Teatro Auditorium Tommasiello: programma
Teano (CE) – dal 21 novembre 2014
Comunicato stampa
Venerdì 21 novembre, ore 20.45, BIBI Produzioni presenta Biagio Izzo
in "EsseOEsse"
con Francesco Procopio, musiche Jacopo Fiastri, regia Claudio Insegno
Durante una escursione nei cieli di Sharm El Sheikh, il piccolo aereo che
sorvola il Sahara, a causa di un’avaria al motore, è costretto ad un atterraggio
di fortuna. I malcapitati vengono soccorsi da una carovana di berberi ma non si
accorgono di quello che è rimasto chiuso in bagno e che, forse per aver battuto
la testa, quindi mezzo stordito, non si era reso conto di cosa stesse accadendo.
Messa la testa fuori dal portellone spalancato, si trova di fronte ad una verità
agghiacciante: è rimasto solo in mezzo al deserto! C’è un’oasi completamente
disabitata alle sue spalle. L’oasi è il luogo immaginario della mente umana dove
ognuno trova rifugio; al riparo dalla vita frenetica, dalle preoccupazioni, da
una esistenza senza scampo, alla ricerca di un po’di pace. Un luogo rassicurante
ma troppo distante dalla realtà in cui l’uomo è abituato a vivere. I rumori,
gl’impegni di lavoro, la famiglia, gli affetti, tutto gli manca; anche il peggio
del peggio che lui maledice tutti i giorni, gli manca. E l’unico punto di
contatto con il vasto mondo è la radio di bordo…
Lunedì 8 dicembre ore 20.45, Valerio Santoro presenta una produzione
dell’Associazione Culturale La Pirandelliana: Massimo Ghini, Elena Santarelli in
"Quando la moglie è in vacanza" di George Axelrod, traduzione di Edoardo Erba
con Edoardo Sala, Anna Vinci, Elena Sormani, Clara Costanzo, Francesca Pisanello,
Chiara Rosignoli, Luca Scapparone, Tommy Maccaferry
musiche originali Renato Zero, scene Aldo Buti, regia Alessandro D’Alatri
Note di regia
Il testo di Gorge Axelrod debuttò a Broadway nel 1952 con un notevole successo
di critica e pubblico. Ma la sua vera consacrazione internazionale avvenne nel
1955 attraverso l’adattamento cinematografico di Billy Wilder. E’ una commedia
che nel 2000 è stata inserita, dall’American Film Institute, al 51° posto tra le
cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Praticamente un classico
della modernità.
Il titolo originale "The seven year itch" (Il "prurito" del settimo anno)
contiene forse più informazioni della seppur felice traduzioni italiana Quando
la moglie è in vacanza.
E’ una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una
feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa “middle class” che
sembra non avere epoche e che viene messa a confronto con le ambizioni di una
ragazza che cerca di ridisegnare una propria personalità attraverso l’impegno
nel mondo patinato della pubblicità, della moda o dello spettacolo in generale.
Fa da detonare la prorompente fisicità della ragazza che come un uragano entra
nella banale quotidianità di un maschio irrisolto.
Un maschile che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato
da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità. Considerando che sono
passati più di sessant’anni dal suo debutto, il testo mantiene ancora intatta la
freschezza di uno sguardo sui comportamenti e le relazioni tra maschi e femmine.
Anche se sorprendente, la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un
po’…
Martedì 13 gennaio ore 20.45, L’Associazione culturale La Pirandelliana in
coproduzione con Diana OR.I.S. presenta Gianfelice Imparato, Giovanni Esposito,
Valerio Santoro, Antonia Truppo in "Uomo e Galantuomo" di Eduardo De Filippo
con Alessandra Borgia, Lia Zinno, Gennaro Di Biase, Roberta Misticone, Giancarlo
Cosentino, Fabrizio La Marca
scene Aldo Buti, costumi Valentina Fucci
Luci Adriano Pisi, Musiche Riccardo Eberspacher
regia Alessandro D’Alatri
Note di regia
“Io scrivo per tutti, ricchi, poveri, operai, professionisti… tutti, tutti!
Belli, brutti, cattivi, buoni, egoisti. Quando il sipario si apre sul primo atto
d’una mia commedia, ogni spettatore deve potervi trovare una cosa che gli
interessa”.
