Teatro Civico 14 - Spazio X: stagione 2016/17
Caserta – 11 marzo 2016
Comunicato stampa
Da Dicembre
Vuoi assistere ad uno spettacolo al Teatro Civico 14, non sai
a chi affidare tuo figlio oppure lo spettacolo non è adatto ai bambini?
Da
oggi la soluzione te la diamo noi e tu non dovrai più rinunciare al teatro!
Con un contributo di 5,00€ a bambino un’educatrice dell'associazione Malivì si
prenderà cura di tuo figlio nei locali di Spazio X durante lo spettacolo, con
giochi, letture animate e tante attività artistiche divertenti! E se i bimbi
sono due fratellini, paghi solo 8,00€!
Che aspetti? Non hai più scuse per
rimanere a casa!
Il servizio va prenotato il giorno prima dello spettacolo
allo 0823.441399 oppure al 3898558109.
15 e 16 Ottobre, (Incontri) “Nessuno puo’ tenere baby in un angolo" con Valerio Malorni
scritto da Simone Amendola, regia Simone Amendola e Valerio Malorni
residenze
produttive TAN Teatri Associati di Napoli / Carrozzerie Not con il sostegno di
Attraversamenti Multipli
Un corpo senza testa viene rinvenuto dietro una
pompa di benzina. Tutti gli indizi stringono su un uomo che avrebbe potuto fare
molte cose nella vita. Siamo di fronte all’ultima possibilità di Luciano
Schiamone per poter essere una persona in grado di amare come vorrebbe. Simone
Amendola e Valerio Malorni iniziano a collaborare nel 2013 realizzando L'UOMO
NEL DILUVIO, spettacolo vincitore del Premio In-Box, finalista Scenario e
segnalato al Premio Rete Critica. In un linguaggio, che è sintesi di due storie
diverse, nasce anche questo secondo lavoro.
«Un giallo ocra». Così Amendola e
Malorni, autori della messa in scena di NESSUNO PUO’ TENERE BABY IN UN ANGOLO,
definiscono il loro spettacolo. «Parliamo della storia di un uomo accusato
dell'omicidio di una donna. Un uomo. Uno che ha sempre pensato che non devi
essere per forza un benzinaio per fare il benzinaio. Gli indizi stringono solo
su di lui, che non ha un alibi e potrebbe avere un movente. Forse la conosceva,
forse no. Ne ha incontrate tante nell'ultimo periodo. La storia trae spunto da
un trafiletto di cinque righe in cronaca, che diventa un racconto in tre atti.
Tre scene per una verità. Difficile da raggiungere. Come difficile è il dialogo
nei rapporti. Come difficile è il dialogo in un monologo. Nel primo e nel terzo
atto Lucio risponde ad un interrogatorio. Nel secondo al simulacro di un
avvocato. In tutti e tre a se stesso. Il giallo lo costringe ad aprire gli
occhi. Perché non si vede un velo finché non si è levato. NESSUNO PUO’ TENERE
BABY IN UN ANGOLO è l'ultima possibilità per Luciano Schiamone, detto Lucio, di
essere un uomo. Un uomo che non riesce ad amare come vorrebbe».
25 e 26 Novembre, (Incontri) "Amleto + Die Fortinbrasmaschine” di e con Roberto Latini
drammaturgia Roberto Latini Barbara Weigel, regia Roberto Latini
musiche e
suoni Gianluca Misiti, scena Luca Baldini, luci e tecnica Max Mugnai, in
collaborazione con L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
Era il 1977 quando
Heiner Müller, drammaturgo e poeta tedesco, componeva un testo liberamente
ispirato all’opera di Shakespeare, dal titolo DIE HAMLETMASCHINE. L’opera fu
messa in scena l’anno seguente al Thèâtre Ensemble Mobile di Bruxelles mettendo
in luce una riflessione sociale e politica della Germania divisa tra le più
importanti del ‘90. Oggi Latini realizza un lavoro che si ispira a sua volta al
testo di Heiner Müller, ma lo fa tornando all’Amleto di Shakespeare, con gli
occhi di Fortebraccio, in uno spettacolo, metafora, dei nostri tempi.
Roberto
Latini è attore, autore e regista teatrale. Si è formato a Roma presso lo Studio
di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è
diplomato nel 1992. Vincitore negli anni dei premi intitolati "Wanda
Capodaglio", "Prova d’Attore", "Bruno Brugnola" e "Sergio Torresani", ha
ricevuto il PREMIO SIPARIO nell'edizione 2011, il PREMIO UBU 2014 come Miglior
Attore e il PREMIO DELLA CRITICA dall'Associazione Nazionale dei Critici di
Teatro nel 2015. È stato Direttore del Teatro San Martino di Bologna dal 2007
alla primavera del 2012. È il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro,
riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 1999, volta
alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e
alla ricerca di una scrittura scenica originale. Fortebraccio Teatro vive della
collaborazione artistica di Roberto Latini, Gianluca Misiti e Max Mugnai..
Venerdì 16 dicembre, ore 20. La compagnia Mutamenti/Teatro
Civico 14 presenta "In superficie - messaggio in una bottiglia mai
raccolta | primo movimento", ideazione collettiva di Mutamenti/Teatro Civico 14
liberamente ispirato a testi di Birago Diop, Jorge Barbosa, M. Thew’ Adjiè e
alle lettere mai spedite dei migranti sepolti in mare
ideazione scenica
Rosario Lerro e Luigi Imperato
con Alina Shost, Buket Kilnamaz, Ilaria Delli
Paoli, Martina Porfidia, Ousmane Konate, Roberto Solofria, Vincenzo Bellaiuto
musiche originali Paky Di Maio
scene Antonio Buonocore con Francesco
Petriccione
costumi New Hope
in collaborazione con Arciragazzi Caserta e
Nero e non Solo! Onlus
Il percorso laboratoriale, in collaborazione con
Arciragazzi Caserta, New Hope e Nero e non Solo! Onlus, nasce da un progetto
promosso dal CSV Asso.Vo.Ce. dal titolo “Storie dell’altro mondo” che ha visto
la formazione di una piccola compagnia multietnica impegnata a raccontare favole
del mondo a bambini delle scuole elementari. Da quella esperienza, ancora
attiva, è nata l’esigenza di affrontare tematiche più complesse. IN SUPERFICIE
messaggio in una bottiglia mai raccolta | primo movimento pone l’accento sul
“narrare la migrazione”, raccontare storie di donne, uomini e bambini che
partono o che aspettano il ritorno di chi è andato via. La compagnia ha
affrontato il tema della migrazione partendo da frammenti di lettere mai spedite
dei migranti sepolti in mare e da poesie di autori africani come Birago Diop,
Jorge Barbosa e M. Thew’ Adjiè.
Il laboratorio propone, attraverso l’incontro
e la pratica teatrale, di stimolare il dialogo multiculturale partendo dai
giovani del territorio casertano. Il teatro è luogo privilegiato di confronto,
di costruzione comune, di senso e di linguaggio, un percorso di gruppo che
restituisce valore al singolo all’interno di una comunità. In questo senso un
laboratorio teatrale è anche “laboratorio di democrazia”. La performance
collettiva di Mutamenti/Teatro Civico 14, curata nella messa in scena da Rosario
Lerro e Luigi Imperato, vede in scena Alina Shost, Buket Kilnamaz, Ilaria Delli
Paoli, Martina Porfidia, Ousmane Konate, Roberto Solofria e Vincenzo Bellaiuto.
IN SUPERFICIE messaggio in una bottiglia mai raccolta | primo movimento debutta
grazie a “Quartieri di vita”, spettacoli e laboratori scenici, promosso dalla
Fondazione Campania dei Festival e finanziato dalla Regione Campania. La
compagnia Mutamenti/Teatro Civico 14 è tra le tredici strutture/compagnie,
selezionate dalla Fondazione e dal nuovo direttore artistico Ruggero Cappuccio,
che sono riuscite negli anni ad utilizzare la pratica teatrale come strumento di
integrazione e di apertura relazionale. “Integrazione” e “relazione”
sintetizzano il lavoro svolto da Ilaria Delli Paoli, Roberto Solofria, Rosario
Lerro, Antonio Buonocore e Luigi Imperato, soci e membri del collettivo
artistico del Teatro Civico 14, che hanno presentato la stagione teatrale
2016/2017 nella nuova sede di Spazio X - il primo hub creativo di Caserta, in
Via Petrarca. Teatro, coworking e formazione sono le principali attività della
struttura di 600 mq, aperta 7 giorni su 7, facilmente raggiungibile da tutta la
Campania, che vuole essere un moltiplicatore di esperienze artistiche-culturali
e nasce con lo scopo di diventare un motore di sviluppo locale e di
riqualificazione urbana e sociale.
