Associazione San Tammaro in "O Scarfalietto" di Eduardo Scarpetta
Villa Literno (CE) – 26, 27 e 28 dicembre 2011
Articolo di Roberta Cacciapuoti
Andrà in scena subito dopo Natale, nei giorni 26, 27 e 28 dicembre
(ore 20, Sala Splendore) la tradizionale commedia a scopo benefico
dell'associazione San Tammaro, un gruppo di appassionati che ogni inverno, ormai
da quasi dieci anni, regala alla collettività una rappresentazione teatrale (e
periodicamente anche il Presepe Vivente) per donare un momento di svago senza
pretese alle famiglie liternesi e, al contempo, raccogliere fondi da destinare a
opere di utilità sociale. Le offerte degli spettatori, infatti, vengono in parte
utilizzate per fini caritatevoli (aiuti diretti a persone che soffrono,
contributi alla Caritas parrocchiale e alla stessa parrocchia per le sue
attività) oppure reinvestite in altre attività in linea con le finalità
associative, come ad esempio la Festa di San Tammaro del 16 gennaio.
La commedia di quest'anno è "O Scarfalietto" di Eduardo Scarpetta, spettacolo
fra i più famosi e i più divertenti dell'autore napoletano (padre naturale di
Eduardo De Filippo) e per questo fra i più riproposti di anno in anno dalle
compagnie di amatori. Nei ruoli principali sono stati scelti attori
giovanissimi: Mario Cuccaro e Carlo Antonio Falcone faranno la parte del leone,
impersonando rispettivamente Felice Sciosciammocca e Gaetano Papocchia, le
maschere divertenti e disincantate, tipiche della commedia dell'arte; il primo
alle prese con una moglie insopportabile che chiede la separazione (Amalia,
interpretata da Daniela Cuccaro), il secondo che invece scappa dalla moglie (Dorotea,
al secolo Lidia D'Aniello) per inseguira le grazie di una ballerina, Emma
Carcioff (Maria Guaglione). Gli equivoci sono messi in moto da un servitore
geloso (Franco Oliviero), spalleggiato dalla cameriera Maria Ziello. Si finirà
in tribunale, con tanto di avvocati: Antonio Saponetto (Franco Pagano), che pure
fa il provolone con la ballerina, e Anselmo Raganelli (Bruno Mercurio)
balbuziente e pieno di tic, la cui arringa, nel terzo atto, sarà uno spasso per
imputati, testimoni e... spettatori. Completano il cast l'irreprensibile
presidente del tribunale (Bruno Votta), preso più dai suoi guai che da quelli
delle persone che sono in aula (come dargli torto: è padre di 4 femmine!), il
custode di uno scalcagnato teatro (Sebastiano Ucciero), l'allampanato usciere
del tribunale (Angelo Sciarra), il cancelliere (Vincenzo Molitierno), il
temibile PM (Pasquale Ucciero) e, infine, Gennarino Fasulillo (il giovanissimo e
bravissimo Vincenzo Pagano), garzone di Bar, testimone di un feroce litigio fra
Felice e Amalia, per questo chiamato in tribunale, dove però si presenterà dopo
aver fatto colazione a base di... cipolla. Il trucco è curato da Giovanna Basso.
Le scene sono allestite da Salvatore Griffo e Antonio Lamore mentre gli
arredamenti sono forniti (anche in questo caso senza percepire compenso, come
tutto ciò che riguarda le commedie dell'associazione San Tammaro) dal
mobilificio dei fratelli Molitierno, piazza Garibaldi. Servizio d'ordine in sala
a cura dei volontari della Croce Rossa Villa Literno. Regia di Nicola Cuccaro.
Dai membri dell'associazione i ringraziamenti all'amministrazione comunale, e in
particolare all'assessore Valerio Di Fraia, che ha concesso la sala riallestendo
in tempi di record le scenografie del palco, oltre che al custode Ciro Ucciero
per la sua disponibilità.