-

  

Alt(r)o Teatro: eventi

Caserta  –  ottobre 2013

Comunicato stampa

4 e 5, 11 e 12 Ottobre, "Giordano Bruno" con Giovanni Gallo, sceneggiatura e regia Giovanni Gallo
Service: Salvatore Lerro
Tecnici: Andrea, Emilio,Valerio.
Giordano Bruno, grande filosofo del Rinascimento italiano, innovatore rivoluzionario, fu, per le sue idee, messo al rogo dalla Santa Inquisizione con la lingua in giova il 17 febbraio del 1600.
I l suo era un pensiero volto all’innovazione e al cambiamento.
Il suo era un pensiero volto alla Verità, alla Conoscenza. Una verità che non è unica , fissa. Una conoscenza che non arriverà mai al traguardo, perché Verità e Conoscenza una volta raggiunte aprono nuovi spazi, nuovi orizzonti.
Bruno legge Copernico: non è il Sole che gira intorno alla Terra , ma la Terra intorno al Sole e questo implica tutto un rivoluzionamento del modo di intendere l’uomo, la natura, la divinità.
L’Universo , dunque, è infinito e non c’è qualcosa fuori di esso. Si perde la visione antropocentrica: l’Universo non è finalizzato alla Terra e quindi all’Uomo; questi sono solo una parte infinitesimale, finita, un dettaglio del Tutto.
Il nostro mondo è uno degli infiniti mondi finiti e neanche il migliore. Infatti nel nostro mondo esiste la morte, negli altri mondi possono non esistere i mortali quali siamo noi ( in tal modo Bruno relativizza la Terra e con essa l’esperienza cristiana: essa non è l’esperienza dell’Universo, ma l’esperienza di una specifica regione dell’Universo e come è nata in quella regione, finirà in quella regione).
Per Bruno Dio non è fuori della Terra, in un altro Universo, ma è nelle cose. Dio non è separato da noi, è la Materia-vita. Bruno non crede al Mito della Creazione: nessun Dio ha creato la Terra, questa è una delle forme in cui si esplica la Materia Universale e su di essa , come in tutte le cose, inerti o viventi, si riflette l’Universo Infinito che è vita e gioia di vivere. Pertanto, il Corpo umano, che è parte di questa Materia e che ha dentro la fiamma della Vita, il soffio della Divinità, questo corpo non è fonte di peccato, come predica il cattolicesimo. Il corpo umano non va, dunque, castigato, punito con privazioni, astinenze e flagellazioni, ma va curato e preservato dalle malattie, va esaltato, va vissuto con voluttà, proprio perché c’è pienezza di gioia dentro la vita: in tutte le cose c’è l’infinità dell’Universo, si riflette l’Infinito.
In un epoca di appiattimento del Pensiero, di assenza della Critica, farsi, in qualunque modo, sfiorare da un pensatore così radicale può scuotere lo spirito vitale sopito dell’Uomo contemporaneo. Noi vi offriamo, con questa Rappresentazione, presuntuosamente, una delle tante opportunità che ci siamo, prima noi, concessi.
25 e 26 Ottobre, ore 21, Omaggio a Giorgio Gaber
Monologhi e canzoni che ripercorrono la vita dell'artista
Gianni Gallo: Voce, Alfonso Losanno: Chitarra e voce, Emilio Merola: Batteria
Dal 29 novembre alle ore 21.00 al 7 dicembre alle ore 21.00, "Federico Garcia Lorca"
La rappresentazione vuole essere un omaggio a Federico Garcìa Lorca, alla sua vita, alla sua cultura, alla sua libertà, alla sua arte, ma soprattutto alla sua infinita sfida.
Cinque artisti daranno vita a questo spettacolo: tre attori (Michela de Lucia, Saverio Gallo, Gianni Gallo) che, attraverso poesie e dialoghi, interpreteranno la vicenda di Garcia Lorca, un pianista (Marco Rozza) e una ballerina di flamenco (Annalisa Brignola). La proiezione di due video contribuirà a creare un “clima” di coinvolgimento emotivo che culminerà con una performance di due attori che chiuderanno con un dialogo irreale tra il poeta Federico Garcia Lorca e il torero-poeta Ignacio Sanchez Mejias.
21 e il 22 febbraio, ore 20,30, Gianni Gallo interpreta il X e il XXVI Canto dell’Inferno di Dante (Farinata degli Uberti e Ulisse).
Non ci sarà una classica esposizione dei versi, né accattivanti introduzioni giullaresche, né la spiegazione verso per verso che annullerebbe la Poesia: “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi” disse la volpe al Piccolo Principe …….. Né ci sarà un’attualizzazione, perché la Divina Commedia è un’Opera del 1300, epoca in cui tutto si spiegava attraverso Dio: l’Arte era sacra, la Letteratura era sacra, la Musica era sacra, pertanto l’attualizzazione sarebbe una forzatura per attivare scorrettamente l’attenzione e l’emozione del pubblico, cosa non utile alla Cultura. L’emozione, invece,dovrebbe essere come quella di una scoperta archeologica; è questo che deve mobilitare l’animo dello spettatore. Il tentativo, dunque, sarà di trasportare l’ascoltatore nel mondo dantesco, un mondo del ‘300, non sempre comprensibile per noi contemporanei ma assolutamente avvincente e ricco. Il coinvolgimento del pubblico, obiettivo della serata, non sarà solo suggestivo ma volto a lasciare una traccia di conoscenza, conoscenza dell’uomo, in quel piccolo grande poeta che ognuno di noi ha dentro, ove non c’è posto per i luoghi comuni. (Giovanni Gallo)

Alt(r)o Teatro, Via Ruggiero 93 Caserta
Informazioni, ingresso e prenotazioni presso Sartoria “Mani di Fata” via Rossi 5 Caserta. Oppure:
cell 333 3556525. 3395877891 tel 0823 424108. 0823 324055. E-MAIL mesmer9@virglio.it

Casertamusica.com - Portale di musica, arte e cultura casertana. Testi ed immagini, ove non diversamente specificato, sono proprietà di Casertamusica.com e della Associazione Casertamusica & Arte. Vietata ogni riproduzione, copia, elaborazione anche parziale. Tutti i diritti riservati.