L’evento è gratuito con prenotazione
obbligatoria chiamando il numero 344 0440240 dal lunedì al venerdì, dalle ore 10
alle 18. Oppure al numero 0823 44 13 99 dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 21.
23 Dicembre, (eventi) “Rumors (Settanta juke-box)"
Roberto Del Gaudio, voce e drammaturgia
Federico Odling, violoncello ed
elaborazioni musicali
Vittorio Ricciardi, flauto
Salvatore Morisco,
violino
Carmine Terracciano, chitarra
L’ensemble dei Virtuosi di San
Martino elabora con RUMORS - Settanta jukebox una rivisitazione di materiale di
repertorio, attingendo alla tradizione della canzone popolare, in una formula
che occhieggia alla musica “colta” e al teatro, tra avanspettacolo e opera. Un
trattamento chirurgico in stile dottor Frankenstein, innestando brandelli
musicali e testuali su partiture di altri: Rino Gaetano che incontra Erik Satie,
John Lennon che sposa gli Squallor, Bob Dylan convocato allo Zecchino d’Oro, per
non dire dei Pink Floyd in salsa 007 e dell’inno al femminismo militante degli
ABBA.
A presentare questo concerto-spettacolo è il manager dei Virtuosi – un
nuovo personaggio, una nuova invenzione – in una rocambolesca serie di racconti
e curiosità legati a quei mitici anni, ai gruppi, alle storie. Una rilettura
paradossale proposta da violoncello, flauto traverso, ottavino, violino, viola,
chitarra classica, con voci e sensazioni rivolte alla parodia di alcune icone
della musica contemporanea, da Jimi Hendrix a Patty Pravo, da Piero Ciampi ai
Police.
I Virtuosi nascono a Napoli nel 1994 quando l’ensemble debutta al
Teatro Cilea con “Cosima e altre storie”, spettacolo dedicato alla celebre
coppia di autori Pisano e Ciuffi, con la regia di Francesco Silvestri. Oggi I
Virtuosi sono composti da Roberto Del Gaudio voce e rielaborazione testi,
Federico Odling al violoncello e rielaborazioni musicali, Vittorio Ricciardi al
flauto, Francesco Solombrino al violino e alla viola, Carmine Terracciano alla
chitarra, vincendo nel 2001 il Premio Nazionale dei Critici di Teatro e nel 2014
il prestigioso Premio Ciampi. In contemporanea alle date di RUMORS - Settanta
jukebox è in uscita l’omonimo cd, inciso per la Polosud Records, che raccoglie
il meglio dello spettacolo
Dal 26 al 28
Dicembre, (Xmas) “Cenere’" drammaturgia Luigi Imperato
con Ilaria Delli Paoli,
Roberto Solofria, Valeria Impagliazzo, Claudia Gilardi
regia Rosario Lerro e
Luigi Imperato
scene Antonio Buonocore con Francesco Petriccione; musiche
originali Paky Di Maio
costumi Alina Lombardi; maschere Vesna Sansone
Di
quanto aiuto ha bisogno Cenerentola? Dove può arrivare con le sue forze, con la
sua caparbietà e grazie alla costanza dei suoi desideri? Ha veramente bisogno
della fatina o deve imparare a credere in se stessa? Sono queste le domande
poste alle base della riscrittura del classico della narrazione fiabesca. La
Cenerentola nella versione proposta Mutamenti/Teatro Civico 14 è succube del
trio sorellastre/matrigna, ma non si sottrae alla sfida che rappresenta per lei
continuare a sognare nonostante tutto appaia grigio, color cenere appunto. I
colori sono ancora là basta impegnarsi a fondo, crederci e spazzare via tutta
quella cenere. Pur tra pasticci, errori e momenti di paura o indecisione, la
nostra sguattera riesce a farsi carico del suo destino, salire tutti i gradini
del castello e conoscere il figlio del re. Quando poi sarà costretta a scappare,
lascerà qualcosa alle sue spalle...
3 e 4 gennaio 2017, (Xmas) ore 19, Tutto quel che accadde a Lucignolo
la notte di Natale, uno spettacolo de Il Teatro nel Baule
attori: Sebastiano
Coticelli, Simona Di Maio, Sara Missaglia, Dimitri Tetta
Musiche originali:
Dimitri Tetta. Dialoghi in versi: Victoria De Campora. Costumi: Gina Oliva.
Scenografia: Francesco Felaco. Foto di scena: Diego Bernabei De Nicola
Lo
spettacolo Tutto quel che accadde a Lucignolo la notte di Natale cercherà di
spiegare perché Babbo Natale è finito nel paese Mezzanotte e cosa c'entra il
bambino Lucignolo in tutta questa faccenda. A cura della compagnia Il Teatro nel
Baule, con Sebastiano Coticelli, Simona Di Maio, Sara Missaglia e Dimitri Tetta,
lo spettacolo alterna momenti comici e interattivi a momenti poetici, è un
viaggio in mondi fantastici e accompagna adulti e bambini alla scoperta della
magia del Natale.
Il monello Lucignolo ci condurrà in un viaggio nella notte
ricco di sorprese, spaventi e risate. In un percorso di conoscenza, in un
viaggio alla scoperta del bene e del male, che aiuterà Lucignolo a scoprire la
magia della neve che è ancora più bella quando si comprende il vero senso del
Natale. Una pièce interattiva con attori, burattini, ombre, mostri giganti e
musica dal vivo. Un'imperdibile avventura che coinvolgerà i bambini in un
affascinante mondo di sogno e magia.
14 e 15 gennaio, (Incontri) “Sospiro d’anima (La
storia di Rosa)" di e con Aida Talliente
musiche interpretate da David Cej,
disegno luci Luigi Biondi, scenografia Massimo Staich
Lo spettacolo nasce
dopo un lungo ed intenso periodo di incontri con Rosa Cantoni, una delle più
anziane partigiane della città di Udine, nata nel 1913. Mi è capitato di
incontrare per la prima volta Rosa il 25 aprile di due anni fa, quando l’ho
sentita parlare e raccontare la sua storia. Certamente una storia non comune,
che abbraccia buona parte del secolo scorso. Ascoltando le sue parole si diventa
silenziosi spettatori di tutto ciò che si è consumato nel corso del tormentato
‘900. Ci si muove in mezzo a volti, vicende e luoghi, in mezzo a continue
guerre, scoperte, invenzioni straordinarie ed orrori. È proprio ascoltando la
narrazione di questa donna semplice e allo stesso tempo straordinaria, che ho
riscoperto l’importanza di sapere ciò che è accaduto prima di noi. Penso che
conoscere il passato e le “storie” di uomini e donne che ci hanno preceduti ci
fornisca uno strumento in più per comprendere il periodo buio che sta
attraversando l’umanità. Questa donna è stata protagonista nella lotta della
Resistenza in Italia, subendo la deportazione al campo di Ravensbruk negli
ultimi periodi della seconda guerra mondiale e attraversando tutte le
vicissitudini del dopo guerra. Rosa è stata testimone e vittima diretta della
più grande follia omicida del XX secolo, il nazismo, ma ne parla con calma e
chiarezza e dedica la sua vita a raccontare, a scrivere la sua storia attraverso
poesie, articoli e testimonianze.
Durante il nostro periodo di interviste,
abbiamo scelto insieme alcune sue poesie, vecchie fotografie, immagini, qualche
documento, qualche oggetto e abbiamo ritrovato alcune musiche e canzoni del
tempo. Le registrazioni dei suoi racconti sono durate molte ore. Il testo dello
spettacolo nasce quindi dalle sue parole, ma durante la scrittura Rosa muore. È
il 28 gennaio 2009. A lei è dedicato questo “viaggio”: alla poetessa, alla
scrittrice, alla donna piena di passione, nata nella mia stessa terra.
