluzione, si tratta di guardare a fondo nella vita di coppia, pur
tenendo presente che l'amore non è unico intermediario per comprendersi.
sabato 5 e domenica 6 maggio, (RELAZIONI) "Idroscalo 93 - la morte di Pier Paolo
Pasolini"
drammaturgia Mario Gelardi , regia Ivan Castiglione, con Ivan
Castiglione e Riccardo Ciccarelli
consulenza di Carla Benedetti | voice Over
Connie Bismuto | musiche originali Mariano Bellopede
Lo spettacolo, scritto
da Mario Gelardi, racconta le oscure vicende giudiziarie seguite alla tragica
morte del grande poeta italiano che, dopo quasi 42 anni, non sono ancora giunte
a fare chiarezza su quello che è un vero e proprio mistero italiano. La regia
dello spettacolo è affidata a Ivan Castiglione, che è anche interprete insieme a
Riccardo Ciccarelli.
IDROSCALO 93 è il frutto della collaborazione tra Mario
Gelardi e Carla Benedetti, docente dell'Università di Pisa, i quali hanno avuto
la possibilità di lavorare sui materiali di tutta l'inchiesta sulla morte di
Enrico Mattei, condotta dal giudice di Pavia, Vincenzo Calia. Nel 2002 il
giudice Vincenzo Calia, che conduceva da anni l'inchiesta sulla morte del
presidente dell'Eni, Enrico Mattei, allegò agli atti della sua lunga istruttoria
alcune pagine di Petrolio, il libro di Pasolini pubblicato postumo. Che rapporto
c'è tra il delitto Mattei e quello di Pier Paolo Pasolini? Che cosa sapeva
Pasolini sulla morte di Mattei? Che cosa rivelano gli appunti di Petrolio che il
giudice Calia allega agli atti processuali dell'inchiesta sulla scomparsa del
presidente dell'ENI? Si percorre un filo rosso, quello dei delitti-incidenti che
hanno caratterizzato troppe volte la storia del nostro paese. In scena un
narratore, vero esploratore nel mondo di Pasolini: il suo pensiero e la sua
ricerca si incarnano in un'altra figura, quella di Giuseppe Pelosi, un ragazzo
che appare, in un primo momento, timido ed impaurito, per diventare, in seguito,
spavaldo e sicuro di sé. Il nostro narratore mette ordine nella "pratica
Pasolini" che, una volta chiusa, viene riaperta dopo trent'anni da un giudice di
Pavia, che riporta alcune sconcertanti ipotesi. Una storia possibile,
circostanziata, che lega due personalità che hanno contraddistinto il secondo
dopoguerra italiano: Enrico Mattei e Pier Paolo Pasolini. La storia di un
dopoguerra che sembra non finire mai.
sabato 23 giugno, ore
21, "Di un Ulisse, di una Penelope" di Marilena Lucente, con Roberto Solofria e
Fabiana Fazio
regia Roberto Solofria
Penelope in attesa Ilaria Delli
Paoli, progetto sonoro Paky Di Maio, scene Antonio Buonocore, costumi Alina
Lombardi
disegno luci Marco Ghidelli, collaborazione ai movimenti scenici
Luigi Imperato, traduzioni in napoletano Roberto Solofria
organizzazione
Napoleone Zavatto, una produzione Mutamenti/Teatro Civico 14
Orario Spettacoli: Feriali > 21.00, Festivi > 19.00
Jarmusch Club nello Spazio X
Rassegna di spettacoli organizzata dal Jarmusch club all'interno dello SPAZIO
X, in Via Petrarca 25 Parco dei Pini, Caserta.
Venerdì 15 dicembre,
ore 21, Filippo Giardina in "Lo ha già detto Gesù" (Stand-up comedy)
Ottavo
monologo satirico di Filippo Giardina.
A due anni dal suo ultimo spettacolo,
il fondatore di Satiriasi Stand-up Comedy ritorna sul palco con il suo nuovo one
man show.
“Lo ha già detto Gesù” è l’analisi impietosa di un paese
paralizzato come l’Italia che pensa di essere la Svizzera ma in realtà è la
Colombia.