Eduardo De Filippo si descriveva così parlando del suo lavoro. La lessi ancora
ragazzo e mi rimase impressa nel cuore. Ma l’ho sentita ancor più forte quando è
nata l’opportunità di poter allestire Uomo e galantuomo. Tutto è nato durante le
pause di lavoro di “Tante belle cose” quando in cerca di uno spazio fumatori mi
ritrovavo clandestino assieme a Gianfelice Imparato. L’affetto, la stima, il
divertimento che mi procurava la sua “napoletaneità” stavano gettando le basi
per farmi abbracciare da vicino Eduardo. Valerio Santoro, giovane e meritevole
produttore, intuì e agì.
Il mio legame con Eduardo si perde nell’infanzia: ancora bambino, di famiglia
umile, ricordo che un giorno alla settimana, quando la televisione italiana era
tutta un’altra cosa, veniva programmato il teatro. Tra le mie opere preferite
c’erano quelle di Eduardo e per questo avevo il permesso di andare a letto più
tardi del solito. Le ricordo in bianco e nero e, a differenza del teatro dal
vero, con i primi piani degli attori. Tra tutti, per espressività e capacità
interpretativa, mi colpiva l’intensità di Eduardo. Riusciva a divertirmi
facendomi credere ai drammi che stava interpretando. Una vera magia.
E’ con questo rispetto che mi sono avvicinato alla regia di Uomo e galantuomo.
Un testo giovanile (1922) classificato spesso come farsa. Una definizione che ho
sempre sentito stretta. Infatti, seppure caratterizzata da una ricca serie di
battute ed episodi irresistibilmente comici, nella commedia emergono una gran
quantità di contraddizioni tra l’apparire e l’essere della borghesia contro il
dramma proletario di chi ogni giorno affronta la sopravvivenza. Falso perbenismo
contro tragedia. Onore da salvare contro fame. E in tutto questo dov’è l’uomo e
dove il galantuomo?
Ecco perché considero Uomo e galantuomo una commedia di altissimo livello, forse
la più divertente, ma che sicuramente segnò per Eduardo il passaggio dalla farsa
al teatro di prosa. E guarda caso al centro della commedia c’è proprio il
teatro: una scalcagnata compagnia, nominatasi “L’eclettica” (proprio perché non
pone limiti alle proprie attitudini artistiche), porta in scena in una località
turistica balneare “Malanova” di Libero Bovio. Attraverso il classico meccanismo
della commedia degli equivoci, si scatena così il teatro nel teatro, la follia
tra farsa e dramma evocando sapori pirandelliani. Ma si respirano anche profumi
di Goldoni, di Skakespeare, e forse anche un po’ di quel teatro dell’assurdo che
va da Osborne a Beckett a Jonesco.
L’assenza di talento e l’improvvisazione della compagnia fanno infatti da
contrappasso ai drammi borghesi interpretati invece con talento e una vena di
follia. Sullo stesso palcoscenico della vita saranno più attori i benestanti, i
cui sforzi mirano ad interpretare ruoli d’apparenza che i veri commedianti
protesi, senza alcuna esigenza interpretativa, soltanto a sopravvivere al
quotidiano.
C’è tutto questo nel mio progetto di regia.
C’è il rispetto per l’imponenza di una figura che considero un protagonista del
teatro del novecento che invoca di essere affrontato con il giusto rigore che
merita. Lo spazio scenico viene riempito dalle anime di quegli esseri umani
mentre l’allestimento è cornice che le libera dal realismo per ricondurre la
drammaturgia al centro della rappresentazione. E’ ovvio che si ride molto, ma
con quel rigore di cui Eduardo si è fatto ambasciatore della sua arte nella
storia.
Un’ultima cosa. Napoli e la sua lingua. Non starò qui ad elencare tutte le
profonde radici che mi legano a quella città. Ma Napoli è un luogo che o lo
contieni o è difficile da raccontare. Aspettavo da tempo questo appuntamento
artistico con lei, con la sua lingua, con la sua ironia, a volte apparentemente
eccessiva, ma così densa di umanità e poesia da renderla ogni volta “teatro”.