Attraverso Rosa, ho potuto guardare attentamente ciò che sono diventati ora
questi luoghi di confine, e quello che erano un tempo: la bellezza e l’aria di
tanti anni fa e il cambiamento così profondo che li ha
trasformati in
qualcos’altro e le parole di Rosa in mezzo, come un ponte tra il territorio che
fu e quello che è ora.
venerdì 20 gennaio, ore 20.30,
Malagrazia – primo approdo
drammaturgia Michelangelo Zeno; con Giuseppe Isgrò
e Dario Muratore; architettura del suono Stefano De Ponti; aiuto regia e cura
del progetto Francesca Marianna Consonni; foto Giovanni Filippi; immagine
Francesca Frigoli
prima tappa dello spettacolo del gruppo performativo
milanese Phoebe Zeitgeist, con drammaturgia di Michelangelo Zeno e regia di
Giuseppe Isgrò. In scena lo stesso Isgrò con Dario Muratore raccontano tra il
grottesco e l’assurdo la storia di due fratellini orfani alle prese con le paure
dell’infanzia, il desiderio di diventare grandi e la solitudine del volo.
Inventeranno mondi passati e presenti, alle prese con pestilenze inventate e
doveri di stato, fino alla ricerca ultima delle loro origini. I due protagonisti
si muovono in un territorio sospeso, animato da presenze affilate e pericolose,
attraversando l’oblio della vita. Questo è il luogo dove si sviluppa Malagrazia
che mette in scena la vertigine emotiva di un'umanità dilaniata dalla paura di
restare sola con sé stessa.
Lo stesse regista e interprete Giuseppe Isgrò
sottolinea come ai due fratelli siano “creature isolate a cui non resta altro
che il desiderio di un’identità in grado di placare le eterne tensioni fra
l'alto e il basso, fra il superno e l'infimo. Fino alle tragiche istanze finali.
La grazia che santifica, la grazia che libera, la grazia che uccide. Il grande
disegno, l'elevazione di sé al di sopra di sé, la fuga dell'uomo dal corpo che
per realizzarsi ha bisogno del sangue degli ultimi, dei reietti, dei topi.
Il
processo che porterà alla versione definitiva di Malagrazia, si svilupperà a
tappe – Isole, attraversando, per circa un anno, diversi luoghi che ne
segneranno l’evoluzione. Ogni luogo sarà un’Isola della ricerca o un Approdo
dell’andare in scena”.
Phoebe Zeitgeist è una compagnia teatrale con base a
Milano che per la produzione di questo nuovo lavoro si avvale della
collaborazione del Teatro Civico 14 (Caserta), del Teatro Rossi Aperto (Pisa) e
AltoFest (Napoli), con ulteriori tappe di apertura al pubblico prima della
chiusura e definizione dello spettacolo tra circa un anno. Le attività di Phoebe
Zeitgeist non si limitano alla produzione e alla messinscena degli spettacoli ma
si estendono a prove aperte e discusse, mostre, conferenze, lezioni brevi presso
corsi di formazione accademica o universitaria, collaborazioni con istituzioni
dedicate all’arte contemporanea, pubbliche e private. Questa formula allargata
permette di discutere il teatro laddove siano presenti altri e molteplici codici
di interpretazione del mondo. La specifica di questo gruppo di lavoro è la
lettura critica della contemporaneità. Da qui la scelta di costruire il proprio
pensiero a ridosso di quanti più linguaggindisponibili, nella convinzione che le
arti siano dei dispositivi eccellenti per una decodifica non banale della
realtà. Questa indagine viene condotta attraverso l’individuazione dei fattori
più gravi ed acuti dei nostri giorni, rintracciando nei testi degli artisti che
ci hanno preceduto quegli allarmi, quelle denunce, quelle visoni che informano i
meccanismi del nostro tempo. Nello studio di questi autori e contattando di
volta in volta altri collaboratori, si ricercano gli strumenti per
un’elaborazione complessa e significativa dei temi di ricerca. I temi di più
elevata emergenza e di più alta rilevanza sviluppati da questo gruppo di lavoro
sono: la complessità dei sistemi di comunicazione e di relazione tra gli
individui, le capacità dell’immaginario e del linguaggio , l’esistenza, la
persistenza e la trasformazione di tutte le forme di potere.
21 Gennaio, ore 21, Teatro Izzo
Caserta, Inside the Project: Pino Daniele,
INSIDE sostiene una nuova idea
musicale, realizzare un appuntamento stagionale dove gli artisti coinvolti
rendono omaggio, con nuove chiavi d’interpretazione, una band o un’artista che
ha segnato la storia della musica. Nato da un'idea di Paky Di Maio e Luigi
Iacono, realizzato in collaborazione con il Teatro Civico 14, INSIDE porta le
esplorazioni musicali fuori dal TC14 verso il Teatro Izzo di Caserta, in via
Kennedy - 42, dove artisti e performers di tutte le estrazioni sono chiamati a
rendere un tributo, dissacrandone l'essenza, per celebrare un'avventura lunga
oltre trent'anni, iniziata tra i vicoli del centro storico di Napoli per
approdare sulla scena musicale mondiale.
Come sarebbe stata la musica dei
Nirvana se la band avesse suonato musica elettronica? E se i CURE fossero nati
dalle radici della musica popolare campana? E se i DOORS fossero nati a Bristol
e David Bowie avesse avuto una fissa per il post-rock? E se tutti questi artisti
non avessero scelto la musica come forma di espressione? E se avessero scelto la
pittura, il teatro, la fotografia, la danza? Questo è il principio fondante
dell'INSIDE. Sono circa trenta gli artisti e gruppo artistici coinvolti che
faranno propria la musica di Pino Daniele e la reinterpreterà secondo il proprio
linguaggio artistico, stile e background. Le sonorità blues, jazz, rock e la
tradizione napoletana, marchio di fabbrica del lazzaro felice, incontreranno
l'alternative rock dei 7 Parsec, la chitarra acustica e la contaminazione
elettronica dei AcusticaCaustica, alle sonorità delle terra di lavoro del gruppo
Antico Presente. Tantissimi i generi coinvolti: dalla chitarra classica di
Gianluca Vanità, all'elettronica di YKAP, passando per il cantautorato folk e
rock dei PassePartout. Non solo musica, perché INSIDE è una performance che si
declina anche al teatro con la compagnia Mutamenti/Teatro Civico 14, alla
ginnastica ritmica dei Euritmia e la danza classica di Lucia Cinquegrana. La
street art di NAF-MK e di Luca “NEON” Pedes, lo street photographer Nicola
Palmieri e il fotoreporter Sergio Siano e infine un’istallazione di AmàteLAB -
community di architettura e design - completano il cast di questo dissacrante
atto d'amore.
I biglietti, dal costo di €10, possono essere già acquistati al
Teatro Civico 14, in Via Petrarca, oppure, in base alle disponibilità,
direttamente sabato 21 gennaio 2017 al Teatro Izzo, in via Kennedy 42 (Caserta).
INSIDE è realizzato anche grazie alla collaborazione di Spazio X, In Wall We
Trust - International Street Art Exhibition, Textures Collettiva, Club 33 Giri,
AmàteLAB e Spaccanapolionline.
4 e 5 febbraio, (Incontri) “Licia legge le fiabe" con Licia Lanera
regia e spazio Licia
LaneraFibre Parallele, luci Martine Palma, sound design Qzerty, organizzazione
Antonella Dipierro
Arriva un tempo che è quello della notte. E arriva tutti i
giorni. Arriva un tempo che è pericoloso per chi non dorme, perché i pensieri si
affastellano e strane creature ti vengono a trovare. Certe volte sono pensieri
felici, ambizioni, aspettative, altre volte sono paure e orrori. Arriva un tempo
in cui dal tuo letto escono draghi e sirene, vecchie dal naso adunco e giovani
spose, principi azzurri e maghi, gatti parlanti e serpi mozzate. Per me tutte le
notti arriva un tempo magico e inquieto e questo tempo, per una notte, voglio
condividerlo con gli spettatori, dentro il letto. Le fiabe sono l'archetipo, il
pre-visto, il pre-detto. Sono la letteratura genuina dei più profondi sentimenti
umani. Sono la parola che si tramanda, che alcuni signori come Grimm e Andersen
hanno trascritto. Sono quello che eri da bambino e quello che sarai da adulto.