“Lo ha già detto Gesù” è un viaggio esistenziale tra giovani
imbecilli, vecchi rincoglioniti e adulti emotivamente gretti.
“Lo ha già
detto Gesù” è uno spettacolo comico che parla di sentimenti.
Il linguaggio
crudo e i temi trattati rendono “Lo ha già detto Gesù” uno spettacolo
rigorosamente vietato ai minori di 18 anni.
Biglietto
spettacolo +
aperitivo > € 15,00
L’aperitivo è offerto dall'Enoteca Le Botti Fuori e
dall’OrtoBio "Fondazione Leo Amici".
martedì 26
dicembre, ore 21, Trans-Aeolian Transmission, Concert & Road Movie
Musiche di estasi, trance ed elevazione, dall’avant-rock all’elettronica fino ai
muquam dei Dolan, ricomposte dal vivo da François R. Cambuzat e Gianna Greco,
sulla proiezione di “Xinjiang, Taklamakan & Karakoram”,
documentary-fiction-road-movie sulla musica Uigur dello Xinjiang in Cina,
registrato e filmato in situ dai due musicisti nel corso di viaggi fuori norma.
Trans-Aeolian Transmission viaggia su un nuovo concetto:
viaggiare/comporre/scrivere/filmare altrove, lontano, là dove né l’industria
discografica né le agenzie artistiche oseranno portare i musicisti occidentali.
Sostenuto dal Servizio Culturale dell’Ambasciata francese a Pechino (RPC),
«Xinjiang, Taklamakan & Karaoram» è stata la prima creazione della Trans-Aeolian
Transmission.
Una musica Neo-Sciamanica e Post-Industriale per
un’avventura/creazione composta e filmata nel paese Uygur tra Kashgar, Marqit e
Iarkam, nel cuore del deserto del Taklamakan, sulle montagne del Karakoram lungo
le frontiere pachistane, tajike e kirghize fin nel cuore delle ultime
città-tappe della Via della Seta.
Trans-Aeolian Transmission Web-page:
http://www.trasportimarittimi.net/trans-aeolian_transmission.html
François R. Cambuzat viene dal punk,
dall’improvvisazione e dall’avanguardia, ha studiato canto classico a Amsterdam,
ma anche la musica orientale al conservatorio di Tunisi.
Ha lavorato con
alcuni tra i grandi nomi del jazz, della musica classica contemporanea,
dell’avant-rock e della musica classica magrebina.
In seguito a questi primi
trent’anni di sperimentazioni musicali, è ora convinto che ogni tipo di musica
sarà poco consistente se concepita e eseguita senza una forte emozione, rischio,
ribellione, ferocia, stacco e trascendenza.
Il suo è un processo selvaggio di
musiche improvvisate poi ricomposte, di strumenti tradizionali, computer e
chitarre elettriche, oltre a tutto il tragitto di un movimento creativo lungo
chilometri.
François R. Cambuzat ha pubblicato oltre 19 album e si è esibito
più di 4000 concerti in tutto il mondo.
Ha creato numerosi progetti e gruppi
(Kim Squad, Gran Teatro Amaro, L’Enfance Rouge,pUTAN cLUB, Machine Rouge…), ha
collaborato con Luciano Berio ed Emanuele Luzzati.
François R. Cambuzat
collabora regolarmente con Lotfi Bouchnak (TN), Lydia Lunch (USA), Eugene S.
Robinson (USA) e Denis Lavant (F).
venerdì 26 gennaio,
Nonsolofreaks - Clips "Revival" patchwork show
Uno scoppiettante
concerto-spettacolo di musica italiana, napoletana ed internazionale cucita
assieme dalla teatralità dei due magnetici ed ironici cantanti/performer, Rino
De Masco e Nicola Vorelli, pronti a reinventare le tante cover che, nel loro
giocoso ed inesausto mash-up, rimandano ad un immaginario collettivo shakerato,
colorato e trasgressivo.
