Spettacoli alla Bottega del Teatro
Caserta, da ottobre 2012
Comunicato stampa
La “Bottega del Teatro” dal 13 ottobre riapre al pubblico con il primo
spettacolo della sua rassegna teatrale “Risorgimenti: pe’ fa ‘o teatro ce vò ‘a
salute”, un progetto di Pierluigi Tortora.
Gli spettacoli, diversi tra loro per genere e provenienza, saranno presentati
nei giorni di venerdÌ, sabato e domenica nel piccolo teatro di via Volturno 16 a
Caserta.
Ecco gli spettacoli e le date:
Sabato 13 Ottobre ore 21, Rosso Teatro presenta “O Core Mio: Titina, una dei
tre” con Tania Coleti
Regia e adattamento Matteo De Simone
Note di regia
Era tutt’uocchie
E chelli mmane
Asciutte e bianche,
bianche ‘e chillu biancore d’ ’a magnolia,
che sapevano fa’!
Sono le parole di una poesia di Eduardo scritta in memoria della sorella Titina
“O core mio: Titina, una dei tre” non vuole raccontare solo la storia di una
grande attrice e della sua carriera ma anche quella di una donna con le sue
emozioni, le sue ansie, le sue gioie, il suo dolore e il suo coraggio.
Attrice, autrice di commedie, pittrice, Titina sarà l’ago della bilancia tra due
titani del teatro come Eduardo e Peppino.
Titina visse in una famiglia in cui il teatro era costitutivo della sua stessa
esistenza: a partire da suo padre il celebre Eduardo Scarpetta, ai fratelli
Eduardo e Peppino al marito Pietro Carloni.
Annunziata De Filippo nasce a Napoli: «nel pieno del suo sviluppo artistico e
culturale - come racconta il figlio Augusto - aveva punti di riferimento in
personaggi come Roberto Bracco, Rocco Galdieri, Ferdinando Russo, Salvatore Di
Giacomo, e in Eduardo Scarfoglio e Matilde Serao».. Dopo Titina nasceranno
Eduardo e poi Peppino. I tre sono figli naturali che Eduardo Scarpetta, grande
commediografo e attore, ricco e famoso, ha avuto da Luisa De Filippo, giovane
nipote della moglie Rosa. L’unione è di dominio pubblico, quasi un matrimonio
parallelo; le due famiglie vivono molto vicine in eleganti quartieri napoletani.
Annunziata studia pianoforte e impara il francese. Debutta sul palcoscenico
piccolissima.
Nel 1905 Titina fece il suo esordio, come era tradizione per ogni grande attore
napoletano, in Miseria e Nobiltà nel ruolo di Peppiniello pronunciando la famosa
battuta “Vicienzo me patre a me”.
Da quel momento in poi lavorò, senza sosta, in teatro in varie compagnie,
dividendosi tra i palcoscenici di Roma e Napoli alternando parti maschili e
femminili. passando dal varietà con il grande Totò, alla “sceneggiata”, alla
scarpettiana per approdare poi alla compagnia con i fratelli.
Nel 1921, nella compagnia di Francesco Corbinci, incontra Pietro, un giovane
attore che appartiene a una delle famiglie teatrali napoletane più numerose: i
Carloni. Si sposeranno nel luglio del 1922 e avranno un figlio, Augusto. Nel
1931 a Roma debutta la Compagnia del Teatro Umoristico di Eduardo De Filippo
ribattezzata poi Il Teatro Umoristico dei de Filippo: «Si può dire che li vedevo
allora per la prima volta. Prima di quel momento confesso di non averli mai
conosciuti veramente. Quei ragazzi scorbutici, chiusi in loro stessi. Avevano
vissuto con me un’infanzia curiosa, particolare». Il successo è straordinario.
Con loro lavoreranno anche Tina Pica, Pietro Carloni, Dolores Palumbo.
Il carattere generoso e altruista di Titina fu fondamentale nell’esercitare una
continua mediazione tra i due fratelli, così profondamente diversi: Eduardo
introverso, Peppino estroverso, nel tentativo di appianare contrasti e i
conflitti possibili.
La rottura tra i due fratelli fu un grande dolore per Titina che la visse come
una sconfitta personale, comunque dopo un periodo di allontanamento dai
fratelli, ritornò a recitare con Eduardo diventando interprete magistrale dei
grandi personaggi femminili eduardiani.
Nel ruolo di Donna Amalia in Napoli Milionaria ebbe la sua prima grande
affermazione, era il 25 marzo 1945, andò in scena al Teatro San Carlo. Eduardo è
il primo autore italiano che racconta la guerra vista dai civili e una società
degradata che sembra senza speranze e deve invece ricostruire un futuro. È tra i
primi artisti che chiedono una riflessione su quanto, è appena accaduto.
