Presentata la stagione 11/12 del Teatro Comunale di Caserta
Caserta – 17 giugno 2011
Articolo di Valentina Sanseverino
"Chi nun tene coraggio nun se cocca ch''e femmene belle" ideato,
scritto e interpretato da Massimo Ranieri. Basterebbe questo nome -e che nome! -
a riassumere una stagione teatrale all'insegna dei grandi eventi, della qualità,
della "napoletaneità", ma anche internazionalità, della proposta. Ma c'è molto
altro ancora nell'offerta della stagione teatrale 11/12 del Teatro Comunale di
Caserta, presentata stamane in conferenza stampa dal Presidente
dell'Associazione Teatro Pubblico Campano Vincenzo D'Onofrio e dal Direttore del
Teatro Pubblico Campano Alfredo Balsamo alla presenza del primo cittadino Pio
Del Gaudio.
"Per il secondo anno consecutivo il Teatro Pubblico Campano ha in gestione
questa realtà“ illustra D'Onofrio “ e siamo orgogliosi di poter presentare, dopo
i successi della scorsa stagione, un altro anno ricco di grandi nomi,
contraddistinto da un'offerta variegata e completa, in grado di poter calibrare
teatro classico, impegno sociale e risate".
Al via dunque il 18 novembre con Massimo Ranieri in uno spettacolo tutto nuovo,
imponente e ambizioso "[...] impensabile per un teatro da 400 posti e possibile
solo con ingenti perdite economiche" conclude il Presidente. Ranieri,
accompagnato da un'orchestra di altissimo livello, intreccia il repertorio della
grande canzone napoletana (ma non solo) con gli intensi monologhi teatrali, in
un suggestivo viaggio-recital in bilico tra ironia e drammaticità.
Coraggiosa la scelta di un'escursione nelle tematiche sociali con lo spettacolo
"Chi ha paura muore ogni giorno", messo in scena dall'ex magistrato Giuseppe
Ayala, al suo debutto in teatro con il racconto degli anni trascorsi al fianco
di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; rassicurante, invece, quella degli
aficionados alla realtà teatrale casertana: da Luca e Luigi De Filippo, in scena
rispettivamente con "Le bugie con le gambe lunghe" e "A che servono questi
quattrini?", che fanno rivivere i fasti dell'antico teatro napoletano, al
gradito ritorno di Peppe Barra, sublime come solo lui può essere nel coniugare
il crudo realismo con la sospensione onirica in "La musica dei ciechi" di
Raffaele Viviani fino a "Toni Servillo legge Napoli" lo spettacolo, presentato
da Teatri Uniti, in cui il casertano (d'adozione) più amato del momento
accompagna gli spettatori in un viaggio nelle parole di Di Giacomo, De Filippo,
Viviani, Moscato ecc.. Un viaggio che è "una fuga dalle icone più obsolete della
napoletanità, ma insieme un bisogno perentorio di non rinunciare ad un'identità
sedimentata da quattro secoli di letteratura".
Oltre i richiami a Napoli e i suoi artisti, tanti sono i nomi di rilievo
nazionale spalmati lungo tutto il corso dell'anno: da Ennio Fantastichini e
Isabella Ferrari ne "Il Catalogo" di Jean Claude Carrier a Francesco Paolantoni
nell'omaggio al teatro di Totò, da Donatella Finocchiaro nella nuova versione
del "La Ciociara" portata in scena dalla regista milanese Roberta Torre, reduce
dai successi de "I baci mai dati" all'ultima edizione della Mostra del Cinema di
Venezia, ad Enrico Montesano, autore e interprete de "Il canto del cigno" fino
all' "Avaro" di Arturo Cirillo.
Il tutto in attesa di conoscere i prossimi eventi, che saranno organizzati in
quella che Del Gaudio auspica possa diventare la nuova "casa della cultura
casertana": il Teatro Comunale, infatti, nell'ambizioso intento di aprirsi il
più possibile alla città, presenterà a breve il cartellone dedicato alla danza,
ai ragazzi, ai bambini e tante altre iniziative. "Tra gli obiettivi sul fronte
culturale dell'amministrazione che rappresento -“ ha dichiarato il sindaco alla
stampa -“ c'è quello del raggiungimento dell'autonomia culturale della nostra
città e quello di un maggiore coinvolgimento di tutti i casertani negli eventi
artistici che si organizzano. Questo -“ conclude Del Gaudio -“ è possibile solo
aprendo il più possibile tutti gli spazi culturali, come questo teatro, ma anche
la biblioteca, la caserma Sacchi ecc ai cittadini e coinvolgendoli anche -
laddove è possibile - riducendo i costi per gli spettacoli"
I vertici del Teatro Pubblico Campano inoltre, hanno caldamente invitato la
cittadinanza tutta a creare un associazione di abbonati, frequentatori e amanti
di teatro che possa avanzare proposte sull'organizzazione delle stagioni
teatrali a venire e con la quale organizzare incontri con attori, registi,
autori e compagnie grandi e piccole per rendere i casertani più partecipi delle
scelte artistiche del "loro" teatro.