Dopo quasi due decenni dal loro debutto e dopo anni
di esperienze vissute individualmente tra l'Inghilterra e l'Italia, i due
artisti (che vantano collaborazioni prestigiose in teatro e al cinema) tornano
insieme per riproporre in chiave originale quelle canzoni che furono tanto
apprezzate in quegli anni e altro materiale inedito, cambiando mille costumi di
scena, coloratissimi ed eccentrici, proponendo brani musicali mescolandoli
ferocemente, il tutto in una sarabanda graffiante, sarcastica, colorata.
Erano avanti vent’anni fa e lo sono ancora.
venerdì 9 febbraio,
EVÌ EVÀN in "Chiacchiere al tekès"
Rebetiko: musica, aneddoti e racconti
Il Tekès era un locale con finalità e natura ambigue: un bancone da taverna, due
o tre bottiglioni di liquori colorati e le saracinesche sempre mezze abbassate.
Un posto dove ci si incontrava per fumare il narghilé, chiacchierare, trovare
l’amore a pagamento e perdere il tempo con gli amici. Un piccolo spazio oscuro e
fumoso dove l’illegalità si mescolava con l’intrattenimento; la borghesia con la
malavita. Un modo di passare le serate importato in Grecia dagli immigrati
cacciati dalla Turchia dopo la Katastrofì del 1922; un punto di incrocio tra
Oriente e Occidente.
Oggi ci troviamo in un tekès nella periferia di Caserta
per una serata dal sapore orientale; per ritrovare ritmi di vita lenti e il
piacere di ascoltare insieme canzoni di storie di amore maledetto, di porto e di
periferie cittadine; di prigioni, di zingare, passione per musica, vino e
narghilè dove i ritmi dell’allegria si alternano alle melodie melanconiche.
Un viaggio nel tempo che con le canzoni rebetike, i canti urbani, la musica dei
negri ellenici, ci riporta alla prima metà del secolo scorso, in un’epoca dove
la povertà e la fatica di vivere si vincevano cantando e stando insieme.
Una
musica alternativa, mistikì, nascosta, rispetto alla globalizzazione delle
proposte contemporanee.
“Praticare il rebetiko oggi è un modo di uscire dal
girone delle discoteche, dei club, del meccanismo che c’è dietro. Dalla
pubblicità delle mode giovanili. Trovarsi a casa. Stare nel proprio. Con una
musica che parla di te, e non di qualcuno che non conosci nemmeno” (dal Tefteri
di Vinicio Capossela)
L’ensemble è composto da: Dimitris Kotsiouros:
bouzouki, cumbus saz, Giorgos Strimpakos: baglamas, canto, Valerio Mileto:
chitarra, oud
venerdì 30 Marzo, Supermarket live
Supermarket è sinonimo di marchetta musicale. La sigla nasce infatti attorno al
2010, quando il chitarrista Alfredo Nuti Dal Portone (Giacomo Toni, Saluti da
Saturno, Jang Senato, Niconote), perseguitato dalla situazione storica e da un
penoso stato di povertà, muove i primi passi attraverso il sogno di un
arricchimento facile, e del successo sicuro. Fu un senso innato per gli affari,
dunque, ad orientare le sue prime scelte in direzione di un nucleo totalmente
improvvisativo, completamente casuale e senza repertorio, ricco di suggestioni
provenienti da generi che non conosceva affatto.
Calypso, cumbia, mariachi,
manouche e tango, uniti al jazz, all’improvvisazione radicale e alla no wave –
nello spirito, infine, della musica solare – questa prima formazione dei
Supermarket, sempre diversa (dal duo all’ottetto, e oltre), ebbe subito generosi
riscontri live e si caratterizzò per il numero sconsiderato dei musicisti di
volta in volta coinvolti. Si arrivano a contare dieci batteristi e almeno
altrettanti bassisti; dei fiati si è perso il conto – conditio sine qua non,
comunque, che gli interpellati fossero svelti di musica e di comprendonio, poco
esosi, e in generale non rompipalle.