Eduardo, nel 1947, scrive Filumena Marturano, un ruolo pensato e scritto per la
sorella.
Filumena è un personaggio complesso con il quale ogni artista, napoletana e non,
vorrebbe cimentarsi. Titina non concede nulla al manierismo, alla gestualità
prorompente, al patetico o al sentimentalismo; la sua recitazione è naturale,
essenziale e moderna; offre al pubblico, con il rigore di una grande attrice, le
mille sfaccettature dei personaggi che interpreta magistralmente e che,
travalicando i confini della napoletanità, diventano simboli universali della
condizione femminile.
Il testo di alta drammaturgia, sconvolse l’ambiente culturale italiano per la
tematica coraggiosa che trattava ma soprattutto per la capacità di Eduardo di
raccontare e di Titina di interpretare una donna così addolorata e coraggiosa.
Ma il cuore di Titina, nel 1948 durante una delle repliche, una forte bronchite
e un collasso mettono a repentaglio la sua vita; è stenosi mitralica, deve
smettere di recitare.
Titina inizia a dipingere, a creare quadri formati da pezzetti di carta
colorata. Ricorda Luca De Filippo: «La vedevo creare i suoi bellissimi collages,
ritagliare con attenzione quei pezzettini di carta colorata per dargli vita, con
cura».
Nel 1952 firma le scene di atti unici rappresentati al Ridotto dell’Eliseo. Nel
1954 le sue opere sono in mostra a Parigi. Jean Cocteau la ammira: «Questi
pezzetti di carta che arrivano da tutte le parti, finiscono per obbedirvi e per
assomigliarvi». Nello stesso anno Eduardo apre il Teatro San Ferdinando a Napoli
e Titina gli scrive: «Mi sento un corpo senz’anima condannata ad una atroce
immobilità. [...] Non mi so rassegnare».
Lasciare il teatro per Titina fu come perdere la propria casa, quella stanza
tutta per se, dove aveva vissuto tutti i momenti più importanti della sua vita,
il teatro era stato la sua vita.
Il testo, che si ispira ai diari di Titina e a un libro scritto dal figlio
Augusto, è stato scritto da Matteo De Simone con rispettoso amore, in una sorta
di serata di onore, per raccontare la vicenda umana e artistica di questa grande
donna e grande attrice: Titina
Venerdi 19 Ottobre Ore 21,00
Domenica 21 Ottobre Ore 19,00, “Solo nei personaggi” con Michele Tarallo.
Regia: Pierluigi Tortora
Sabato 3 Novembre Ore 21,00, Teatro Delle Molliche presenta “Un uomo
piccolo, piccolo” con Francesco Martinelli e “un figlio della cicogna”. Regia e
adattamento Francesco Martinelli
Sabato 10 Novembre Ore 21, L’officina Dei Guitti presenta “C’era una
volta... Pulcinella” con Antonio Ferraro e Jury Monaco. Testo e regia Jury
Monaco
Narra della maschera di Pulcinella, analizzata in tutte le sue innumerevoli
sfumature.
Venerdi 16 Novembre Ore 21, Domenica 18 Novembre Ore 19,00
“Il Provino” con Pierluigi Tortora e Michele Tarallo
Sabato 24 Novembre Ore 21, Laboratorio Teatrale “Re Nudo” presenta
“L’amore, probabilmente” voce recitante Piergiorgio Cini’
Sabato 1 Dicembre Ore 21, Domenica 2 Dicembre Ore 19, “ 89 + una. Favola
passata di chi È passata veloce rincorrendo il rosa”
Con Katia Tannoia e Peppe Romano. Regia Katia Tannoia
Sabato 15 Dicembre Ore 21, Piccolo Teatro Del Me-Ti presenta “Santa
Giovanna, che macello. Odissea del nostro tempo”. Con Augusta Natale, Giovanna
Fantini, Marcello Sacerdote. Regia Sandro Cianci
Sabato 22 Dicembre ore 21, “..di corde pizzicate... Concerto per
mandolino e chitarra” con Francesco Natale e Luca Natale
Giovedì 27 Dicembre, ore 21, Antonio De Innocentis in concerto
Venerdi 28 Dicembre ore 21, Rosso Teatro presenta “O Core Mio: Titina, una dei
tre” con Tania Coleti (replica)
Regia e adattamento Matteo De Simone
29 e 30 Dicembre, Crossing Over in concerto
Dal 2 al 5, 12 e 13, 18 Gennaio 2013, la Bottega del teatro in "Teatro Splendor"
Con Tania Coleti, Michele tarallo, Pierluigi Tortora, Antonio Vitale e Carla
Ricciuti
26 Gennaio, ore 21, Gruppo Teatro Studio Caivano Arte presenta "Huppah"
Drammaturgia e regia Antonio Vitale, con Peppe Romano, Katia Tannoia
“Huppah”, che in ebraico significa “baldacchino nuziale” ed indica la cerimonia
del matrimonio in sinagoga, è uno spettacolo dove protagonista è una coppia,
Davide e Sara, entrambi ebrei.