Arriva un tempo in cui leggi fiabe che conosci da sempre e le leggi a modo tuo.
Per me questo tempo è arrivato.
10 Febbraio, (Incontri) “Polvere" di Saverio La Ruina
con Saverio La Ruina e Cecilia Foti
musiche originali Gianfranco De Franco,
contributo alla drammaturgia Jo Lattari
POLVERE - scritto e diretto dallo
stesso Saverio La Ruina - racconta una realtà apparentemente serena, senza
connotazioni particolari, dove "il femminicidio è la manifestazione più visibile
della violenza, quella che arriva alla cronaca. Esiste un prima, un quotidiano
di piccoli gesti". Così l’autore parla del suo lavoro portando in scena una
coppia medio-borghese, colta e senza particolari problemi economici. "Non so
quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro - continua - ma di sicuro
c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si
trovano tracce". Un progetto in cui l'autore calabrese ha lavorato incontrando
direttamente gli operatori dei centri antiviolenza. Un modo di procedere per
capire e comporre la storia, indagando il percorso lento della violenza fatto di
parole che umiliano, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di piccoli
gesti incastonati nel quotidiano. Le botte sono la parte più fisica del rapporto
violento di coppia, l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un
qualcosa di impalpabile che viene prima, polvere evanescente che si solleva
piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne annienta la forza, il
coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare.
Saverio La Ruina è tra
gli attori più premiati della scena italiana. Dallo spettacolo che l'ha
rivelato, DISSONORATA, a quello che ha confermato il suo talento, LA BORTO,
porta in scena personaggi femminili indimenticabili. Donne del sud, offese,
ferite ma orgogliose. Nel lavoro che presenta al TC14 sposta l'attenzione
sull'uomo, essendo la violenza sulle donne soprattutto un problema degli uomini.
Con POLVERE, che ha già raccolto consensi unanimi di pubblico e di critica, La
Ruina prosegue nella sua personalissima esplorazione del mondo femminile dove la
violenza si nasconde nelle pieghe di una finta pacatezza. Lo spettatore diventa
testimone di una sconvolgente indagine psicologica rappresentata sul palco da
due magnifici interpreti.
17 e 18 Febbraio, (Incontri) “Play Duett
" di e con Lino Musella e Tonino Taiuti
musiche dal vivo Marco Vidino
Play Duett è un gioco senza struttura, di natura musicale.
Due volti, due
voci, due figure diversamente coetanee si cercano tra le macerie dove si
mescolano vecchio e nuovo. Si parlano attraverso un concerto improvvisato non di
note ma di lingue dove i frammenti di classici si trovano in faccia ai
contemporanei, senza tempo. I personaggi emergono dalla memoria e tra i resti si
guardano, in un gioco pazzo e vero.
domenica 26 marzo, ore
18, Quando verrà il giorno, liberamente ispirato a Il Marinaio di Pessoa, un
progetto di Laboratorio 14
con Silvano Porceddu. Lorella Bernardo, Olimpia
Pisanti, Ilaria Delli Paoli, Matilde Natale, Veronica Vendemia
ideazione
scenica Rosario Lerro
costumi Alina Lombardi
musiche Paky Di Maio
elementi scenici mutamenti/Teatro Civico 14
Laboratorio 14 mette in scena una
rielaborazione de «Il marinaio», un testo di Pessoa del 1913 in cui l’autore
gioca tra veglia e sogno, con un linguaggio poetico, alto, pieno di simboli. Tre
donne si trovano a vegliare una bara e nell’attesa di un giorno che non arriva
mai si raccontano storie, si interrogano sul loro passato. Ma tutto è vago,
indefinito. Un sogno. Forse.
QUANDO VERRA’ IL GIORNO è una libera
interpretazione a 6 voci del testo di Pessoa.
I 6 corpi /voci sono in nessun
luogo e in nessun tempo, metafore del contrasto tra veglia e sogno, tra realtà e
sogno. Figure oniriche, simboli di una condizione emotiva che si svolge
nell’attesa di un domani che non arriva mai. Un viaggio di parole, di immagini
costruite senza muoversi. Un viaggio che nella nostra interpretazione ci rimanda
a quelle traversate che spesso terminano in tragedia. L’alba tarda ad arrivare e
le voci ci ricordano che il presente è già passato, che il sogno forse è realtà,
che in fondo condividere un racconto significa entrarci dentro, a fondo, sempre
più a fondo.
biglietto unico 5 euro
prenotazione obbligatoria
dal 31 marzo al 2 Aprile, "Magic People Show" di Giuseppe
Montesano
con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi, Luciano
Saltarelli
Magic People Show ritorna sulle scene con una nuova versione del
comico, feroce e colorito spettacolo dell’Italia malata di questi ultimi anni.
Su un ritmo vertiginoso da commedia nera Giuseppe Montesano chiama in scena il
suddito televisivo, il consumatore globale, l’uomo medio assoluto, lo schiavo
della pubblicità, e poi i risanatori dell’economia nazionale, i venditori di
spiagge, i venditori di aria da respirare, i venditori e i compratori di anime.
Un comico, feroce e colorito avanspettacolo pop, dove gli attori scoprono le
piaghe di una modernità livida e terribile, dove il caldo è soffocante e i black
out continui. In un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma si
scoperchia allora il formicaio brulicante di questo show postmoderno, dove vive
un Popolo Magico fatto di ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di
prigionieri illusi di essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la
passione e l’amore.
1 Aprile Marzo, (eventi) Un racconto di
Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli sulla propria
esperienza e confronto sui linguaggi della scena. L’incontro, moderato da Giulio
Baffi, è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria (scrivere a
stampa@teatrocivico14.org) fino a esaurimento posti.
Off-I Rassegna Danza Contemporanea
Artisti si incontrano, confrontano e sperimentano in uno #spazio non
convenzionale.
18 marzo, ore 21,
Introspecto Dance
Company in Whispers; coreografie: Maria Grazia Minopoli
Dance X Company in
Split; coreografie: Ilaria Di Iorio
NCT (Nuovo Circuito Teatrale)
L’Associazione Morks, in collaborazione con alcune compagnie ed esercizi
teatrali della Campania, ha promosso il progetto NCT (acronimo di Nuovo Circuito
Teatrale) – coordinamento campano finalizzato alla circuitazione teatrale sul
territorio regionale con particolare attenzione alla valorizzazione delle
compagnie emergenti e degli spazi medio-piccoli. La misura è finanziata dal
bando Funder 35 (www.funder35.it) anno 2015.
Nell’ambito del progetto nasce
la rassegna Nomi Cose Teatri con l’obiettivo di valorizzare i lavori prodotti
all’interno della rete dei soggetti del circuito e promuovere realtà emergenti
da far circuitare nell’ambito della programmazione NCT. La rassegna, che si
terrà dal 10 al 13 novembre 2016, ospiterà 8 spettacoli che andranno in scena al
Teatro Area Nord di Napoli e al Teatro Civico 14 di Caserta.
Al fine di
ampliare la rete dei soggetti, così come da obiettivo progettuale, ai 5 lavori
invitati a partecipare dall’organizzazione della rassegna, saranno affiancati
altri 3 spettacoli scelti attraverso una call per artisti destinata a realtà
emergenti del teatro.
NCT – coordinamento campano vuole rispondere
all’esigenza di piccoli e medi teatri dei comuni della regione Campania di
strutturare servizi di distribuzione, promozione e comunicazione di spettacoli
teatrali. I partner coinvolti nel progetto sono Teatri Uniti, Start Interno5,
Piccolo Bellini, Baracca dei Buffoni, Teatro Elicantropo, Teatro Area Nord,
Teatro Civico 14, Nostos Teatro di Aversa, Godot Art.