Nonostante alcune evidenti impossibilità
nella gestione artistica, arrivate anche a risultati esecrabili (il leader
stesso, per esempio, è stato sostituito un paio di volte da musicisti
“equivalenti”), questa primigenia confusione è stata, a conti fatti, un
laboratorio sperimentale di grande valore per le evoluzioni future del progetto.
Una lista sommaria degli amici che negli anni hanno prestato il loro contributo
a questa “cosa” sarebbe enorme e rappresentativa di una scena strumentale
cooperante, romagnolissima, e in continua evoluzione, di cui questo nucleo
“energetico” è stato un importante centro di smistamento e – perché no? – di
“passatempo” (vi si trovano nomi coinvolti poi in Sacri Cuori, Opez, Ronin,
C’mon tigre, Action Man, Giacomo Toni, NicoNote, Duo Bucolico, solo per renderne
la varietà).
Costruendo più che dei brani, dei presupposti per cui ciascuno
potesse fare quel che voleva, in assoluta libertà, si sono visti, di volta in
volta, batteristi metal assieme a saxofonisti be bop, virtuosi di accademia
assieme a punkettoni senza pietà, piano baristi, intellettuali snob e rudi
bestie di montagna, in un reciproco e fecondo detestarsi, allegro e positivo.
Così, nel tempo, si è potuti uscire da questo stato di anarchia totale con le
idee più chiare e arrivare alla nomina di un quartetto all’incirca stabile (una
band: Alfredo Nuti dal Portone alle chitarre, Marcello “Gianduia” Detti agli
ottoni, Roberto Villa al basso e contrabbasso, Daniele Marzi alle percussioni),
e alla stesura di un repertorio originale più articolato, senza pregiudiziali di
alcun tipo, quindi antistorico, che cerca di sintetizzare parte di questa
esperienza creativa, potendo con classe, altrimenti senza. World music
romagnola, appunto: temi e ritmi immaginari da tutto il mondo della cosiddetta
world music, dall’imprintig “solare”, ispirati a una riviera decadentissima e
kitsch, forse anch’essa immaginaria, in quanto frutto della fantasia di gente
dell’Appennino, che in genere non va al mare, e non sa neanche nuotare. Il
miglior calypso della riviera viene dalla montagna!
Al secondo titolare della
band, Marcello “Gianduia” Detti (Del Barrio, Giacomo Toni, Nobraino)
estremamente ricco, si deve infine l’approdo a quell’attitudine cabarettistica
delirante grazie alla quale il gruppo si è evoluto in una mini orchestra
spettacolo a tutti gli effetti, con all’attivo centinaia di esibizioni l’anno
nelle location più diverse (dai club tipicamente “indie” a Umbria jazz, con una
particolare predilezione per le cerimonie, dove la gente è meno incline al
risparmio) e migliaia di copie di un demo, vuoto, vendute. Tale prodotto alieno
ha un target di pubblico essenzialmente fondato su giovani vecchi dentro e
anziani con la sindrome di Peter Pan, questo spiega la sua versatilità. Sommando
lauree e diplomi è il quartetto più colto dell’Europa sudorientale.
Portobello è il loro primo album ufficiale.
Giovedi 26 Aprile,
Vive male la sua vita ma lo fa con tanto amore (Le canzoni di Piero Ciampi) con
Le Rapide Fughe
Incontri attore/autore>< autore/attore
in collaborazione con Il Pickwick
Il TC14 propone un ciclo di appuntamenti
dedicati ai giovani attori e performers in formazione.
Quattro incontri
finalizzati alla costruzione di una discussione necessaria per riconoscere la
relazione tra l’urgenza autoriale e le tecniche performative. Partiamo dal
chiederci se questa relazione è una prassi del contemporaneo e sul come sta
mutando il lavoro dell’attore e degli autori. È necessario, per comprendere il
concetto di performatività sotto questa nuova prospettiva della drammaturgia,
ragionare sull’idea stessa di performance, intesa come pratica corporea
necessaria ad una ridefinizione critica e strumento di conoscenza e di
relazione.