La loro storia d’amore nasce in uno dei più duri lager nazisti, ovvero quello di
Auschwitz. Attraverso un gioco di sguardi tra i due giovani, si dà il via ad una
bellissima storia d’amore, che, visto il contesto, si svilupperà in maniera
clandestina.
In un luogo, dove aleggia quotidianamente la morte, i due innamorati, riusciti a
sopravvivere alle condizioni atroci di deportati, incarnano il vero amore,
grazie al quale incoroneranno il loro grande sogno: il matrimonio.
23 e 24 febbraio, "Salam Alekò Frat 'e ma'" con Marzouk Mejri, Luca Rossi
e Andrea Russo
"Questo spettacolo nasce la scorsa estate dal mio fortunato incontro con Marzouk
Mejri, bravissimo percussionista e cantante tunisino ed Andrea Russo,
organettista multinazionale nonché mio amico di sempre.
Salam Alekò frat 'e Ma' è un racconto musicale spontaneo e divertente che vede
protagonista la musica del Mediterraneo, la lingua araba unita a quella
napoletana e qualche battuta disinvolta per decostruire ed inventare nuovi
luoghi comuni.
E' la storia di tre amici che suonano la loro musica nell'intimità di un piccolo
teatro".
Luca Rossi - Tammorra e voce
Marzouk Mejri - Darbouka - nay - zurna - voce
Andrea Russo - Organetto diatonico
Domenica 3 marzo, ore 19, Cave Nave Teatro presenta "Sono l'idolo di
Brodue'" di Angelo Callipo
con Angelo Callipo, Elisabetta Mason
Negli anni del fascismo, Mussolini, in nome di una idea tutta sua di italianità,
cercò di contenere la grande migrazione italiana in America, ma allo stesso
tempo, in nome di quella stessa italianità, favoriva la partenza di chi avrebbe
potuto tenere alto il nome e l’orgoglio dell’Italia in terra straniera, ovvero
scienziati e artisti. Erano loro, secondo il Duce, il vero veicolo dello spirito
italico nel mondo. Lo spettacolo è la storia di uno di loro. La storia di un
attore che vuole andare a recitare nei grandi teatri della ‘Merica e per questo
si inventa una vera e propria compagnia di attori, solo che questi attori non
sono altro che contadini… solo contadini… e che altro sennò? Solo chi conosce a
fondo la propria terra, da questa terra se ne può scappare…
23 marzo, ore 21, "R1 Napoli ed altre storie" - lo spettacolo -
Prima assoluta dello spettacolo tratto dal libro d'esordio di Simone Lino
"Una serie di brevi racconti nati dalla strada. Vita napoletana senza biglietto
come cita uno dei titoli presenti all'interno della raccolta. Napoli, un magico
masso di cemento e tufo dove si mischiano puzze nostrane con puzze straniere, la
cipolla con l'aglio, il curry con il ragù. Storia fatta di smog, sporco, sudore,
pelli di colore diverso, pullman presi al volo ed altri mai arrivati"
Simone Lino - lettura/recitazione, Massimiliano Gaudio - chitarra, Gianluca
Esposito - Dj/programming
20 Aprile, ore 21, Gruppo Teatro Studio Caivano Arte presenta "Condannato
a morte", da Victor Hugo, adattamento e rappresentazione di Antonio Vitale
10 Maggio, ore 21, "Al Massimo... Troisi" scritto e diretto da Salvatore
Mincione Guarino
Con Augusto di Primio, Salvatore Mincione Guarino, Giovanni Gazzanni, con la
partecipazione straordinaria del poeta italo-francese Sasa' Lamichon
12 maggio, "Il Regalo Rotto" di Angelo Callipo e con Michele Tarallo
15 giugno, ore 21, 16 giugno, ore 19, La bottega del teatro presenta
"Perepè Perepè Perepè". Regia di Pierluigi Tortora
con Eduardo Belli, Arianna Cristillo, Dino Della Corte, Elsa Tortora, Vincenzo
Viscusi, Pasquale Sesio
info e prenotazioni 348 8329962
Bottega del Teatro, via Volturno 16-18, Caserta