Teatro Civico 14: L’arte Di Essere Povero
Caserta – 5 Febbraio 2010
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Sullo sfondo di un inizio secolo che avrebbe presto preso una piega
sanguinosa, prende il via il racconto della vita di Boni De Castellane,
personaggio controverso, brillante, intuitivo, amante del lusso, dell’eleganza,
dell’agiatezza.
Dal matrimonio con l’ereditiera americana Anna Gould, di cui amava nient’altro
che la dote, Boni aveva costruito una vita di sfarzo, fatta di abiti di lusso,
oggetti d’antiquariato, castelli reali e feste che sarebbero rimaste nella
storia di una Parigi in piena Belle Epoque di cui il nostro protagonista ci fa
rivivere tutta la straordinaria eleganza.
Roberto Azzurro, che firma anche la regia dell’opera, interpreta magistralmente
il protagonista Boni, mentre i due valletti di cui Boni si circonda sono
impersonati da Antonio Agerola e Marco Sgamato.
Proprio questi ultimi interpretano di volta in volta i personaggi che hanno
riempito i salotti, le feste, l’elegante vita del nostro protagonista, in un
continuo susseguirsi di immagini, persone, emozioni che danno alla storia un
ritmo tale da tenere sempre vigile l’attenzione dello spettatore, ma al tempo
stesso rapirlo, cristallizzarlo, e rimandarlo ad un altro tempo e ad un altro
luogo.
Se in un primo momento il nostro protagonista sembra superbo e addirittura
superficiale, ben presto svela le sue idee, direi rivoluzionarie per l’epoca,
sulla vita, sull’arte, sulla cultura, con una sguardo scettico sulla politica
coloniale dei governi occidentali che avrebbe portato, di lì a poco, alla Grande
Guerra.
Arriva poi il momento della crisi, successivo alla separazione dalla moglie e
alla conseguente rinuncia alla sua vita sfarzosa. L’unica cosa che può salvare
il povero Boni è una riflessione su alcune regole imprescindibili per essere
poveri serenamente: “perché se nascere ricchi è una fortuna, solo essere poveri
può diventare un’arte”.
Consulta: Teatro
Civico 14: Stagione Mutamenti Teatrali 10/11