ingresso libero, ore 17, con prenotazione obbligatoria: scrivere a
info@teatrocivico14.it,
www.teatrocivico14.it
10 dicembre 2017, Licia Lanea, Fibre
Parallele
Fibre Parallele nasce nel 2005 a Bari. Il nucleo della compagnia è
costituito da Licia Lanera e Riccardo Spagnulo. Nel 2007 produce Mangiami
l'anima e poi sputala, nel 2008 monologo 2.(DUE), vincitore del Festival
Internazionale del Teatro di Lugano. Nel 2009 debutta Furie de Sanghe -
Emorragia cerebrale, in scena nel 2009 a Skopje in Macedonia, nel 2010 al
Théâtre de la Ville di Parigi e nel 2013 al Festival di Liegi. Del 2011 sono
Have I None e Duramadre. Nel 2011 vince il Premio Hystrio e Licia Lanera il
Premio Landieri. Nel 2013 produce Lo Splendore dei Supplizi. Nel 2014 la
compagnia vince il premio Lo Straniero, mentre Licia Lanera riceve il Premio
Eleonora Duse e il Premio Ubu come miglior attrice under 35 per la sua
interpretazione nella Celestina di Luca Ronconi.
21 gennaio 2018,
Roberto Latini, Fortebraccio Teatro
Fortebraccio Teatro è una
compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
dal 1999. Volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione
dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale, vive della
collaborazione artistica di Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai.
Roberto Latini, attore, autore e regista, si è formato a Roma presso lo Studio
di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è
diplomato nel 1992. Vincitore negli anni dei premi intitolati "Wanda
Capodaglio", "Prova d’Attore", "Bruno Brugnola" e "Sergio Torresani", ha
ricevuto il PREMIO SIPARIO nell'edizione 2011, il PREMIO UBU 2014 come Miglior
Attore e il PREMIO DELLA CRITICA dall'Associazione Nazionale dei Critici di
Teatro nel 2015. Direttore del Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla
primavera del 2012, è il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro.
18 febbraio 2018, Roberto Castello/Andrea Cosentino, ALDES
ALDES è un’associazione di artisti e operatori culturali che dal 1993, sotto la
direzione di Roberto Castello, produce e promuove opere di sperimentazione
coreografica con particolare attenzione alle forme di confine fra danza e arti
visive, danza e nuove tecnologie, danza e teatro, realizzando spettacoli, video,
installazioni, performances e manifestazioni che hanno come oggetto il corpo, il
movimento e la loro rappresentazione. Roberto Castello ha vinto il Premio UBU
speciale nel 1985 per 'Il Cortile' e nel 2003 UBU miglior spettacolo della
stagione sez. teatro-danza con 'Il migliore dei mondi possibili'. Andrea
Cosentino è un drammaturgo italiano, attivo in teatro anche come attore e
regista, da giovanissimo frequenta una scuola di prosa, ma si indirizza ben
presto verso il teatro di ricerca, frequentando – tra gli altri – anche un
laboratorio con Dario Fo presso la Libera Università di Alcatraz di Gubbio.
Sempre durante l'apprendistato si trasferisce a Parigi, dove segue
l'insegnamento di “teatro gestuale” di Philippe Gaulier della scuola mimica e
clownesca di Jacques Lecoq: si tratta di un insegnamento fondamentale per i suoi
futuri lavori, in cui il racconto (l'esposizione verbale di una storia) si
accompagna infatti a una certa espressività pantomimica.
11 marzo
2018, Simone Amendola, Valerio Malorni
Simone Amendola è Cineasta e
drammaturgo. Nel 2016 ha presentato il suo ultimo documentario 'Zaza,Kurd' alla
73° Mostra del Cinema di Venezia. Per i suoi lavori ha ricevuto diversi
riconoscimenti, oltre a quelli per gli spettacoli teatrali, tra cui il Premio
Ilaria Alpi (2010) per il documentario narrativo e Premio Solinas (2014) per la
sceneggiatura. Tra i suoi film Alisya Nel Paese Delle Meraviglie, presentato in
oltre 50 festival e più volte trasmesso dalla Rai, che ha contribuito a far
emergere con poesia, il mondo delle seconde generazioni.
