Festival sulla tradizione della Maschera Teatrale in Campania Terza Edizione: Laboratorio
Capua (ce) – dal 13 al 18 giugno 2011
Comunicato stampa
Capua dal 13 al 18 giugno 2011: Festival sulla tradizione della Maschera
Teatrale in Campania. Dalla Fabula Atellana alla Commedia dell’Arte
mercoledì 15 giugno, ore 21.00, Cortile
Palazzo Lanza, Corso Gran Priorto di Malta, Capua
"Plauto alla maniera di Petrolini" Primo studio su una ipotesi di messa in scena
del Miles Gloriosus di Maurizio Azzurro
Con Maurizio Azzurro, Angelo Callipo,Simona di Maio, Paola Maddalena, Antonio
Vitale, Diane Patierno, Vittorio Camarota, Pasquale D'orso.
Compagnia La Mansarda Teatro dell'Orco
"Che in Italia ora esista un "teatro" analogo a quello in cui affondava le sue
prepotenti radici il lavoro di Plauto, è cosa da mettere senza esitazione in
dubbio.. (...)Beh, qualcosa di vagamente analogo, di così sanguignamente plebeo,
capace di dar luogo ad uno scambio altrettanto intenso, ammiccante e dialogante,
tra testo e pubblico, mi pareva di poterlo individuare, forse, soltanto
nell'avanspettacolo.." (Pier Paolo Pasolini)
Abbracciando in pieno questa riflessione di Pier Paolo Pasolini, datata 1963 e
riferita al suo lavoro di traduzione del Miles di Plauto in dialetto romanesco,
con riferimenti al linguaggio proprio dei capocomici e delle soubrette da
avanspettacolo, e volendo applicare il medesimo principio ad una ricerca tesa
alla messa in scena, e soprattutto all'utilizzo della "Maschera Teatrale", ci è
sembrato pertinente andare ad attingere nello straordinario patrimonio
iconografico del grande Ettore Petrolini. I suoi celebri personaggi, (Gastone, i
salamini e soprattutto, la rappresentazione dei "caratteri" del suo
originalissimo "Nerone") cosa sono se non vere e proprie "maschere"
contemporanee? Una sorta di naturale evoluzione di una tradizione popolare, che
trova anche straordinarie coincidenze di tipo morfologico: un esempio per tutti:
Fortunello, con le sue orbite sovradimensionate, il cranio pelato ed il ghigno
beffardo, ricorda in maniera evidente la maschera comica del servo Plautino.
Pur condividendo la riflessione pasoliniana, la nostra messa in scena non si è
avvalsa della sua pur interessante traduzione. Siamo rimasti fedeli al testo
Plautino, nella nota traduzione di Ettore Paratore, contaminandolo di tanto in
tanto con lazzi e citazioni petroliniane, stupendoci, di volta in volta, nel
"mescolare" i due testi, di quanto simili siano alcuni giochi di parole, alcune
raffinatezze di linguaggio, alcuni scherzi stilistici, arrivando al punto di
confondere, nella rilettura del testo, quel che era di Plauto e quel che abbiamo
preso in prestito da Petrolini.
La scelta del "Miles Gloriosus", fra i tanti testi plautini che pure si
sarebbero ben prestati a questo lavoro di ricerca, è data dal fatto che nel
miles si identifica il prototipo della maschera del "Capitano" della Commedia
dell'Arte, di cui il capuano Silvio Fiorillo, in arte Capitan Mattamoros, è
stato tra i maggiori interpreti.
Ingresso Gratuito
Formazione: Dal 13 al 17 Giugno. La Maschera Nel Mondo Ellenistico: La Commedia Nuova . Laboratorio condotto da Adriano Iurissevich
Le maschere possono essere molto diverse di forma e di spirito, ma ogni
maschera teatrale valida e bella ha in comune con le altre, la capacità di
ritrasmettere la profondità dell'essenza umana. Portando il testo al di sopra
del quotidiano, essa filtra l'essenziale ed elimina l'aneddoto.(Jacques Le Coq)
Nel laboratorio verranno utilizzate riproduzioni fedelissime delle maschere in
miniatura provenienti dalla necropoli greca di Lipari, ricostruite e studiate in
un percorso di ricerca che per più di due anni ha impegnato Adriano Iurissevich,
in collaborazione con Malcolm Knight dello Scottish mask and puppet centre,
Richard Williams dell’Università di Glasgow, ed Elisabetta Matelli
dell’Università Cattolica di Milano. Dette maschere verranno indagate e agite e
poi avvicinate alla parola di Menandro (e un po’ di Plauto).