Programma presso il Teatro civico 14
giovedì 10 novembre, ore 21, Nostos Teatro e Morks presentno
"L’Anniversario" scritto e diretto da Gianluca d’Agostino
con Antonio
Marfella e Gianluca d’Agostino
Compagnia Gianluca d’Agostino e IL TEATRO
SOC.COOP.
Spettacolo selezionato – avviso pubblico Nomi Cose Teatri
venerdì 11 novembre, ore 21, "Pisci 'E Paranza", progetto e
regia di Mario De Masi
con Andrea Avagliano, Ilaria Cecere, Serena Lauro,
Fiorenzo Madonna, Luca Sangiovanni
Produzione Il Punto in movimento in
collaborazione con L’asilo exasilofilangieri.it
Segnalazione speciale Premio
Scenario 2015
Effetti sonori Mimmo SEC_
Compagnia Pisci ‘e Paranza
Spettacolo selezionato – avviso pubblico Nomi Cose Teatri
sabato 12
novembre, ore 21, "Sempre di Domenica"
autore Controcanto Collettivo
regia Clara Sancricca
con Federico Cianciaruso, Fabio De Stefano, Riccardo
Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero
Controcanto Collettivo
Spettacolo selezionato – avviso pubblico Nomi Cose
Teatri
domenica 13 novembre, ore 21,
- Trattato
semiserio di oculistica, idea di Orlando Izzo e Angelo Petracca, interpreti
Orlando Izzo e Angelo Petracca
- VIB-Vibrations in body, regia Orlando Izzo e
Annalì Rainoldi, con Orlando Izzo
Per info e prenotazioni:
info@nactcampania.it – 320 21 66 484 – http://nctcampania.it/
Biglietti
intero: 10 €
abbonamento 4 spettacoli: 30 €
abbonamento 2 spettacoli: 15 €
Altro
18 dicembre, ore 18, Una Giornata Particolare: Omaggio a
Mastroianni
In occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa — 19
dicembre 1996 — del compianto Marcello Mastroianni, Caserta Film Lab, in
collaborazione con Teatro Civico 14, desidera tributare un omaggio
all'indimenticato attore che ha segnato in maniera indelebile la storia della
cinematografia italiana e mondiale.
Venerdì 3 febbraio, ore
21, Presentazione ufficiale album "Nel momento" di Vitrone
in uscita il 27
gennaio 2017 su etichetta G Records
"Nel momento" è il secondo album solista
di Vitrone, otto brani di ispirazione cantautoriale che prestano grande
attenzione al testo, accompagnati da melodie delicate e malinconiche e
arrangiamenti dalle sonorità rock e pop.
"Nel momento" è l'album che consacra
la maturità artistica di Vitrone nella sua veste di cantautore solista. La band
che accompagna Vitrone nel disco è composta da Gianpiero Cunto e Dario Crocetta
alle chitarre, Mimì Ciaramella (componente della storica band casertana Avion
Travel) alla batteria e Roberto Caccavale al basso e contrabbasso, Almerigo Pota
al basso nel brano Oltre il buio. I musicisti hanno lavorato come un collettivo,
insieme a Gennaro Vitrone, agli arrangiamenti dei brani, contribuendo in maniera
fondamentale al risultato finale e donando il loro personale contributo per
quanto riguarda il suono finale dell'album. Il disco in studio è stato prodotto
dal napoletano Giuseppe Polito.
L'immagine di copertina del disco è "Salto in
lungo", opera dell'artista di Torre del Greco Giacomo Montanaro tratta dalla sua
mostra “Olimpiadi domestiche”. Il progetto grafico del booklet è a cura di
weDesing di Stefania Circelli e Giuseppe Faggiano, fotografie di Francesco
Campanile.
Ingresso 10 € con disco in omaggio
29 Aprile,
ore 21, terza edizione di VIVO - Incontro con la canzone d'autore, la rassegna
organizzata e diretta da Gennaro Vitrone. Una serata che sarà momento di
scambio, incontro, confronto al centro del quale sarà posta la musica. Sul palco
Jennifer Blossom, Malevera, Vitrone, Marco Smorra frontman della band
AsseMediano, Tullio Pizzorno. Ad introdurre la kermesse sarà Agostino Jim Gas
Santoro.
La rassegna, organizzata da Gennaro Vitrone, che ne ha curato la
direzione artistica, ha l'intento di offrire uno spazio di condivisione a
cantautori e autori di brani inediti, di aprire la strada a possibili
collaborazioni tra artisti provenienti da progetti diversi, di favorire lo
scambio e la promozione di progetti inediti. VIVO vuol dire movimento, vuol dire
scambio e rinnovamento, da qui la scelta del nome della rassegna e la scelta di
rivolgersi al Teatro Civico 14, da sempre attento alle proposte originali del
territorio casertano e non solo. VIVO è un work in progress che mette al centro
la musica e la canzone d'autore, ne fa punto nevralgico per un incontro sempre
pronto ad arricchirsi di nuove proposte e possibilità.
Dopo il grande
successo delle prime due edizioni, VIVO torna per rinnovare un appuntamento che
si spera possa diventare punto di riferimento importante per i cantautori
casertani e campani più in generale. Nel corso della serata si esibiranno cinque
progetti cantautorali. Sul palco Vitrone che proporrà alla platea in una
bellissima versione acustica i brani del suo album pubblicato a gennaio “Nel
momento” (G Records) accompagnato da Dario Crocetta e Gianpiero Cunto; Jennifer
Blossom, già leader del progetto alternative rock “The Over the Edge”,
tantissime le collaborazioni e le sperimentazioni musicali, nel 2015 dà il via
al suo progetto solista nel quale arde fortemente il desiderio di sperimentare
ancora, per riscoprirsi, reinventarsi, navigando ancor più profondamente, tra
dolci acque emotive, e forti tempeste armoniche. Sul palco anche la band
casertana Malevera che nasce nella primavera del 2015 dalla penna di Angelo
Giaquinto e la chitarra di Alessio Palmieri, con la partecipazione del
chitarrista Ubaldo Tartaglione e della percussionista Rossella Scialla ed infine
nel febbraio 2017 l'aggiunta di Bomba al basso. "Malevera" sono 5 giovani
casertani, amici di infanzia, accomunati dalla passione per la musica. Il
progetto si sviluppa attorno ai testi in lingua napoletana. Salirà poi sul palco
Marco Smorra, frontman della band AsseMediano, un progetto musicale campano,
nato nel settembre 2014. Musicisti, animati dalla passione per la musica e per
la propria terra, provenienti da eterogenee estrazioni ed esperienze musicali,
rintracciano nel progetto un’identità musicale ed un linguaggio comune, che si
traduce in un percorso musicale dai suoni e dai ritmi mediterranei. A chiudere
la rassegna sarà Tullio Pizzorno, attesissimo ospite, compositore e autore a
tutto tondo, che nel suo percorso ha collaborato con numerosi artisti di primo
piano, tra i quali spicca il nome di Mina, e che ha portato avanti una sua
carriera da solista. Pizzorno è un artista fuori da ogni schema e difficilmente
catalogabile nel panorama discografico italiano. Il genere musicale in cui si
muove è a volte funky a volte jazz e soul o per meglio dire una “fusion” di
questi sound, senza escludere atmosfere più mediterranee.
A presentare gli
artisti e a donare un valore aggiunto alla serata, incontro con la canzone
d'autore campana, sarà Agostino Jim Gas Santoro, nella veste quasi completamente
inedita di anchorman, artista eclettico e originale che con la sua personalità
dalla simpatia contagiosa intratterrà il pubblico. Il reportage della serata del
portale Differentemente, già partner delle passate edizioni.
Ingresso 7€
16 giugno, ore 20,30, Presentazione in anteprima del videoclip
"Nomi, cose, città" di Saverio D'Andrea
mini live e interviste ai registi e
gli attori. Presenta la serata Valentina Sanseverino. Interverranno i registi
Alessandro Rauccio e Giulio Caputo
mini live voce chitarra e violoncello (al
violoncello Maria Pia Russo)
Nomi cose città è una canzone la cui musica e
testo sono scritti da Saverio D'Andrea. Prodotto da Valter Sacripanti, con la
preproduzione dello stesso Sacripanti, Lorenzo De Gennaro e Saverio D'Andrea, il
pezzo è suonato da Giuseppe Barbera, Giuseppe Tortora, Mario Gentili, Valter
Sacripanti, David Pieralisi, Sandro Raffe Rosati. Il coro di bambini è stato
gentilmente e magnificamente organizzato e concesso dal Gruppo Scout San Nicola
1.