Valerio Malorni:
Attore, danzatore, autore. È parte del Teatro delle Apparizioni. Recita in
spettacoli e performance in Italia e all’estero, tra cui Metafisico Cabaret e
Paradiso di Giorgio Barberio Corsetti. Collabora con Amnesia Vivace, Areté
Ensemble, La Bottega del Pane, e altre realtà nazionali. Tra i suoi lavori come
autore, Con Chi e Lo Stato di Saluto. È parte del gruppo Mimesilab
dell’Università di Roma Tre e collabora con la Casa dello Spettatore. Ritiene
parte fondante del proprio percorso artistico l'attività con l'infanzia e in
ambito sociale.
Suona Visibile La Parola
Ciclo di appuntamenti di letture pubbliche di poesia ideato da Eugenio
Tescione e Ortensia De Francesco. Appuntamenti aperti a tutti, ad ingresso
libero, ogni volta con un tema o un ospite differenti.
venerdì 24
novembre ore 19, Silvio Perrella presenta "Insperati incontri' ed.
Gaffi 2017
modera Eugenio Tescione, letture a cura del Teatro Civico 14
Il
libro 'Insperati incontri', pubblicato da Gaffi Editore, è una raccolta di
incontri reali e immaginari con scrittori, poeti e artisti raccolti dal critico
letterario e scrittore Silvio Perrella, autore fra gli altri di Calvino
(Laterza, 1999) e curatore del celebre Meridiano Mondadori dedicato a Raffaele
La Capria (2003).
Il volume, strutturato con l’espediente dell’alfabeto,
mette insieme gli incontri reali e a volte immaginari dell’autore con
personalità del calibro di Italo Calvino, Gianni Celati, Raffaele La Capria,
Ferdinando Camon, Antonio De Benedetti, Giulio Einaudi, Giangiacomo Feltrinelli,
Alda Merini, Amelia Rosselli, Luigi Pirandello, Elvira Sellerio, Ginevra
Bompiani, Erri De Luca, Andrea Zanzotto e moltissimi altri, restituendo al
lettore una bellissima ricognizione tra realtà e immaginazione in cui l’autore
va “a bottega di alfabeto” e “impara l’artigianato dello scrivere, l’artigianato
del guardare, l’artigianato dello stare al mondo”, tracciando una serie di
ritratti delle “persone” dietro le opere e attraversando quella quotidianità
minuta e nascosta dei grandi nomi della letteratura e non solo che, esercitando
la nobile arte della sottrazione, Silvio Perrella ha selezionato nel dare forma
a questo libro.
Laboratori
dal 20 al 22 aprile, "Il racconto del corpo" Laboratorio di teatrodanza
condotto da Riccardo Fusiello e Agostino Riola / Compagnia Sonenalé
Aperto a
danzatori, attori e a tutti coloro interessati al lavoro sul corpo e il suo
movimento.
Il laboratorio si terrà con un minimo di 8 partecipanti.
venerdì 20 aprile 20.00 - 22.00
sabato 21 aprile 10.00 - 17.00 (con un'ora di
pausa)
domenica 22 aprile 10.00 - 17.00 (con un'ora di pausa), a seguire
dimostrazione finale
80 euro (iscrizioni entro 13 aprile)
70 euro
(iscrizioni entro 30 marzo)
Il laboratorio è un'occasione di incontro con la
Compagnia Sonenalé per avvicinarsi alla sua ricerca sul corpo e sul movimento
che integra e rielabora diverse discipline (teatrodanza, danza contemporanea,
teatro fisico, yoga, etc..).
In questo incontro, in particolare, si indaga
con lo strumento della danza il corpo nelle sue parti, facendole dialogare tra
loro e lasciando che siano esse stesse a raccontare qualcosa.
L'improvvisazione guidata diventa, in questo tipo di lavoro, la chiave di
accesso alle potenzialità creative personali.
Il lavoro parte da un
riscaldamento fisico secondo i principi del floorwork e della danza
contemporanea e si basa su un immaginario che stimola e favorisce il movimento.
