Teatro Auditorium Tommasiello: cartellone 2015/16
Teano (CE) – dal 5 Novembre 2015 al 6 aprile 2016
Sintesi di Tonia Cestari
Otto spettacoli in programma targati Teatro Pubblico Campano
5
Novembre 2015, ore 20:45, “L’amico del cuore” con Biagio Izzo, una
commedia di Vincenzo Salemme con Mario Porfito, Francesco Procopio ed Antonella
Cioli, con regia di Vincenzo Salemme.
L’amico del cuore è una commedia del
1991.
Quando l’ho rappresentata la prima volta, nella stesso anno, era un
atto unico e si intitolava “L’ultimo desiderio”.
Negli anni successivi
sentivo che la commedia aveva una potenzialità maggiore e decisi quindi di
scrivere “L’amico del cuore”, ampliandola e separandola in due atti.
La prima
volta che la rappresentai in questa forma era il 1995. Fu subito accolta con
molto calore. Adesso mi si presenta la possibilità di metterla in scena come
regista. Dalle prime letture mi sono reso conto che la commedia, dentro la trama
comica, ha una vena di profonda cattiveria.
In questa edizione mi piacerebbe
portare in superficie la crudeltà dei rapporti umani.
In questa edizione mi
piacerebbe che Michelino Seta diventasse vittima di se stesso, di tutto ciò in
cui ha finto di credere, di tutto il suo provincialismo culturale, di tutta la
sua mentalità aperta ma solo a parole. E quindi mi piacerebbe che Roberto
Cordova diventasse un uomo che coglie nella propria malattia (Deve subire un
trapianto cardiaco con poche probabilità di sopravvivenza) un occasione di
rivalsa nei riguardi dell’amico più fortunato, quell’amico del cuore, Michelino,
che ai suoi occhi appare un uomo di successo per di più sposato con una donna
bellissima.
I due sono amici dall’infanzia e probabilmente, Roberto, da
sempre pensa che l’amico abbia avuto una vita più facile, più fortunata. Quale
occasione migliore quindi per vendicarsi di quell’amico che si dice uomo aperto
e democratico, quell’uomo che giudica la gelosia un sentimento barbarico, quale
occasione migliore per dimostrare che le sue sono soltanto chiacchiere.
Quindi in definitiva mi piacerebbe che questa edizione fosse proprio un duello,
in cui l’arma scelta dai contendenti non è la spada ma l’ipocrisia. Il tutto
nella tessitura classica della commedia degli equivoci, dove ognuno dei
personaggi si veste di un ruolo per nascondere la propria natura più profonda:
un prete ambiguo che non ha deciso se essere “uomo o ministro di Dio”; un
ragazzo di quattordici anni (malato del morbo di Matusalemme) che ne dimostra
quaranta e crede di essere la
reincarnazione di un merlo; la mamma di questo
ragazzo legata ancora al ricordo del marito defunto, ma che alla prima occasione
cede alle lusinghe di un tassista invadente e aggressivo.
E su tutti spicca
Frida, IL SOGNO. Frida, la bellissima moglie di Michelino, Frida la bionda
svedese, Frida ricordo di una Svezia del progresso, la Svezia della libertà, la
Svezia senza tabù e senza peccato, Frida innocente e Frida che adesso...aspetta
un bambino. E ad imbrogliare ancora di più la matassa interviene chi quella
matassa la dovrebbe sbrogliare: la ginecologa, che dirà..1Infine, come mi capita
di fare da qualche anno, mi piacerebbe anche in questo caso, aprire in qualche
modo la commedia al pubblico, alla partecipazione del pubblico. Mi farebbe
piacere cioè che questa commedia, per il pubblico in sala diventasse quasi un
racconto, un aneddoto sul quale ognuno potrebbe essere chiamato ad esprimere la
propria opinione. Mi piacerebbe cioè che ognuno degli spettatori maschi si
domandasse: ma se il mio amico del cuore, in punto di morte, mi venisse a
chiedere, come ultimo desiderio, di andare a letto con mia moglie, cosa farei? E
mi farebbe anche piacere sapere cosa ne pensa la moglie.
18 novembre 2015, ore
20:45, “Spirito allegro” di Noel Coward, per la regia di Fabio Grossi con Leo
Gullotta.
Spirito Allegro sarà una commedia dall’aspetto classico: aderente
all’epoca in cui fu scritta ed elegante, per forme e per fogge. La novità sarà
rappresentata dall’inventiva che sarà usata per raccontare il soprannaturale.