(Alessandro D’Alatri)
29 Gennaio, Nuovo Teatro presenta Rocco Papaleo in “Una piccola impresa
meridionale”
di Rocco Papaleo e Valter Lupo, regia Rocco Papaleo
E con Francesco Accardo, Chitarra, Jerry Accardo, Percussioni, Pericle Odierna,
Fiati, Guerino Rondolone, Contrabbasso, Arturo Valiante, Pianoforte
Un esperimento di teatro canzone, come un diario da sfogliare a caso, che
raccoglie pensieri di giorni differenti. Brevi annotazioni, rime lasciate a
metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali mi
appaiono nel rileggerle ora. Non è che un diario racchiuda una vita, ma di
certo, dentro, trovi cose che ti appartengono, e nel mio caso l’azzardo che su
alcune di quelle pagine valesse la pena di farci orecchiette, per riaprirle ogni
sera a chi ha voglia di ascoltare. Fin qui, il senso della piccola impresa. A
renderla meridionale, ci pensa l’anagrafe, mia e della band che tiene il tempo.
Ma sarebbe meglio dire, il controtempo, visto che il sud, di solito, scorre a un
ritmo diverso. La questione meridionale in fondo è tutta qui: uno scarto di fuso
orario, un jet-lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre
ambizioni. Del corpo sociale, siamo gli arti periferici, dita e unghie. Il cuore
pulsante batte altrove, mentre a noi, tutt’al più spetta la manicure.
14 Febbraio, Benvenuti in casa Esposito, tratto dall’omonimo romanzo
scritto da Pino Imperatore, con Paolo Caiazzo
A rendere Benvenuti in casa Esposito uno spettacolo teatrale la regia di Paolo
Caiazzo, che interpreta anche il ruolo del protagonista e la collaborazione
artistica di Alessandro Siani. In scena anche altri celebri attori partenopei,
come Loredana Simioli, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Mimmo Esposito,
Maria Rosaria Virgili, Gennaro Silvestro, Federica Altamura.
Il successo della commedia è dovuto alla sua vena ironica e satirica contro la
malavita organizzata partenopea, che mostra gli aspetti più ridicoli e cafoni
della camorra e della criminalità, con uno stile ed un linguaggio tipico della
grande tradizione comica napoletana. Con la capacità di far ridere, ma
soprattutto riflettere, su uno dei mali più radicati del nostro territorio. Il
romanzo è stato, per questi motivi, adottato da scuole, istituzioni pubbliche,
associazioni antimafia, comitati civici, gruppi che si battono per la Legalità.
La vicenda ruota intorno alle tragicomiche disavventure di Tonino Esposito, che
vuole a tutti costi seguire le orme del padre Gennaro, un celebre boss ammirato
da tutto il rione Sanità. Ma, al contrario, Tonino è imbranato e sfigato, e le
sue mire criminali lo portano a scontrarsi con i suoi familiari, con le leggi
della malavita e con il nuovo capoclan del quartiere, Pietro De Luca detto O’
Tarramoto.
Per ripararsi dalle ostilità altrui, decide di rifugiarsi al Cimitero delle
Fontanelle, dove comincia a dialogare con un teschio che, secondo la leggenda, è
appartenuto ad un Capitano spagnolo. I due co-protagonisti iniziano in tal modo
un’amicizia insolita, e Tonino verrà spesso aiutato dal fantasma del Capitano
per raggiungere il suo obiettivo, attraverso episodi esilaranti. Alla fine il
suo sogno si realizza, ma diventato finalmente capoclan del Rione, decide di
cambiare le regole, obbligando tutti i membri del clan ad assumere comportamenti
virtuosi ed ecocompatibili.
Giovedì 26 Febbraio
ore 20.45, Compagnia Enfi Teatro - Produzione di Michele Gentile in
collaborazione con Comedy Production presenta Vanessa Incontrada, Gabriele
Pignotta, Fabio Avaro, Siddhartha Prestinari in "Mi piaci perchè sei così!"
Marco e Monica (Gabriele Pignotta e Vanessa Incontrada) sono innamorati e spo-
sati da qualche anno. Dopo la passione iniziale, come spesso in tante storie
d’amo- re, arrivano i primi screzi ed i primi cenni di noia e quando la loro
storia sembra esse- re arrivata alla deriva, provano un’ultima estrema
soluzione: una terapia di coppia sperimentale che metterà i due protagonisti in
condizione di vedere il mondo con gli occhi del partner.
Tre mesi a parti scambiate! Al loro fianco un’altra coppia, Stefano e Francesca
(Fabio Avaro e Siddhartha Prestinari), i vicini di casa, che invece
rappresentano la classica cop- pia di facciata nella quale i due partner
sembrano felici agli occhi degli altri, ma in realtà si detestano profondamente
e non hanno il coraggio di dirselo… La vita di queste due coppie di vicini di
casa si intreccerà fino a quando il coperchio salterà e nasceranno situazioni
bizzarre e occasioni di puro divertimento!!!