Nomi cose città è un video scritto da Alessandro Rauccio e Giulio Caputo
insieme con Simone Di Segni e Saverio D'Andrea.
Sarà on line a partire da
sabato 17 giugno.
Laboratori
Laboratorio intensivo di teatro-danza, condotto da Riccardo Fusiello e
Agostino Riola / Compagnia Sonenalé
Aperto a danzatori, attori e a tutti
coloro interessati al lavoro sul corpo e il suo movimento.
Il laboratorio si
terrà con un minimo di 6 partecipanti. Scadenza iscrizioni giovedì 4 maggio.
Domenica 7 maggio, 10.30 – 17.30 (con un'ora di pausa), Teatro civico 14,
Caserta
iscrizioni entro: 04 maggio 2017, costo 40 euro
> DETTAGLI
Il
laboratorio è un'occasione di incontro con la Compagnia Sonenalé per avvicinarsi
alla alla sua ricerca sul corpo e sul movimento, che integra e rielabora diverse
discipline (teatrodanza, danza contemporanea, teatro fisico, yoga, etc..).
Il
lavoro parte da un riscaldamento fisico secondo i principi della danza
contemporanea, basandosi su un immaginario che stimola e favorisce il movimento;
attraverso il rilassamento e un uso cosciente della respirazione si cercherà un'
apertura maggiore del corpo agli stimoli esterni e interni.
Nella seconda
parte il lavoro verterà sulle possibilità di espressione del nostro corpo
attraverso il metodo dell'improvvisazione guidata, specifico nel teatrodanza, e
successivamente sulla rielaborazione e costruzione del materiale proposto dai
partecipanti come scoperta del potenziale creativo.
> COME PARTECIPARE
Inviare cv e una foto a organizzazione@teatrocivico14.org, specificando
nell'oggetto "Laboratorio TeatroDanza"
> LA COMPAGNIA
Sonenalé è una
compagnia di teatrodanza diretta da Riccardo Fusiello, coreografo e danzatore, e
da Agostino Riola, performer e regista. Fondata a Milano nel 2012, in pochi anni
la compagnia ottiene prestigiosi riconoscimenti e collaborazioni in Italia e in
Europa: Aarhus Performing Arts Centre – Danimarca, Centro Danza Canal – Madrid,
ANTICORPI XL – network giovane danza d'autore, E45 Napoli Fringe Festival –
Fondazione Campania dei Festival, Movin'Up – Giovani Artisti Italiani e
Ministero Beni e Attività Culturali. Le sue performance vengono invitate in
importanti festival e teatri italiani come, ad esempio, Festival Internazionale
della Creazione Contemporanea (Terni), Festival Exister (Milano), Teatri di Vita
(Bologna), Teatro Kismet (Bari), Zona K (Milano), Napoli Teatro Festival Italia,
Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria, Festival Ammutinamenti –
Vetrina della Giovane Danza d'Autore (Ravenna). Da diversi anni la compagnia
coltiva una relazione speciale con il Teatro Civico 14 di Caserta, che ha
sostenuto e ospitato diversi suoi progetti. Nel 2015 Sonenalé si trasferisce a
Bisceglie e dalla stagione 2016 - 17 collabora con Libero Corpo, progetto di
formazione coreutica professionale di Sistema Garibaldi (Bisceglie), Compagnia
Menhir e Teatro Pubblico Pugliese.
www.sonenale.it
Suona visibile la parola_letture di poesie
Ricomincia un nuovo ciclo di appuntamenti con Suona Visibile La Parola, il
format di letture pubbliche di poesia ideato da Eugenio Tescione e Ortensia De
Francesco sei anni fa per il Teatro Civico 14 di Caserta. Appuntamenti aperti a
tutti, ad ingresso libero, ogni volta con un tema differente.
venerdì 17 marzo ore 19, R. M. Rilke,
Le api dell'invisibile, traduzione e cura di U. Pomarici
letture a cura degli
allievi del laboratorio teatrale adulti del Teatro Civico 14
Rilke è il poeta
interprete dello smarrimento europeo dopo la Grande Guerra: nel vorticoso
trapasso d’epoca un intero mondo di abitudini e certezze secolari stava cadendo
in disuso. L’intento della poesia rilkiana è quello di ‘salvare’ dalla loro
caducità le cose del mondo rendendole eterne. Visibile e invisibile ricongiunti
e tenuti assieme dal linguaggio poetico. Nel 1925, a un anno dalla sua morte,
Rilke, rispondendo al traduttore polacco delle Elegie Duinesi Witold von
Hulewicz, scrive: «Il nostro compito è di imprimerci questa precaria caduca
terra così profondamente, così dolorosamente e appassionatamente, che la sua
essenza in noi risorga ‘invisibile’. Noi siamo le api dell’Invisibile. Noi
raccogliamo perdutamente il miele del visibile per accumularlo nella grande
arnia d’oro dell’Invisibile».
Ulderico Pomarici
ingresso libero fino a
esaurimento posti
Prenotazione obbligatoria allo 0823441399 –
info@teatrocivico14.it
Residenze
sabato 11, ore 21, domenica 12 marzo ore
19, PERT, Vita e miracoli del partigiano Sandro Pertini
scritto da Giuseppe
Rapè ed Aldo Rapè, con Aldo Rapè
una produzione Prima Quinta, consulenza alla
regia Lauro Versari, disegno luci Marco Ghidelli, costumi Annalisa Ciaramella,
foto di scena Marco Ghidelli
Progetto in residenza presso il Teatro Comunale
“R.Margherita di Caltanissetta” – Stagione 2016/2017
Direzione Artistica :
Moni Ovadia
Ed in co-residenza presso il Teatro Civico 14 Caserta
Con il
sostegno di Comune di Caltanissetta, Associazione PrimaQuinta, Liber Theatrum
Ventimiglia
Con il patrocinio di Comune di Stella (SV), Fondazione Sandro
Pertini, Consolato Generale d’Italia a Nizza, ANPI Bordighera, ANPI Ventimiglia,
FIUL Ventimiglia, Istituto Storico della Resistenza Imperia
Sandro Pertini.
Il partigiano Pert, ma soprattutto l’Uomo. Un viaggio negli anni caotici e
cruenti della Resistenza attraverso il partigiano ligure che un giorno diverrà
Presidente. La vita di Sandro Pertini come cartina di tornasole della
drammaticità che è insita in tutte le grandi scelte dell’esistenza. Un racconto
di un uomo di ESEMPIO, in un’epoca dove sono rimasti solo uomini di parole e
dove la libertà di parola è divenuta parola in libertà.
Il Partigiano Pert
lungi dal narrare semplicemente le gesta straordinarie di un eroe vissuto in un
determinato contesto storico, vuole essere una riflessione profonda sui grandi
interrogativi dell’uomo di ogni tempo.
Il valore della libertà, l’impegno
politico come bussola dell’ intera esistenza, la coerenza e la fedeltà alle
proprie idee come disciplina di vita, l’ascolto obbediente alle voci profonde
della coscienza, il sacrificio della propria sfera personale a favore
dell’impegno per il bene comune. Un racconto di immagini, suoni, parole
sublimate dal linguaggio poetico del teatro. Il partigiano Sandro Pertini come
figura universale di ogni combattente che in ogni tempo ed ad ogni latitudine ha
avversato la tirannide, l’ingiustizia sociale e l’oppressione. Una cronologia
dell’anima narrata attraverso i fatti nodali della vita di Pertini, quelli che
hanno determinato i passaggi fondanti di un’intera esistenza, per trarre una
lezione per l’oggi.
In un momento di grave crisi ideologica dove l’azione
politica si è svuotata di riferimenti alti di pensiero per ridursi a becero
tatticismo e a convenienza bassa del momento, recuperare la figura di Sandro
Pertini può servire da antidoto efficace per un impegno rinnovato di tutti. Una
storia sullo sfondo della “Resistenza” come scenario privilegiato del riscatto
morale e civile di un intero popolo.
