Teatro Caserta Città di Pace: Madama Sangenella di Scarpetta

Puccianiello (ce) – 2 Aprile 2011

Articolo e foto di Valentina Sanseverino

La miglior tradizione teatrale di scarpettiana memoria, quella in cui si ride senza volgarità, quella in cui gli equivoci la fanno da padrone e impera l'antica terminologia napoletana, rivive nella commedia in due atti di Edoardo Scarpetta “Madama Sangenella”, andata in scena sabato 2 aprile al Teatro della Pace di Puccianiello. Riadattata dalla compagnia “Frizzi e Lazzi”, un gruppo di giovani e promettenti attori locali condotti per mano lungo i sentieri deliziosi e impervi del teatro comico napoletano più puro dalla maestria del regista e attore teatrale Vincenzo Fretta, questa commedia di intrecci, coincidenze, amori e gelosie riesce a divertire per semplici impulsi mirati, appunto, a scatenare il riso e nient' altro.
L'ingranaggio che mette in moto la serie di divertenti equivoci, sorprendenti imprevisti e improbabili scambi di persona, in un crescendo di brillanti invenzioni, scatta quando il pulcinellesco Don Felice (interpretato dal simpaticissimo Michele Di Nuzzo) si intrufola in casa della bella Teresina (Lina Riccio) per farle la corte: una volta lì però scopre che la donna è la moglie di un suo caro amico, Don Pasquale Colella, e l'imprevisto scatenerà una serie di intrecci in cui rimarranno coinvolti anche il “latin lover” Don Mimì (l'esilarante Angelo Fretta) e la madama Sangenella del titolo, interpretata da Rossella Iodice, bravissima nel mettere in scena le due facce della tipica napoletana medio borghese, tutta moine e carinerie ma pronta a lasciarsi andare a scatti d'ira, parolacce e offese quando viene leso il suo onore.
I movimenti caricaturali dei personaggi, gli scatti e le urla improvvise, la gestualità accentuata, i costumi curati e coloratissimi, gli epiteti in napoletano antico con cui ogni contendente si rivolge al proprio “nemico” e la figura del cameriere Ciccillo (Raffaele Negro), che ricalca il servo imbranato e malmenato dell'antica commedia latina, rendono gradevolissima questa commedia e azzeccatissima la scelta del Teatro della Pace di Puccianiello di dedicare una serata alla pura, semplice e sana risata. Unica pecca: un'accentuata reiterazione delle gag e una debolezza nel racconto delle vicissitudini passate, che allentano leggermente le fila di una perfetta successione dei tempi comici. Su tutto e tutti spicca la spontanea e convincente interpretazione di Vincenzo Fretta, perfetto nel ruolo del “marpione” napoletano, esibizionista e un po' fifone, che si lascia andare a scatti d'ira e di risa, urla e corteggiamenti, insulti e detti popolari dando vita ad un personaggio che il pubblico non può non amare e ricordare con un sorriso anche dopo che il sipario cala sull'allegra compagnia.

Consulta: Teatro “Caserta Città di Pace”: stagione 2010/11

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