Al Teatro Don Bosco la rassegna della "Fabbrica Wojtyla"
Caserta – 18 gennaio 2014
Comunicato stampa
Stagione organizzata con il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del
Comune di Caserta del Teatro Stabile di innovazione "Fabbrica Wojtyla" al Teatro
Don Bosco in Via Roma, Caserta
30 gennaio, ore 21, Vinti e Vincitori di Patrizio Ranieri Ciu
28 Marzo, ore 21, "La Favola del Beatles", scritto e diretto da Patrizio
Ranieri Ciu,
E' un percorso originale tra quelle emozioni adolescenziali dei quattro ragazzi
di Liverpool che hanno certamente costituito il nucleo fondamentale delle loro
canzoni. In una atmosfera che richiama le notti inglesi del primo dopoguerra il
pubblico conosce gli incontri, le amicizie e le avventure dei Fab Four prima del
loro lancio mondiale ma sperimenta anche l'approccio immediato con il concetto
di musica inedita ed originale, svolta finalizzata ad offrire una esperienza del
tutto nuova in teatro. La gioia di una favola marcata dalla creatività,
approfondita dai monologhi di personaggi meno noti ma determinanti della
avventura Beatlesiana: l'amico Stuart, morto precocemente; il manager Brian,
combattuto dalla diversità; Yoko Ono, la donna alternativa; Jane, la fidanzata
che lascia Paul per amore del Teatro; ed infine Mark, il killer di John Lennon.
Innovazione vuol dire proposizione di creatività: si ripropone così in termini
teatrali quella realizzazione di principio perfettamente riuscita ai Beatles
distintamente rappresentativa, esplicativa e informativa di una fase
fondamentale del percorso sociale e culturale che ha contraddistinto il secolo
che viviamo. E' appunto una delle favole moderne più incredibili della storia,
non solo della musica, di tutti i tempi.
Nota dell'autore Patrizio Ranieri Ciu
L'attenzione per la cultura musicale si focalizza anche in prospettiva e cioà¨
come testimonianza di eventi che hanno influenzato l'aggregazione sociale e la
tolleranza tra popoli diversi. In tale ottica ho concentrato notevoli forze
d'investimento nella ricerca storica dell'evento di aggregazione internazionale
- non più solo musicale - che indiscutibilmente ha caratterizzato maggiormente
gli ultimi cento anni: il fenomeno Beatles.La portata mondiale di tale evento ha
determinato effetti di socializzazione e di aggregazione che sono stati anche
sicuro contributo all'avvicinamento tra popoli, alle stigmatizzazioni della
intolleranza razziale, alla diffusione di una lingua sempre più internazionale e
persino al consolidamento di principi sociali della stessa Unione Europea. Le
prime creazioni Lennon/McCartney hanno avviato il processo sociale di quella che
definisco la "contaminazione felice", insieme cioਠdi espressioni artistiche di
abbattimento di limiti culturali delle diversità . She loves you, (lei ama te),
che modificಠl'egocentrismo dualistico di coppia presente nelle canzoni
pre-beatles (io e te), fu preludio di testi e musiche che poi sono divenuti
riconosciuti inni mondiali alla pace ed alla universalità (All you need is love)
mentre l'originalità della musica Beatles diventava base unitaria di ogni
risvolto musicale dei singoli paesi occidentali ed orientali dagli anni ‘60 in
poi per divenire infine stimolo di avvicinamento dopo gli anni '80 nei paesi
dell'Est.Tale universalità trova certificazione quotidiana nel rinnovarsi
generazionale dell'utenza della musica Beatles che domina incontrastata le
tendenze musicali ormai da ben cinquant'anni. Inoltre, in termini statistici, da
qualsiasi fonte di comunicazione mediatica ਠrilevabile la risultanza di un
interesse incredibilmente sempre vivo e rinnovato sul fenomeno Beatles che lo
pongono tra i dieci argomenti di maggior attrattiva di tutti i tempi e di
riscontro partecipativo di massa.Risposta a quanti non compresero l'affermazione
del marzo 1966 di John Lennon : we are bigger than Jesus, i Beatles, più famosi
di Gesù. Bene oggi, 50 anni dopo, un algoritmo applicato al web li vede avviarsi
a raggiungere quel risultato.