Officina Teatro: TramES (livello base – ragazzi) presenta "Amleto - (L’incipit)"
S. Leucio (CE) – 19 Giugno 2012
Comunicato stampa
….sembra di stare nella sale d’aspetto di un medico generico: facce serie e
seriose, genitori, nonni, qualche amico; viene da chiedere chi sia l’ultimo in
ordine di ingresso, al foyer di Officina Teatro, una tra le più solide realtà di
teatro contemporaneo esistenti nella nostra provincia. Gli “ignoranti, sodomiti,
coglioni e stronzi, parlamentari e spacciatori di merda” che compongono il
pubblico attendono disciplinati di prendere posto all’interno di ’Officina,’
ignari della lista dei garbati epiteti che poco dopo riceveranno. Ignari di
divenire pubblico protagonista e insieme spettatore quando sarà oramai scosso,
provato ,frammentato nella sua identità , invitato a lasciare la sala e alla
fine galvanizzato e fortemente plaudente e partecipante.
19 adolescenti, 19 Attori; un Testo teatrale inesistente, ma che è un’amoroso
omaggio al Teatro dagli albori fino alla sua negazione. L’Incipit è dedicato a
Shakespeare, il Rivoluzionario, il Fondamentale del Teatro moderno. Ma si è
subito avvertiti: non ci sarà spettacolo che non si sia già visto centinaia di
volte, ovvero mai. Perché Amleto, da 400 anni, muore tutte le sere, perciò è
immortale. Perché il tempo teatrale deve coincidere col tempo reale.
Gli attori urlano, ridono, sbeffeggiano gli astanti, rimarcano la mancanze di
quinte, di scene, di costumi, salvo poi ad indossarne, salvo poi a mimare il
teatro dell’assurdo (Ionesco, cit, ndA), del grottesco, il teatro greco, la
comicità delle ribalte televisive. Entrano ed escono dai personaggi, coinvolgono
il pubblico costringendolo alla lettura recitativa, ad indossare abiti di scena,
fino a raggiungere quella confidenza propedeutica agli insulti. Ne volano di
grosse, ma anche qui si tratta di un omaggio, stavolta a P. Handke, ‘Insulti al
Pubblico’ , per scuotere da quella passività spugnosa lo spettatore, perché sia
consapevole di se stesso e decida.
Su molti ha funzionato: al secondo spettacolo c’era più gente che al primo, i
“recidivi” sono rimasti in piedi a sentirsi appellare ancora una volta
“ignoranti, sodomiti, coglioni e stronzi, parlamentari e spacciatori di merda”.
Mai sottovalutare un saggio di fine-anno.
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