Espedienti scenici atti ad un’epoca più aderente all’auditorio che alla penna di
Coward. Una compagnia di professionisti, alla quale s’è volutamente abbassata
l’immagine anagrafica per una messinscena scattante e piena di ritmo…poco spazio
all’attesa e più allo stupore.
11 dicembre 2015, ore
20:45, “Signori in carrozza”, di Andrej Longo,
con Giovanni Esposito,
Ernesto Lama, Paolo Sassanelli, Gaia Bassi, Marit Nissen, Ivano Schiavi, Sergio
Del Prete
piano Salvatore Cardone, violino Ruben Chaviano, chitarra Luca
Giacomelli, percussioni Emanuele Pellegrini, chitarra e banjo Luca Pirozzi,
contrabbasso Raffaele Toninelli
elaborazioni musicali Musica da Ripostiglio –
Salvatore Cardone
scene Luigi Ferrigno, costumi Moris Verdiani, coreografie
Carlotta Bruni
regia Paolo Sassanelli
Un’occasione straordinaria! Siamo
nel dopoguerra, tra la fine degli anni ’40 e gli inizi degli anni ’50.
Un
gruppo di attori meridionali viene a conoscenza che stanno decidendo di
ripristinare la linea ferroviaria denominata La Valigia delle Indie (India Mail)
attiva tra il 1870 e il 1914; questo treno, postale-merci-passeggeri, partiva
dalla Gran Bretagna e attraverso Francia e Italia, giungeva a Brindisi dopo 42 h
e 30’. I passeggeri lasciavano il treno e si imbarcavano sul Piroscafo Postale
Inglese, diretto a Porto Said e, dopo 17 giorni di viaggio, approdavano a
Bombay. La notizia pervenuta al gruppo di artisti è che su questo treno e sul
piroscafo, i passeggeri sarebbero stati allietati da uno spettacolo di varietà;
quindi, si recano a Brindisi, dove sapevano di trovare ospitalità in un teatro
semidistrutto dalla guerra. Giunti sul posto tentano di sistemarsi alla meglio
in palcoscenico in modo da poter provare il piccolo spettacolo che avrebbero
sottoposto alla compagnia ferroviaria.
Grande sorpresa! Incontrano in
palcoscenico quattro musicisti ed una famosa cantante-attrice che, avendo
appreso la stessa notizia, erano giunti lì con lo stesso scopo. Iniziano le
rivalità: ciascun gruppo è intenzionato a sfoggiare il suo repertorio provando
pezzi famosi di artisti di varietà, macchiette, canzoni, ecc… con l’intento di
affermare la superiorità degli uni sugli altri. La convivenza forzata fa nascere
dei sentimenti e dei legami importanti e, alla fine, tutti comprendono che le
differenze sono talmente poche e tali da poter preparare e proporre un unico
spettacolo. A tirare le fila delle loro azioni, sarà uno strano personaggio che
vive e ama quel teatro.
Parte importante dello spettacolo è la musica dal
vivo eseguita dal gruppo Musica da Ripostiglio con l’apporto di un pianista e di
un violinista.
La Valigia delle Indie
Per raggiungere le sue colonie
indiane via mare, la Gran Bretagna doveva far percorrere alle proprie navi il
periplo dell’Africa doppiando il Capo di Buona Speranza con un viaggio che
durava cento giorni. Questo collegamento, noto come la Valigia delle Indie, era
in origine principalmente un servizio postale. Nel 1829 le cose cambiarono
allorché Thomas Waghorn, un ex ufficiale della Royal Navy, propose di passare
attraverso l’Egitto ed il Mar Rosso; in tal modo per raggiungere Bombay il
viaggio si sarebbe ridotto a 60 giorni.
Poiché il Canale di Suez sarà aperto
solo nel 1869, questo nuovo percorso prevedeva che le navi provenienti
dall’India giungessero a Suez dove merci e passeggeri trasbordavano, quindi
pervenivano ad Alessandria d’Egitto a dorso di cammello, attraverso il deserto.
Qui i piroscafi della Peninsular and Oriental (P&O) salpavano dirigendosi verso
lo stretto di Gibilterra e, attraversatolo, costeggiando la penisola iberica
fino allo stretto della Manica, raggiungevano Dover e si era finalmente in
patria.
