Teatro Comunale: Aquiloni con Paolo Poli
Caserta – 8 Febbraio 2013
Articolo di Marilena Lucente
Versi come aquiloni, nello spettacolo di Paolo Poli questo fine settimana al
Teatro Comunale. Virtuosismo linguistico, espressivo, maestria di un maestro che
con le parole ha convissuto, che alle parole ha dato vita per quasi sessanta
anni in scena.
Un intero spettacolo dedicato a Giovanni Pascoli, dalle poesie imparate a
memoria da bambini a quelle meno note dei poemetti, che diventano uno spettacolo
unitario. Pascoli poeta della meteorologia – le albe, i tramonti, i fulmini, il
temporale – dei colori della natura, degli alberi e delle siepi animate, tra
suoni sinistri dell’assiolo e voli brevi delle capinere. E con Pascoli, Paolo
Poli reinventa la lingua, piegandola e spiegandola in mille sfumature
espressive: parole come balbettii, lessico antico, poi modernissimo,
sperimentale. Così le poesie sembrano mai sentite prima.
Tra un verso e l’altro, sullo sfondo di scenografie dolcissime ed evocative di
Lele Luzzati, gli intermezzi musicali che riattraversano per intero la Belle
epoque e i vissuti del poeta: la campagna, il socialismo, l’esperienza
coloniale. La parola si fa brano musicale, la coreografia - di Claudia Lawerence
- accattivante, ironica e irriverente. La natura evocata nei versi si fa
stilizzata nei ricercatissimi costumi di Santuzza Calì. Insieme a Paolo Poli, in
scena, Fabrizio Casagrande, Daniele Corsetti, Alberto Gamberini, Giovanni
Siniscalco, perfettamente integrati nella partitura linguistica e gestuale, si
vestono e travestono da uomini e da donne, recitano passandosi l’un l’altro le
rime, passando da un ballo all’altro, evocando un mondo lontano, passato da
tempo, di cui si avvertono ancora i rintocchi.
Uno spettacolo che solo Paolo Poli poteva allestire in questo modo, tra
genialità e irriverenza, creatività e arte: della poesia, del gesto, del corpo.
Del teatro, a modo suo.
Consulta:
Teatro Comunale Di Caserta: Stagione Teatrale 2012/2013