A Teatro Izzo: "I Menecmi"

Caserta – 3 Aprile 2016

Articolo di Pia Di Donato

Mi piace iniziare questo articolo con le parole di Enzo Varone a fine spettacolo "Andiamo pių spesso a teatro!". Un appello accorato che č anche un iinvito ad "educare" sopratutto le giovani generazioni ad appassionarsi a questo tipo di arte. E non c'č modo migliore, per interessare spettatori di tutte le etā" che una tipica commedia di Plauto: I menecmi
La riduzione di Fabio Pisano e portata in scena al Teatro Izzo č stata semplice, varia e con un forte richiamo al territorio: Enzo Varone ha interpretato (ovviamente) tutti e due i "fratelli gemelli Menecmo": l'uno, colto e serio e che si esprime in un italiano forbito, e l'altro, pasticcione e un po sbruffone e con un fortissimo accento... marcianisano.

A fare da spalla, caratterizzando bene i personaggi, Tina Gesummaria (la moglie di Menecmo "marcianisano") dotata di una accattivante mimica facciale, e Gennaro Morrone (nel ruolo di Spazzola, servo impiccione e ... affamato), Elena Fattorusso (nel ruolo dell'amante Erozia) e Antonio Vitale (nel ruolo di Messenione, servo del Menecmo colto). A far da raccordo fra le varie scene la splendida voce di Pina Giarmanā.

Grazie all'affiatamento della compagnia, la tipica commedia degli equivoci di Plauto č stata briosa e senza pause e spezzata solo dalle risate e dagli applausi a scena aperta che sono scaturiti spontanei nei momenti di maggiore ilaritā.

Ovvio che a questo punto scatta l'invito: appena potete... andate a Teatro... magari a vedere I Menecmi!

comunicato stampa

Domenica 3 aprile ore 20 al Teatro Izzo di Caserta l'associazione Fratelli De Rege presenta "I Menecmi" spettacolo comico in due atti di Fabio Pisano da Plauto.
Con Enzo Varone, Gennaro Morrone, Antonio Vitale, Pina Giarmanā, Tina Gesumaria e Elena Fattorusso
“I Menecmi” č una commedia di Plauto scritta verso la fine del III secolo a.C. Il nome deriva da quello dei due personaggi principali, nonché fratelli gemelli. La commedia, in apparenza movimentatissima, tratta di un evento molto semplice: lo smarrimento e rapimento di Menecmo I e le peripezie che consentono ai due gemelli di incontrarsi per la prima volta e tornare insieme in patria. Attorno all’omonimia e alla straordinaria somiglianza tra i due fratelli viene costruito da Plauto il prototipo della commedia degli equivoci, simile per genere all’Anfitrione e alle Bacchidi: la comparsa di Menecmo II, che non ha mai smesso di cercare il fratello, ad Epidamno, dove Menecmo I si č creato la sua nuova vita, scatena un susseguirsi di situazioni confusionali comiche per necessitā.

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