Dal 1839 avvenne un'ulteriore modifica del percorso: il collegamento
navale fu limitato da Alessandria al porto di Marsiglia e da qui, via terra,
merci e passeggeri giungevano a Boulogne. Non restava che traversare la Manica
per essere in Gran Bretagna. Con lo sviluppo ed il progresso della rete
ferroviaria francese, dopo lo scalo di Malta, i piroscafi della P&O provenienti
da Alessandria d'Egitto terminavano il loro viaggio a Marsiglia; da qui si
proseguiva in treno fino a Calais, passando per Lione e Parigi.
Dopo l’unità
d’Italia, a seguito dei lavori di scavo del Canale di Suez iniziati nel 1859, il
neonato governo propose alle autorità britanniche di utilizzare per la Valigia
delle Indie il percorso italiano in alternativa a quello francese, pur sapendo
che la rete ferroviaria e lo stato dei porti non permettevano un utilizzo
immediato delle strutture. Tuttavia, proprio nel 1862, fu comunque attivato un
primo collegamento marittimo tra Ancona ed Alessandria con scalo a Brindisi
utilizzando quattro piroscafi della Società Italiana Adriatico-Orientale.
Nel
1869 la validità del percorso alternativo italiano, studiato con attenzione
dagli Inglesi, mostrò i suoi vantaggi a seguito di una Valigia delle Indie
supplementare che la P&O aveva messo in essere attraverso il territorio
italiano, con imbarco nel porto di Brindisi ed arrivo ad Alessandria con
l'impiego di una compagnia di navigazione italiana.
Fu il 25 ottobre del 1870
che la Valigia transitò ufficialmente per la prima volta attraverso la penisola
con imbarco a Brindisi sul piroscafo Delta, il primo della P&O ad approdare in
città. Tuttavia, anche se il Canale di Suez era stato inaugurato l’anno
precedente, la Valigia faceva scalo ancora nel porto di Alessandria. Da qui, con
il treno, i viaggiatori e le merci venivano trasportati sino a Suez per
continuare il viaggio attraverso il Mar Rosso sino a raggiungere Bombay.
Questo treno di lusso, inaugurato venerdì 18 luglio 1890, fu denominato
Peninsular Express e, partito da Calais, toccava Parigi, Digione, Torino,
Piacenza, Bologna, Ancona, Foggia, Bari e infine Brindisi. In realtà la cosa era
nata nel 1879 quando al centro del treno postale per l’India fu attaccato un
vagone letto della CIWL limitatamente alla tratta Calais - Bologna. Nel 1886 il
servizio fu esteso fino a Brindisi.
Tornando al Peninsular Express, esso si
inseriva nel collegamento Londra - Bombay, viaggio che veniva effettuato per
treno da Londra a Dover, per battello da qui a Calais, nuovamente per treno fino
a Brindisi ed infine per nave, attraverso il Canale di Suez, fino a Bombay.
Il tragitto Londra - Brindisi, secondo le pubblicità dell’epoca, era coperto in
appena 45 ore. Cosa strana è che il viaggio era programmato solo per l’andata in
India. La partenza da Londra era settimanale, il venerdì, alle ore 15,15; alle
23 si era a Parigi per poi viaggiare l’intera notte, tutto il sabato, ancora una
notte per giungere alle 16 della domenica a Brindisi. Dopo una sosta di sei ore
ci si imbarcava per Bombay che veniva raggiunta dopo alcuni giorni di viaggio.
Nel 1897 la compagnia di navigazione P&O destinò al porto di Marsiglia i suoi
grossi piroscafi, lasciando in esercizio a Brindisi solo Iris ed Osiris, due
battelli più piccoli e più veloci diretti a Port Said. Nonostante il rinnovo
delle convenzioni, lo scalo brindisino assumeva sempre meno importanza per la
compagnia britannica, tanto che gli approdi furono ridotti da quindicinali a
mensili.
Questa situazione di precarietà si protrasse fino al 1914, quando,
allo scoppio della prima guerra mondiale, dopo circa 40 anni, la Valigia delle
Indie fu soppressa definitivamente.
15 gennaio 2016, ore
20:45, Lino D’Angiò in "Da grande voglio fare il sindaco" di Lino D’Angiò e
Maurizio De Angelis
“La mia non è ne una discesa ne una salita, semplicemente
una rimasta in campo”. E’ con queste parole che il noto trasformista partenopeo
Lino D’Angiò, annuncia la sua decisione di lanciarsi nell’arena politica
italiana. Una scelta presa dopo tante tribolazioni, ma con la consapevolezza che
è ormai necessario che qualcuno indichi la giusta via, la terza.
