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Al Teatro Comunale: Enrico Montesano in “Buon compleanno”

Caserta – 25 Febbraio 2012

Articolo e foto di Arianna Quarantotto

45 anni. Tanti o pochi, dipende dai punti di vista. Tantissimi per un attore che ha interpretato decine di personaggi, buffi, malinconici, spensierati, ironici; pochi per un uomo che sa di dover e poter dare ancora tanto al suo pubblico.
In tanti, ieri sera, al Teatro comunale, hanno applaudito e preso parte alla festa di compleanno di un Montesano padrone della scena, ballerino, cantante, comico, e perfino attore tragico. Perché è con l’ Enrico III di Shakespeare che ha cominciato la sua carriera di attore, passando per le feste di paese, tra un tamburo, un piffero stonato e le pie donne dalla voce stridula, prima di approdare al genere comico, in compagnia di nomi come Aldo Fabrizzi, Polo Panelli, Gabriella Ferri.
Lo spettacolo è quasi un racconto, il racconto di una vita trascorsa, faticosamente, a far divertire gli altri, ad inventare personaggi di un mondo senza tempo: perché sul palcoscenico presente e passato dell’attore si alternano senza sosta in un susseguirsi di emozioni e di ricordi, quelli della nonna che ha recitato ne “Il bell’Antonio” e che faceva la spesa al mercato con il carrello, quello del filobus n. 70 con il quale Montesano andava a trovare il padre, quelli di via Margutta, dove si poteva incontrare Fellini e Giulietta Masina, Mastroianni, Patroni Griffi, Nanni Loy, nomi che appartengono ad un tempo che non c’è più ma che la memoria e la creatività di Enrico Montesano fanno rivivere, a tratti, con struggente nostalgia.
A questo tempo che è fuggito, il teatro ridona vitalità con l’arte della finzione, con la parola delicata e una scenografia suggestiva, sognante, proprio come il suo mattatore, che, accompagnato dalle note della “Non conforming jazz-band”, guarda se stesso, quasi stesse recitando di fronte ad uno specchio. E’ un guardarsi vivere, un percepire l’esistenza attraverso lo spazio e il tempo che inesorabilmente avanzano: per ogni anno c’è un regalo, per ogni regalo un personaggio, una storia, un racconto di un pezzo di vita.
Affiancato da una soubrette ballerina, e da due attori che gli fanno da spalla, Montesano regge oltre due ore di spettacolo senza mai stancare, in una continua metamorfosi di arte e vita che solo il teatro riesce a rendere unica.
Accompagnato dal coro del pubblico che insieme lui è andato alla ricerca di Zazà, ha sofferto come Rugantino, ha trovato “molto pittoresco” il traffico infernale di Roma o la spazzatura di Napoli, Montesano chiude il suo spettacolo con una canzone e l’invito, ad un’Italia immalinconita e tartassata, a sorridere alla vita.

consulta: Teatro Comunale di Caserta: Stagione Teatrale 2011/2012

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