"Via Sentimento n.19", Progetto Tradizione & Traduzione al Teatro Comunale di Caserta
Caserta – 25 maggio 2017
Comunicto stampa
Nuova particolare prova per il Progetto Tradizione & Traduzione –
diretto da Patrizio Ranieri Ciu – al teatro al Comunale di Caserta con lo
spettacolo Via Sentimento n.19 messo in scena dai giovani artisti della
Compagnia della Città giovedì 25 maggio alle ore 20.30.
Reduce dal successo
di Bruxelles dove hanno rappresentato un’eccellenza artistica giovanile Campana,
La Compagnia di Città porta sul palco venticinque dei suoi attor giovani –
frutto del Laboratorio Tradizione & Traduzione – interpreti di una favola
romantica, un dolce mistero da scoprire nella forma di lunga, intensa poesia
d’autore che riuscirà a proiettare gli spettatori in una dimensione fantastica
lontano da ogni quotidianità: è proprio questo l’obiettivo dei giovani attori
casertani, che credono nel teatro e vogliono avviare, tramite l’arte, una vera e
propria rivoluzione dei sentimenti.
Via Sentimento n.19 racconta i misteri
legati a una strada che nessuno conosce, in cui abita qualcuno che nessuno ha
mai visto. Questo qualcuno, però, con le sue mille stranezze, ha un’importanza
fondamentale per la vita della città. Tra testi poetici e musiche danzanti
dall’antico sapore di canzone d’autore partenopea, più che spettacolo per il
pubblico è un'esperienza senza precedenti.
Un intreccio di storie e passioni
si alterna, sul palcoscenico, con brani inediti ma tutti figli della tradizione.
Un racconto d’amore nostrano, fatto delle stesse passioni e degli stessi sogni
che accompagnano e strutturano la crescita di ognuno, una navigazione delicata
tra i porti e le passioni più intime che dànno un senso alla vita intera,
inserito anche come atto «dichiarativo» di partecipazione al FestBook di
Caserta.
Via Sentimento n.19, guardando alle forme più apprezzate della
tradizione teatrale e musicale napoletana, è un ponte che si riapre ai valori
che fecero grande il periodo dell’avanguardia artistica grazie ad un gruppo di
giovanissimi artisti casertani che stanno cambiando il concetto e la visione del
teatro, aprendosi all’impegno sociale ed all’investigazione sulla
contemporaneità e che portano in scena un sogno destinato ad aiutarci a rendere
migliore la vita.
Nota d’autore
La narrazione e la poesia, entrambi strumenti di memoria, si vanno
deteriorando.
“Le storie, ormai parlate, quando non sono solo “immaginate”
nel nuovo senso televisivo dell’esser rese per immagini, hanno perduto la
sostanzialità del racconto inteso come baratto”. “L’arte del narrare si avvia al
tramonto. Capita sempre più di rado incontrare persone che sappiano raccontare
qualcosa come si deve… E’ come se fossimo privati di una facoltà che sembrava
inalienabile, la più certa e sicura di tutte: la capacità di scambiare
esperienze”.
Via Sentimento n. 19 si propone di recuperare il concetto della
narrazione poetica prendendo un soggetto tra i più narrati – Napoli - ma proprio
perchè tale, il più incline, per saturazione, a perdere del tutto l’identità
intanto dimenticata. Ed oggi non c’è più nulla di quel che una lunga
aggregazione temporale di umanità detta città, aldilà delle sue condizioni
atmosferiche ed architettoniche, aldilà delle sue condizioni ambientali, sociali
e culturali, ha sempre contenuto nelle viscere della sua esistenza.
Allora,
come in una pinacoteca, un piccolo racconto va incontro ad un altro e la parola
diventa destino poiché il vero destino dei destini è nella scrittura narrativa,
che “avverte” come facevano gli oracoli e “purifica” come faceva la tragedia.
Ed ecco Napoli sul palcoscenico che, provocatoriamente, senza una scena,
l’artista con il racconto e la poesia propone come nobile rappresentazione del
sublime. E la voce diventa musica in lingua napoletana, certificazione di una
eccellenza sentimentale quotidiana che nei secoli, rifiutata e trasformata in
contenitore di rifiuti, resta inarrivabile per l’intensità delle vissute vite.
Un percorso, tra l’ironia della maschera e il sarcasmo dell’emigrazione,
disegnato dal movimento della voce nella raffinata atmosfera di una innata
semplicità è la offerta di una elevata divinazione per ognuno degli astanti.
Sarà Napoli incredibile quella rappresentata, così lontana dai foschi fasti del
suo attuale identificatore, il Gomorra cavallo di Troia della mediocre politica
moralmente questionata, del suo neofisico/realismo che l’ha resa così umanamente
irreale, svuotata dell’essenza prima di città viva del mondo.
Percorrerne una
via solo poeticamente impressionata per scoprire il piccolo mistero che avvolge
il civico 19 ha come fine unico quello di far riscontrare al pubblico la classe
e la qualità della sua storia umana, della natura di gesti, suoni e gente che
l’hanno resa tale.
Una concentrazione di esperienze, vissute e convissute
romanticamente da antichi e anonimi generatori, che occorre imporre agli
spettatori, spesso ignari della celestiale origine dalla quale sono stati
generati.