Da Grande
voglio fare il sindaco è il titolo del comizio spettacolo con il quale il
napoletano sta dimostrando a tutta la Campania che un altro modo di fare
politica esiste, il suo. Un programma trasversale, scritto per la gente e
portato nei teatri finalmente da uno che quelle tavole ben le conosce.
Il
sipario si aprirà finalmente su un professionista dello spettacolo, non uno dei
tanti improvvisati che in questi mesi hanno riempito le sale di militanti. Uno
che con il suo dissacrante comizio metterà alla berlina tutti i suoi avversari.
Meglio essergli amico che nemico, è la regola non scritta da anni rispettata da
tutti i maggiori esponenti delle correnti politiche nazionali.
Per
annunciare il proprio endorsement al candidato Lino D’Angiò, sulle tavole del
teatro, ci saranno esponenti del mondo politico, culturale e religioso del
calibro del cardinale Crescenzio Sepe, Giorgio Napolitano, Aurelio De
Laurentiis, Nino D’Angelo, Gennario D’Auria, Vincenzo De Luca e Luigi De
Magistris.
Una vera e propria consegna del testimone che darà a D’Angiò
l’opportunità di coronare quelle che da sempre sono le speranze di un giovane e
brillante napoletano che ha avuto un solo sogno, ossia quello di raggiungere la
poltrona più ambita, ma allo stesso tempo più scomoda, per un cittadino
partenopeo.
Da grande voglio fare il sindaco è il naturale porto d’arrivo
per un artista che nelle figure politiche ha storicamente attinto a piene mani.
“Per conoscere i cittadini si deve cominciare dal primo, ma allo stesso tempo
non bisogna tralasciare le tante piccole sfaccettature che caratterizzano il
nostro essere meridionali” commenta così l’attore il suo ultimo spettacolo.
“L’essere meridionali nasce da uno strano mix di superstizione, religiosità,
politica gridata che i personaggi che da sempre ho personificato negli anni di
spettacolo mi hanno permesso di approfondire.
Credo, grazie a loro, di
essere diventato un profondo conoscitore della cultura napoletana e di larga
parte del sud d’Italia”. Prima di cimentarsi con la stesura di Da grande voglio
fare il sindaco, Lino D’Angiò si è assicurato centinaia di repliche per Natale
in casa Bassolindo, Spasso dopo spasso in casa Bassolindo, Il Codice D'Angiò e
Faccio...Piazza pulita, piéce teatrali scritte di proprio pugno.
Fortunata
anche la produzione al di fuori del palco, in particolare per il piccolo
schermo. Da anni D’Angiò scrive e conduce programmi televisivi.
Il primo di
successo, TeleGaribaldi, è diventato in breve trampolino di lancio per diversi
comici napoletani del calibro di Biagio Izzo, Rosaria De Cicco, Rosalia Porcaro,
I Ditelo voi, Lisa Fusco, Antonio e Michele e Alessandro Siani. Avanzi Popolo! -
The Original, Facciamo ...Piazza pulita, Il codice D'Angiò sono solo alcuni
degli altri programmi che hanno portato l’attore napoletano nel programma di
Antonio Ricci Striscia la notizia e a diverse apparizioni in programmi delle
televisioni nazionali, quali La posta del cuore con Sabina Guzzanti, Quelli che
il calcio con Simona Ventura e Fenomeni con Piero Chiambretti. Ultimo, in ordine
di tempo, lo strepitoso esperimento del Tg D’Angiò, realizzato con una serie di
approfondimenti giornalistici e notizie straNordinarie sulla pagina napoletana
del sito repubblica.it.
30 gennaio 2016, ore 20:45, “Il divorzio dei
compromessi sposi” di Carlo Buccirosso, liberamente tratto dal romanzo di
Alessandro Manzoni e del quale lo stesso Buccirosso cura anche la regia.
La
storia, pur mantenendo per sommi capi lo sviluppo del noto romanzo manzoniano,
trova nei caratteri dei singoli personaggi, da Perpetua ad Agnese, da Don
Rodrigo a don Abbondio, dai Bravi all’Innominato, l’originale chiave di lettura
satiro-farsesca, e nel linguaggio musicale degli stessi, attraverso canoni
famose riadattate e riambientate in atmosfere e melodie seicentesche, la
classica struttura della tradizionale operetta musicale! L’uso poi di svariati
dialetti, dal toscano al bergamasco, dal calabrese al napoletano, dall’emiliano
al siculo, e la vorticosa girandola di numerosi personaggi minori, interpretati
dai componenti del corpo di ballo, attraverso canzoni e coreografe, completano
la struttura di uno spettacolo che trova i suoi innegabili punti di forza nella
tradizione teatrale e nel divertimento della più classica delle satire popolari!