“Resistenza” intesa non solo
nell’accezione storica della lotta partigiana al nazi-fascismo in Italia, ma
anche nel suo significato di battaglia interiore per rompere gli argini
dell’intimismo e del mero soddisfacimento dei propri bisogni personali in favore
dell’impegno per la costruzione di un domani migliore per tutti. Un modo per
imparare ad essere sempre partigiani. Partigiani nel significato più bello che
questa parola può assumere. Il partigiano come uomo di parte, che lungi
dall’essere fazioso, professa con coerenza il proprio credo personale, si assume
la responsabilità delle proprie scelte, prende posizione e non resta nella
vaghezza, sa riconoscere il bene dal male, non si lascia compare da nessuno.
Partigiano come visionario del futuro e non come utilizzatore del presente.
Il Progetto PERT – Il resistente comprende un libro ed uno spettacolo teatrale.
Un viaggio a ritroso per conoscere gli eventi che hanno contribuito a formare la
personalità di uno di giganti della storia del nostro Paese
Relazioni
RELAZIONI è il progetto a firma del Teatro Civico 14 che raggruppa eventi e
spettacoli di compagnie e gruppi con le quali il Teatro Civico 14 ha un lungo e
duraturo rapporto di collaborazione, un progetto che vuole essere un ponte di
crescita e arricchimento reciproco, di confronto e stimolo professionale,
tematico e artistico.
14 e 15 Aprile, “Chiromantica ode" da Enzo Moscato,
Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello, Francesco Silvestri
uno
spettacolo di e con Roberto Solofria e Sergio Del Prete
una coproduzione
Mutamenti/Teatro Civico 14 e Murìcena Teatro
assistenti alla regia Ilaria
Delli Paoli e Antimo Casertano
musiche originali Paky Di Maio
costumi
Alina Lombardi
elementi scenografici Francesco Petriccione
organizzazione
Napoleone Zavatto
estratti da: Ragazze sole con qualche esperienza, di Enzo
Moscato - Scende giù per Toledo, di Giuseppe Patroni Griffi - Le cinque rose di
Jennifer, di Annibale Ruccello - Streghe da Marciapiede, di Francesco Silvestri
e da Schiume (in Partitura) di Enzo Moscato - Occhi gettati, di Enzo Moscato
“Chiromantica ode telefonica agli abbandonati amori” è tratto dalle opere di
Enzo Moscato, Giuseppe Patroni Griffi, Annibale Ruccello e Francesco Silvestri.
Opere che hanno come caratteristica comune quella di creare personaggi in grado
di esplorare al di là del sessuale ordinario, con tutte le implicazione sociali
e politiche che comporta. Sono autori che si sono fatti interpreti del mondo che
circonda il teatro napoletano intorno agli anni ‘80. Parliamo di personaggi che
masticano pensieri e rigurgitano fantasmi, ai quali si finisce per attribuire
una consistenza credibile perché aderenti alla realtà sociale che ci circonda.
Parliamo di travestiti, di prostituzione e di una grande ossessione: l’amore. E
lo facciamo attraverso il teatro. Il nostro scopo è quello di mettere insieme i
segni di quella profonda intimità dell’animo umano che i drammaturghi in
questione sono riusciti a portare nelle loro opere. Per questo riteniamo che
l’esperienza civile e artistica legata allo spettacolo passo accrescere il
valore della differenza nella nostra società.
Venerdì 21 aprile,
ore 21, NEVROTIKA VOL. 1-2- 3, scritto e diretto da Fabiana Fazio
con Fabiana
Fazio, Valeria Frallicciardi, Giulia Musciacco, assistente alla regia Angela
Carrano
Liberamente ispirato agli scritti dello psicologo e filosofo Paul
Watzlawick (Istruzioni per rendersi infelici) e a quelli dello psichiatra,
psicologo e antropologo cileno, Claudi Naranjo (Carattere e Nevrosi), NEVROTIKA
VOL. 1-2- 3 è frutto di una riflessione su quelle che sono le conseguenze che
una società “sempre più malata” come la nostra può avere sui singoli individui.
Se è vero - scrive Fabiana Fazio nelle note allo spettacolo - che le nevrosi
sono principalmente un “disturbo dell'adattamento”, NEVROTIKA VOL. 1-2- 3 si
propone di attraversare, con uno sguardo ironico, tagliente ed esorcizzante, i
vari aspetti di questo “moderno disagio”, con un lavoro che prevede varie
successive tappe, ecco perché la divisione in “volumi”, al fine di creare un
vero e proprio catalogo completo dei disadattati. Un lavoro in divenire,
insomma. Un piccolo ironico tuffo nell'inconsapevolezza, che ci rende vittima di
noi stessi, delle nostre piccole o grandi nevrosi e del tempo in cui viviamo.
Sabato 22 aprile, ore 21, Fuje Filumena, scritto e diretto da
Peppe Fonzo
con Luigi Credentino
Una riscrittura al "maschile" del mito di
Filumena Marturano che apre scenari assolutamente inediti su un mondo già
ampiamente frequentato da grandi autori, ma in riferimento al genio di Eduardo
ricontestualizza in maniera inevitabilmente tragica e comica allo stesso tempo -
come sempre fa la napoletanità fosse proprio col mondo dei travestiti - una
storia di dolore e di sberleffo, di amore e risentimento, di patimenti e
vendette. Il testo gioca sul filo del rasoio, sposta il baricentro mettendo in
evidenza la distanza tra due “signorine” di epoche diverse: quella di oggi che
vive in un contemporaneo di “munnezza”, alienazione, rassegnazione, ignoranza,
angoscia; e quella della favola borghese Eduardiana, un archetipo che pare ormai
lontano.
Domenica 23 aprile, ore 19, Carne, scritto da Fabio
Massimo Franceschelli
regia e interpretazione Elvira Frosini e Daniele
Timpano, disegno sonoro e musiche Ivan Talarico, collaborazione artistica
Alessandra Di Lernia, assistente alla regia Sonia Fiorentini, progetto grafico
Davide Abbati, missaggio e mastering Antonio Maresca – Fourth Mile Studio
CARNE - raccontano Elvira Frosini e Daniele Timpano - è innanzitutto un incontro
tra due autorialità: quella del drammaturgo, Fabio Massimo Franceschelli, che
scrive per noi un testo, definito dalle proprie visioni anche sceniche, e la
nostra personale poetica. Abbiamo scelto di avvicinarci a F. M. Franceschelli
astraendo alcune immagini ricorrenti nella sua drammaturgia e trasformandole in
linee guida principali dell’impianto scenicoregistico. Della struttura
drammaturgica lineare originale abbiamo sottolineato le divagazioni testuali,
tentando di aprire narrazioni nella narrazione. Potremmo dire che astrazione ed
estrazione siano state le prime coordinate su cui abbiamo operato. La nostra
scrittura scenica, registica e interpretativa si è inoltre basata su un disegno
sonoro e musicale elaborato per noi durante il lavoro da Ivan Talarico,
scrittura nella scrittura, scrittura per la scrittura, capace di insinuare
ulteriori suggestioni narrative. Ci sembra che questo incontro possa essere una
“traduzione” di F. M. Franceschelli attraverso i nostri corpi e la nostra
poetica.
6 maggio, "Lo spazio delle relazioni" di Riccardo
Fusiello, con la collaborazione artistica di Agostino Riola,
In scena dieci
persone, di diverse età ed esperienze; un esperimento coreografico, un grande
gioco con regole che coinvolge ad ogni replica persone comuni, selezionate
tramite una call, per indagare lo spazio tra i corpi e la sua densità emotiva
nelle relazioni umane.