Attraverso il rilassamento e un uso cosciente della respirazione si cercherà un'
apertura maggiore del corpo agli stimoli sia interni che provenienti dal mondo
esterno.
Nella seconda parte il lavoro verterà sulle possibilità di
espressione del nostro corpo attraverso il metodo dell'improvvisazione guidata,
specifico nel teatrodanza, e successivamente sulla rielaborazione del materiale
creato dai singoli per sperimentare il lavoro di costruzione coreografica.
Il
laboratorio si concluderà con una dimostrazione finale del lavoro svolto.
Inviare mail a organizzazione@teatrocivico14.org, specificando nell'oggetto
"Laboratorio TeatroDanza"
Sonenalé è una compagnia di teatrodanza diretta da
Riccardo Fusiello, coreografo e danzatore, e da Agostino Riola, performer e
regista. Fondata a Milano nel 2012, in pochi anni la compagnia ottiene
prestigiosi riconoscimenti e collaborazioni in Italia e in Europa: Aarhus
Performing Arts Centre - Danimarca, Centro Danza Canal - Madrid, ANTICORPI XL -
network giovane danza d'autore, E45 Napoli Fringe Festival - Fondazione Campania
dei Festival, Movin'Up - Giovani Artisti Italiani e Ministero Beni e Attività
Culturali. Le sue performance vengono invitate in importanti festival e teatri
italiani come, ad esempio, Festival Internazionale della Creazione Contemporanea
(Terni), Festival Exister (Milano), Teatri di Vita (Bologna), Teatro Kismet
(Bari), Zona K (Milano), Napoli Teatro Festival Italia, Festival Internazionale
Castel dei Mondi di Andria, Teatri del Sacro (Ascoli Piceno), Festival
Ammutinamenti - Vetrina della Giovane Danza d'Autore (Ravenna). Da diversi anni
la compagnia coltiva una relazione speciale con il Teatro Civico 14 di Caserta,
che ha sostenuto e ospitato diversi suoi progetti. Nel 2015 Sonenalé si
trasferisce a Bisceglie e dalla stagione 2016 - 17 collabora con Libero Corpo,
progetto di formazione coreutica professionale di Sistema Garibaldi (Bisceglie)
e Teatro Pubblico Pugliese.
www.sonenale.it
ingresso libero fino a esaurimento posti
Prenotazione obbligatoria allo
0823441399 – info@teatrocivico14.it
LA STAGIONE 2017/2018
> INCONTRI
Un viaggio nel panorama artistico
nazionale, con attori del teatro contemporaneo impegnati in monologhi, per un
incontro intimo con il pubblico.
> RELAZIONI Spettacoli che raccontano
l’individuo a confronto con i suoi simili e con se stesso, in un gioco di
riflessi e relazioni. > XMAS Il programma di spettacoli nelle festività
natalizie pensato per i più piccoli.
> OSSERVATORIO
Una nuova sezione,
dedicata a una compagnia emergente diversa ogni anno, con lo scopo di darle
visibilità e possibilità di confrontarsi con il pubblico, proponendo più
produzioni nell’arco dell’intero programma.
> EVENTI Spettacoli e performance
con tematica diversa, vere e proprie esperienze per lo spettatore: teatro,
cinema, danza, arti visive. Una sezione destinata a crescere durante l’anno.
BOTTEGHINO: Teatro Civico 14, Spazio X - Via Petrarca Parco dei Pini,
Caserta, T. +39 0823441399, info@teatrocivico14.it
oppure acquista i
biglietti online su etes.it
Biglietto intero € 12,00 Biglietto ridotto €
10,00 [under 30 / over 65 / convenzioni] Biglietto XMAS € 8,00 FORMULA CARNET 5
spettacoli a scelta con prenotazione tra:
INCONTRI/RELAZIONI/EVENTI*/OSSERVATORIO Intero € 50,00 Ridotto € 40,00
*per
INSIDE e DO NOT DISTURB non è valido il carnet e non è attivo il servizio di
baby parking
BABY PARKING > durante gli spettacoli della stagione teatrale in
collaborazione con Spazio X e Malivì
www.teatrocivico14.it
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