24 febbraio 2016, ore 20:45, “Stressati… ancora di più” con
Laura Freddi e Lucio Pierri
Cosa può succedere se uno psicoanalista
indebitato fino al collo con il fratello gemello criminale affida le sue residue
speranze di “salvezza” nelle mani di una paziente affetta da “sessodipendenza” e
di due malcapitati ossessionati dalle loro ansie? Questo è il tema della nuova
commedia di Lello Marangio e Lucio Pierri, una piece dove le manie, le fobie e
le vicissitudini dei protagonisti si incrociano fra loro e man mano si
intrecciano sempre di più, in una trama fitta, colma di equivoci, gag, mille
trovate e battute fulminee che faranno ridere e contemporaneamente riflettere
gli spettatori in sala, sottolineando come, troppo spesso nella vita, pur di
seguire le proprie ossessioni, non ci si accorge della realtà “reale”.
10 marzo 2016, ore 20:45, La Sciantosa con Serena Autieri
scritto da Vincenzo Incenzo e diretto da Gino Landi
Regia Gino Landi, in
scena Alessandro Urso, con il Quintetto Eccentrico Italiano
lighting design
Valerio Tiberi
costumi Monica Celeste
Sull’ onda dello straordinario
successo con cui è stata accolta da critica epubblico nelle prime tappe
italiane, Serena Autieri parte in tour con il suo OneWoman Show “La Sciantosa -
ho scelto un nome eccentrico”, spettacolo scrittoda Vincenzo Incenzo e diretto
da Gino Landi.
“Ho voluto rileggere in chiave nuova ed attuale il caffe
chantant – raccontaSerena - con un lavoro di ricerca e rivalutazione nel
repertorio dei primidel ‘900, da brani più conosciuti e coinvolgenti, quali ‘A
tazz’ e cafèe Comefacettemammetasino a perle nascoste come Serenata napulitana e
Chiove,oggi ascoltabili solo con il grammofono a tromba.
Tra una rima
recitata e una lacrima intendo riportare al pubblico quelleradici poetiche e
melodiche ottocentesche e quei profumi arabi, saraceni eamericani che Napoli ha
ruminato e restituito al mondo nella suainconfondibile cifra.
Ho voluto
fortemente mantenere il clima provocatorio e sensuale diquei Caffè, e ricreare
in teatro quel rapporto senza rete con il pubblico,improvvisando, battibeccando,
fino a coinvolgerlo spudoratamente nella‘mossa’, asso nella manica di tutte le
sciantose”.
Nasce così ogni sera uno spettacolo nuovo e allo stesso tempo
eterno. Infondo, dai tabarin ai talent show nulla è cambiato; la storia de “La
Sciantosa”è una storia che non finirà mai.
6 aprile 2016, ore 20:45, “Tutti per uno, uno per Titty” da una
idea di Alessandro Siani con Maria Bolignano e Maurizio Aiello per la regia di
Gianluca Ansanelli.
Titty è una donna che ha da poco superato i quaranta e
che, a causa del suo sentirsi eternamente fuori luogo, non è mai riuscita a
trovare l'uomo giusto. Un giorno, in un incontro fortuito crede di aver trovato
la sua anima gemella in un perfetto sconosciuto, il suo vicino di casa: bello,
distinto, affascinante. Troppo per lei? Chissà! Fatto sta che da quel momento il
suo unico pensiero sarà conquistare quell'uomo a tutti i costi. A tale scopo,
una donna comune utilizzerebbe i "normali" metodi di seduzione ma Titty, che
"una donna comune" non è (nel bene come nel male) metterà in moto dei meccanismi
di conquista talmente contorti che le si ritorceranno contro, dando spazio ad
un'infinità di equivoci divertenti ed inaspettati, che si concluderanno con la
scoperta che dietro all'effimera apparenza (a volte) può celarsi la mera
sostanza. E che sostanza!
Teatro Auditorium Tommasiello Viale Italia, Teano (CE)
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martedì e giovedì anche dalle ore 18.00 alle 19.30
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