12 maggio, ore 21, compagnia Esposti
in "Carne"
In scena Annamaria Palomba, per la regia e la drammaturgia di
Valentina Carbonara, affronta il tabù del cannibalismo nella cornice di un
futuro verosimile.
elementi di scena Monica Costigliola e Angelo De Tommaso,
assistente alla regia Ciro Esposito, regia e drammaturgia Valentina Carbonara,
con Annamaria Palomba,
L’accoppiata
preferita nei racconti di mia nonna è sempre stata quella composta da guerra e
cibo. Dal tedesco che le ha regalato lo zucchero ringraziandola della sua
collaborazione senza sapere che lei stava nascondendo svariate persone in
soffitta, all’immancabile pane e salame da portare tassativamente con sé nel
rifugio durante i bombardamenti, alla bottiglia d’olio regalata da un’altro
tedesco per la sua perfetta conoscenza della lingua. L’idea di scrivere “Carne”
nasce da queste suggestioni. Mi’è capitato spesso di chiedermi cosa accadrebbe
se, davvero, non ci fosse più speranza, se l’uomo occidentale dovesse trovare il
modo di sopravvivere dopo che la guerra ha distrutto e contaminato tutto. Nella
favola di “Hansel e Gretel” succede qualcosa di simile: durante la grande
carestia si sopravvive come si può, abbandonando i figli nel bosco o adescando
ragazzini golosi per poi cuocerli nel forno. In “Carne”, però, non’ è la crudele
vecchina della casa di marzapane a scegliere di andare avanti nel modo più
barbarico e animale,ma è la stessa Gretel. È lei a raccontare la felicità prima
della guerra, la guerra stessa, la carestia, la soluzione trovata dagli uomini
per sopravvivere. La quotidianità, lentamente, si riduce al mangiare o essere
mangiati e non c’è tempo per i sentimenti. Tranne, forse, quelli per il
fratello, unico legame con il suo passato da “essere umano”. La scelta di
utilizzare la lingua napoletana nasce dal suo essere, per Gretel, lingua madre,
più viscerale dell’italiano imparato a scuola e, quindi, più naturale. Da una
bocca ormai abituata a masticare carne cruda i suoni nascono ancora più sporchi,
quasi animali. “Carne” è una favola di quelle che fanno paura, che lasciano un
brivido, e proprio per questo fanno venire voglia di vedere come andrà a finire
13 maggio, ore 21, Nuovo Teatro Sanità "Le regole del guioco
del tennis" scritto da Mario Gelardi,
con Carlo Geltrude e Riccardo
Ciccarelli, per la regia di Carlo Caracciolo, prende spunto da una partita a
tennis vista come metafora per raccontare le dinamiche dei rapporti all’interno
di un’amicizia fra due studenti universitari di diversa estrazione sociale.
Il testo prende
spunto da una partita a tennis, precisamente un doppio, vista come metafora per
raccontare le dinamiche dei rapporti all’interno di un’amicizia fra due studenti
universitari di diversa estrazione sociale. Matteo e Guido sono i protagonisti
di questa storia. Uno più spavaldo, sicuro di sé, l’altro più timido e insicuro.
La contrapposizione evidente fra i due è solo il punto di partenza di una
vicenda che ribalta di continuo il punto di vista dello spettatore. Prendendo
spunto dalle regole da manuale di una partita a tennis, i due amici ne
approfittano per raccontarsi l’un l’altro cose che in una normale conversazione
non avrebbero mai avuto il coraggio di dirsi. E allora la partita assume un
altro significato, un’altra prospettiva che è quella di uno scambio serrato di
battute volte a mettere alla prova l’altro, a conoscerlo sempre più a fondo, per
poi, alla fine, rivelarsi e ridefinire i contorni e le regole di un’amicizia
ormai consolidata da anni, un’amicizia che forse è qualcosa di più. La partita a
tennis è anche un modo ironico per raccontare tutti i luoghi comuni
sull’omosessualità. Che musica ascolti, che film guardi, cosa ti piace di una
donna, cosa di un uomo, che libri leggi, con chi te la fai, con chi decidi di
non fartela, come se gli esseri umani dovessero rispettare delle caselle, delle
regole. Ma le regole sono fatte proprio per essere infrante, o no? La partita
diventa il pretesto per aprire spazi di sincerità che i due amici si erano
negati, forse per convenzione, forse per timidezza.
14 maggio,
ore 19, "Come una bestia!" liberamente tratto dal libro SEI UNA BESTIA
VISKOVITZ! di Alessandro Boffa, regia di Orazio De Rosa.
Antonio Perna è
interprete degli attacchi folgoranti che danno vita a intrecci pieni di
sorprese, favole ironiche che illuminano un mondo in cui si fatica a essere
animali e si finisce per diventare bestie.
Uno scarafaggio arrampicatore sociale,
uno scorpione killer, una spugna che vuole smettere di bere, un pappagallo che
parla d’amore ... Viskovitz è ognuna di queste bestie e molte altre ancora, alle
prese con le loro bizzarrie, nevrosi, vanità.
Ma è la condizione umana, in
tutta la sua dignità e scostumatezza, a essere rappresentata attraverso queste
esilaranti metamorfosi.
Dal 19 al 21 maggio, la nuova
produzione del Teatro Civico 14 "Di un Ulisse,
di una Penelope" di Marilena Lucente (nostro
articolo)
diretto da Roberto Solofria con
Ilaria Delli Paoli e Roberto Solofria,
Il testo originale di Marilena Lucente
racconta la relazione e il rincontro di un uomo e di una donna, di un marito e
di una moglie, ma probabilmente di due perfetti sconosciuti.
Incontro in cui
tutto sembra poter ricominciare: cambia Ulisse, cambia Penelope, come non era
accaduto nei venti anni di separazione. Domande furiose che nascono solo
dall’amore. Quando si sta male per averlo perduto, quando si pensa di averlo
ritrovato, e si teme e si trema al pensiero del futuro.
Chiunque abbia avuto
un’Itaca nella propria vita sa di cosa stanno parlando quei due. In questa frase
di Marilena Lucente, autrice di origine pugliese che vive e insegna a Caserta,
si racchiude il senso della sua operazione che illumina con una personale
sfumatura la storia di Ulisse e Penelope. Una scrittura sempre in dialogo tra
passato e presente, con particolare attenzione all’universo femminile. Una
scrittura che consolida la collaborazione con Roberto Solofria, che insieme a
Ilaria Delli Paoli, porta in scena il testo nella sua personale trascrizione
registica e trasportando in napoletano la lingua di Ulisse. Ci troviamo di
fronte un eroe umanizzato, fatto di debolezze ed errori. Uomo che affronta una
donna, abbandonata ragazzina e lasciata al proprio destino, che torna per
riprendersi tutto, la sua isola, il suo palazzo, suo figlio, la sua donna, che
l’ha aspettato, ma non per accoglierlo in silenzio, ma per metterlo davanti ad
una scelta, una scelta che ancora una volta Ulisse non vorrebbe fare, che ancora
una volta vorrebbe delegare a lei.
COSTI E ABBONAMENTI
Biglietto singolo spettacolo € 10,00
Abbonamento formula weekend #1 o #2: € 20,00 tre spettacoli consecutivi
Abbonamento formula weekend plus € 26,00; tre spettacoli consecutivi e uno a
scelta
Abbonamento formula extra € 48,00; otto spettacoli a scelta
ORARIO SPETTACOLI
Feriali > 21.00
Festivi > 19.00
(Gli orari
potrebbero subire variazioni che saranno tempestivamente comunicate)
COSTI
INCONTRI: Biglietto intero € 12,00 - Biglietto ridotto € 10,00 -
[under 30 / over 65 / convenzioni]
RELAZIONI: Biglietto Unico € 10,00
EVENTI: Biglietto da definire per ogni singolo evento
XMAS: Biglietto unico €
8,00
abbonamento INCONTRI
Intero € 70,00
Ridotto € 56,00
abbonamento
RELAZIONI
Formula weekend (tre spettacoli consecutivi) € 20,00
Teatro
Civico 14, Via F. Petrarca (Parco dei Pini) c/o Spazio X, Caserta
t
0823.441399
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credits
Teatro Civico 14 è:
Roberto Solofria, Ilaria Delli Paoli,
Rosario Lerro, Antonio Buonocore, Luigi Imperato
referente collettivo
artistico Roberto Solofria
referente organizzazione Ilaria Delli Paoli
ufficio stampa e organizzazione Napoleone Zavatto
social media manager
Alessia Guardascione
graphic design Francesco Palladino
web Francesco
Palladino, Luca Tamburo
collaboratori: Antimo Navarra, Sara Scarpati, Alina
Lombardi, Paky Di Maio, Angelo Cretella
per saperne di più su noi
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