“La maschera, nelle sue dimensioni, colori e forme, nella sua fissità, nella sua
emanazione magica extraumana ed extra quotidiana, dovrebbe, di primo avviso,
collidere con un linguaggio quotidiano, familiare, borghese quale è la lingua di
Menandro. Come far sì che gli opposti non si elidessero, ma si fecondassero per
dare vita ad altro? Questa è la risposta, partorita dopo non poco lavoro:
valorizzando la maschera, valorizzando il testo, alla pari. Sostenere il testo
con cura, non buttarlo via (perché quotidiano), dar rilievo ad ogni pensiero, ad
ogni sfumatura, dargli respiro, impedisce alla maschera di essere risucchiare
nella sua fissità; la maschera al contempo (portata con cognizione, rigore e
pulizia) “innalza” in ambito universale (transculturale e nell’ambito del
profondo, quindi una espansione sia centrifuga che centripeta) quelle storie
private e familiari che altrimenti rischierebbero di risultare puramente
aneddotiche." da “Adriano Iurissevich, MENANDRO E LE MASCHERE DI LIPARI” sull'annale
di Dioniso n. 3 nel 2004. (rivista scientifica dell’INDA)
La presenza della maschera insiste direttamente sulla drammaturgia di Menandro
che ben sapeva e assumeva il fatto che le sue commedie venissero rappresentate
in maschera.
5 ore di lavoro quotidiano.
• Training di base dell’attore in maschera: energie, articolazioni e
scomposizioni, voce
• Ritmi interni, sincope e attesa
• Visioni e suggestioni (fisiognomiche, zoomorfiche, materiche),
• La natura del personaggio in maschera:: dimensioni, posture, gestualità,
tensioni, dinamiche, pesi, equilibri, mentalità, voce, comportamenti, tic, ecc
• I caratteri della Commedia Nuova Ellenistica
• La maschera e la parola: Menandro e Plauto
Quota di partecipazione € 200,00
(1) Due piccole stimolanti citazioni, pertinenti al nostro discorso: “Gli
appetiti, i desideri e le ire sono dei moti corporei e dal corpo hanno il loro
principio...” (TEOFRASTO frammento . 271 “Il faut admetre pour l’acteur une
sorte de muscolature affective qui correspond à des localisations physiques des
sentiments …L’important est de prendre conscience de ces localisations de la
pensée affective (ANTONIN ARTAUD, le Theatre et son double)
Si consiglia di prendere visione dei video:
http://www.youtube.com/watch?v=X1IoHevUuN8
http://www.youtube.com/watch?v=HWIkL_lob5k
Adriano Jurissevic
Studia con P. Gaulier, D. Fo, L. Kemp, J. Sthur, D. De Fazio, E. Pardo, P. Rouba
ed altri maestri. Membro del Tag Teatro diretto da Carlo Boso, di cui è anche
direttore musicale. Svolge attività da regista in Italia, Spagna, Inghilterra e
Israele. Tiene corsi in prestigiose scuole in Italia ed Europa, tra cui L'Institut
del Teatre de Barcelona, la Real Escuela de Arte Dramatico de Madrid, the Royal
Scottisch Academy of Music and Drama, Sant'Arcangelo dei Teatri, Habimah
National Theatre of Israel, "Prima del Teatro" (incontri delle maggiori scuole
europee), Teatro a l'Avogaria, Accademia "Nico Pepe", E.N.S.A.T.T. de Lyon. E'
attore con Peter Greenaway, Benno Besson, Sanchis Sinisterra, Carlo Boso,
Gianpiero Solari, Giuseppe Emiliani.
Direzione Artistica e Organizzativa - La Mansarda - Teatro dell’Orco
In collaborazione con : Comune di Capua, ICRA Project, Associazione Architempo,
Informazioni: Compagnia La Mansarda Teatro Dell’Orco, Via Caprio Maddaloni,
150 Caserta
Telefono 0823343634- 3398085602- Fax 0823283709,
lamansarda@lamansarda.com,
www.lamansarda.com