L’Alt(R)o Teatro: stagione teatrale 2016/2017
Caserta – dal 28 Ottobre 2016
Comunicato stampa
Nuova stagione teatrale 2016/2017, con appuntamenti teatrali, di musica
lirica, jazz e classica ma anche danza e poesia.
Venerdì 28 Ottobre,
ore 20.30, serata dedicata a Vladimir Majakovskij
Con Giovanni Gallo,
accompagnato al pianoforte da Giuseppe Scaravilli.
11,12,
ore 20:30, e 13 novembre, ore 17,30, Edipo Re
19,
ore 20:30, e 20 novembre, ore 17,30,
Nell’epoca del
dominio assoluto (assoluto, nel senso di sciolto da ogni vincolo) del mercato e
del pensiero unico, nell’epoca del compimento della morte di dio e dei valori
dell’occidente, nell’epoca del tramonto di questa nostra civilta’ che volge ad
occidente, al tramonto, in questo scenario, ri-pensare ai greci, senza nessuna
sciocca nostalgia, significa indagare uno dei due rami importanti delle radici
del pensiero del nostro mondo, per immaginare nuovi “frutti” possibili per un
futuro che, troppo spesso, oggi, ci spaura.
Edipo, volendo indagare troppo
oltre la natura umana, finisce per essere punito. La sua tracotanza, l’andare
oltre gli umani limiti, lo spinge a scoprire una tremenda e inaccettabile
realta’, rappresentando, cosi’, uno degli esempi piu’ paradigmatici dei
meccanismi di funzionamento della tragedia greca. Questo Edipo, che diventa, con
la sua sofferenza, l’emblema del dolore umano e del dolore che la conoscenza
infligge, si ri-presenta, nella nostra epoca, dominata dal nichilismo, in forma
di neo-tragedia.
9 e 10 dicembre, ore 20,30 e 11 dicembre
ore 17,30, "Edgar Allan Poe- l'Occhio nell'Abisso"
con Simona Crasto,
Giovanni Gallo, Elio Amedeo Fosso, Maria Domenica Salemme, Annie Selvaggi,
Gabriella De Vincentiis.
Giovedi 29 dicembre, ore 20,30, La
poesia di Pablo Neruda
con Gianni Gallo, Simona Crasto, Annie Selvaggi. Al
pianoforte il Maestro Marco Rozza.
Venerdi 20, Sabato 21,
ore 20:30, Domenica 22 gennaio ore 17,30, "Briganti,
sogno di liberta', Napoli ribelle"
Interpreti: Silvana Montuori, Simona
Crasto, Giovanni Gallo.
Regia: Giovanni Gallo
LIBERTA’ Libertà sulla
Terra in cui viviamo, sulla“Terra nostra” che è tutta la Terra, tutta quella
su cui l’uomo vive, è la terra che non dovrebbe essere privata a nessuno,
sulla quale nessun diritto di proprietà dovrebbe essere esercitato. E’ la
nostra Madre, come dicevano gli indigeni delle Americhe. E’ questa nostra
terra spezzata, dominata, trasformata in proprietà Privata agli altri, dove,
troppo spesso, regna il dominio violento dell’uomo sull’uomo. Una Terra dove
questa violenza diventa giustizia, dove la cultura è la cultura di questa
giustizia. S-velare, disascondere, è l’atto che una qualsiasi manifestazione
artistica o culturale deve fare: far conoscere pubblicamente Altro, rendere
palese Altro, quell’Altro che è la verità celata da ciò che ci appare,
ormai, come naturale. In questa cornice si inquadra lo spettacolo. Napoli e
il Sud della Penisola, terre invase, colonizzate in nome di valori e di
interessi che hanno schiacciato, trasformato territori e coscienze.
Napoli non è Napoli di tanti anni fa, un tempo dimenticato che non abbiamo
conosciuto. Una storia nascosta , rivoltata. Tutti pensiamo che Napoli sia
la Napoli del povero cristo, dell’imbrogilone, del furbo che deve tirare a
campare, della camorra, della “finestrella a Marechiaro”, delle tammurriate,
delle tarantelle, dei vicoli. La Napoli dei turisti che son venuti finanche
ad “ammirare” l’immondizia.
La Rappresentazione, attraverso poesie,
monologhi, dialoghi, pezzi teatrali, musiche, metterà in scena, talora
metaforicamente, la Napoli pre-unitaria, la Napoli dopo l’Unità, dal
decennale terremoto dei Briganti all’emigrazione. Si vuole s-velare l’anima
di un popolo stravolto, ma che vive non solo nella memoria ma nel desiderio
e nella speranza nascoste profondamente in ogni uomo; si vuole ricercare la
Cultura di una Terra s-velando le differenze ormai radicali tra un periodo
storico e un altro, pe’vedé chi site, pe’ vedéchi so’ , come recita nel
primo monologo-poesia l’attore.
Si vuole narrare di un Sud da sempre
dominato, ma da cui, prima dell’invasione piemontese, nessuno è mai
emigrato, anzi , i napoletani sono stati influenzati dalle varie culture
dominatrici e le hanno assimilate. Questo è uno dei motivi per cui il popolo
napoletano è estroverso, colto ed eclettico. Dall’invasione piemontese,
dall’Unità d’Italia, dalla sconfitta della rivoluzione dei cosiddetti
Briganti, dal 1870, 20 milioni di persone sono emigrate dal Sud, un popolo è
andato via dalla sua Terra.