La nuova commedia di Gabriele Pignotta ci regala l’ennesima occasione per
ridere, divertirci ma anche riflettere sulla condizione attuale della coppia
versione 2.0!
6 marzo, Compagnia Ente
Teatro Cronaca presenta "Questo bimbo a chi lo do!"
Una commedia scritta e diretta da Eduardo Tartaglia, con Eduardo
Tartaglia e Veronica Mazza
e con Tullio Del Matto, Anna Fiorelli, Peppe Miale, Helene Nardini, Stefano
Sarcinelli
Irena è la classica esponente di quella nuova categoria sociale di giovani donne
che, sulla loro avvenenza, hanno addirittura costruito una nuova
“professionalità”: fatta di ospitate televisive; di copertine di giornali; di
presenze impalpabili (eppure imprescindibili…) in ogni talk show che, aldilà dei
contenuti, ambisca ad un sicuro risultato in termini di ascolto.
In omaggio al più frusto degli stereotipi contemporanei, ella ha per marito
Tommaso, ex calciatore di buon livello, che adesso però annaspa in una
disastrosa carriera di allenatore.
Improvvisamente anche la carriera di Irena entra in crisi: la spietata legge
dello show business reclama volti nuovi, nuovi personaggi, nuove storie da
offrire in pasto ad una platea sempre più incline a consumare tutto e subito.
Come rimediare a questa pericolosissima deriva verso l’anonimato, verso quel
letale cono d’ombra che sembra ormai inevitabile? Forse una speranza c’è: un
figlio! L’immagine sempre “vincente” della maternità, la tenerezza irresistibile
di un simile evento, pare davvero l’ultima carta da giocarsi: il pubblico, si
sa, adora le neo mamme…
Ma come conciliare poi, i rischi delle smagliature, dell’inevitabile soprappeso
e di tutti gli altri prezzi “estetici” da pagare di una gestazione?
Semplice: basta trovare “un utero in affitto”!
E chi se non Margherita, così bisognosa di denaro e così ammaliata dal miraggio
di potersi rendere utile ad un suo mito, potrebbe offrirsi per questa (in Italia
vitatissima!…) esperienza di maternità surrogata?
Tanto più che il di lei marito, Faustino, non dovrebbe con la sua incapacità di
opporsi, rappresentare un ostacolo.
Ma quali reazioni emotive, poi, quali tumulti psicologici e soprattutto
sentimentali la nuova situazione potrà mai sortire nell’animo di tutti i
protagonisti della vicenda?
Quali e quanti dubbi, ripensamenti, paure, incertezze, una circostanza così
estrema saprà mai scatenare nel cuore dei quattro (!) sedicenti e anomali
genitori?
20 Marzo, Compagnia Enfi Teatro presenta "Una
Famiglia Quasi Perfetta", scritto e diretto da Carlo Buccirosso
con Carlo Buccirosso, Rosalia Porcaro. Gino Monteleone, Davide Marotta, Tilde De
Spirito, Peppe Miale, Fiorella Zullo, Giordano Bassetti
In una piacevole e tranquilla villetta residenziale, una pacifica famigliola,
lui affermato psicologo, lei insoddisfatta casalinga, sembrano vivere in
apparente armonia assieme al loro figlioletto, adottato sin dall’età di sei
anni, e che ora appare come il loro principale punto di riferimento, fin quando
un giorno, un inaspettato evento arriverà a turbare la pace della loro
esistenza: il padre naturale dell’amato e coccolato pargolo, che piomba nel
tepore delle mura della casa a recriminare la paternità di suo figlio!
Sembra una normale vicenda legata alle difficoltà che l’adozione di un figlio a
volte può arrecare, ma il disordine legislativo, la mancanza di una quotidiana
tutela del cittadino, unite alla presunzione di convenienza che ormai regna nel
nostro “bel paese”, e cioè che tutti siamo colpevoli di tutto, salvo prova
contraria, porteranno gli eventi sul precipizio di una normale tragedia
quotidiana, cui la nostra spietata battaglia esistenziale ci ha ormai
tristemente abituati…
Teatro Auditorium Tommasiello di Teano
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Cellulare: 333.3782429 - 328.6773023