Noi riteniamo che, oggi, nell’epoca del
domino sciagurato della tecnica, della mercificazione assoluta, la Cultura,
l’Arte, ridotte ad amministrazione dell’esistente, siano tramontate,
perdendo quello spirito critico che le caratterizzava insieme al ruolo
mistificante e imbonitore che pure avevano. Con la nostra rappresentazione,
proponiamo l’Arte e la Cultura come s-velamento, senza nessuna pretesa di
rivelare, rivelare la verità sarebbe un rimettere il velo, celar di nuovo,
appunto ri-velare.
Saremo capaci di s-velare? Ci riusciremo? Chissà!
Provarci è già un osare.
Sabato 28 gennaio ore
20,30, "Federico Garcia Lorca, poesia e Duende"
Attori: Saverio Gallo,
Giovanni Gallo, Coreografie flamenco: Annalisa Brignola, Pianoforte: Marco
Rozza. Costumi: Sartoria "Mani di Fata" Regia: Giovanni Gallo
19 Febbraio, ore 17:30, "Una serata a teatro nell'Inferno della
Commedia di Dante"
Commento e dizione teatralizzata del X Canto (Farinata
degli Uberti) e del XXVI Canto(Ulisse) dell'Inferno. Con Simona Crasto e Gianni
Gallo.
5 Marzo, ore 17,30 e ore 19, "Briganti,
sogno di liberta', Napoli ribelle"
Interpreti: Silvana Montuori, Simona
Crasto, Giovanni Gallo.
1, ore 20:30, e 2
Aprile, ore 17:30, L’in-definibile potenza di Giacomo Leopardi
Interpreti: Giovanni Gallo e Simona Crasto. Regia di Giovanni Gallo
Venerdì 5 e sabato 6 maggio, alle 20:45 e domenica 7 maggio
alle ore 17:30, "Tizio, Caio e...Petrolini" da un'idea di Angelo Formichella e
Valter Pesce.
A metterlo in scena sarà Angelo Formichella, attore
casagiovese che, da anni, porta avanti un lavoro di ricerca su Ettore Petrolini,
attore, sceneggiatore, scrittore e commediografo romano, nato nel 1884 e morto,
a soli 52 anni, nel 1936. "TIZIO, CAIO E...PETROLINI", questo il titolo dello
spettacolo, racconta, con una carrellata dei suoi personaggi piú famosi, la
breve ma intensa vita artistica di colui che può essere considerato, a pieno
titolo, il padre della moderna comicità , al quale si sono ispirati tutti gli
artisti che gli sono succeduti, da Totò a Carmelo Bene. Il racconto sarà
accompagnato dalla lettura di alcune poesie dialettali romane, composte da
Checco Durante, attore e poeta romano, amico di Petrolini ed al quale si deve il
merito di averlo fatto conoscere nel dopoguerra. "Petrolini - racconta
Formichella - veniva dalla strada, la sua vera scuola di teatro, esattamente
come fu per Raffaele Viviani! A chi si ostinava a volerlo far discendere dalla
Commedia dell'Arte, lui rispondeva "Io discendo da le scale de casa mia"! La
comicità petroliniana, apparentemente surreale e demenziale (il suo motto era
"più stupidi di così si muore"), rappresentava e rappresenta un'arguta ironia
sull'essere umano e sulla vita, come faranno, più tardi, due illustri suoi
successori...il già citato Totò e Charlie Chaplin...! insieme al
protagonista, che curerà anche la regia della performance, andrà in scena
Tommaso Formichella (voce recitante). Gli arrangiamenti musicali saranno curati
da Ugo Pancaldi, mentre AnnaMaria Selvaggi si occuperà dell'assistenza alla
regia. Costumi della Sartoria " Mani di Fata" - Caserta
27,
ore 20:30, e 28, ore 17:30, maggio, "Il Simposio" di Platone
Con
Giovanni Gallo, Simona Crasto, Silvana Montuori
“Il Simposio” di Platone è un
banchetto in cui i convitati discutono dell’Amore
Si tratterà, in questa
Rappresentazione, delle radici della nostra concezione sull’amore. Lo spettatore
potrà identificarsi in uno dei racconti, associando quel che pensa ed ha vissuto
con le cose che ascolterà. In Platone, è l’origine della nostra Cultura, della
nostra Democrazia, della nostra Civiltà Occidentale, quella che ormai,
boccheggiando, sta andando in frantumi sotto i nostri inerti occhi.
Nel
Simposio, Socrate, il protagonista, svela tutta la nostra ignoranza e ci può
fare veramente nascere. D’altronde era figlio di una levatrice e, come sua
madre, sapeva come far sgravare: lui fa partorire le anime, ha un vero talento
per tirarne fuori la parte migliore. “Ascoltando” Socrate, si comprende che la
filosofia è la cosa più importante della vita, parlare di filosofia rende
felici, senza contare che è molto utile soprattutto per la nostra vita:
“Gli
amanti che passano la vita insieme non sanno dire cosa vogliano l’uno
dall’altro. Non si può certo credere che solo per il commercio dei piaceri
carnali essi provino una passione così ardente a essere insieme. E’ allora
evidente che l’anima di ciascuno vuole altra cosa che non è capace di dire, e
perciò la esprime con vaghi presagi, come divinando da un fondo enigmatico e
buio.”
L'Alt(R)o Teatro, via Ruggiero 93 (ex teatro C.T.S.) Caserta